Le notizie dal Sudan e dall’Etiopia dominano la rassegna Africa Subsahariana di questa settimana:
– I ribelli Tigray si uniscono ai ribelli Oromo. Il conflitto si fa più aspro: la comunità internazionale richiama in patria i propri cittadini e chiede a gran voce il cessate il fuoco
– L’ONU lancia un fondo per favorire prestiti più vantaggiosi, da usare per lo sviluppo green dell’Africa
– Continuano le manifestazioni contro il colpo di Stato in Sudan
Kabore si riconferma presidente in Burkina Faso, mentre Abiy Ahmed annuncia la fine del conflitto Addis Abeba-Tigray che ha portato almeno 40 mila persone ad abbandonare la propria abitazione cercando, in Sudan, un rifugio dalle violenze.
Guinea, Tanzania e Costa d’Avorio sono alle prese con elezioni molti contestate e conseguenti disordini sociali, mentre in Etiopia continuano a inasprirsi i rapporti tra Tigray e governo centrale.
Il governo di transizione formatosi in Mali non convince i leader dell’ECOWAS, in Sudan si firma un accordo di pace tra governo e forze ribelli e in Burkina Faso vengono definiti i candidati in vista delle presidenziali del 22 novembre.
Al contrario di quanto accade in altri luoghi del mondo, la diffusione del Covid-19 in Africa sembra essere più lenta e il virus sembra essere meno potente. Ciò nonostante, l’avvento del nuovo coronavirus nel continente africano rischia di avere conseguenze economiche, politiche e sociali molto gravi per Paesi che stavano intraprendendo percorsi di democratizzazione e di lotta alla povertà degni di nota.
L’omicidio del cantante e attivista Hachalu Hundessa provoca violente proteste in Etiopia, mentre il Re Filippo presenta le proprie scuse formali al presidente della Repubblica Democratica del Congo per le atrocità commesse dal Belgio durante il dominio coloniale. In Ruanda viene lanciato un programma di test a campione per individuare i positivi al Covid-19, ma la capitale del Madagascar è di nuovo isolata a causa di un aumento del numero dei contagi.
Il Ministro degli esteri cinese, concludendo il suo viaggio in Zimbabwe, sottolinea il desiderio di mantenere buone relazioni con il continente africano. Abiy Ahmed ha annunciato che elezioni parlamentari si terranno a fine primavera; in Sudan il sequestro dei beni del partito di al-Bashir è un chiaro segnalo del desiderio del nuovo governo di voltare definitivamente pagina.
Il primo vertice Russia-Africa, che si è tenuto a Sochi, è un chiaro segnale del sempre crescente interessamento che la Russia mostra nei confronti del continente africano; in Etiopia nascono nuove proteste contro il presidente neo vincitore del Premio Nobel per la Pace, che sembra perdere consenso; le principali città dello Zimbabwe sono teatro di manifestazioni di protesta contro le sanzioni internazionali, viste come la causa del mancato sviluppo del Paese.
Il primo ministro etiope è il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2019: un importante riconoscimento per il suo contributo alla riconciliazione e alla cooperazione internazionale ed è, senza dubbio, un grande segnale di speranza per l’Africa.
Trovate tutte le altre notizie della settimana nella nostra rassegna.
Notizie dal Sudan: la campagna di disobbedienza civile nella capitale, aumentano le pressioni internazionali sul Consiglio Militare Transitorio, l’ex Presidente Bashir comparirà in tribunale la prossima settimana; nuovi casi di Ebola in Uganda, Al-Shabaab uccide 16 persone in Kenya e Somalia.
Notizie dal Sudan: il sanguinoso attacco del 3 giugno contro i manifestanti a Khartoum, il tentativo di mediazione del Primo ministro etiope e l’appello del Papa per la pace; in Malawi la polizia usa gas lacrimogeni contro l’opposizione. Tutte le notizie nella nostra rassegna.
Storica prima visita del Presidente del Ciad in Israele, seconda epidemia più importante della storia, meeting internazionale su Boko Haram, attacchi terroristici e molto altro nella nostra rassegna per l’Africa Subsahariana.
In Costa d’Avorio, si cerca di ricavare energia dagli scarti della coltivazione del cacao. Intanto, riprendono dopo vent’anni le relazioni diplomatiche tra Etiopia ed Eritrea, mentre al-Shabaab cerca di minare la stabilità del Corno d’Africa e in Congo si rischia un genocidio. Le notizie della settimana nella nostra rassegna.
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