Rassegna settimanale 14-20 febbraio 2022: Sud-est asiatico
14 febbraio, Cambogia – Con il rafforzamento del gateway Internet voluto dal governo cambogiano si teme una maggiore sorveglianza sui dissidenti
La Cambogia sta potenziando il suo nuovo National Internet Gateway, una mossa che secondo gli attivisti consentirà al governo di mettere ulteriormente a tacere le voci dell’opposizione, in quella che secondo i critici è solo l’ultima mossa dell’autoritario Primo Ministro Hun Sen per reprimere il dissenso nel paese.
I gateway Internet sono i punti di una rete in cui un paese si connette al World Wide Web.
Una volta pienamente operativo, il nuovo gateway Internet nazionale della Cambogia indirizzerà tutto il traffico attraverso un unico punto di ingresso controllato dal governo e ai fornitori di servizi Internet verrà ordinato di bloccare i siti Web e le connessioni che incidono negativamente su “reddito nazionale, sicurezza, ordine sociale, moralità, cultura, tradizioni e costumi”.
Gli esperti in diritto delle Nazioni Unite hanno avvertito all’inizio di questo mese che il gateway, che sarà operativo a partire dal 16 febbraio, avrà un effetto “devastante” sulla privacy e sulla libertà di parola. Il Centro cambogiano per i diritti umani (CCHR) afferma che darà agli ex quadri degli Khmer rossi ancora più modi per mettere a tacere le voci dissidenti.
Secondo il CCHR, nel 2021, almeno 39 cambogiani sono stati arrestati, incarcerati o hanno visto emettere mandati di cattura contro di loro per post pubblicati online che erano stati oggetto di censura governativa. Le elezioni in Cambogia sono previste per il prossimo anno e il CCHR afferma che il completamento del gateway ora potrebbe consentire al governo di bloccare le opinioni dissenzienti online in vista della corsa alle urne.
L’esperto di sicurezza informatica Matt Warren, della RMIT University australiana, ha affermato che potrebbero esserci tentativi di impedire alle figure di alto profilo dell’opposizione che vivono in esilio di avere un peso nel dibattito politico interno prima dei sondaggi del 2023. “Riusciranno i cambogiani fuori dal Paese a partecipare al dialogo sociale durante le elezioni?” ha detto Warren.
Il portavoce del governo Phay Siphan ha insistito sul fatto che il gateway Internet è necessario per reprimere la criminalità informatica, mantenere la sicurezza nazionale e raccogliere entrate.
Ha inoltre affermato che i cambogiani devono capire che la libertà di “espressione comporta delle responsabilità” e che “insultare o manipolare le informazioni può influenzare la sicurezza nazionale o la reputazione degli individui”.
Ma il nuovo gateway sembra portare la Cambogia sullo stesso sentiero battuto dalla Cina, che utilizza strumenti digitali ancora più sofisticati per monitorare e censurare Internet, mantenendo il proprio mondo online dietro un “Great Firewall” e bloccando le principali piattaforme occidentali come Twitter, Facebook e YouTube. “È la balcanizzazione di Internet. Hai Internet in Cina, hai l’Internet russo, hai Internet in Arabia Saudita, dove sono isolati e monitorati”, ha detto Warren. “Non si tratta solo di censura, ma anche di controllo”. Secondo l’esperto australiano, la più grande paura del governo cambogiano è che il suo popolo possa trarre ispirazione dagli attivisti anti-golpe in Myanmar, che hanno utilizzato le piattaforme dei social media per organizzare proteste di massa contro la giunta.
Mentre si avvicina il giorno del completamento del gateway, molti cambogiani si stanno rivolgendo a reti private virtuali (VPN) per aggirare la censura online. Top10VPN, un gruppo di difesa della sicurezza digitale con sede in Gran Bretagna, ha affermato che a dicembre si è verificato un aumento del 56% della domanda di account VPN in Cambogia. Finora, non ci sono state segnalazioni relative anche alla repressione dell’uso delle VPN. “Tuttavia, ovunque ci siano restrizioni governative a lungo termine sull’accesso a Internet, seguiranno sicuramente divieti legati alle VPN”, ha affermato il ricercatore capo Simon Migliano.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3166953/cambodia-boosts-internet-gateway-critics-fear-increased
15 febbraio, Singapore e Cambogia – Singapore e Cambogia amplieranno la cooperazione in settori quali connettività, tecnofinanza ed economia digitale
Singapore e Cambogia amplieranno la cooperazione soprattutto in nuove aree di reciproco interesse quali connettività, sviluppo delle infrastrutture, commercio agricolo, tecnofinanza ed economia digitale.
Il ministro degli Esteri singaporiano Vivian Balakrishnan si trova a Phnom Penh, capitale della Cambogia, per una visita ufficiale della durata di due giorni, su invito del vice primo ministro cambogiano e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Prak Sokhonn. Il dottor Balakrishnan parteciperà anche al vertice di due giorni dei ministri degli Esteri dei paesi appartenenti all’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) a partire da mercoledì. Tale incontro è il primo di una serie che la Cambogia ospiterà come presidente dell’ASEAN quest’anno, con il tema “ASEAN A.C.T.: affrontare le sfide insieme”.
Durante l’incontro del dottor Balakrishnan con Prak Sokhonn, entrambi i ministri hanno riaffermato l’eccellente stato delle relazioni bilaterali tra i due paesi, consolidatesi grazie a crescenti scambi, investimenti e legami interpersonali. Singapore e Cambogia hanno celebrato nel 2020 il 55° anniversario delle loro relazioni diplomatiche.
I due leader hanno discusso delle sfide comuni poste dalla pandemia di Covid-19 e hanno elogiato il sostegno reciproco fornito durante la crisi, compreso il contributo di Singapore in forniture mediche e attrezzature alla Cambogia, secondo quanto annunciato da un comunicato stampa del ministero degli Affari Esteri di Singapore. Il dott. Balakrishnan ha riaffermato l’impegno di Singapore a sostenere il capacity building e lo sviluppo delle risorse umane della Cambogia, anche attraverso il potenziato Centro di cooperazione Cambogia-Singapore a Phnom Penh. Ha anche espresso il sostegno di Singapore alla presidenza cambogiana dell’ASEAN quest’anno e al ruolo di Prak Sokhonn come inviato speciale per il Myanmar. “Il tema di “ASEAN ACT: Affrontare le sfide insieme” scelto dalla Cambogia è particolarmente appropriato: l’ASEAN supererà le sfide insieme”, ha affermato Balakrishnan in un post su Facebook. “Abbiamo entrambi esortato le autorità militari del Myanmar ad attuare rapidamente e completamente il consenso in cinque punti, anche facilitando la visita dell’inviato speciale per incontrare tutte le parti interessate”, ha aggiunto.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/singapore-and-cambodia-to-expand-cooperation-in-areas-including-connectivity-fintech-and-digital-economy
16 febbraio, Thailandia – La Thailandia è interessata all’acquisto di jet stealth F-35 ma la decisione finale dipende dal governo degli Stati Uniti
Mercoledì un alto dirigente del gigante della difesa statunitense Lockheed Martin ha affermato che l’interesse della Thailandia per i caccia stealth F-35 da loro prodotti è genuino, ma l’autorizzazione all’acquisto dei jet è una questione di competenza del governo degli Stati Uniti.
Parlando a margine del Singapore Airshow, Tim Cahill, vicepresidente senior di Lockheed Martin per il Global Business, ha confermato che la Thailandia ha espresso interesse, ma ha affermato che “non c’è nulla di ufficiale di cui sono a conoscenza”.
A gennaio, l’aviazione del paese del Sud-Est Asiatico ha stanziato circa 413 milioni di dollari per l’acquisto di quattro jet. In precedenza, il maresciallo capo dell’aeronautica Napadej Dhupatemiya aveva affermato che la Thailandia sarebbe interessata ad acquistare fino a otto F-35.
L’F-35, uno degli aerei da combattimento più avanzati al mondo, è considerato un prodotto da esportazione altamente sensibile, venduto solo ai più stretti alleati degli Stati Uniti. Nella regione indo-pacifica, solo Australia, Giappone, Corea del Sud e Singapore l’hanno infatti in dotazione.
Fonte : Reuters
Link: https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/thailand-purchase-f-35-stealth-jets-depends-us-government-says-lockheed-martin-2022-02-16/
17 febbraio, ASEAN – Il vertice dei ministri degli Esteri dell’ASEAN si è tenuto in assenza del Myanmar
Giovedì i ministri degli Esteri del Sud-Est Asiatico hanno tenuto il loro meeting annuale senza la loro controparte del Myanmar, a cui è stato impedito di partecipare all’incontro ma ha avuto invece il permesso di prendervi parte virtualmente come osservatore.
L’assenza forzata del ministro degli Esteri del Myanmar ha messo sotto i riflettori un evento normalmente di basso profilo, tenutosi quest’anno a Phnom Penh. La decisione di non invitare il ministro degli Esteri Wunna Maung Lwin rifletteva la disapprovazione all’interno dell’ASEAN in merito alla mancanza di cooperazione del Myanmar nell’attuazione dell’accordo in cinque fasi stabilito lo scorso anno e che includeva la promessa dei leader militari di consentire a un inviato speciale di incontrare Aung San Suu Kyi e gli altri esponenti dell’opposizione per promuovere un dialogo volto ad alleviare la crisi del paese.
In una conferenza stampa, il ministro degli Esteri cambogiano Prak Sokhonn, inviato speciale dell’ASEAN, è sembrato esprimere rammarico per il fatto che il Myanmar non avesse potuto partecipare pienamente alla riunione. “Ma per il momento, vogliamo mantenere viva la speranza, continuare a impegnarci con Naypyitaw, sperare di riuscire a mantenere viva la fiducia reciproca “, ha detto, riferendosi alla capitale del Myanmar e ai generali al potere.
Il Myanmar aveva respinto l’invito ad inviare un rappresentante apolitico al posto del ministro degli Esteri nominato dai militari, dicendo che ciò “contraddice i principi e la pratica della parità di rappresentanza nell’ASEAN”.
Prak Sokhonn ha affermato che il Myanmar è stato autorizzato ad ascoltare la discussione come osservatore con il benestare degli altri ministri e ha detto che si recherà in Myanmar il mese prossimo per incontrare il leader del governo militare, il generale Min Aung Hlaing, Wunna Maung Lwin e i leader dei partiti politici. Ha anche affermato che ritiene di dover incontrare anche il Governo di Unità Nazionale del Myanmar (GUN), il cosiddetto governo ombra, anche se l’esercito del paese lo considera un’organizzazione terroristica.
Prak Sokhonn ha riconosciuto anche che l’ASEAN ha altre importanti questioni da discutere, tra cui l’aumento delle tensioni geopolitiche e l’urgente necessità di riprendersi dalla pandemia. Ai rappresentati dell’Associazione è stato ricordato il pericolo rappresentato dal Coronavirus quando il ministro degli Esteri vietnamita Bui Thanh Son è risultato positivo al suo arrivo in Cambogia ed è stato quindi costretto a partecipare alla riunione tramite un collegamento video dalla stanza nella quale si trovava in quarantena.
Fonte : AP News
Link : https://apnews.com/article/business-asia-myanmar-global-trade-southeast-asia-ab52a429f47b9a984cd53c711a8eeb0e
18 febbraio, Filippine – Dopo la Nuova Zelanda, anche le Filippine si oppongono all’adesione del Myanmar ad un accordo commerciale regionale
Le Filippine hanno seguito la decisione della Nuova Zelanda di rifiutare l’inclusione del Myanmar nel più grande patto di libero scambio del mondo, poiché l’opposizione internazionale al golpe militare che ha scatenato violenze e fermato la transizione democratica nella nazione del Sud-Sst Asiatico si è concretizzata in sanzioni commerciali e diplomatiche.
Il ministro degli Esteri Teodoro Locsin Jr. ha detto ai suoi omologhi del Sud-Est Asiatico nel meeting di giovedì in Cambogia che le Filippine non accetteranno l’adesione del Myanmar al partenariato economico globale regionale (RCEP), un accordo di libero scambio che coinvolge 15 nazioni e che è entrato in vigore il 1 gennaio. Nel discorso rilasciato ai giornalisti a Manila, Locsin non ha citato alcun motivo alla base della decisione del governo filippino e ha aggiunto di essere pronto a cedere se tale posizione ostacolasse invece una eventuale posizione collettiva da parte del blocco regionale di 10 nazioni.
Questa settimana due diplomatici asiatici hanno dichiarato che la Nuova Zelanda ha notificato ad altri paesi dell’RCEP che non avrebbe riconosciuto i documenti presentati dal Myanmar che le avrebbero consentito di aderire al blocco commerciale perché si oppone al suo governo a guida militare. La Nuova Zelanda è stata tra le nazioni occidentali che si sono rapidamente opposte al colpo di stato, sospendendo tutti i contatti militari e politici di alto livello con il Myanmar e chiedendo ai leader dell’esercito di rilasciare immediatamente tutti i leader politici e ripristinare il governo civile.
Locsin è stato uno dei più espliciti nella regione nel chiedere un dialogo per risolvere la crisi durata un anno in Myanmar, accogliendo con favore l’eventualità che un inviato speciale dell’ASEAN si rechi nel paese il mese prossimo per avviare una discussione tra i gruppi contendenti. “Il dialogo deve includere tutti e non solo pochi eletti, in particolare deve includere Daw Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint”, ha detto Locsin ai colleghi ministri.
L’azione intrapresa da Nuova Zelanda e Filippine sottolinea le crescenti ricadute della crisi del Myanmar sulla sfera economica e diplomatica.
Inizialmente il RCEP avrebbe incluso circa 3,6 miliardi di persone e comprendeva circa un terzo del commercio mondiale e del PIL globale. Sebbene l’India si sia ritirata prima della firma dell’accordo a novembre, copre ancora più di 2 miliardi di persone e quasi un terzo di tutte le attività commerciali globali. L’accordo riduce le tariffe su migliaia di prodotti, semplificando le procedure commerciali e fornendo vantaggi reciproci per i paesi membri. Gli esperti prevedono che l’accordo aumenterà il commercio all’interno della regione del 2%, pari a 42 miliardi di dollari, e i paesi partecipanti hanno espresso la speranza che l’iniziativa possa aiutarli a risollevarsi dalla pandemia.
Fonte : AP News
Link : https://apnews.com/article/business-new-zealand-myanmar-global-trade-asia-7ef52c4952db7d661727dc0a02eea167
19 febbraio, Thailandia – Le truppe thailandesi e statunitensi si preparano alle esercitazioni congiunte “Cobra Gold”
Un’esercitazione militare annuale congiunta tra Stati Uniti e Thailandia prenderà il via domenica su scala ridotta rispetto ai tempi pre-pandemici, con i tradizionali giochi di guerra assenti da un programma di due settimane di esercitazioni riguardanti soprattutto operazioni umanitarie.
“Cobra Gold”, lanciata nel 1982, è l’esercitazione militare multinazionale più longeva al mondo e funge da piattaforma chiave per gli Stati Uniti per rafforzare le alleanze in Asia in un momento di crescente concorrenza con la Cina. Ad essa parteciperà anche proprio la Cina, insieme al personale militare di India, Indonesia e degli alleati degli Stati Uniti Corea del Sud e Australia. A loro si uniranno circa 1.200 soldati americani e 2.000 thailandesi in esercitazioni sul campo e di assistenza umanitaria che dureranno fino al 5 marzo. Attività come esercitazioni antincendio dal vivo, sbarchi anfibi e operazioni di evacuazione non faranno parte dell’evento di quest’anno.
Nonostante la portata più ridotta, la Thailandia considera le esercitazioni un meccanismo essenziale per rafforzare la cooperazione militare, come affermato dal portavoce del ministero della Difesa Kongcheep Tantravanich.
Il Myanmar, in precedenza osservatore delle Cobra Gold, non parteciperà per il secondo anno consecutivo, cosa che secondo Kongcheep non sarebbe correlata alla crisi nel paese. Gli Stati Uniti hanno condannato l’esercito del Myanmar, con il quale l’esercito thailandese ha storicamente sempre avuto buoni rapporti.
Fonte: VoA News
Link: https://www.voanews.com/a/thai-us-troops-prepare-for-scaled-down-cobra-gold-exercises/6447584.html
20 febbraio, Myanmar – Il tribunale delle Nazioni Unite riprenderà le udienze sul caso di genocidio dei Rohingya
Un caso internazionale che accusa il Myanmar di genocidio contro la minoranza etnica Rohingya verrà di nuovo portato davanti alla corte suprema delle Nazioni Unite, tra gli interrogativi legati al fatto che ai governanti militari del paese possa essere concesso o meno di rappresentare la nazione del Sud-Est Asiatico.
Quattro giorni di udienze pubbliche presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) prenderanno il via lunedì, con le obiezioni preliminari del Myanmar al caso presentato dal Gambia, una nazione africana che agisce per conto di un’organizzazione di nazioni musulmane che accusa il Myanmar di genocidio nella sua repressione dei Rohingya. Nell’agosto 2017, l’esercito del Myanmar ha lanciato quella che ha definito una campagna di sgombero nello stato di Rakhine, nella parte occidentale del paese, in risposta a un attacco di un gruppo di ribelli Rohingya. La campagna ha costretto più di 700.000 Rohingya a fuggire nel vicino Bangladesh e ha portato ad accuse secondo cui le forze di sicurezza avrebbero commesso stupri e uccisioni di massa, oltre che bruciato migliaia di case. Il Gambia sostiene che la campagna è stata una violazione della convenzione sul genocidio e vuole che il tribunale ritenga il paese responsabile.
La figura di spicco che aveva guidato il team legale del Myanmar in tribunale l’ultima volta che ci sono state udienze pubbliche inerenti al caso, l’estromessa leader Aung San Suu Kyi, è in prigione dopo essere stata condannata per quelle che i sostenitori definiscono accuse inventate.
Gli oppositori al governo della giunta militare affermano che quest’ultima ha nominato due funzionari nel team legale che rappresenterà il paese presso l’Alta Corte delle Nazioni Unite che sono soggetti a sanzioni internazionali. Essi dichiarano inoltre che dovrebbe essere il Governo di Unità Nazionale a presentarsi all’Aia. Il gruppo afferma infatti di aver nominato un “rappresentante alternativo ad interim”, l’ambasciatore delle Nazioni Unite Kyaw Moe Tun, e afferma che sta ritirando le obiezioni preliminari mosse dal paese al caso.
“Questo è un vergognoso doppio smacco. Il Myanmar è rappresentato alla CIG da persone sanzionate per gravi violazioni dei diritti umani e violazione dello stato di diritto”, ha affermato Chris Gunness, direttore del Myanmar Accountability Project. “Ma in ogni caso, questa giunta illegale non dovrebbe rappresentare il Myanmar, dovrebbe essere il GUN”.
“Quello che è veramente importante qui è che … se è la giunta a essere in tribunale, questo non è qualcosa che dovrebbe essere utilizzato per conferirle legittimità”, ha affermato Akila Radhakrishnan, presidente del Global Justice Center.
In udienze pubbliche alla fine del 2019, gli avvocati che rappresentano il Gambia hanno mostrato ai giudici mappe, immagini satellitari e foto grafiche per dettagliare quella che hanno definito una campagna di omicidi, stupri e distruzione che equivale a un genocidio perpetrato dall’esercito del Myanmar. Ciò ha portato la corte a ordinare al Myanmar di fare tutto il possibile per prevenire il genocidio contro i Rohingya, in una sentenza provvisoria che aveva lo scopo di proteggere la minoranza mentre il caso veniva portato all’Aia, in un processo che potrebbe richiedere anni.
Da quella sentenza, i militari hanno preso il controllo della nazione lo scorso anno, con un golpe che ha provocato diffusi episodi di proteste pacifiche e disobbedienza civile che le forze di sicurezza hanno represso brutalmente. Circa 1.500 civili sono stati uccisi, secondo l’Associazione di assistenza ai prigionieri politici.
All’inizio di questo mese, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto l’immediata cessazione della violenza in tutto il Myanmar e ha riaffermato il sostegno alla transizione democratica e alle istituzioni democratiche del paese. L’organo più potente delle Nazioni Unite ha anche ribadito la sua richiesta per il rilascio di “tutti coloro che rimangono detenuti arbitrariamente”, inclusa Suu Kyi.
Radhakrishnan ha affermato che le udienze dovrebbero “porre le basi per il riconoscimento della responsabilità per quanto accade in Myanmar, non solo per i Rohingya, ma per tutti gli altri che hanno sofferto per mano dei militari”.
Fonte : AP News
Link : https://apnews.com/article/africa-genocides-asia-race-and-ethnicity-europe-c31413d990335e93a5d699a896530539
(Featured image source: Flickr European External Action Service)