-Arianna Miorandi- Da marzo di quest’anno Aung San Suu Kyi è Ministro degli Esteri e Consigliere di Stato della Birmania[1]. Finalmente al potere dopo…
Nel gennaio 2016, durante il dodicesimo congresso del Partito comunista vietnamita, alla fine di un’incerta votazione è stato eletto, o meglio sarebbe dire rieletto, il segretario del partito Nguyen Phu Trong. In ballo il futuro del Vietnam e, in particolare, l’impostazione politica che la classe dirigente intende avvalersi nell’evoluzione delle riforme di carattere economico e istituzionale in cui il Paese è coinvolto da anni.
Il 2015 ha offerto all’ASEAN numerose occasioni per rafforzare le proprie ambizioni e imporsi come un attore di importanza primaria nel panorama politico asiatico. Questo dossier si pone l’obiettivo di analizzare lo scenario corrente e le prospettive dell’ASEAN, sia sul piano politico che sul piano economico, mettendo in risalto l’importanza dell’attività dell’Associazione come attore internazionale, senza tuttavia trascurare le problematiche che deve risolvere per poter raggiungere i propri ambiziosi obiettivi.
Unione Europea e ASEAN. Uno sguardo sull’ evoluzione delle relazioni, sui risultati ottenuti e sulle prospettive future.
In una società globalizzata come quella odierna, i media hanno acquisito un potere sempre più preponderante per quanto riguarda la diffusione di notizie e nozioni. La manipolazione mediatica è uno strumento sempre più usato dai governi per indirizzare il consenso delle masse, anche se può rivelarsi un’efficace arma di diffusione di idee contrarie a quella egemonica. Un esempio interessante di ciò è fornito dal Governo giapponese per quanto riguarda l’affermazione del consenso pro nucleare.
Nel 2020 il Giappone ospiterà le Olimpiadi a Tōkyō. L’evento sarà un’occasione per il Paese di rilanciarsi sulla scena internazionale, dopo un periodo segnato dalla crisi economica, e di risollevare la nazione all’indomani del grande terremoto che ha colpito la regione del Tōhoku nel 2011. Il dossier affronta, in un’ottica aperta e rivolta al futuro, le prospettive di Tōkyō 2020, riservando un primo paragrafo ai Giochi del ‘64. Quali sono i presupposti di questa edizione dei Giochi e quale impatto avranno sul Giappone? Nel tentativo di delineare un quadro che possa rispondere a queste domande, sono stati analizzati il progetto presentato all’atto della candidatura della città e altri report sui possibili impatti delle Olimpiadi in Giappone.
Il giorno 11 marzo 2011 in Giappone si verificò un terremoto colossale nella regione del Tōhoku, il quale provocò a sua volta uno tsunami di enormi dimensioni e un incidente nucleare. Da quel giorno, il futuro dell’energia nucleare nel Paese è in completo divenire. Un dossier per capire meglio la política nucleare giapponese post-Fukushima.
La storia di Alberto Fujimori, presidente nikkei del Perù, dagli anni ’80 fino alla condanna.
The current Ukrainian crisis holds incredible significance for China’s future role in the international system. First, it poses serious questions about the relationship between Moscow and Beijing. Second, China’s international stance on Crimea has the potential to affect Chinese domestic controversies.
E’ risaputo che il Giappone ha difficoltà a venire a patti con il suo passato imperialista: la questione dei libri di storia, le visite dei Primi Ministri al santuario Yasukuni, le dispute territoriali che sono rimaste irrisolte dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’apparente incapacità del Giappone di scusarsi per il suo passato militarista minano la fiducia dei Paesi asiatici nei confronti del Giappone. Recentemente, uno degli ufficiali che contribuirono alla stesura del Kono Statement nel 1993, con cui il Giappone si scusava ufficialmente per i crimini commessi nei confronti delle comfort women (donne reclutate forzatamente per servire come prostitute nei bordelli militari imperiali) ha messo in discussione l’affidabilità delle fonti utilizzate per la Dichiarazione; in seguito a ciò, il Segretario di Governo ha ventilato la possibilità di revisionare la Dichiarazione stessa, in una mossa che ha chiaramente scatenato l’indignazione cinese e coreana.
-Stefania Giannoulidis- Occidente e Oriente. Europa e Asia. Cristianesimo e scintoismo. Patate e sushi. Facendo un primo brainstorming su Germania e Giappone, affiorano alla mente…
L’evoluzione che hanno avuto in questi ultimi anni i social media nel regolare processi sociali e politici è innegabile e, in parte, inaspettata. Questo articolo ha come obiettivo valutare il ruolo dei social media nelle relazioni internazionali analizzando il loro impatto come strumenti per organizzare rivolte e rivoluzioni, come mezzi per la diffusione della democrazia e la ridistribuzione del potere e anche come strumenti utili per affrontare i disastri naturali.
La grande fabbrica dell’industria tessile il Rana Plaza ha inghiottito oltre 1100 persone. Nella periferia di Dacca, capitale del Banglasdesh, il Rana Plaza rappresentava il simbolo della delocalizzazione a buon mercato; al suo interno le aziende occidentali producevano magliette, camicie, vestiti di ogni genere. Abiti che in Europa e negli Stati Uniti si acquistano nei grandi magazzini e in molte catene di famosi brand.
Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire meglio i concetti di “potenza civile” e di “soft power”, attraverso l’analisi di due case studies: il Giappone e l’Unione Europea.L’articolo vuole prima di tutto tracciare l’evoluzione di queste due potenze sulla scena internazionale e della loro storia come potenze civili, ma vuole anche analizzare le sfide poste a queste e alla loro natura “pacifica” dal sistema post-guerra fredda e dalla globalizzazione.
L’11 Marzo 2012 il Giappone fu colpito da terremoto e maremoto nella zona del Tōhoku. Questo evento segnò in modo drammatico il Paese ed ebbe riflesso anche sulla sua immagine a livello internazionale.
Il Giappone, infatti, a seguito degli enormi danni subiti e delle necessità cambiò il suo ruolo nelle relazioni con alcuni Paesi, soprattutto con quelli in via di sviluppo. Passò, infatti, da essere uno dei maggiori finanziatori e fornitore di aiuti a essere un beneficiario della cooperazione in diversi ambiti, soprattutto in quello energetico. Scopo dell’articolo è analizzare questo cambiamento nel ruolo del Giappone a livello internazionale a seguito del terremoto e la temporanea disattivazione di tutte le centrali nucleari avvenuta il 5 maggio del 2012. Per farlo si prenderanno in analisi le relazioni e la cooperazione nel settore energetico con il Perù.
La presenza dei nikkei, i migranti giapponesi, in Perù e Brasile ha rafforzato i rapporti tra questi Paesi, per questo il valore che detengono agli occhi dello stato giapponese è lo stesso.
Sono, invece, in parte diverse le vicende e i destini che i migranti giapponesi hanno avuto in questi due Paesi. Scopo di questo articolo è, infatti, analizzare le analogie e le differenze che caratterizzarono e caratterizzano le comunità nikkei di Perù e Brasile e le comunità dekasegi, protagoniste del fenomeno migratorio di ritorno.
L’Asia e l’Africa, due continenti a prima vista così lontani e diversi, vantano invece delle relazioni profonde e importanti sulla scena internazionale.
Questi due continenti sono sempre più legati da relazioni economiche e commerciali, da progetti di cooperazione e di sviluppo, da movimenti migratori e da rapporti culturali e oggi Paesi come la Cina e il Giappone giocano un ruolo centrale nel continente Africano. Le relazioni tra questi due Paesi e l’Africa, però, sono controverse e sono spesso al centro di dibattiti nell’ambito delle Relazioni Internazionali.
Entrambi consci del ruolo chiave che l’Africa ha e avrà in un futuro prossimo sul piano economico e geostrategico, vantano un crescente impegno sul continente e sono decisi a non lasciarsi sfuggire quei benefici e quei vantaggi che le relazioni con questo continente possono portare.
Le relazioni di Cina e Giappone con l’Africa e i loro relativi approcci sul continente, però, nonostante abbiano alcune analogie, sono caratterizzati da profonde differenze.
di Federica Galvani
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Circa due milioni di persone persero la vita nella Kampuchea Democratica, il folle esperimento utopico marxista-millenarista creato dai Khmer Rossi. Il tribunale ad hoc istituitosi al fine di perseguire i quadri dirigenti del Partito Comunista della Kampuchea(PCK) ancora in vita, rappresenta la possibilità unica di concedere alla Cambogia di liberarsi da un passato di orrori.
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