Sanae Takaichi e Seiko Noda: la politica delle donne in Giappone
Il 29 Settembre in Giappone si è votato per eleggere il nuovo leader del Partito Liberal Democratico ( 自由民主党 Jiyū-Minshutō , frequentemente abbreviato in Jimintō 自民党), il partito di centro destra attualmente al governo.
L’elezione è stata vinta da Fumio Kishida (ex ministro degli esteri) che con 256 voti ha avuto la meglio sul popolare Taro Kono (l’attuale ministro per le riforme della pubblica amministrazione e per la campagna vaccinale) che ha ricevuto 255 voti e sulle colleghe Sanae Takaichi (188 voti) e Seiko Noda (63 voti).
Una cosa che non può passare inosservata dell’elezione per il nuovo leader del Jimintō è stata la presenza di due candidate donna: Seiko Noda e Sanae Takaichi.
La presenza delle donne nella politica giapponese è, infatti, piuttosto scarsa. Nel 2019 il rapporto uomini-donne nella Dieta giapponese era 9 a 1.
Il Giappone, inoltre, è tra i dieci Paesi peggiori al mondo per l’empowerment politico delle donne.
Nel report sul Gender Gap pubblicato nel Marzo 2021 dal World Economic Forum, il Giappone si trova al 120esimo posto (su 156 Paesi) e, in termini di rappresentanza femminile in politica, al 147esimo (nel 2019 era 144).
E’ piuttosto difficile per una donna essere accettata come candidata alla Presidenza del Jimintō. Solo quei membri nominati da almeno venti membri della Dieta di Partito possono essere accettati come candidati.
La stessa Seiko Noda in passato aveva criticato questo sistema dicendo che svantaggiava le donne: “Mi piacerebbe che il Partito Liberal Democratico introducesse un sistema elettorale più democratico che permettesse a più donne di alzare le loro mani, come nel processo di nomina presidenziale americana con primarie nelle quali i candidati sono selezionati da un voto popolare”.
La politica giapponese è dominata da fazioni che giocano un ruolo molto importante.
Il voto del 29 settembre, ad esempio, è stato deciso da alcune centinaia di parlamentari e grandi elettori.
In questo sistema le donne, che hanno più difficoltà a ottenere il supporto delle fazioni, sono molto svantaggiate e difficilmente raggiungono posizioni di vertice nel mondo politico.
Per cambiare le cose le donne devono rafforzare le loro posizioni all’interno delle fazioni e raggiungere livelli più alti di potere; ad esempio anche nel caso in cui diventino ministre spesso, non hanno forti poteri decisionali.
L’elezione del 29 Settembre è stata la prima nella storia del Giappone in cui sono state presenti due candidate donna.
In precedenza l’unica altra candidata a leader del Partito Liberal Democratico era stata nel 2008 Yuriko Koike, attualmente governatrice di Tokyo.
Seiko Noda e Sanae Takaichi, nonostante facciano entrambe parte del Partito Liberal Democratico, sono molto diverse fra di loro.
Takaichi, ultra conservatrice, sostiene una sorta di nazionalismo paternalistico e un esercito più forte, mentre la pacifista Noda, di tendenza liberale, sostiene il progresso delle donne e la diversità sessuale.
Analizziamo nel dettaglio queste due figure politiche.
SANAE TAKAICHI
Supportata da Shinzo Abe, Takaichi è una conservatrice intransigente.
Visita regolarmente il Santuario Yasukuni e sostiene la necessità di modificare la Costituzione pacifista in modo che il Giappone possa possedere “forze di difesa nazionali”.
Dopo aver vinto il suo primo seggio come membro della Camera dei Rappresentanti nel 1993 nella prefettura di Nara, Takaichi si unì all’ormai scomparso New Frontier Party, passando in seguito al Jimintō .
Da sempre alleata di Abe ha ricoperto incarichi chiave nel Partito Liberal Democratico e nel Gabinetto, inclusi quello di capo del Consiglio per la ricerca politica del partito, quello di ministro di stato responsabile delle questioni di Okinawa e dei Territori del Nord e del tasso di natalità in calo del Giappone.
Takaichi è una candidata insolita perché non proviene da una famiglia di politici. Figlia di una poliziotta di Nara e di un dipendente di una azienda automobilistica, ha fatto strada e acquisito potere all’interno del partito proprio grazie all’alleanza con Abe.
Takaichi non piace a chi sostiene l’importanza dell’emancipazione delle donne in Giappone.
Questo perché parla raramente di uguaglianza di genere, è contraria al matrimonio tra persone dello stesso sesso e alla possibilità di modificare le norme che permetterebbero alle donne di regnare come imperatrice. Altre sue posizioni sono piuttosto controverse, come il sostegno alla legge che obbliga i membri di una coppia di sposi a scegliere un solo cognome, legge che secondo le femministe limita i diritti delle donne considerando che nella quasi totalità dei casi viene scelto il cognome del marito.
Come afferma Noriko Hama, professoressa di economia alla Doshisha University Business School di Kyoto, parlando della Takaichi: “Per lei essere lassù su un piedistallo come fulgido esempio di una società diversa, migliorata e cambiata per le donne giapponesi sarebbe la cosa peggiore che potrebbe accadere”.
Mieko Nakabayashi, professoressa di scienze politiche alla Waseda University di Tokyo, invece, ritiene che: “Anche se vincesse, è quasi come decorare lo stesso vecchio partito con solo la maschera di una donna” …”Alcune persone possono semplicemente accogliere con favore il fatto che le donne siano finalmente entrate nella corsa alla leadership del Jimintō, ma ciò non significa che il partito darà priorità a un’agenda politica sull’uguaglianza di genere”, ha aggiunto.
Secondo gli analisti politici, infatti, le donne hanno dovuto virare a destra per acquisire potere nel partito liberaldemocratico.
“Per compensare lo svantaggio di essere una donna, devi mostrare un’eccessiva lealtà ai conservatori”, ha detto Mari Miura, professoressa di scienze politiche alla Sophia University di Tokyo. “E questo significa che devi essere falco e antifemminista”.
SEIKO NODA
Noda si è candidata all’ultimo minuto. Ha infatti annunciato solo il 16 Settembre di aver raccolto le 20 firme di parlamentari necessarie per poter partecipare alle elezioni.
“Anche se ogni candidato ha una varietà di proposte meravigliose, è stato difficile trovare politiche che ispirassero la fascia più debole della società, cosa a cui ho dedicato tutto il mio lavoro come politica” … “Quello di cui il Giappone ha bisogno da ora in poi è la diversità. Mi piacerebbe lavorare su politiche conservatrici che supportino il valore delle donne, dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità” ha dichiarato Noda al momento della candidatura.
Noda proviene da una famiglia di politici; suo nonno Uichi Noda, persona di spicco del Partito Liberal Democratico, era stato ministro delle costruzioni. Seiko Noda ha iniziato la sua carriera come membro dell’Assemblea della Prefettura di Gifu per poi essere eletta come deputato della Camera bassa del distretto di Gifu nel 1993. E’ stata membro del parlamento per più di 30 anni ed è stata pioniere per le donne nella politica giapponese.
Si sarebbe voluta candidare come Presidente del Jimintō già nel 2015, 2018 e 2020 ma ha sempre dovuto rinunciare a causa della mancanza del supporto di almeno 20 parlamentari.
E’stata ministro degli interni e anche ministro per l’uguaglianza di genere e per l’empowerment femminile. Durante la sua carriera ha rappresentato una voce di primo piano nelle discussioni su temi importanti come il problema del tasso di natalità in calo e dell’invecchiamento della popolazione. Noda, infatti, ha sempre sostenuto che queste questioni potrebbero essere risolte più facilmente dalle donne e, anche per questo, durante tutta la sua carriera ha cercato di incoraggiare altre donne a scendere in campo e a giocare un ruolo attivo in politica.
E’ da tempo una promotrice dell’uguaglianza di genere, avendo sostenuto politiche a favore delle donne come consentire alle coppie sposate di avere cognomi separati e rendere più accessibili i trattamenti medici per la fertilità.
Nel 2011 ha fatto notizia il fatto che avesse dato alla luce il suo primo figlio all’età di 50 anni, dopo aver subito un trattamento di fertilità con una donatrice di ovuli.
Avendo perso contro Kishida, il 4 ottobre 2021 è stata nominata nel nuovo Gabinetto come ministro incaricato delle misure contro il calo della natalità.
(Featured image source: Pixabay Aitalyna)