Nel mese di ottobre l’attenzione dei media internazionali è stata catturata dalle proteste nate in Nigeria contro la violenza di una squadra speciale della polizia, nota con l’acronimo SARS. Tuttavia, la richiesta #EndSARS non è solamente l’unica ragione alla base delle manifestazioni che, con il passare dei giorni, si sono trasformate in un tentativo di rovesciamento della bad governance che affligge il Paese africano.
Al contrario di quanto accade in altri luoghi del mondo, la diffusione del Covid-19 in Africa sembra essere più lenta e il virus sembra essere meno potente. Ciò nonostante, l’avvento del nuovo coronavirus nel continente africano rischia di avere conseguenze economiche, politiche e sociali molto gravi per Paesi che stavano intraprendendo percorsi di democratizzazione e di lotta alla povertà degni di nota.
La TICAD VII si terrà in agosto (2019) a Yokohama (Giappone). Ma cosa è la TICAD (Tōkyō International Conference on African Development)? E quale è il suo ruolo nella relazioni nippo-africane?
Secondo la tradizione Saharawi il tè va bevuto tre volte: la prima amaro come la vita, la seconda dolce come l’amore, la terza soave come la morte. Queste tre storie sul popolo Saharawi prendono il titolo dalle diverse fasi del rituale del tè.
Quando abbiamo intervistato Marco Panzetti, gli abbiamo chiesto di mostrarci 3 sue foto che rappresentassero al meglio la questione dei migranti.
Le foto selezionate rappresentano per lui le tre tappe fondamentali del viaggio dei migranti.
Il 14 aprile più di duecento studentesse sono state sequestrate dalla Chibok high school nello stato del Borno, in Nigeria. Poco dopo il rapimento è stato rivendicato dal gruppo Boko Haram.
Il sequestro delle giovani ragazze ha accesso i riflettori della comunità internazionale su questo gruppo fino al momento sconosciuto. Boko Haram ha invaso le testate giornalistiche, le televisioni, i social media e i dibattiti internazionali.
Quali sono le origini e la storia di questo gruppo?
Il caso dell’ex Rhodesia del sud è stato portato sotto ai riflettori della stampa internazionale a causa delle vicende susseguitesi negli ultimi dieci anni. E’ accaduto soprattutto durante la dura crisi economica nel 2009, che aveva riportato il pil del Paese ai livelli del 1953. L’inflazione, che in dieci anni aveva abbattuto il valore del dollaro zimbabwese del 99%, unita alla contrazione della produttività agricola, a fenomeni di carestia, violenze, autoritarismo politico e isolamento internazionale, hanno reso lo Zimbabwe, conosciuto come il granaio dell’Africa e secondo produttore mondiale di tabacco, un importatore netto di derrate alimentari.
Il 31 Gennaio Human Rights’ Watch (HRW) ha reso pubblico un rapporto che dimostra come le autorità siriane abbiano deliberatamente distrutto migliaia di abitazioni a Damasco e ad Hama tra il 2012 e il 2013.
L’Asia e l’Africa, due continenti a prima vista così lontani e diversi, vantano invece delle relazioni profonde e importanti sulla scena internazionale.
Questi due continenti sono sempre più legati da relazioni economiche e commerciali, da progetti di cooperazione e di sviluppo, da movimenti migratori e da rapporti culturali e oggi Paesi come la Cina e il Giappone giocano un ruolo centrale nel continente Africano. Le relazioni tra questi due Paesi e l’Africa, però, sono controverse e sono spesso al centro di dibattiti nell’ambito delle Relazioni Internazionali.
Entrambi consci del ruolo chiave che l’Africa ha e avrà in un futuro prossimo sul piano economico e geostrategico, vantano un crescente impegno sul continente e sono decisi a non lasciarsi sfuggire quei benefici e quei vantaggi che le relazioni con questo continente possono portare.
Le relazioni di Cina e Giappone con l’Africa e i loro relativi approcci sul continente, però, nonostante abbiano alcune analogie, sono caratterizzati da profonde differenze.
di Federica Galvani
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