La questione “cotone dello Xinjiang” è balzata al centro di tanti media nazionali e internazionali nel mese di marzo.
Diversi report indicano che nella regione viene fatto un uso coercitivo della forza lavoro uigura da parte del governo cinese, e questo si ricollega non solo ai campi di detenzione, ma anche alle catene di produzione di grandi marchi internazionali. Abbiamo fatto il punto con Daria Impiombato, ricercatrice presso l’International Cyber Policy Centre dell’ Australian Strategic Policy Institute (ASPI).
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