Si considera il ricorso a test per identificare i casi di varianti di coronavirus tra i viaggiatori in arrivo in Giappone, mentre una catena di ristoranti fa causa al governo di Tokyo a causa delle restrizioni che limitano gli orari di apertura. Il governo sudcoreano riceve invece delle critiche per il mancato annuncio del lancio di due missili da parte della Corea del Nord. In Corea del Sud, inoltre, legislatori e giornalisti portano l’attenzione sul problema del razzismo anti-asiatico negli Stati Uniti, in crescita dall’inizio della pandemia.
Taipei rischia ripercussioni da parte di Pechino per la solidarietà di Taiwan verso i cittadini di Hong Kong, così come la Gran Bretagna per aver escluso Huawei dai piani sul 5G. Lo Xinjiang dichiara lo stato di guerra a causa del COVID-19, mentre sul piano diplomatico la Corea del Nord prende le parti del movimento “Black lives matter”: solidarietà o propaganda? Queste e altre notizie nella nostra rassegna.
In Giappone le persone ricominciano a viaggiare tra le prefetture, anche se il governo non ha ancora deciso se rimuovere il divieto d’ingresso. Il nuovo focolaio di contagi nell’area metropolitana di Seoul non accenna ad arrestarsi, mentre a Tokyo per quattro giorni consecutivi i casi di coronavirus sono stati più di 30. L’arresto di un ex ministro della giustizia potrebbe segnare la fine del governo di Abe.
Le vendite di auto in Cina sono diminuite del 92% nella prima metà di febbraio a causa dell’epidemia di coronavirus ma l’epidemia ha anche fatto diminuire le emissioni di gas serra di almeno un quarto, toccando il minimo storico degli ultimi quattro anni. Queste e altre notizie nella nostra rassegna.
Importante dichiarazione da parte di tutti gli ambasciatori africani alle Nazioni Unite contro le affermazioni offensive di Donald Trump e molto altro nella nostra rassegna sull’Africa Subsahariana.
Cyberbullismo e suicidio in Giappone – il caso emblematico di Hana Kimura
Il cyberbullismo è ormai un fenomeno sociale ampiamente diffuso a livello internazionale, in grado di influenzare pesantemente la vita di chi ne diventa vittima, come dimostrato dall’aumento esponenziale di casi di suicidio connessi agli atti di violenza perpetrati online. Il caso eclatante del suicidio della giovane wrestler e star televisiva Hana Kimura, vittima di diffamazione e abusi sui social media, ha riacceso in Giappone il dibattito sui pericoli del cyberbullismo e sulla necessità di avviare una discussione costruttiva e strutturata che permetta di arginare questo problema, sia a livello sociale che legislativo.