Secondo i dati più recenti, la popolazione cinese nel 2023 ha raggiunto la cifra di 1,42 miliardi. Nonostante il calo del tasso di natalità, in corso da decenni, e i cambiamenti prospettati per il futuro, la Cina ha occupato la vetta della demografia del mondo per secoli e alla questione del numero dei suoi abitanti i dirigenti della nazione hanno sempre dedicato una grande attenzione, scegliendo approcci differenti a seconda delle esigenze e delle correnti ideologiche del periodo.
Il Welfare in Cina presenta caratteristiche ben precise che, nel tempo, hanno portato gli studiosi a definirlo un modello a se stante rispetto a quello conosciuto come “Welfare dell’Asia orientale”. Nonostante la volontà del governo di garantire un accesso universale e paritario al sistema di Welfare, ancora oggi gioca un ruolo fondamentale lo status sociale dei cittadini.
In generale, si potrebbe affermare che in Cina, i fattori maggiormente incidenti sui diritti sociali siano il lavoro e la residenza dei cittadini, così come l’appartenenza alla famiglia: la questione dello status sociale è l’elemento principe dell’accesso al Welfare.
La politica culturale della Cina contemporanea ha sperimentato vigorosi cambiamenti a partire dal 1978, quando il paese ha iniziato il processo di riforme e di apertura. Sulla base del ruolo e del posizionamento che le politiche culturali hanno assunto nel corso degli anni, possiamo periodizzare il loro sviluppo in quattro fasi. Il report, partendo proprio dall’analisi di queste fasi mira a ricostruire tappe di sviluppo fondamentali che hanno portato il Paese ad essere profondamente consapevole del ruolo che la cultura svolge sia sul piano della coesione interna e dell’immagine internazionale; in conseguenza di ciò è ormai anche l’unico al mondo con una enorme mole di investimenti nel settore. A partire dal 2012, considerare la cultura quale motore di sviluppo economico è diventato un imperativo categorico e via via sono stati costruiti organi e meccanismi istituzionali idonei allo scopo. Naturalmente questo salto e il conseguente sviluppo del mercato culturale hanno posto nuove sfide, in particolare per la tutela dell’ambiente e per la conservazione del patrimonio e di questo si racconterà nel paragrafo quinto. Infine il report si focalizza sul significato dell’arte come strumento di diplomazia culturale e sul ruolo istituzionale e politico dei musei: se la cultura riflette il significato dei valori di una società allora i cinesi considerano i musei i custodi concreti di questa cultura e, pertanto, anche strumento di dialogo tra i popoli così come di mediazione nelle relazioni internazionali.
Dopo la morte di Deng Xiaoping fu Jiang Zemin ad assumere la guida della Cina. Il suo riformismo trasformò il Partito Comunista Cinese in un partito aperto che inglobava il nuovo ceto emerso dallo sviluppo economico. Tuttavia la crescita poneva anche alcune sfide sul piano etico e Jiang si rese promotore di un nuovo orientamento ideologico che spingeva contro la corruzione e l’individualismo richiamando i quadri ad una maggiore moralità. In politica estera continuò con la promozione del multipolarismo di Deng, ma il suo lavoro più intenso si focalizzò verso le politiche regionali e di vicinato.
La Cina ha vinto la sua decennale battaglia contro la povertà, il 2020 è stato l’anno in cui la Cina ha raggiunto l’obiettivo di sradicare la povertà assoluta e di costruire una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti. Quali sono stati i progetti che hanno portato la Cina a raggiungere un risultato così veloce? Si tratta di un’eliminazione reale o solo formale della povertà assoluta? Può il caso cinese diventare un modello anche per altri stati al fine di raggiungere l’obiettivo “povertà zero”?
Il Presidente USA uscente Donald Trump ha firmato lo scorso 6 agosto 2020 un ordine esecutivo per impedire alle aziende e ai cittadini americani di eseguire qualsiasi tipo di transazione con ByteDance, l’azienda che gestisce il popolare social network TikTok. Da quel momento, l’app preferita dalla generazione Z è diventata il nuovo terreno di scontro della guerra tecnologica tra Cina e Stati Uniti.
Il dossier interpreta i fatti degli ultimi mesi e riflette sugli scenari che si apriranno con l’inizio della Presidenza Biden, chiarendo da un lato i motivi profondi dell’ostilità degli Stati Uniti nei confronti di TikTok e, dall’altro, le cause storiche della rivalità tra i due paesi in ambito tecnologico e digitale.
La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), si riferisce all’impatto delle aziende sulla società e sull’ambiente.
Quando per la prima volta in Cina è apparso il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa questo fu accolto con scetticismo ed ebbe enormi difficoltà a farsi comprendere. Il concetto di RSI ha iniziato ad affermarsi solo nel XXI secolo grazie ad alcuni fattori determinanti che hanno guidato il processo. Quali sono stati i fattori che hanno contribuito a formare un terreno fertile per l’inserimento di pratiche di RSI nelle aziende cinesi e quale è la situazione della RSI in Cina oggi?
Sulla scia del processo di internazionalizzazione che ha recentemente interessato la società civile cinese, sempre più organizzazioni non governative si stanno recando all’estero per impegnarsi in progetti di varia natura. Ciò avviene in un momento in cui la Cina, chiamata ad assumersi le proprie responsabilità di potenza globale, è alla ricerca di nuove fonti di legittimazione in grado di ridefinire la sua immagine internazionale.
«China is categorized as a hardship posting. But it is a privilege to watch the development of this nation». Dall’elezione di Xi Jinping a segretario del PCC i giornalisti stranieri sono sempre più controllati e sono in costante aumento le limitazioni allo svolgimento della loro professione.
Ma è sempre stato così? Quali sono le dinamiche che determinano il rapporto tra la Cina e la stampa internazionale?
La paura di essere estradati nella Cina continentale alimenta le azioni dei manifestanti di Hong Kong. L’essere sottoposti a processo nel quadro di un sistema legale ancora acerbo conduce a forti tensioni.
Per comprendere le paure dei manifestanti e i loro sostenitori proponiamo un breve resoconto storico del sistema legale nella Cina continentale e delle sue recenti riforme.
Dal mese di giugno, Hong Kong è sconvolta dalle proteste: la proposta di emendamento
alla legge sull’estradizione è stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” e che ha spinto i suoi abitanti a scendere in strada per opporsi fermamente alla sempre più forte ingerenza di Pechino nell’autonomia della regione.
A Settembre la Cina ha condotto simulazioni militari nel Golfo di Bohai e esercitazioni congiunte con la Russia.
Le autorità cinesi hanno dichiarato che le operazioni erano state programmate da tempo e che non erano rivolte ad alcun paese in particolare. Non è da escludere, però, che Pechino ne abbia approfittato per lanciare un forte messaggio agli altri giocatori dello scacchiere coreano, in particolare Stati Uniti e Corea del Nord.
Quali sono gli interessi della potenza asiatica e quale la posta in gioco in caso di scoppio delle ostilità tra USA e Corea del Nord?
The current Ukrainian crisis holds incredible significance for China’s future role in the international system. First, it poses serious questions about the relationship between Moscow and Beijing. Second, China’s international stance on Crimea has the potential to affect Chinese domestic controversies.
E’ risaputo che il Giappone ha difficoltà a venire a patti con il suo passato imperialista: la questione dei libri di storia, le visite dei Primi Ministri al santuario Yasukuni, le dispute territoriali che sono rimaste irrisolte dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’apparente incapacità del Giappone di scusarsi per il suo passato militarista minano la fiducia dei Paesi asiatici nei confronti del Giappone. Recentemente, uno degli ufficiali che contribuirono alla stesura del Kono Statement nel 1993, con cui il Giappone si scusava ufficialmente per i crimini commessi nei confronti delle comfort women (donne reclutate forzatamente per servire come prostitute nei bordelli militari imperiali) ha messo in discussione l’affidabilità delle fonti utilizzate per la Dichiarazione; in seguito a ciò, il Segretario di Governo ha ventilato la possibilità di revisionare la Dichiarazione stessa, in una mossa che ha chiaramente scatenato l’indignazione cinese e coreana.
L’evoluzione che hanno avuto in questi ultimi anni i social media nel regolare processi sociali e politici è innegabile e, in parte, inaspettata. Questo articolo ha come obiettivo valutare il ruolo dei social media nelle relazioni internazionali analizzando il loro impatto come strumenti per organizzare rivolte e rivoluzioni, come mezzi per la diffusione della democrazia e la ridistribuzione del potere e anche come strumenti utili per affrontare i disastri naturali.
L’Asia e l’Africa, due continenti a prima vista così lontani e diversi, vantano invece delle relazioni profonde e importanti sulla scena internazionale.
Questi due continenti sono sempre più legati da relazioni economiche e commerciali, da progetti di cooperazione e di sviluppo, da movimenti migratori e da rapporti culturali e oggi Paesi come la Cina e il Giappone giocano un ruolo centrale nel continente Africano. Le relazioni tra questi due Paesi e l’Africa, però, sono controverse e sono spesso al centro di dibattiti nell’ambito delle Relazioni Internazionali.
Entrambi consci del ruolo chiave che l’Africa ha e avrà in un futuro prossimo sul piano economico e geostrategico, vantano un crescente impegno sul continente e sono decisi a non lasciarsi sfuggire quei benefici e quei vantaggi che le relazioni con questo continente possono portare.
Le relazioni di Cina e Giappone con l’Africa e i loro relativi approcci sul continente, però, nonostante abbiano alcune analogie, sono caratterizzati da profonde differenze.
di Federica Galvani
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