Rassegna settimanale 31 gennaio-6 febbraio 2022: Africa Subsahariana
31 gennaio 2022, RUANDA – Il Ruanda riapre i confini con l’Uganda, ma le rimostranze rimangono
Il confine era stato chiuso tre anni fa, quando il Governo del Ruanda aveva accusato Kampala di supportare i dissidenti impegnati nei tentativi di rovesciamento del Governo di Kigali.
Dal canto suo, il Governo del Presidente Yoweri Museveni aveva accusato il Ruanda di spionaggio illegale in Uganda.
L’Uganda è stata particolarmente colpita dalla chiusura del confine: a essa, infatti, è seguita una forte contrazione delle esportazioni.
Gli ufficiali di entrambi i Paesi hanno accolto con entusiasmo la riapertura del confine, che permetterà la ripresa dei commerci e dello spostamento delle persone. Tuttavia, l’animosità non è risolta, come dichiarato dal portavoce del Governo del Ruanda presso l’emittente televisiva nazionale.
Fonte: Reuters
1 febbraio 2022, GUINEA BISSAU – Fallito colpo di Stato contro il Presidente
Il Presidente della Guinea Bissau, Umaro Sissico Embalo, è sopravvissuto a un colpo di Stato, ma diversi membri delle forze di sicurezza sono morti nel respingere l’attacco.
Embalo, in un discorso alla nazione la sera stessa, ha spiegato che lo scopo del golpe era quello di uccidere lui, il Primo Ministro e tutti i ministri del Governo. L’attacco, ha aggiunto, era ben preparato, e organizzato probabilmente da persone coinvolte nel traffico della droga. La Guinea Bissau, infatti, è un Paese poverissimo, ritenuto, dalle Nazioni Unite, un’importante tappa intermedia nel viaggio della cocaina dall’America Latina all’Europa.
Le autorità europee e statunitensi sospettano da tempo che parte dell’esercito del Paese sia coinvolto nel commercio di droga.
Embalo, tuttavia, nel suo video ha sostenuto che l’esercito non sia coinvolto nell’attacco.
Solo la settimana scorsa si era verificato un altro colpo di Stato nella regione dell’Africa costiera occidentale: l’esercito del Burkina Faso ha infatti deposto il Presidente.
Fonte: Reuters
2 febbraio 2022, CONGO – Decine di persone massacrate in raid in un campo della RD del Congo
Circa 60 persone, che vivevano in un campo per i senza dimora, sono state uccise in un attacco brutale avvenuto durante la notte, nel nordest della Repubblica Democratica del Congo.
Alle 2 di notte, ora locale, uomini armati di pistole e machete hanno assaltato Plaine Savo, un campo aperto per accogliere le persone che erano state costrette ad abbandonare le loro case nella provincia di Ituri a causa del conflitto etnico.
Per la maggior parte, le vittime sono donne e bambini: molti di loro sono stati trovati con le gole tagliate.
Oltre alle vittime, altre 40 persone sarebbero rimaste ferite.
La milizia Codeco è stata accusata del massacro. I suoi combattenti sono perlopiù appartenenti alla comunità agricola dei Lendu, da tempo ai ferri corti con mandriani Hema.
Gli attacchi deliberati contro gli sfollati della provincia di Ituri sono aumentati drasticamente. Da novembre, circa 70 persone sono state uccise in assalti ad altri cinque campi.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world/africa?ns_mchannel=social&ns_source=twitter&ns_campaign=bbc_live&ns_linkname=61fa7e02571bfc64f8e62b45%26Dozens%20massacred%20in%20DR%20Congo%20camp%20raid%262022-02-02T13%3A06%3A08.742Z&ns_fee=0&pinned_post_locator=urn:asset:cc2b389f-017a-4d7c-bcd5-523a66a21e7f&pinned_post_asset_id=61fa7e02571bfc64f8e62b45&pinned_post_type=share
3 febbraio 2022, NIGER – Ministro francese in Niger per il nuovo piano per la sicurezza del Sahel
Florence Parly, Ministro della Difesa, visiterà il Paese per due giorni, nell’ambito della definizione di una nuova strategia per la difesa della regione del Sahel.
La visita avviene in seguito alle crescenti tensioni tra la Francia e i leader militari del Mali, che hanno espulso l’Ambasciatore francese all’inizio della settimana.
Anche la Germania sta mettendo in discussione la propria presenza militare in Mali.
Entro la metà di febbraio, la stessa Unione Europea deciderà se ritirare le proprie truppe, che al momento fanno parte di una unità speciale che combatte i militanti islamici in Mali.
Fonte: BBC News
4 febbraio 2022, REPUBBLICA SUDAFRICANA – Il Sudafrica produce la propria versione di vaccino Moderna
Gli scienziati ritengono che, in questo modo, potranno aiutare ad aumentare il tasso di vaccinazione nel continente africano, che al momento è il più basso al mondo. In molti Paesi africani, infatti, solo il 10% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, contro il 60% dell’America settentrionale, il 63% dell’Europa e il 61% dell’Asia. Il Sudafrica, che ha uno dei tassi di vaccinazione più alti del continente, ha comunque vaccinato solo il 27% della propria popolazione.
L’azienda produttrice del vaccino, la Afrigen Biologics, spera di iniziare i test clinici a novembre. Le ricerche sono state approvate dall’OMS.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/health-60258088
5 febbraio 2022, SUDAN – Scontri nelle strutture di peace-keeping in Darfur
Secondo una dichiarazione dell’esercito, sono scoppiati scontri tra le forze militari e gruppi armati presso le strutture di una ex missione internazionale di peace-keeping nella regione del Darfur. Il numero di morti e feriti non è ancora chiaro.
Gli scontri sono avvenuti a El Fasher, nel Nord della regione.
Le violenze in Darfur sono aumentate a partire dal 2020. Secondo gli analisti, il motivo risiede nella lotta al potere tra le diverse fazioni in gioco, anche a causa degli accordi di pace firmati quell’anno con alcuni dei gruppi ribelli e dall’interruzione delle operazioni da parte della UNAMID all’inizio del 2021.
Sono circa due milioni e mezzo le persone che vivono in campi per sfollati in Darfur.
Fonte: Reuters
6 febbraio 2022, UNIONE AFRICANA – L’Unione Africana condanna l’ondata di colpi di Stato
La Commissione per gli affari politici, la pace e la sicurezza dell’Unione Africana ha dichiarato che tutti i leader dell’UA presenti al summit in Etiopia hanno condannato i recenti colpi di Stato, che hanno interessato soprattutto l’Africa occidentale.
L’Unione ha deciso di adottare una politica di zero tolleranza nei confronti delle azioni degli eserciti, e proprio per questo motivo quattro Paesi (Mali, Guinea, Sudan e Burkina Faso) sono stati sospesi.
Fonte: BBC News
(Featured Image Source: Wikimedia Commons João Carvalho)