It is highly probable that the majority of people have never heard about comfort women even if the events in which they were involved represent one of the most dramatic episodes in human history.
A dossier about comfort women in Japan-South Korea relations.
The child abduction-issue has become a “hot” theme from the spring of 2017 when voices of protest were raised against the Japanese approach to the issue that, in the rest of the world, falls under the term “kidnapping”. Although Japan has signed the Convention in 2014, abduction of children in Japan is, in fact, still widely tolerated.
A dossier about the “Child abduction” issue in Japan and an update on the story of Pierluigi, an italian dad who got his two children kidnapped by his Japanese wife.
La questione della sottrazione dei minori è diventato un tema “caldo” dalla primavera del 2017 quando si sono alzate voci di protesta sull’approccio giapponese alla questione che, in tutto il resto del mondo, ricade sotto il termine di “rapimento”.
Anche se dal 2014 il Giappone ha sottoscritto la Convenzione, la sottrazione dei figli in Giappone è, infatti, ancora ampiamente tollerata.
Un dossier sulla questione “figli contesi” in Giappone e un aggiornamento sulla storia di Pierluigi, padre italiano a cui sono stati sottratti i figli dalla moglie giapponese.
Una approfondita analisi della questione delle comfort women e della sua influenza nelle relazioni fra Giappone e Corea de Sud.
Il Giappone occupò l’Indonesia durante la II guerra mondiale, dal Marzo 1942 alla fine della guerra nel 1945. Questo fu un periodo molto critico per l’Indonesia perché venne meno il ruolo dei colonizzatori Olandesi e presero il via cambiamenti numerosi e talmente straordinari da permettere, poi, la rivoluzione indonesiana che porterà all’indipendenza del paese.
-Giorgia Lapertosa- The Japanese migration to the United States began towards the end of the nineteenth century, coinciding with the beginning of the Meiji…
Relocation camps: l’internamento dei giapponesi americani durante la Seconda guerra mondiale.
Japan is a country that gives a lot of importance to food but Japanese food is not Japanese anymore.
60% of its food is supplied from abroad and Japan is one of the least self-sufficient developed countries in the world.
To tackle this problem one solution is that Japanese start to eat local again.
In una società globalizzata come quella odierna, i media hanno acquisito un potere sempre più preponderante per quanto riguarda la diffusione di notizie e nozioni. La manipolazione mediatica è uno strumento sempre più usato dai governi per indirizzare il consenso delle masse, anche se può rivelarsi un’efficace arma di diffusione di idee contrarie a quella egemonica. Un esempio interessante di ciò è fornito dal Governo giapponese per quanto riguarda l’affermazione del consenso pro nucleare.
Nel 2020 il Giappone ospiterà le Olimpiadi a Tōkyō. L’evento sarà un’occasione per il Paese di rilanciarsi sulla scena internazionale, dopo un periodo segnato dalla crisi economica, e di risollevare la nazione all’indomani del grande terremoto che ha colpito la regione del Tōhoku nel 2011. Il dossier affronta, in un’ottica aperta e rivolta al futuro, le prospettive di Tōkyō 2020, riservando un primo paragrafo ai Giochi del ‘64. Quali sono i presupposti di questa edizione dei Giochi e quale impatto avranno sul Giappone? Nel tentativo di delineare un quadro che possa rispondere a queste domande, sono stati analizzati il progetto presentato all’atto della candidatura della città e altri report sui possibili impatti delle Olimpiadi in Giappone.
Il giorno 11 marzo 2011 in Giappone si verificò un terremoto colossale nella regione del Tōhoku, il quale provocò a sua volta uno tsunami di enormi dimensioni e un incidente nucleare. Da quel giorno, il futuro dell’energia nucleare nel Paese è in completo divenire. Un dossier per capire meglio la política nucleare giapponese post-Fukushima.
La storia di Alberto Fujimori, presidente nikkei del Perù, dagli anni ’80 fino alla condanna.
E’ risaputo che il Giappone ha difficoltà a venire a patti con il suo passato imperialista: la questione dei libri di storia, le visite dei Primi Ministri al santuario Yasukuni, le dispute territoriali che sono rimaste irrisolte dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’apparente incapacità del Giappone di scusarsi per il suo passato militarista minano la fiducia dei Paesi asiatici nei confronti del Giappone. Recentemente, uno degli ufficiali che contribuirono alla stesura del Kono Statement nel 1993, con cui il Giappone si scusava ufficialmente per i crimini commessi nei confronti delle comfort women (donne reclutate forzatamente per servire come prostitute nei bordelli militari imperiali) ha messo in discussione l’affidabilità delle fonti utilizzate per la Dichiarazione; in seguito a ciò, il Segretario di Governo ha ventilato la possibilità di revisionare la Dichiarazione stessa, in una mossa che ha chiaramente scatenato l’indignazione cinese e coreana.
-Stefania Giannoulidis- Occidente e Oriente. Europa e Asia. Cristianesimo e scintoismo. Patate e sushi. Facendo un primo brainstorming su Germania e Giappone, affiorano alla mente…
L’evoluzione che hanno avuto in questi ultimi anni i social media nel regolare processi sociali e politici è innegabile e, in parte, inaspettata. Questo articolo ha come obiettivo valutare il ruolo dei social media nelle relazioni internazionali analizzando il loro impatto come strumenti per organizzare rivolte e rivoluzioni, come mezzi per la diffusione della democrazia e la ridistribuzione del potere e anche come strumenti utili per affrontare i disastri naturali.
Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire meglio i concetti di “potenza civile” e di “soft power”, attraverso l’analisi di due case studies: il Giappone e l’Unione Europea.L’articolo vuole prima di tutto tracciare l’evoluzione di queste due potenze sulla scena internazionale e della loro storia come potenze civili, ma vuole anche analizzare le sfide poste a queste e alla loro natura “pacifica” dal sistema post-guerra fredda e dalla globalizzazione.
L’11 Marzo 2012 il Giappone fu colpito da terremoto e maremoto nella zona del Tōhoku. Questo evento segnò in modo drammatico il Paese ed ebbe riflesso anche sulla sua immagine a livello internazionale.
Il Giappone, infatti, a seguito degli enormi danni subiti e delle necessità cambiò il suo ruolo nelle relazioni con alcuni Paesi, soprattutto con quelli in via di sviluppo. Passò, infatti, da essere uno dei maggiori finanziatori e fornitore di aiuti a essere un beneficiario della cooperazione in diversi ambiti, soprattutto in quello energetico. Scopo dell’articolo è analizzare questo cambiamento nel ruolo del Giappone a livello internazionale a seguito del terremoto e la temporanea disattivazione di tutte le centrali nucleari avvenuta il 5 maggio del 2012. Per farlo si prenderanno in analisi le relazioni e la cooperazione nel settore energetico con il Perù.
Seguici sui canali Social