Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire meglio i concetti di “potenza civile” e di “soft power”, attraverso l’analisi di due case studies: il Giappone e l’Unione Europea.L’articolo vuole prima di tutto tracciare l’evoluzione di queste due potenze sulla scena internazionale e della loro storia come potenze civili, ma vuole anche analizzare le sfide poste a queste e alla loro natura “pacifica” dal sistema post-guerra fredda e dalla globalizzazione.
L’11 Marzo 2012 il Giappone fu colpito da terremoto e maremoto nella zona del Tōhoku. Questo evento segnò in modo drammatico il Paese ed ebbe riflesso anche sulla sua immagine a livello internazionale.
Il Giappone, infatti, a seguito degli enormi danni subiti e delle necessità cambiò il suo ruolo nelle relazioni con alcuni Paesi, soprattutto con quelli in via di sviluppo. Passò, infatti, da essere uno dei maggiori finanziatori e fornitore di aiuti a essere un beneficiario della cooperazione in diversi ambiti, soprattutto in quello energetico. Scopo dell’articolo è analizzare questo cambiamento nel ruolo del Giappone a livello internazionale a seguito del terremoto e la temporanea disattivazione di tutte le centrali nucleari avvenuta il 5 maggio del 2012. Per farlo si prenderanno in analisi le relazioni e la cooperazione nel settore energetico con il Perù.
La presenza dei nikkei, i migranti giapponesi, in Perù e Brasile ha rafforzato i rapporti tra questi Paesi, per questo il valore che detengono agli occhi dello stato giapponese è lo stesso.
Sono, invece, in parte diverse le vicende e i destini che i migranti giapponesi hanno avuto in questi due Paesi. Scopo di questo articolo è, infatti, analizzare le analogie e le differenze che caratterizzarono e caratterizzano le comunità nikkei di Perù e Brasile e le comunità dekasegi, protagoniste del fenomeno migratorio di ritorno.
L’Asia e l’Africa, due continenti a prima vista così lontani e diversi, vantano invece delle relazioni profonde e importanti sulla scena internazionale.
Questi due continenti sono sempre più legati da relazioni economiche e commerciali, da progetti di cooperazione e di sviluppo, da movimenti migratori e da rapporti culturali e oggi Paesi come la Cina e il Giappone giocano un ruolo centrale nel continente Africano. Le relazioni tra questi due Paesi e l’Africa, però, sono controverse e sono spesso al centro di dibattiti nell’ambito delle Relazioni Internazionali.
Entrambi consci del ruolo chiave che l’Africa ha e avrà in un futuro prossimo sul piano economico e geostrategico, vantano un crescente impegno sul continente e sono decisi a non lasciarsi sfuggire quei benefici e quei vantaggi che le relazioni con questo continente possono portare.
Le relazioni di Cina e Giappone con l’Africa e i loro relativi approcci sul continente, però, nonostante abbiano alcune analogie, sono caratterizzati da profonde differenze.
di Federica Galvani
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Circa due milioni di persone persero la vita nella Kampuchea Democratica, il folle esperimento utopico marxista-millenarista creato dai Khmer Rossi. Il tribunale ad hoc istituitosi al fine di perseguire i quadri dirigenti del Partito Comunista della Kampuchea(PCK) ancora in vita, rappresenta la possibilità unica di concedere alla Cambogia di liberarsi da un passato di orrori.
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