Rassegna settimanale 18-24 ottobre 2021: Sudest Asiatico

Rassegna settimanale 18-24 ottobre 2021: Sudest Asiatico

18 ottobre 2021, MYANMAR – Saranno rilasciate 5000 persone arrestate per proteste contro il golpe

Il leader della giunta militare, Min Aung Hlaing, ha spiegato che i 5636 prigionieri saranno rilasciati per “ragioni umanitarie.”

L’annuncio arriva pochi giorni dopo che il generale era stato escluso dall’annuale summit dei leader della regione: l’ASEAN ha concesso di inviare un rappresentante non politico al posto del generale Min Aung Hlaing.

Sono almeno 1178 le persone morte durante le proteste scatenate dalla deposizione del Governo di Aung San Suu Kyi, e 7355 le persone arrestate.

Il generale Min Aung Hlaing sostiene ancora, nonostante la mancanza di prove a riguardo, che le elezioni dello scorso novembre, vinte dalla National League for Democracy di Aung San Suu Kyi, siano state vittime di brogli: secondo quanto dichiarato in TV, il suo Governo avrebbe progettato un piano in cinque fasi per riportare la pace e la democrazia nel Paese.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-58929644

 

19 ottobre 2021, INDONESIA – Jokowi esorta i Paesi ricchi a aiutare le nazioni in via di sviluppo con fondi a favore del clima

Il Presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, chiede ai Paesi ricchi di aiutare le nazioni in via di sviluppo nella lotta contro l’emissione di gas serra, fornendo finanziamenti ai Paesi più poveri.

Le nazioni ricche non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo di raccogliere 100 milardi di dollari all’anno per supportare le nazioni più povere nei loro progetti a favore del clima.

L’Indonesia è l’ottavo Paese al mondo per emissioni di gas serra. Nonostante si sia impegnato a ridurre del 29% le emissioni, non riuscirà a raggiungere questo obiettivo senza l’aiuto di fondi internazionali e di transfer tecnologico.

Fonte: Reuters

Link: https://www.reuters.com/business/environment/indonesias-jokowi-urges-developed-countries-commit-climate-funding-goals-2021-10-19/

 

20 ottobre 2021, FILIPPINE – Le Filippine revisioneranno migliaia di casi di morti nella guerra alle droghe

Il Ministro della Giustizia, Menardo Guevarra, revisionerà più di 6000 casi di persone morte durante le operazioni di polizia. In tutti questi casi, indagini interne della polizia avevano scagionato gli ufficiali coinvolti da qualunque colpa.

La decisione di rivedere i casi sembra indicare un cambiamento nell’atteggiamento del Governo nei confronti della Guerra alle droghe voluta da Duterte, che finora era stato di veemente difesa.

Le Filippine sono sotto la pressione delle Nazioni Unite: la Corte Penale Internazionale ha recentemente annunciato la volontà di indagare il crackdown. Il Governo, tuttavia, continua a ribadire che non collaborerà a indagini internazionali, perché il sistema giudiziario delle Filippine funziona.

In questo senso, il rilascio, avvenuto oggi, dei dettagli delle morti di 52 persone durante la guerra alla droga costituisce una rara ammissione che possano essersi verificati degli abusi.

Fonte: Reuters

Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/philippines-review-thousands-drugs-war-killings-if-time-justice-minister-2021-10-20/

 

21 ottobre 2021, ASEAN – Ministro degli Esteri malese: “L’ASEAN dovrebbe riconsiderare la propria politica di non interferenza nei confronti della crisi birmana”

Da decenni, l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN) segue una politica di non ingerenza negli affari interni degli Stati membri. Tuttavia, secondo il Ministro degli Esteri malese Saifuddin Abdullah il peggioramento della crisi umanitaria in Myanmar dovrebbe spingere l’Associazione a riconsiderare le sue posizioni.

Il blocco di dieci Paesi ha già fatto una mossa senza precedenti, escludendo il leader della giunta birmana dal summit regionale che si terrà a breve. La decisione sarebbe stata spinta da Malesia, Indonesia, Singapore e Filippine.

Fonte: Reuters

Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/asean-should-rethink-non-interference-policy-amid-myanmar-crisis-malaysia-fm-2021-10-21/

 

22 ottobre 2021, MALESIA – La Malesia rimuove il divieto all’ingresso nel Paese di lavoratori stranieri e riapre l’isola di Langkawi ai turisti

Dopo sedici mesi, la Malesia permetterà il ritorno dei lavoratori stranieri, e permetterà ad alcuni turisti (nelle intenzioni del Primo Ministro malese, a quelli vaccinati e ricchi) di tornare sull’isola-resort di Langkawi.

Ciò permetterà la ripresa delle attività di settori di vitale importanza per il Paese, come il lavoro nelle piantagioni di olio di palma e la fabbricazione di guanti di gomma, che fanno forte affidamento sulla manodopera di lavoratori stranieri.

Fonte: Reuters

Link: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/malaysia-lifts-migrant-worker-ban-reopen-holiday-island-foreigners-2021-10-22/

 

23 ottobre 2021, INDONESIA – L’AUKUS e le tensioni nel Mar Cinese mettono l’Indonesia in una posizione difficile

In seguito all’accordo AUKUS tra Australia e Stati Uniti per la condivisione di tecnologia sui sottomarini nucleari, le tensioni tra Australia e Repubblica Popolare Cinese sono tornate a farsi forti. Ciò pone l’Indonesia, che geograficamente si trova proprio tra i due Stati, in una posizione diplomatica difficile. Per questo motivo, l’Indonesia ha espresso profonda preoccupazione per la corsa agli armamenti nel Mar Cinese Meridionale avvenuta in seguito alla stipula dell’AUKUS.

L’AUKUS rende difficile, per l’Indonesia, continuare con la sua politica di non allineamento, e ha messo in evidenza le divisioni interne all’ASEAN, i cui Paesi membri si sentono spinti a scegliere tra Stati Uniti e Cina.

Fonte: VoA News

Link: https://www.voanews.com/a/aukus-china-sea-tensions-put-indonesia-in-tight-spot-analysts-say/6282721.html

 

24 ottobre 2021, TAILANDIA – Rimossi gli ostacoli al progetto tailandese sul fiume Yuam dopo che la Cina mostra interesse

La Tailandia procederà con un controverso progetto di deviazione del corso del fiume Yuam dopo che una grande azienda cinese, rimasta anonima, ha mostrato interesse: questa mossa potrebbe dare nuova vitalità alla Belt and Road initiative cinese.

Il progetto era stato respinto due volte, in precedenza, ma se ne parlava già dagli anni ’90. La realizzazione del progetto permetterebbe infatti di andare incontro alla crescente domanda di acqua degli agricoltori della Tailandia centrale. Permetterebbe anche la creazione di riserve d’acqua grazie a una diga sul fiume Yuam.

Secondo gli esperti, l’intervento cinese nel progetto mostrerebbe i tentativi cinesi di espandere la propria influenza in Tailandia.

I gruppi per la difesa dei diritti umani in Tailandia temono che il progetto avrà impatti negativi sulle popolazioni di etnia Karen che vivono nelle aree che verranno impattate dai lavori.

Fonte: VoA News

Link: https://www.voanews.com/a/thai-water-project-clears-major-hurdle-after-china-shows-interest/6283331.html

 

(Featured Image Source: Wikimedia Commons)