Rassegna settimanale 25-31 ottobre 2021: Africa Subsahariana
25 ottobre, Sudan – Colpo di Stato: l’esercito scioglie il Governo civile e ne arresta i leader
Il leader del golpe è il generale Abdel Fattah Burhan, che ha spiegato di avere agito in risposta ai dissidi interni al Governo, che, secondo il generale, minacciavano la pace e la stabilità del Paese. L’esercito e i leader civili erano ai ferri corti già dalla deposizione di Omar al-Bashir due anni fa. Il Generale ha dichiarato di volere mantenere “gli accordi internazionali” e di volere continuare la transizione verso il potere civile, con elezioni nel luglio 2023.
In seguito al colpo di Stato, sono scoppiate proteste in numerose città del Paese, compresa la capitale Khartoum: i manifestanti chiedono il ritorno al potere del Governo civile. Nelle proteste sono morte finora tre persone, e almeno ottanta sarebbero rimaste ferite.
I medici si stanno rifiutando di lavorare negli ospedali e nelle istituzioni sotto il controllo dell’esercito, con l’eccezione dei casi di emergenza.
L’esercito e le truppe paramilitari sono state dispiegate nella capitale Khartoum; l’aeroporto della città è chiuso, e i voli internazionali sono sospesi. Anche la connessione a internet è stata interrotta.
Il Primo Ministro Abdallah Hamdok, sua moglie, i membri del Gabinetto e altri leader civili sono agli arresti in località sconosciute. Il Primo Ministro sarebbe stato arrestato per aver rifiutato di dare la sua approvazione al golpe e avere, invece, esortato la popolazione a continuare le proteste pacifiche per “difendere la rivoluzione.” Quello estromesso, infatti, è un Governo di transizione istituito per guidare il Sudan verso la democrazia dopo il lungo dominio dell’ex Presidente Omar al-Bashir.
Nonostante le rassicurazioni del Generale Abdel Fattah Burhan, si teme che il colpo di Stato possa far ripiombare il Paese nella guerra civile.
La comunità internazionale ha risposto alla notizia del colpo di Stato con condanne unanimi. L’invitato speciale britannico per il Sudan, Robert Fairweather, ha parlato di “tradimento della rivoluzione, della transizione e del popolo del Sudan.”
L’Unione Africana, di cui il Sudan è membro, ha dichiarato di aver appreso la notizia con “profondo sconcerto”, ed esorta a rispettare i diritti umani.
Anche Stati Uniti, Unione Europea, Nazioni Unite e Lega Araba hanno espresso preoccupazione.
Già a settembre c’era stato un tentativo, fallito, di golpe, che era stato attribuito ai seguaci di Bashir.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-59033142
26 ottobre, Sudan – Il leader del golpe: “L’esercito ha preso il potere per prevenire una guerra civile”
Le proteste contro il colpo di Stato continuano per il secondo giorno consecutivo.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parla di una “epidemia di colpi di Stato” che si sta diffondendo tra Africa e Asia, e ha esortato i “grandi poteri” del mondo a unirsi per fare da deterrente efficace e agire tramite il Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Intanto, gli Stati Uniti hanno già sospeso i 700 milioni di dollari di aiuti che aveva destinato al Sudan, e l’Unione Europea minaccia di fare lo stesso qualora il Governo civile non venisse ripristinato senza precondizioni.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-59052260
27 ottobre, Sudan – Blinken parla al PM deposto del Sudan
Antony Blinken, Segretario di Stato americano, ha parlato al telefono con il Primo Ministro deposto del Sudan, dopo che questi è tornato alla propria abitazione. Abdallah Hamdok era stato arrestato durante il golpe militare di lunedì 25 ottobre.
Nel frattempo, le proteste contro il colpo di Stato continuano: la folla marcia a Khartoum, e blocca le strade principali.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/topics/cq23pdgvgm8t/sudan
28 ottobre, Nigeria – L’esercito dichiara di aver ucciso il nuovo leader dell’Africa occidentale dell’IS durante un’operazione militare
L’esercito nigeriano ha dichiarato di aver ucciso il nuovo leader del gruppo ISWAP (Islamic State West Africa Province) durante un’operazione militare, due sole settimane dopo aver annunciato la morte del leader precedente, Abu Musab al-Barnawi.
L’ISWAP era originariamente un ramo del gruppo Boko Haram, contro cui le forze armate nigeriane lottano ormai da più di un decennio. ISWAP e Boko Haram hanno poi iniziato a combattere tra di loro. Il conflitto è dilagato anche nei Paesi confinanti, Ciad e Camerun, e ha causato 300 000 morti e milioni di persone che dipendono dagli aiuti umanitari.
Fonte: Reuters
29 ottobre, Mali – Paesi dell’Ecowas “dispiaciuti” per il gesto estremo del Mali di espellere l’inviato
Il Blocco regionale dei Paesi dell’Africa Occidentale (Ecowas) si è detto dispiaciuto per la decisione delle autorità malesi, che hanno espulso dal Paese l’inviato Hamidou Boly, originario del Burkina Faso. Il diplomatico è stato accusato di azioni incompatibili con il suo status e dichiarato “persona non grata.”
L’espulsione va collocata nel contesto di crescente pressioni internazionale contro le autorità di transizione del Mali. Alle autorità, guidate dall’esercito (responsabile di due colpi di Stato nel Paese, il primo risalente all’agosto 2020 e il secondo al maggio 2021), viene chiesto di non posporre le elezioni programmate per il prossimo 27 febbraio.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/topics/cq23pdgvrqwt/mali
30 ottobre, Etiopia – Le forze del Tigray sostengono di aver preso la città di Dessie, l’Etiopia nega
Le forze ribelli del Tigray hanno dichiarato di aver conquistato la città strategica di Dessie, nella regione etiope di Amhara: si tratta della città in cui decine di migliaia di persone di etnia Amhara hanno cercato rifugio dall’escalation dei combattimenti. Il Governo etiope nega che la città sia caduta.
Se quanto dichiarato dai ribelli fosse vero, si tratterebbe di un’importante conquista dal punto di vista strategico.
La città di Dessie si trova a circa 385 km dalla capitale Addis Abeba, e costituirebbe il punto più meridionale raggiunto dai ribelli dopo il loro ingresso nella regione, risalente allo scorso luglio.
La guerra tra le truppe federali e il TPLF (Fronte Popolare di Liberazione del Tigray) è scoppiata ormai da quasi un anno, causando la morte di migliaia di persone e costringendone due milioni alla fuga. Inizialmente, le forze del TPLF erano state respinte; da luglio, tuttavia, hanno ricatturato la maggior parte della regione, e hanno iniziato a spingere verso le regioni confinanti di Amhara e Afar.
Fonte: Reuters
31 ottobre, Sudan – Golpe militare: attivisti pro-democrazia erigono barricate a Khartoum
L’esercito ha preso il potere lunedì 25 ottobre, arrestando il Primo Ministro Abdalla Hamdok e altri leader civili. L’inviato ONU per il Sudan Volker Perthes ha incontrato Hamdok presso la sua residenza nella giornata di domenica 31 ottobre: Perthes conferma che Hamdok sta bene, ma che rimane agli arresti domiciliari.
Nella giornata di sabato 30 ottobre si sono tenute quelle che sono state, finora, le dimostrazioni più ingenti: decine di migliaia di persone hanno marciato attraverso il Paese, innalzando bandiere sudanesi e intonando “No al potere dell’esercito!” L’esercito del Sudan ha tagliato l’accesso del Paese a internet e ad altre forme di comunicazione.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-africa-59109729
(Featured Image Source: Wikimedia Commons Agence France-Presse)