Rassegna settimanale 14-20 marzo 2022: Africa Subsahariana
14 marzo 2022, CIAD – Il Tribunale Penale Internazionale annuncia la resa di Mokom, sospettato di crimini di guerra in Repubblica Centrafricana
Maxime Jeoffroy Eli Mokom Gawaka, ex leader della milizia centrafricana anti-balaka, è accusato di crimini contro la popolazione civile di religione musulmana. Tra i crimini di cui è accusato rientrano omicidio, tortura, sterminio e utilizzo di bambini soldato. Le violenze in Repubblica Centrafricana si sono scatenate dopo l’ascesa al potere, nel 2013, di una coalizione di ribelli prevalentemente musulmani conosciuti come Seleka. Il loro governo brutale ha scatenato l’opposizione delle milizie cristiane “anti-balaka”. I leader di entrambe le fazioni sono accusate di crimini dal Tribunale Penale Internazionale.
Fonte: Reuters
15 marzo 2022, MALI – Human Rights Watch denuncia l’aumento di morti civili in Mali
I civili sarebbero vittime sia dell’esercito, sia dei jihadisti.
Da dicembre, sarebbero stati uccisi almeno 107 civili: tra questi, anche commercianti, capi di villaggio e bambini. I soldati sono stati collegati a 71 morti, i jihadisti a 36.
Il conflitto tra l’esercito del Mali, militanti etnici e jihadisti continua da un decennio. Ora, le truppe straniere presenti sul territorio stanno abbandonando il Paese, che dal 2020 è governato da una giunta militare.
Fonte: BBC News
16 marzo 2022, ECOWAS – Dietro l’aumento di colpi di Stato in Africa ci sarebbero interessi stranieri
Il Presidente del Ghana, che è anche a capo del blocco degli Stati dell’Africa occidentale conosciuto come Ecowas, ha denunciato gli interessi stranieri dietro ai colpi di Stato militari che hanno interessato la regione di recente.
Secondo quanto dichiarato da Nana Akufo-Addo a un forum dell’Unione Africana, “alcune entità straniere guardano ai golpe come a un mezzo per rafforzare le loro ambizioni nella regione.”
Akufo-Addo sostiene che influenze esterne starebbero dietro le campagne di disinformazione che hanno minato l’autorità dei Governi del continente e che hanno istigato le proteste degli oppositori. Akufo-Addo non ha però dato dettagli circa le identità di queste “influenze straniere.”
Secondo l’African Centre for Strategic Studies, negli ultimi vent’anni 18 leader africani hanno eliminato dalla Costituzione il limite massimo di mandati permessi a una singola persona, oppure hanno modificato il numero massimo di mandati concessi. Altri 18 leader hanno resistito alle pressioni fatte loro affinché inserissero tali limiti: nella maggior parte di questi Paesi, ci sono stati colpi di Stato o proteste civili.
Fonte: BBC News
17 marzo 2022, MAURITANIA – Attivisti contro la schiavitù si riuniscono per i colloqui in Mauritania
Più di mille attivisti da tutta l’Africa occidentale si stanno riunendo in Mauritania per partecipare agli sforzi per porre fine alla pratica.
In un raro commento pubblico sulla questione, il Commissario della Mauritania per i diritti civili ha detto ai delegati che la lotta alla pratica è una priorità costante e irreversibile per le autorità del Paese: è estremamente raro che si parli pubblicamente di schiavitù in Mauritania, pertanto la conferenza contro la schiavitù che si terrà nella capitale Nouakchott è vista come una svolta.
La Mauritania è stata l’ultimo Paese ad abolire formalmente la pratica della schiavitù, nel 1981. Nonostante sia ormai formalmente illegale, tuttavia, la pratica continua a esistere: migliaia di donne e bambini dell’etnia Haratin continuano a vivere in condizioni di schiavitù.
Fonte: BBC News
18 marzo 2022, SUDAN DEL SUD – L’ONU indagherà su 142 individui per le atrocità in Sudan del Sud
I crimini di cui queste persone sono accusate includono: massacri, torture, rapimenti, detenzioni, saccheggi, incendi di villaggi con conseguenti trasferimenti forzati, violenze sessuali.
La guerra civile scoppiò in Sudan del Sud nel 2013, quando il Presidente Salva Kiir e il suo vice Riek Machar iniziarono a scontrarsi. Le persone che, da allora, hanno dovuto abbandonare le proprie case in seguito al conflitto mortale sono circa quattro milioni.
I due rivali hanno dato vita, nel 20202, a un Governo di unità: le violenze etniche e le violenze politicamente motivate non si sono però fermate.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world/africa
19 marzo 2022, AFRICA – Le conseguenze della guerra in Ucraina su fame e povertà in Africa
Gli esperti mettono in guardia sulle conseguenze che la guerra in Ucraina avrà anche in Africa. Fame e insicurezza alimentare aumenteranno: la maggior parte dei Paesi africani, infatti, importa grano e olii vegetali dall’Ucraina e dalla Russia. L’aumento dei prezzi avrà forti conseguenze sulle famiglie africane. Gli esperti hanno spiegato che alcuni interventi, come la stabilizzazione dei mercati locali, i trasferimenti di denaro e gruppi di prestito, potrebbero aiutare l’Africa a gestire e ridurre l’impatto della crisi alimentare globale scatenata dalla guerra.
Fonte: VoA News
Link: https://www.voanews.com/a/ukraine-war-to-compound-hunger-poverty-in-africa-experts-say/6492430.html
20 marzo 2022, AFRICA – World Press Freedom: Angola, Eswatini e Zimbabwe si classificano tra i peggiori
I watchdog dell’Africa meridionale esortano i governi di Angola, Eswatini e Zimbabwe a impegnarsi per proteggere la libertà di stampa in seguito alla pubblicazione del Freedom in the World 2022 Report, che vede questi Paesi classificarsi tra i più oppressivi della regione nei confronti dei media.
In particolare, lo Zimbabwe sta cercando di introdurre nella sua Criminal Law Codification Reform Act degli emendamenti che criminalizzerebbero il coinvolgimento dei cittadini con Ambasciate straniere.
Angola, Malawi, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe sono sotto scrutinio anche per quanto riguarda internet. Nell’agosto 2021, ad esempio, in Zambia internet fu bloccato durante le elezioni. In Sudafrica ci sono stati piccoli passi in avanti: il Paese rientra infatti tra i Paesi “liberi” individuati dal report.
Fonte: VoA News
(Featured Image Source: Wikimedia Commons Cooperazione)