Violenza sui minori: dati e vademecum legislativo
– Chiara Galvani –
In Giappone gli abusi sui minori sono diventati un tema sociale a partire dagli anni ’90[1]. In quegli anni i Centri di orientamento per l’infanzia hanno iniziato a redigere statistiche sui casi di abusi sui minori e in alcune città come Osaka e Tokyo sono stati istituiti gruppi privati per la prevenzione.
Nel 1994, inoltre, il Giappone ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
I casi di abusi sui minori sono esponenzialmente aumentati a partire dai primi anni 2000 e sono in costante aumento.
(Fonte: https://lightson-children.com/en/social-care/)
Il Giappone, inoltre, è uno dei Paesi OCSE in cui viene meno utilizzato l’istituto dell’affidamento per cui la maggior parte dei minori allontanati dalla famiglia di origine si trova a vivere in orfanotrofi o strutture analoghe.
(Fonte: https://npojcsa.com/en/index.html)
In queste strutture spesso c’è carenza di personale adeguatamente formato e il numero di minori da seguire è elevato. All’aumento esponenziale dei casi di abusi sui minori non è infatti seguito un aumento del numero dei centri di assistenza.
L’ONU stessa ha già avvertito per ben tre volte il governo giapponese di correggere e migliorare il proprio sistema.
A livello internazionale, dopo la ratifica della Convenzione nel 1994, il Giappone si è impegnato a promuovere e tutelare i diritti dei bambini.
Nel 2004 ha ratificato il Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e nel 2005 il Protocollo facoltativo sulla vendita di bambini, la prostituzione minorile e la pornografia infantile.
Come esplicitato nel documento interministeriale “Japan’s National Action Plan to End Violence Against Children” del 2021, tali impegni sono stati chiaramente riaffermati anche in occasione del 30° anniversario dell’adozione della CRC (il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: https://gruppocrc.net/chi-siamo/) nel 2019.
Il Giappone sta attuando concrete misure per combattere la violenza sui bambini con l’intento di realizzare una “società in cui nessuno sarà lasciato indietro”.
Nel febbraio 2018 le istituzioni giapponesi hanno dichiarato che il Paese sarebbe diventato un membro attivo del GPeVAC (Global Partnership to End Violence Against Children). In questo contesto, è stato formulato un Piano d’azione nazionale (NAP) per porre fine alla violenza sui minori che comprende una serie di leggi sotto elencate.
Leggi per la tutela dei minori
Child Welfare Law/Legge sull’assistenza infantile (児童福祉法)
Si tratta di una legge del 1947 (qui il testo integrale http://www.ilo.org/dyn/natlex/docs/ELECTRONIC/85817/96300/F704925758/JPN85817.pdf)
Questa legge ha come obiettivo l’eliminazione del lavoro minorile e la protezione di bambini e ragazzi. Come affermato all’articolo 1:
- Tutti i cittadini si adoperano affinché i bambini nascano e crescano in buona salute psicofisica.
- Tutti i bambini hanno diritto a un livello di vita adeguato e dignitoso e non devono subire maltrattamenti.
La legge, inoltre, impone alla persona che viene a conoscenza della violenza il dovere di denunciarla al centro di consultazione per minori[2].
La legge ha subito vari emendamenti (per emendamenti v. http://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_lang=en&p_isn=85817&p_country=JPN&p_count=851&p_classification=04&p_classcount=9):
– Nel 2003 (legge No. 121 del 2003): sono state aggiunte varie disposizioni relative alle attività di sostegno per l’assistenza all’infanzia affidando alle autorità locali il compito di elaborare dei piani d’azione.
– Nel 2004 (legge No. 153 del 2004): i governi locali sono obbligati a istituire uffici di consulenza per l’infanzia.
– Nel 2007 (emendamenti a Child Abuse Prevention Law and the Child Welfare Law): la legge modificata prevede l’obbligo per le autorità comunali non solo di cercare ma di prendere misure concrete per accertare l’incolumità della vittima di abusi o violenze. Inoltre, il governatore di una prefettura, nei casi sospetti di abuso e/o negligenza, ha il potere di convocare la figura del tutore con il minore, nonché di effettuare indagini in loco qualora il tutore non risponda alla citazione. In caso poi di rifiuto alle indagini in loco, i funzionari di un centro di orientamento per l’infanzia, con l’autorizzazione del tribunale di famiglia o del tribunale sommario, possono entrare con la forza nell’abitazione per accertare e garantire l’incolumità del bambino.
Nel caso in cui il tutore non rispetti le raccomandazioni ufficiali, il minore, se necessario, può essere preso in custodia protettiva temporanea. La legge modificata prevede anche restrizioni alla visita e alla corrispondenza con il bambino in custodia cautelare in un istituto; il governatore può anche emettere un ordine di assenza totale di contatto tra il tutore e il bambino.
– 2016 (atto/legge No. 63 del 2016): l’emendamento introduce il “principio di privilegiare l’educazione dei minori in un ambiente domestico”. Il governo, pertanto, si impegna a trovare genitori affidatari che possano fornire un ambiente famigliare e a promuovere la formazione dei genitori affidatari e il ricorso all’adozione speciale. I governi delle prefetture forniscono sostegno ai genitori affidatari sotto forma di consultazione e condivisione di informazioni[3].
– 2019: gli emendamenti (in vigore da aprile 2020) introducono l’abolizione delle punizioni corporali da parte dei responsabili dei centri di consultazione per minori, degli istituti di assistenza infantile e dei genitori adottivi[4].
Child Abuse Prevention Law/Legge sulla prevenzione della violenza sui minori (児童虐待の防止等に関する法律)
Si tratta della legge 82 del 2000 (qui il testo integrale https://www.japaneselawtranslation.go.jp/en/laws/view/4033/en).
Questa legge proibisce la violenza sui minori (art.3) che viene distinta in quattro categorie: violenza fisica, sessuale, psicologica e abbandono[5].
Definisce, inoltre, le responsabilità delle agenzie del governo centrale e dei governi locali per quanto riguarda la prevenzione della violenza sui minori e la protezione dei bambini (art.4). Delinea anche le procedure per rilevare l’abuso sui minori, darne notifica alle autorità e svolgere investigazioni.
Stabilisce che il personale dei centri di consultazione per i minori, gli insegnanti, il personale degli istituti di assistenza infantile, i medici, gli infermieri distrettuali, gli avvocati e tutte le altre figure professionali che lavorano nell’assistenza infantile debbano impegnarsi per una scoperta tempestiva delle violenze sui minori[6].
La legge è stata introdotta anche per rafforzare gli strumenti di prevenzione definiti dalla precedente Legge sull’assistenza infantile[7].
La legge è stata emendata diverse volte (per emendamenti v. http://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_lang=en&p_isn=71420):
– Nel 2007 (emendamenti a Child Abuse Prevention Law and the Child Welfare Law): v. emendamenti alla Child Welfare Law
– Nel 2019: l’atto (in vigore da aprile 2020) aveva già emendato l’art. 14(1) della legge affermando che
“chi esercita la potestà genitoriale su un minore non può educare il minore infliggendo punizioni corporali o adottando altre forme di azione che vadano oltre l’ambito necessario per la cura e l’educazione, come previsto dalla disposizione dell’art. 820 del codice civile, e deve tenere in debita considerazione l’esercizio appropriato della potestà genitoriale sul figlio”.
Il codice civile
Come affermato da Kotani “Già a partire dal diritto di famiglia del codice civile del periodo Meiji erano presenti norme riguardanti la dichiarazione di perdita della responsabilità genitoriale per ragioni di abusi. I tribunali tendevano però ad evitare di applicarle, dal momento che ciò comportava una totale rimozione della responsabilità genitoriale e, di conseguenza, divennero quasi lettera morta. Sebben in ritardo, con la riforma del codice civile nel 2011 è stato inserito un istituto più accomodante che prevede la sospensione della responsabilità genitoriale, e si spera in un suo uso frequente (per ora mediamente si è fermi a circa 10 casi l’anno. La causa più frequente è l’abbandono)[8].
Misure e linee guida
A queste leggi si aggiungono anche misure e linee guida che sono state delineate negli anni per affrontare il problema degli abusi sui minori nel modo più efficace possibile:
Misure di emergenza per rafforzare le misure di prevenzione degli abusi sui minori (2018)[9]
Nel luglio 2018, in risposta alla morte di alcuni bambini causate da abusi, sono state definite misure di emergenza per rafforzare la prevenzione degli abusi.
Queste misure richiedevano la formulazione di un piano globale (cosiddetto Nuovo piano), che contiene l’applicazione completa di tutte le azioni preventive anche conducendo indagini in loco qualora la sicurezza dei bambini non possa essere accertata, chiariscono le modalità per la condivisione delle informazioni tra i centri di orientamento per l’infanzia e la polizia rafforzando il sistema e le competenze dei centri di orientamento per l’infanzia e dei comuni. Inoltre, queste misure prevedevano anche un riconoscimento precoce di eventuali abusi e una risposta tempestiva che comprendeva l’attuazione di un’adeguata protezione temporanea in un luogo sicuro e il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria.
Il nuovo piano prevede l’assunzione di circa 2.020 addetti all’assistenza all’infanzia nei centri di orientamento nell’arco di quattro anni (2019-2022) e l’istituzione in tutti i comuni di un Centro per i servizi all’infanzia e alla famiglia. Il Governo promuoverà costantemente questo Piano.
Linee guida per la formulazione di piani sociali prefettizi di promozione dell’educazione dei bambini (2018)[10]
Per promuovere l’istituto dell’affido nel luglio 2018 il governo centrale ha notificato a ciascun governo prefettizio le Linee guida per la formulazione dei piani prefettizi sociali di promozione dell’infanzia da elaborare entro la fine del 2019. I piani prefettizi sono stati pubblicati nell’agosto 2020.
Agenzie che si occupano di violenza sui minori e bullismo
Istituti di assistenza infantile (児童相談所)
Fondati sulla base della Child Welfare Law sono circa 210 in tutto il Giappone. Si occupano di questioni riguardanti la crescita dei minori di 18 anni come: problematiche legate alla crescita dei figli, la gestione dello stress dei genitori che potrebbe sfociare in violenza nei confronti dei bambini, difficoltà da parte di un genitore malato ad assistere in modo adeguato il figlio,…[11]
Questi centri sono anche tasselli importanti di un sistema attraverso cui i governi locali forniscono protezione e cura ai minori senza genitori o i cui genitori non sono in grado di crescerli. Questi bambini sono solitamente affidati a istituti di custodia temporanea (一時保護所), case per bambini (児童養護施設), genitori affidatari (里親), case per neonati (乳児院), case famiglia (ファミリーホーム)[12].
Secondo uno studio condotto da Human Rights Watch, diversamente da quanto accade nel resto dei Paesi sviluppati e in contrasto con le linee guida ONU, in Giappone il 90% dei minori più fragili non è affidato alle attenzioni di una famiglia ma finisce in istituti[13] con effetti negativi sulla crescita.
Per approfondire:
Report integrale di Human Rights Watch -> https://www.hrw.org/report/2014/05/01/without-dreams/children-alternative-care-japan
Video documentario -> https://www.youtube.com/watch?v=LCH5Rl30Z48
Per migliorare l’efficienza dei centri per l’infanzia il governo giapponese ha avviato alcune iniziative. L’obiettivo è aumentare del 60% il numero di impiegati incaricati della tutela dei minori (da 3200 nel 2017 a 5200 nel 2022)[14].
Per il 2023, inoltre, si vuole creare un’agenzia unica che affronti le questioni riguardanti i minori e le famiglie e i problemi come la violenza o il bullismo. L’intento è anche quello di unificare i compiti che attualmente sono suddivisi tra diverse agenzie. Per esempio, il Ministero dell’Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia è responsabile dell’educazione dei bambini, mentre il Il Ministero della Salute e del Welfare sovrintende gli asili nido; l’Ufficio del Gabinetto gestisce le misure per affrontare il problema del basso tasso di natalità mentre la violenza sui minori è trattata dall’Agenzia nazionale di polizia e dal Ministero della giustizia [15].
Note
[1] https://www.nippon.com/en/currents/d00431/?pnum=1
[2] Kotani, Masao (2021). “Diritto di famiglia”. In Ashida, Jun; Colombo, Giorgio Fabio; Dragoni, Matteo; Kotani, Masao; Lemme, Giuliano; Matsuda, Takeshi; Ortolani, Andrea; Riminucci, Michela; Sakuramoto, Masaki; Takahashi, Toshiyasu; Tanimoto, Keiko (a cura di). Introduzione al diritto giapponese. Torino, Giappichelli editore, p. 108.
[3] Inter-Ministerial Committee, Japan’s National Action Plan to End Violence Against Children, 2021, p. 9
[4] https://endcorporalpunishment.org/japan-takes-steps-towards-prohibiting-corporal-punishment/
[5] Kotani, Masao (2021). “Diritto di famiglia”. In Ashida, Jun; Colombo, Giorgio Fabio; Dragoni, Matteo; Kotani, Masao; Lemme, Giuliano; Matsuda, Takeshi; Ortolani, Andrea; Riminucci, Michela; Sakuramoto, Masaki; Takahashi, Toshiyasu; Tanimoto, Keiko (a cura di). Introduzione al diritto giapponese. Torino, Giappichelli editore, p. 108.
[6] Ibidem
[7] Ibidem
[8] Ibidem
[9] Il testo esplicativo delle misure è tratto da: Inter-Ministerial Committee, Japan’s National Action Plan to End Violence Against Children, 2021, pp. 10-11
[10] Il testo esplicativo delle misure è tratto da: Inter-Ministerial Committee, Japan’s National Action Plan to End Violence Against Children, 2021, p. 11
[11] Tokyo Child Guidance Office, https://www.fukushihoken.metro.tokyo.lg.jp/jicen/english.html
[12] https://lightson-children.com/en/social-care/
[13] https://www.hrw.org/news/2014/05/01/japan-children-institutions-denied-family-life
[14] https://www.nippon.com/en/currents/d00431/
[15] https://www.japantimes.co.jp/news/2022/03/24/national/japan-children-agency/
Bibliografia
Articoli online
Human rights watch (2014), Japan: Children in Institutions Denied Family Life, https://www.hrw.org/news/2014/05/01/japan-children-institutions-denied-family-life (consultato il 13/10/22)
Human rights watch (2014), Without Dreams-Children in Alternative Care in Japan, https://www.hrw.org/report/2014/05/01/without-dreams/children-alternative-care-japan
Sugiyama Haru (2018), More than Just Monsters: The Social Factors Behind Parental Child Abuse in Japan, https://www.nippon.com/en/currents/d00431/?pnum=1 (consultato il 16/10/22)
Japan Times (2022), New agency aims to offer seamless support for children in Japan, https://www.japantimes.co.jp/news/2022/03/24/national/japan-children-agency/ (consultato il 19/10/22)
End corporal punishment, Japan takes steps towards prohibiting corporal punishment of children, https://endcorporalpunishment.org/japan-takes-steps-towards-prohibiting-corporal-punishment/ (consultato il 10/10/22)
Lights on children, An Introduction To Social Care In Japan, https://lightson-children.com/en/social-care/ (consultato il 10/10/22)
Inter-Ministerial Committee (2021), Japan’s National Action Plan to End Violence Against Children
Kotani, Masao (2021). “Diritto di famiglia”. In Ashida, Jun; Colombo, Giorgio Fabio; Dragoni, Matteo; Kotani, Masao; Lemme, Giuliano; Matsuda, Takeshi; Ortolani, Andrea; Riminucci, Michela; Sakuramoto, Masaki; Takahashi, Toshiyasu; Tanimoto, Keiko (a cura di). Introduzione al diritto giapponese. Torino, Giappichelli editore, pp. 95-109.
Tokyo Child Guidance Office, https://www.fukushihoken.metro.tokyo.lg.jp/jicen/english.html
Video
Human rights watch (2014), Japan: Children in Institutions Denied Family Life, https://www.youtube.com/watch?v=LCH5Rl30Z48
Testo integrale leggi
Legge sull’assistenza infantile: http://www.ilo.org/dyn/natlex/docs/ELECTRONIC/85817/96300/F704925758/JPN85817.pdf
Emendamenti alla Legge sull’assistenza infantile: http://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_lang=en&p_isn=85817&p_country=JPN&p_count=851&p_classification=04&p_classcount=9
Legge sulla prevenzione della violenza sui minori: https://www.japaneselawtranslation.go.jp/en/laws/view/4033/en
Emendamenti alla Legge sulla prevenzione della violenza sui minori: http://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_lang=en&p_isn=71420
(Featured image source: The Blue Diamond Gallery)