Rassegna settimanale 21-27 febbraio 2022: Sud-est asiatico
21 febbraio, Myanmar – La giunta birmana esorta l’inviato dell’ASEAN a non impegnarsi con i gruppi “terroristi”
Il governo militare del Myanmar ha criticato le richieste volte a che l’inviato speciale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) possa incontrare gli organismi che si oppongono al colpo di stato dello scorso anno, che la giunta ha dichiarato essere gruppi “terroristi”.
Dopo la riunione dei ministri degli Esteri dell’ASEAN di giovedì scorso, l’Indonesia ha affermato che è fondamentale che l’inviato incontri tutte le parti in conflitto, con la Malesia che chiede colloqui con il Governo di Unità Nazionale (NUG), un gruppo composto da membri dell’amministrazione deposta e da altri oppositori della giunta.
“Il ministero osserva che mentre alcune deliberazioni sono state costruttive sull’attuazione del consenso in cinque punti, due membri hanno suggerito che un inviato speciale si impegni con associazioni illegali e gruppi terroristici”, ha affermato il ministero degli Affari Esteri del Myanmar in una nota. Nella sua prima risposta pubblica alla riunione dell’ASEAN della scorsa settimana, il ministero ha affermato che suggerire all’inviato di relazionarsi con tali gruppi “non solo è contrario ai principi della carta dell’ASEAN, ma indebolisce anche gli sforzi antiterrorismo dell’ASEAN”.
Zin Mar Aung, ministro degli Esteri del GUN, ha accolto con favore l’invito del ministro degli Esteri della Malesia, Saifuddin Abdullah, a incontrare l’inviato speciale Prak Sokhonn. In un messaggio su Twitter, ha infatti ringraziato Saifuddin per il suo “forte sostegno nel trovare una soluzione alla crisi in Myanmar e per il suo chiaro messaggio rivolto all’inviato speciale”.
Prak Sokhonn, ministro degli Esteri cambogiano, ha affermato che impegnarsi con il GUN sarebbe stato complicato a causa delle obiezioni della giunta, anche se ha sottolineato che l’inviato potrebbe fungere da “ponte” tra le due amministrazioni del paese. Ha inoltre affermato che il suo predecessore come inviato dell’ASEAN non è stato in grado di visitare il Myanmar a causa delle precondizioni poste da alcuni membri dell’ASEAN che i generali al potere hanno ritenuto inaccettabili, tra cui la possibilità di incontrare Aung San Suu Kyi.
Fonte : Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/myanmar-junta-urges-asean-envoy-not-engage-with-terrorist-groups-2022-02-21/
22 febbraio, Myanmar – L’Unione Europea impone nuove sanzioni a 22 ufficiali e ad un’azienda di fornitura del gas
L’Unione Europea ha imposto sanzioni a diversi alti funzionari in Myanmar e a una redditizia compagnia petrolifera e del gas di proprietà statale che ha contribuito a finanziare l’esercito che ha rovesciato il governo eletto del paese un anno fa.
Il blocco prevede il congelamento dei beni e divieti di viaggio a 22 persone e ha comportato misure restrittive anche a quattro entità, tra cui società statali e private.
Tra quelli sanzionati c’era la Myanmar Oil and Gas Enterprise (MOGE), di proprietà statale, che è un partner di joint venture in tutti i progetti di gas offshore in Myanmar. Le sanzioni contro il MOGE arrivano dopo una lunga campagna da parte di gruppi per i diritti umani sia birmani che internazionali, i quali hanno sostenuto che sanzionare il MOGE taglierebbe una fonte significativa di fondi ai militari. Circa il 50% della valuta estera del Myanmar proviene infatti dalle entrate del gas naturale, con MOGE che dovrebbe guadagnare 1,5 miliardi di dollari da progetti offshore e gasdotti nel 2021-2022, secondo una previsione del governo del Myanmar.
Dal suo quartier generale, l’UE ha dichiarato di essere “profondamente preoccupata per la continua escalation della violenza in Myanmar e per l’evoluzione verso un prolungato conflitto con implicazioni regionali. Dal colpo di stato militare, la situazione è continuamente e gravemente deteriorata”.
John Sifton, Asia Advocacy Director di Human Rights Watch, ha applaudito la decisione dell’UE, sottolineando che le sanzioni contro il MOGE erano particolarmente importanti data l’importanza delle entrate dell’azienda per i militari.”È fondamentale, tuttavia, che l’Unione Europea applichi queste misure in modo efficace e che le società energetiche che ora si ritirano dal Myanmar lo facciano in un modo che non avvantaggi ulteriormente la giunta”, ha affermato Sifton in una nota. “L’Unione Europea deve attuare queste misure in modo da garantire che le azioni delle società energetiche non vengano semplicemente trasferite o cedute a entità controllate dalla giunta, un risultato che non farebbe che arricchirla ulteriormente”.
Fonte : AP News
Link: https://apnews.com/article/business-europe-elections-myanmar-aung-san-suu-kyi-4613d6b2545ea9411dddfa3b58f8bf49
23 febbraio, Myanmar – Un esperto delle Nazioni Unite afferma che Russia e Cina sarebbero coinvolte nella fornitura di armi al Myanmar
Martedì, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar ha affermato che Russia e Cina stanno fornendo alla giunta aerei da combattimento che vengono poi usati in operazioni contro i civili e ha esortato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a fermare il trasferimento di armi che consentono di portare avanti le atrocità nel paese.
Thomas Andrews, ex membro del Congresso degli Stati Uniti, ha pubblicato un rapporto che nomina anche la Serbia come uno dei tre paesi che hanno fornito armi all’esercito del Myanmar da quando ha preso il potere, con “piena consapevolezza che sarebbero stati usati per attaccare i civili”. “Dovrebbe essere incontrovertibile che le armi usate per uccidere i civili non debbano più essere trasferite in Myanmar”, ha affermato Andrews.
Interrogato durante un briefing regolare, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha affermato che la Cina “ha sempre sostenuto che tutti i partiti e le fazioni dovrebbero procedere nell’interesse a lungo termine del Paese” e “risolvere le contraddizioni attraverso il dialogo politico”.
In una dichiarazione, il ministero degli Esteri della Serbia ha negato la fornitura di armi e ha affermato che dopo il colpo di stato in Myanmar ha “esaminato la nuova situazione con molta attenzione e nel marzo dello scorso anno ha preso la decisione di non consegnare armi a questo paese né in base ad accordi conclusi in precedenza né a nuove richieste di esportazione”.
I gruppi per i diritti umani e le Nazioni Unite hanno accusato la giunta di un uso della forza sproporzionato per combattere le milizie e i ribelli delle minoranze etniche, compresi artiglieria e attacchi aerei nelle aree civili.
Il rapporto afferma che la Russia ha fornito droni, due tipi di jet da combattimento e due tipi di veicoli corazzati, uno dei quali dotato di sistemi di difesa aerea. La Cina ha trasferito aerei da combattimento mentre dalla Serbia sarebbero arrivati razzi e munizioni per l’artiglieria.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato lo scorso anno una risoluzione che invitava i propri membri a sospendere i trasferimenti di armi all’esercito del Myanmar, risoluzione che Andrews sostiene che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe rendere vincolante. La Serbia aveva allora votato a favore, ma Russia e Cina si erano invece astenute. Mentre quest’ultima ha sollecitato la fine delle ostilità in Myanmar, la Russia è stata il più stretto alleato diplomatico dei generali birmani tra gli sforzi dell’Occidente per isolarli.
Andrews ha anche chiesto di tagliare l’accesso dell’esercito birmano alle entrate di petrolio e gas e alle riserve di valuta estera, oltre a divieti internazionali sugli acquisti di legname, pietre preziose e terre rare provenienti dal Myanmar.
Fonte : Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/un-myanmar-expert-says-junta-using-new-russian-chinese-arms-against-civilians-2022-02-22/
24 febbraio, ASEAN – I paesi dell’ASEAN, tra cui Cambogia e Malesia, invocano la diplomazia per risolvere il conflitto tra Ucraina e Russia
I paesi del Sud-est Asiatico hanno invocato un maggior dialogo tra le parti coinvolte per cercare una soluzione pacifica per il conflitto Ucraina-Russia.
Il primo ministro cambogiano Hun Sen, che quest’anno è la presidenza dell’Asean, ha dichiarato: “Sebbene siamo un piccolo paese lontano, questioni internazionali come questa ci preoccupano molto. Anche il primo ministro malese e io discutiamo di questo problema e ciò che desideriamo è una soluzione pacifica”, ha aggiunto Hun Sen ai media a Phnom Penh giovedì, quando gli è stato chiesto del conflitto in presenza del primo ministro malese Ismail Sabri Yaakob. “Io e il primo ministro siamo dell’opinione che l’ASEAN abbia bisogno di una voce forte. Pertanto, qualsiasi dichiarazione da rilasciare dovrebbe avere il consenso dell’ASEAN anche sulla questione Ucraina-Russia”, ha ribadito Hun Sen stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Bernama
Datuk Seri Ismail, in visita ufficiale in Cambogia, ha affermato che il suo governo è rattristato dai recenti sviluppi della situazione in Ucraina. “La priorità del governo in questo momento è garantire che le famiglie malesi in Ucraina siano al sicuro. La Malesia spera che si riesca presto a trovare il miglior accordo pacifico possibile tra Ucraina e Russia, così da porre fine al conflitto”, ha detto in una serie di post online.
Anche l’Indonesia ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto nell’Est-Europa.
Il portavoce del ministero degli Esteri indonesiano, Teuku Faizasyah, ha affermato che l’Indonesia ha esortato a rispettare il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite sull’integrità territoriale delle nazioni e ha condannato qualsiasi azione che violi il territorio e la sovranità di uno stato. L’Indonesia ha inoltre ribadito che tutte le parti dovrebbero dare la priorità ai negoziati e alla diplomazia per porre fine ai conflitti e cercare una soluzione pacifica.
L’ambasciata vietnamita in Ucraina ha tenuto sotto stretta osservazione le recenti tensioni, secondo quanto riportato da Vietnam News. Il portavoce del ministero degli Esteri vietnamita Le Thi Thu Hang, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che il Vietnam ha invitato le parti interessate a praticare l’autocontrollo, intensificare gli sforzi di dialogo e promuovere misure diplomatiche per affrontare pacificamente i conflitti in linea con la Carta delle Nazioni Unite e i principi di base del diritto internazionale, contribuendo a garantire pace, sicurezza e stabilità nella regione e nel mondo in generale.
Nelle Filippine, il portavoce ad interim del presidente Rodrigo Duterte, Karlo Nograles, ha affermato che la sicurezza dei filippini in Ucraina è rimasta al primo posto nella mente del presidente. Il Dipartimento degli Affari Esteri ha esortato i suoi cittadini all’estero a non farsi prendere dal panico e a prestare attenzione a seguito degli attacchi dalla Russia. “Il governo filippino, attraverso il Dipartimento degli Affari Esteri, sta ora conducendo gli sforzi di rimpatrio dei filippini che vivono in Ucraina”, ha aggiunto Nograles.
Anche la Royal Thai Air Force (RTAF) sta preparando voli charter e aerei cargo militari per una possibile evacuazione dei cittadini thailandesi, come affermato dal portavoce della RTAF Air Vice-Marshal Prapas Sornjaidee, secondo il sito web di notizie di The Nation. Il vicegenerale ha sottolineato che l’evacuazione da parte di aerei militari richiederebbe un’attenta considerazione in quanto vi è un conflitto militare nell’area, quindi i voli charter sarebbero la prima scelta.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/south-east-asian-countries-including-cambodia-and-malaysia-call-for-diplomacy-to-resolve-ukraine-russia-conflict
25 febbraio, Filippine – Le Filippine festeggiano il rovesciamento di Ferdinand Marcos mentre il figlio punta alla presidenza
Migliaia di filippini si sono riuniti per celebrare l’anniversario di una rivolta del “People Power” contro il defunto dittatore Ferdinand Marcos, mentre una nuova era per il clan Marcos sembra potenzialmente delinearsi a sole 10 settimane di distanza.
Trentasei anni dopo che suo padre fu rovesciato e portato all’esilio, Ferdinand Marcos Jr è in testa nei sondaggi d’opinione per la presidenza, in quella che potrebbe essere la fine di una lotta politica decennale da parte di una famiglia accusata di guidare uno dei più famosi casi di cleptocrazia.
Gli oppositori del 64enne Marcos Jr, ex membro del Congresso e senatore, hanno programmato eventi per tutto il venerdì, cercando di screditare la sua campagna elettorale e contrastare quello che avvertono sarà un ritorno della dittatura e la fine della democrazia. La manifestazione si è svolta in un monumento su un’arteria di Manila conosciuta localmente come EDSA, dove più di un milione di persone si sono ammassate nel 1986 per cacciare il leader caduto in disgrazia. Marcos ha governato per due decenni, quasi la metà dei quali sotto la legge marziale, con migliaia di suoi oppositori picchiati e torturati, scomparsi o uccisi. La famiglia Marcos ha vissuto in modo stravagante e fu accusata di aver sottratto circa 10 miliardi di dollari alla banca centrale, spendendoli in immobili, gioielli e opere d’arte, dei quali sono stati recuperati solo circa 3,4 miliardi.
Nonostante la sua caduta, la famiglia rimane una delle forze politiche più ricche e influenti del paese, come dimostrato dal vantaggio dominante di Marcos Jr negli ultimi sondaggi.
Marcos non ha commentato l’anniversario, e i post di venerdì sui suoi social media, ampiamente seguiti, riguardavano gli eventi imminenti della campagna. Il suo profilo sui social media attrae i filippini nati dopo il governo di suo padre e finora i tentativi di squalificarlo per un crimine fiscale sono stati respinti dalla commissione elettorale.
Marcos ha basato la sua campagna sulla promessa di portare l’unità nelle Filippine, ma non sta affrontando le domande sulle atrocità commesse durante il governo di suo padre, per le quali i suoi critici affermano che la sua famiglia non si è scusata e non ha ancora ammesso la propria responsabilità. Negli ultimi mesi Marcos ha descritto il padre come il suo idolo e un uomo che aveva una visione chiara del paese durante quella che è stata una “età dell’oro”.
Fonte : Reuters
Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/philippines-marks-marcos-overthrow-son-homes-presidency-2022-02-25/
26 febbraio, Indonesia – L’Indonesia dividerà i partecipanti al G-20 in “bolle” per il vertice del 15-16 novembre a Bali
L’Indonesia raggrupperà in quattro “bolle “i partecipanti agli incontri del G-20 che ospiterà a Bali entro la fine dell’anno, così da ridurre al minimo la diffusione del Covid-19.
Venerdì sera il ministero della Salute ha affermato che i partecipanti limiteranno le interazioni all’interno delle rispettive bolle. La bolla 1 sarà composta dai delegati, dal loro entourage e da VIP; nella bolla 2 ci saranno ospiti e giornalisti; nella 3, funzionari e membri del comitato organizzatore; mentre nella 4, il personale di supporto tra cui i tecnici.
Il protocollo della bolla sarà essenzialmente un corridoio di viaggio che separerà le persone coinvolte nel vertice dal pubblico in hotel, luoghi e altre strutture di supporto per ogni evento o riunione durante e prima del vertice del G-20 del 2022 a Bali. “In qualità di ospite, l’Indonesia applica rigidi protocolli sanitari che devono essere compresi e rispettati da tutti i partecipanti al G-20 dal momento in cui lasciano il loro paese d’origine fino a quando non lasciano l’Indonesia”, ha affermato la dott.ssa Siti Nadia Tarmizi, portavoce del ministero della Salute. Il ministero ha anche annunciato che il vertice sarà posticipato al 15-16 novembre, invece che a ottobre come inizialmente previsto.
Tra le questioni prioritarie di Jakarta durante la sua presidenza del G-20 vi sono il rafforzamento dell’architettura sanitaria globale e la promozione di una transizione energetica sostenibile. Avendo scelto come tema della sua presidenza “Recover Together, Recover Stronger”, l’Indonesia spera di convincere gli altri paesi a lavorare insieme per ottenere una ripresa mondiale più forte e più sostenibile dal Covid-19.
I partecipanti che arrivano in Indonesia dovranno essere completamente vaccinati, con la seconda vaccinazione almeno 14 giorni prima della partenza. Devono anche mostrare l’esito negativo ad un test effettuato entro tre giorni dalla partenza e avere un’assicurazione che copra cure mediche fino a 25.000 dollari americani.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/indonesia-to-divide-g-20-participants-into-bubbles-for-nov-15-16-summit-in-bali
27 febbraio, Thailandia – Il dissenso scuote l’élite universitaria thailandese
Solo pochi anni fa, l’attivismo studentesco e le proteste erano una rarità alla Chulalongkorn University, considerata il campus più elitario e fermamente conservatore della Thailandia. Eppure la più antica università thailandese, intitolata al re Chulalongkorn, da allora è diventata l’ennesimo campo di battaglia per il dibattito sul ruolo della monarchia e del sistema politico thailandese.
Il capo del sindacato studentesco, Netiwit Chotiphatphaisal, ha affermato di essere stato rimosso dal suo incarico dall’università, che lo accusava di attività che ne danneggiavano la reputazione, indebolivano l’ordine pubblico ed erano incompatibili con la cultura thailandese. “Pensano che io sia il simbolo di qualcosa di cui devono sbarazzarsi, perché ora le nuove generazioni sono molto radicali”, ha detto, aggiungendo che era probabile che l’amministrazione universitaria volesse rimuovere chiunque potesse stimolare l’attivismo tra gli studenti più giovani.
Il sindacato studentesco ha provocato le ire dei sostenitori della monarchia mettendo diverse volte in discussione la politica e le tradizioni dell’università. Ma è forse stata la scelta degli oratori per un evento che ha fatto infuriare maggiormente i conservatori. Giovani attivisti che hanno guidato le proteste di massa e un dissidente in esilio che gestisce un popolare gruppo Facebook critico nei confronti della monarchia sono stati infatti invitati a rivolgersi ai nuovi studenti tramite un collegamento video. Parit Chiwarak, 24 anni, un leader della protesta noto con il soprannome di Pinguino, ha detto al pubblico che l’università appartiene agli studenti e al popolo, non all’amministrazione. Parit deve affrontare una serie di accuse legali per aver guidato le proteste di massa nel 2020 volte a chiedere il taglio del budget della monarchia e la limitazione della sua influenza sulla politica e sulla società. Le proteste hanno scioccato l’establishment politico e hanno infranto un tabù di lunga data sulle critiche ai reali. Da luglio 2020, più di 1.700 persone sono state accusate in base a varie leggi per aver espresso le proprie opinioni politiche e aver preso parte alle proteste.
Parit, che rischia centinaia di anni di carcere a causa del suo attivismo, è stato rilasciato la scorsa settimana dopo aver trascorso più di 200 giorni in custodia cautelare. Il tribunale ha chiesto una cauzione di 2 milioni di baht per il suo rilascio e in poche ore una campagna online ne ha raccolti oltre 10 milioni.
Oltre a una repressione legale, anche altre forme di pressione sono state esercitate da coloro che si oppongono agli appelli alla riforma: dai tentativi di un’università di censurare le opere d’arte degli studenti ritenute troppo politiche alle minacce di alcune aziende che i laureati che non avrebbero partecipato alla cerimonia di laurea sarebbero stati inseriti in una lista nera. Le cerimonie, presiedute da membri della famiglia reale, erano state infatti boicottate da alcuni manifestanti.
Tyrell Haberkorn, professore di studi del Sud-Est Asiatico presso l’Università del Wisconsin-Madison, ha affermato che le ripercussioni contro Chotiphatphaisal fanno parte di un modello molto più ampio di attacchi all’interno delle università iniziato dopo il colpo di stato del 2014. “Un preside o un presidente di dipartimento chiameranno uno studente o un membro della facoltà nel loro ufficio per metterli al corrente che sono a conoscenza di ciò in cui sono coinvolti”, ha detto Haberkorn, aggiungendo che le università d’élite come Chulalongkorn si sentono particolarmente minacciate dal dissenso all’interno della loro popolazione studentesca.
L’atteggiamento dei giovani nei confronti della politica è cambiato radicalmente negli ultimi anni, ha affermato Sirin Mungcharoen, noto con il soprannome di Fleur, che si è laureato di recente alla Chulalongkorn University. Una sentenza del tribunale che ha sciolto il popolare partito di opposizione Future Forward, provocando la rabbia dei suoi giovani sostenitori, è stato uno dei numerosi eventi che hanno galvanizzato gli studenti. Il partito era stato accusato di aver ricevuto un prestito illegale, accusa che ha negato.
Le proteste di massa guidate dai giovani si sono fermate, poiché le autorità hanno imposto pesanti sanzioni legali agli organizzatori. Eppure gli attivisti affermano che il cambiamento è inevitabile. “Alcuni dei miei professori dicono, e sono d’accordo, che l’establishment ha vinto una battaglia, ma non la guerra”, ha detto Chotiphatphaisal.
Ci sono altri studenti che cresceranno e andranno a prendere il posto degli attivisti e leader della protesta che sono stati estromessi dalle loro posizioni o incarcerati, ha affermato Haberkorn, aggiungendo che gli studenti più giovani delle scuole superiori d’élite di Bangkok, che presto passeranno all’istruzione superiore, sembrerebbero essere ancora più politicamente impegnati dei loro coetanei più grandi.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2022/feb/27/the-student-the-penguin-and-the-king-elite-thai-university-roiled-by-dissent
(Featured image source: Flickr Defence Imagery)