Le nazioni dell’Africa orientale dichiarano guerra ai diritti LGBT: anche il Kenya potrebbe accodarsi all’Uganda con leggi draconiane.
“L’Africa ha bisogno di importare cereali” sostengono i Paesi chiave in vista dei negoziati con Putin. In Etiopia, il World Food Programme spera di riprendere la distribuzione di aiuti alimentari entro luglio.
La fine della missione di peacekeeping dell’ONU in Mali potrebbe minacciare la tenuta dell’accordo di pace, mentre il conflitto in Sudan causa numeri altissimi di rifugiati.
L’Uganda alle prese con un referendum per l’abolizione dei limiti al mandato presidenziale. La pace tra Etiopia e Tigray sembra ancora lontana dall’essere realmente raggiunta, mentre la Repubblica Democratica del Congo vive la prima convention per una coalizione all’opposizione.
Il conflitto interno devasta il Sudan: i Paesi occidentali cercano di rimpatriare i propri cittadini, mentre falliscono i tentativi per un cessate il fuoco. Questa e le altre importanti notizie del mese nella nostra rassegna.
In Nigeria le elezioni presidenziali vedono Tinubu uscirne vincitore, la Repubblica Democratica del Congo alle prese con proteste della popolazione contro i ribelli, mentre il Kenya guarda al futuro e pensa ad una “crescita verde”.
Il Presidente della Liberia Weah è criticato per aver compiuto un lungo viaggio mentre il Paese è gravi difficoltà economiche.
Ramaphosa in Sudafrica è contestato all’interno del suo stesso partito.
Il gruppo Wagner accusa la Francia di essere responsabile dell’attentato alla Russian House in Repubblica Centrafricana.
L’ONU apre un’indagine per massacro in Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria incrementa l’estrazione di petrolio per poter essere indipendente dalle importazioni, in Burkina Faso vengono interrotte le trasmissioni dell’RFI francese.
Obiang, presidente della Guinea Equatoriale da 43 anni, vince nuovamente le elezioni.
Anche la Germania ritira le truppe dalla missione ONU in Mali.
Continua la crisi in Repubblica Democratica del Congo: il gruppo M23 rifiuta il cessate il fuoco.
Proteste contro la Francia nei Paesi francofoni africani: Macron accusa la Russia di influenza nella regione per fini “predatori”.
Anche Gran Bretagna e Costa d’Avorio ritirano le truppe dal Mali.
Il presidente sudafricano Ramaphosa in cerca della rielezione; il Senegal protagonista africano del vertice G20; in Etiopia le forze si muovono per portare a compimento l’accordo di pace siglato lo scorso 2 novembre.
La popolazione del Ghana chiede le dimissioni del presidente, non ritenuto in grado di risollevare il Paese dalla crisi economica; Etiopia e Tigray siglano uno storico accordo di pace che potrebbe davvero essere il primo passo verso la fine del conflitto; il Sudafrica conduce esercitazioni navali congiunte con la Russia.
In Etiopia continuano gli scontri nonostante siano iniziate le trattative di pace: come conseguenza, in Tigray mancano i medicinali e si diffonde la malaria.
In Somalia, almeno cento persone sono morte in attacchi con autobombe.
Le associazioni umanitarie denunciano le esecuzioni sommarie dei protestanti in Ciad.
L’interruzione del cessate il fuoco in Etiopia impedisce l’invio di aiuti, l’ECOWAS vuole un ritorno veloce al potere civile nei Paesi in cui si sono verificati golpe militari, il Mali minaccia di difendersi contro le violazioni francesi alla sua sovranità
Il Chad alle prese con le dimissioni del primo ministro e la nomina di un nuovo governo, in Mali la giunta militare ha presentato la bozza di un nuovo testo costituzionale che ne rafforza i poteri, mentre lo Zambia lavora alla rinegoziazione del debito con la Cina
La Somalia uccide il vice di al-Shabab e chiude i siti web legati al gruppo terrorista; il leader del golpe in Burkina Faso assume la presidenza, in Gambia 66 bambini muoiono a causa di uno sciroppo per la tosse.
Gli oppositori del presidente sudafricano Ramaphosa spingono affinché rassegni le sue dimissioni; la Banca Mondiale approva un credito di 750 milioni di dollari per la Nigeria e in Burkina Faso un nuovo colpo di stato rovescia il presidente
L’ONU accusa il governo etiope di usare la fame come arma di guerra in Tigray, la Guinea Equatoriale abolisce la pena di morte e in Angola si protesta contro presunti brogli elettorali.
Le principali notizie dall’Africa nella #rassegna di questa settimana:
– Morto dos Santos: aveva governato l’Angola per quasi quarant’anni
– Si cerca la pace tra Etiopia e Sudan, e tra Congo e Ruanda
– L’Uganda nega di aver fornito addestramento ai ribelli etiopi
L’ECOWAS sospende le sanzioni economiche nei confronti del Mali, in Sierra Leone si rilancia la valuta rinominata mentre il Ghana deve gestire violenti proteste nate a causa della sempre crescente crisi economica e del peso dell’inflazione.
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