Rassegna settimanale 21-27 marzo 2022: Sud-est asiatico
21 marzo, Myanmar – L’amministrazione Biden ha stabilito che l’esercito del Myanmar ha commesso un genocidio contro i Rohingya
L’amministrazione Biden ha formalmente stabilito che la violenza commessa contro la minoranza Rohingya dai militari del Myanmar equivale a genocidio e crimini contro l’umanità, una mossa che dovrebbe rafforzare gli sforzi per ritenere responsabile la giunta che ora governa il Myanmar.
I funzionari statunitensi hanno detto che il segretario di Stato Antony Blinken ne darà annuncio presso l’U.S. Holocaust Memorial Museum a Washington, che attualmente presenta una mostra sulla difficile situazione dei Rohingya. La decisione arriva quasi 14 mesi dopo che è entrato in carica e si è impegnato a condurre una nuova indagine sulle violenze. Blinken ha ordinato un’ “analisi legale e fattuale”, dalla quale è emerso che l’esercito del Myanmar sta commettendo un genocidio e Washington crede che un’accusa formale aumenterà la pressione internazionale per ritenere la giunta responsabile e scoraggiarla dal commettere ulteriori abusi.
L’esercito del Myanmar ha negato di aver portato avanti un genocidio contro i Rohingya, a cui è stata negata la cittadinanza birmana, e ha affermato di aver agito contro i terroristi quando nel 2017 le forze armate avevano lanciato un’operazione militare che ha costretto almeno 730.000 Rohingya, principalmente musulmani, a lasciare le loro case per recarsi nel vicino Bangladesh, dove hanno raccontato di uccisioni, stupri di massa e incendi dolosi.
Una missione conoscitiva delle Nazioni Unite ha concluso nel 2018 che la campagna militare includeva “atti genocidi”, ma Washington all’epoca si riferiva alle atrocità come “pulizia etnica”, un termine che non ha una definizione legale ai sensi del diritto penale internazionale.
“Sta davvero segnalando al mondo, e in particolare alle vittime e ai sopravvissuti all’interno della comunità Rohingya, che gli Stati Uniti riconoscono la gravità di ciò che sta accadendo”, ha detto lunedì un altro alto funzionario del Dipartimento di Stato in merito all’annuncio di Blinken.
Blinken annuncerà inoltre un milione di dollari di finanziamento aggiuntivo per l’Independent Investigative Mechanism for Myanmar (IIMM), un organismo delle Nazioni Unite con sede a Ginevra che sta raccogliendo prove per potenziali futuri procedimenti giudiziari. “Migliorerà la nostra posizione mentre cerchiamo di creare supporto internazionale per cercare di prevenire ulteriori atrocità e condannare i responsabili”, ha detto il primo funzionario statunitense.
John Sifton, direttore dell’advocacy per l’Asia presso Human Rights Watch, ha affermato che l’esercito del Myanmar ha dovuto affrontare “poche conseguenze reali per le sue atrocità, sia contro i Rohingya che contro altri gruppi di minoranze etniche in Myanmar”. Ha inoltre aggiunto che oltre a imporre ulteriori sanzioni economiche alla giunta, gli Stati Uniti dovrebbero premere per una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che deferisca tutti i presunti crimini dell’esercito alla Corte Penale Internazionale e se Russia e Cina dovessero porre il veto a una risoluzione, come probabile che accada, Washington dovrebbe sollevare il caso davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/exclusive-biden-administration-rules-myanmar-army-committed-genocide-against-2022-03-20/
22 marzo, Filippine – Gli Stati Uniti e le Filippine terranno le più grandi esercitazioni militari degli ultimi decenni tra le crescenti tensioni con la Cina
Gli Stati Uniti e le Filippine terranno le più grandi esercitazioni militari degli ultimi tre decenni, tra le crescenti tensioni con la Cina, iniettando nuova vita in un’alleanza difensiva che era venuta a languire negli ultimi anni.
Circa 5.100 soldati americani e 3.800 militari filippini si addestreranno nella nazione del Sud-Est Asiatico dal 28 marzo all’8 aprile, come affermato dall’ambasciata americana a Manila. Condurranno esercitazioni sulla sicurezza marittima, l’antiterrorismo e sui soccorsi umanitari in caso di calamità, nella più grande iterazione mai realizzata del Balikatan, nome con cui viene chiamata la più importante esercitazione militare tra le due nazioni e che risale al 1991.
Queste esercitazioni annuali arrivano mentre i funzionari cinesi avvertono che gli Stati Uniti stanno cercando di costruire quella che hanno definito una versione indo-pacifica della NATO, facendo eco alla giustificazione del presidente russo Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina. Le Filippine hanno anche ripetutamente protestato contro la crescente presenza della Cina nel Mar Cinese Meridionale e nelle acque circostanti.
Il trattato di mutua difesa USA-Filippine risale al 1951, quando l’ex colonia americana divenne completamente indipendente. Il presidente Rodrigo Duterte aveva minacciato di rompere l’alleanza mentre rafforzava i legami con la Cina, muovendosi per porre fine all’accordo sulle forze in visita del 1998 che stabiliva i termini per le esercitazioni congiunte e l’ingaggio delle truppe statunitensi nelle Filippine. Ha ripristinato l’accordo l’anno scorso.
“La nostra alleanza rimane una fonte chiave di forza e stabilità nella regione indo-pacifica”, ha affermato in una dichiarazione il Maggiore Generale Jay Bargeron, comandante generale della 3a divisione marine degli Stati Uniti.
L’evento di quest’anno segna anche un ritorno alle esercitazioni su vasta scala che sono state interrotte dalla pandemia di Covid-19. Meno di 1.000 soldati provenienti da Stati Uniti e Filippine avevano preso parte all’addestramento lo scorso anno.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3171493/us-philippines-hold-biggest-military-drills-decades-china
23 marzo, ASEAN – Si conclude la visita dell’inviato dell’ASEAN in Myanmar
A conclusione della sua visita in Myanmar, l’inviato speciale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), Prak Sokhonn, ha riferito di aver esortato il governo militare del Myanmar a mostrare moderazione durante le offensive.
Il capo del governo militare birmano, il generale Min Aung Hlaing, ha riferito a Sokhonn che non gli sarebbe stato concesso di incontrare la leader estromessa il primo febbraio 2021, Aung San Suu Kyi, mentre il processo a suo carico è in corso.
Sokhonn ha affermato di aver chiesto il rilascio di prigionieri tra cui l’economista australiano Sean Turnell e Min Aung Hlaing ha risposto che avrebbe preso in considerazione la sua richiesta di incontrare Suu Kyi e altri detenuti in futuro.
Sokhonn ha affermato di aver compreso le critiche secondo cui il suo viaggio in Myanmar rappresenterebbe una legittimazione del potere dei militari. Tuttavia, l’inviato ASEAN ha affermato che la sua visita è stata un passo positivo verso la risoluzione della crisi, anche se non ci si aspetta che essa accada durante la presidenza cambogiana dell’ASEAN nel 2022. “La questione del Myanmar è complessa, ha bisogno di molto tempo per essere risolta”, ha detto ai giornalisti l’inviato al suo ritorno in Cambogia.
L’opposizione birmana in lotta contro la giunta ha infatti criticato la visita di Sokhonn, che è anche ministro degli Esteri cambogiano, al suo arrivo nel paese, sostenendo che essa dimostri deferenza ai governanti militari e disprezzo per la volontà del popolo.
Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asean-envoy-says-understands-criticism-over-his-visit-myanmar-generals-2022-03-23/
24 marzo, Vietnam – Giornalista vietnamita condannato a cinque anni di carcere
Un tribunale di Hanoi ha condannato un giornalista e un parente che aveva cercato di nasconderlo alle autorità. Le Van Dung, attivista e giornalista indipendente con pubblicazioni su Facebook e YouTube, è stato condannato a cinque anni di carcere e a cinque anni in libertà vigilata per “propaganda contro lo stato”. Il giudice ha poi condannato anche lo zio 66enne di Dung, Nguyen Van Son, a 18 mesi con sospensione condizionale della pena per aver aiutato il giornalista a nascondersi dalla polizia.
Dung ha negato le accuse e Ha Huy Son, uno degli avvocati che lo rappresentano, ha descritto la decisione della corte come un “verdetto ingiusto, senza fondamento”, aggiungendo che presenteranno ricorso.
Dung, un giornalista di 51 anni noto anche come Le Dung Vova, era stato arrestato per i suoi servizi nel giugno 2021. Ha pubblicato video e articoli sui social media sulla corruzione e le confische di terreni, andando anche a commentare questioni politiche e sociali. Un atto d’accusa citato dai media statali ha affermato che Dung “ha realizzato e pubblicato su Internet 12 videoclip” tra marzo 2017 e settembre 2018 che includevano propaganda contro lo stato, diffamazione del governo, diffusione di notizie false, confusione e insulti per “l’onore” e il prestigio dei dirigenti del Partito e dello Stato”.
Human Rights Watch ha affermato che il Vietnam dovrebbe ritirare le accuse e che Dung è una delle oltre 60 persone perseguite per aver parlato apertamente. “Le autorità vietnamite persistono nel trattare qualsiasi tipo di critica al governo come una grave minaccia da perseguire con lunghe pene detentive”, ha detto martedì il vicedirettore per l’Asia del gruppo per i diritti umani Phil Robertson. “I donatori internazionali e i partner commerciali del Vietnam dovrebbero fare pressioni su Hanoi affinché ascolti i suoi critici invece di perseguitarli”, ha aggiunto.
Con uno spazio limitato per i reportage indipendenti in Vietnam, molti blogger e giornalisti indipendenti utilizzano i social media per segnalare o commentare questioni delicate.
Il paese ha uno dei peggiori record nell’indice globale della libertà di stampa, classificandosi 175 su 180 paesi. Le accuse di propaganda contro lo stato e di abuso delle libertà vengono regolarmente utilizzate per incarcerare i critici, afferma Reporter senza frontiere, il cane da guardia dei media.
Molti di loro si ritrovano ad affrontare lunghi processi. Un attivista arrestato a luglio con l’accusa di propaganda ha perso giovedì il suo appello contro la sentenza. La corte d’appello della provincia di Nam Dinh ha confermato una condanna a 10 anni di reclusione e quattro anni di libertà vigilata per l’attivista per i diritti umani Do Nam Trung, ha detto il suo avvocato a VOA. “Questo è un giudizio ingiusto”, ha detto Dang Dinh Manh, aggiungendo che secondo il codice penale del Vietnam, tali violazioni dovrebbero essere punite solo con accuse civili. “Trung ha ritenuto che le sue dichiarazioni nei suoi videoclip e articoli siano conformi all’esercizio del suo diritto alla libertà di parola previsto dalla costituzione, e quindi crede che il verdetto sia sbagliato”, ha detto Manh. Trung, 40 anni, è stato arrestato il 6 luglio 2021 per aver pubblicato sei video clip che secondo le autorità “distorcevano i contenuti” e “diffamavano il governo”, secondo i media statali. A dicembre un tribunale lo ha condannato al carcere.
“Il Vietnam persegue regolarmente le persone per aver semplicemente espresso le loro opinioni critiche nei confronti del governo, rendendolo uno dei paesi più pericolosi del Sud-Est Asiatico nel quale essere un attivista per i diritti umani”, ha affermato Robertson di Human Rights Watch, aggiungendo che “le autorità dovrebbero rilasciare immediatamente e incondizionatamente [Trung] per aver espresso la sua opinione sul governo. Il Vietnam dovrebbe anche abrogare immediatamente l’accusa di abuso dei diritti di “propaganda contro lo stato”, che è stata usata così frequentemente per prendere di mira i critici del governo”.
Fonte: VoA News
Link: https://www.voanews.com/a/vietnamese-journalist-sentenced-to-five-years-in-prison/6499502.html#:~:text=Le%20Van%20Dung%2C%20an%20activist,%E2%80%9Cpropaganda%20against%20the%20state.%E2%80%9D
25 marzo, Myanmar – Gli Stati Uniti emettono sanzioni contro trafficanti di armi che riforniscono la giunta del Myanmar
Venerdì gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro presunti trafficanti di armi e società coinvolte nell’approvvigionamento di armi per la giunta birmana, coordinandosi con misure simili imposte da Canada e Gran Bretagna.
Stando a quanto dichiarato dal Dipartimento del Tesoro, le misure statunitensi hanno preso di mira tre presunti trafficanti di armi e due società a loro collegate, nonché un conglomerato operante nel settore della difesa di proprietà del presunto trafficante di armi Tay Za, già soggetto alle sanzioni statunitensi.
Washington ha imposto sanzioni a 27 entità e 70 individui da quando un colpo di stato del febbraio 2021 ha fatto precipitare il Myanmar nel caos e continuerà a “imporre costi” alla giunta, ha affermato il segretario di Stato Antony Blinken. “Abbiamo intrapreso queste azioni oggi in risposta all’escalation della violenza del regime, per mostrare il nostro forte sostegno al popolo birmano e per promuovere il riconoscimento della responsabilità in relazione al colpo di stato e alla violenza perpetrata dal regime”, ha poi aggiunto Blinken. Gli Stati Uniti hanno anche imposto sanzioni alla 66a divisione di fanteria leggera dell’esercito birmano, che secondo il Tesoro era accusata di aver massacrato civili nelle città di Pyay e Hpruso, e a due comandanti militari.
Il Canada ha annunciato di aver agito contro quattro individui e due società che ha affermato essere responsabili dell’approvvigionamento e della fornitura di armi all’esercito del Myanmar. La Gran Bretagna invece ha inserito nella propria lista nera due individui e tre società.
Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/us-issues-sanctions-alleged-arms-dealers-myanmar-junta-2022-03-25/
26 marzo, Singapore – Joe Biden e il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong si incontreranno per discutere della Cina e della guerra in Ucraina alla Casa Bianca
Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong visiterà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca la prossima settimana per discutere di Cina, di questioni di sicurezza asiatiche e della risposta alla guerra tra Russia e Ucraina.
Biden e Lee si incontreranno il 29 marzo, ha detto l’addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki. “I due leader riaffermeranno l’importanza del partenariato strategico USA-Singapore. Il presidente esaminerà gli sforzi effettuati per garantire un Indo-Pacifico libero e aperto e discuterà della guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina”, ha affermato Psaki. Discuteranno anche della campagna guidata dagli Stati Uniti per resistere all’espansione cinese nelle acque contese e nelle rotte marittime internazionali del Pacifico, del cambiamento climatico, dei problemi della catena di approvvigionamento e della situazione in Myanmar.
L’ufficio di Lee ha affermato che la sua visita ufficiale negli Stati Uniti si baserà su una “relazione solida, di lunga data e sfaccettata”. A Washington, incontrerà membri di spicco della Camera dei rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti e parlerà al Council on Foreign Relations. Si recherà inoltre a New York per incontrare il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e i leader del settore industriale e finanziario.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3171938/joe-biden-and-singapore-pm-lee-hsien-loong-discuss-china
27 marzo, Myanmar – Il capo della giunta birmana ha giurato che non cercherà mai il dialogo con i “terroristi” dell’opposizione
Durante un discorso tenuto in occasione della Giornata delle forze armate, il capo della giunta del Myanmar ha detto che i militari non negozieranno con le forze “terroriste” di opposizione e ha giurato di annientarle, dopo che gli oppositori al colpo di stato avevano promesso che avrebbero continuato a combattere.
L’esercito, noto come Tatmadaw, ha festeggiato l’anniversario con una parata di truppe e armamenti nella capitale, Naypyitaw, per il secondo anno da quando ha rovesciato il governo eletto del premio Nobel Aung San Suu Kyi il 1° febbraio 2021.
I manifestanti anti-golpe sono scesi nelle strade del Myanmar domenica mattina agitando cartelli che invitavano a “sradicare l’esercito fascista”.
Il leader della giunta Min Aung Hlaing nel suo discorso ha respinto ogni possibilità di dialogo con l’opposizione “terrorista”, dichiarando che il Tatmadaw non prenderà più in considerazione di negoziare con un gruppo terrorista e i suoi sostenitori che hanno ucciso persone innocenti e ha giurato che l’esercito riuscirà ad annientarli.
La giunta accusa i militanti dell’opposizione di aver ucciso civili e membri delle forze di sicurezza nella sua campagna di resistenza, mentre gli attivisti affermano che i militari hanno ucciso centinaia di persone durante le repressioni iniziate dopo il colpo di stato.
Il governo ombra dell’amministrazione estromessa, il Governo di Unità Nazionale (GUN), ha affermato domenica che il popolo del Myanmar riuscirà ad estirpare l’esercito e il suo fascismo alla radice e ha ribadito che continuerà a combattere fino alla fine.
Fonte : Reuters
Link : https://www.reuters.com/world/asia-pacific/myanmar-junta-chief-vows-no-talks-with-opposition-terrorists-2022-03-27/
(Featured image source: Flickr EU Civil Protection)