Rassegna settimanale 1-7 febbraio 2021: Sudest Asiatico
1 febbraio 2021, Birmania – L’occidente condanna il golpe birmano, la risposta della Cina è più pacata
L’ONU ha condannato il golpe dell’esercito birmano e ha chiesto il rilascio dei leader eletti, tra i quali il premio Nobel Aung San Suu Kyi.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato che gli avvenimenti del primo febbraio costituiscono un “serio colpo inferto alle riforme democratiche” e ha esortato tutte le parti in causa a astenersi dalla violenza e a rispettare i diritti umani.
Michelle Bachelet, oltre a chiedere il rilascio delle persone arrestate in Birmania (almeno 45) si è dichiarata preoccupata dalle restrizioni immediatamente imposte a internet nel Paese.
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Australia e l’Unione Europea e il Giappone hanno immediatamente condannato il golpe, i conseguenti arresti e la dichiarazione dello stato d’emergenza in Birmania. L’esercito ha dichiarato di aver preso in mano il potere come risposta ai “brogli elettorali”.
La risposta della Cina è stata invece più pacata.
Wang Wenbin, portavoce del Ministro degli Esteri, ha dichiarato “Abbiamo preso nota di cosa sta accadendo in Birmania, e stiamo approfondendo la situazione. La Cina è amica della Birmania. Speriamo che tutte le parti coinvolte in Birmania possano gestire le proprie divergenze in modo appropriato, rispettando la Costituzione e salvaguardando la stabilità politica e sociale.”
Il Bangladesh, che ospita circa un milione di rohingya scappati dalla violenza in Birmania, ha esortato alla “pace e alla stabilità” e spera che il processo di rimpatrio dei rifugiati possa continuare.
L’ASEAN ha invece adottato un atteggiamento di non ingerenza. “Si tratta di affari interni” ha spiegato il vice PM tailandese Prawit Wongsuwan. I commenti di Cambogia e Filippine sono stati simili.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-myanmar-politics-reaction/west-condemns-myanmar-coup-chinas-response-is-more-muted-idUSKBN2A11B0
2 febbraio 2021, Birmania – La Birmania post-golpe potrebbe trovare supporto nella Cina in caso di sanzioni internazionali
Tre settimane prima di prendere il controllo del Paese, il capo dell’esercito birmano Min Aung Hlaing aveva incontrato Wang Yi, Consigliere di Stato della Repubblica Popolare Cinese, in un incontro in cui si era discusso del potenziale supporto che la RPC cinese avrebbe fornito alla Birmania in caso di nuove sanzioni da parte del mondo occidentale.
Ciò significa che, se gli Stati Uniti dovessero imporre sanzioni al Paese in seguito al golpe militare, eventualità sicuramente prevista dal generale Min Aung Hlaing, il loro peso sarebbe notevolmente alleggerito dal supporto della RPC.
Yasuhide Nakayama, Ministro della Difesa giapponese, ritiene che tramite sanzioni troppo forti i Paesi occidentali otterrebbero solo di gettare la Birmania nelle braccia della Cina, che consoliderebbe così ulteriormente la propria influenza nella regione del Sudest Asiatico.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/myanmar-politics-china/analysis-in-china-post-coup-myanmar-likely-to-find-support-if-sanctions-bite-idUSL4N2K75IU
3 febbraio 2021, Singapore – Singapore è il primo Paese asiatico ad approvare il vaccino Moderna
Singapore è il primo Paese asiatico ad approvare il vaccino Moderna contro il covid-19, e inizia a estendere il programma di immunizzazione all’intera popolazione.
Le prime dosi del vaccino dovrebbero arrivare a marzo, e andranno ad aggiungersi a quelle Pfizer-BioNTech, vaccino già approvato a dicembre. Finora, sono più di 175 000 le persone che hanno ricevuto il vaccino, tra cui sanitari e personale delle compagnie aeree, mentre nelle ultime settimane sono stati eretti dei centri per la vaccinazione degli anziani.
Singapore prevede di terminare con la vaccinazione dell’intera popolazione entro il terzo quadrimestre del 2021. Nel Paese, i vaccini sono gratuiti e volontari.
Fonte: Reuters
4 febbraio 2021, Tailandia – Dopo le restrizioni alle esportazioni dall’UE, la Tailandia decide di rifornirsi di vaccino dall’Asia
Il Ministro della Salute ha annunciato che la Tailandia importerà dall’Asia le sue prime dosi di vaccino AstraZeneca, a causa del rafforzamento nei controlli sulle esportazioni dai Paesi UE, che cercano di assicurarsi le dosi che avevano acquistato in anticipo, prima che si verificassero ritardi nella produzione. La Corea del Sud e l’India sono tra i Paesi che stanno producendo il vaccino in Asia. Verso la fine di febbraio, inoltre, la Cina inoltre consegnerà alla Tailandia le prime 200 000 delle due milioni di dosi ordinate. La strategia tailandese, tuttavia, fa affidamento soprattutto sul vaccino AstraZeneca prodotto localmente dalla Siam Bioscience, di proprietà del re Maha Vajiralongkorn.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-thailand/thailand-to-get-vaccine-from-asia-after-eu-export-control-minister-says-idUSKBN2A4177
5 febbraio 2021, Indonesia – La campagna vaccinale rallenta l’infuriare della pandemia
Il Presidente Joko Widodo ha ricevuto la prima dose di vaccino in diretta televisiva lo scorso mese, ma, nonostante la fanfara, la sua ambiziosa campagna di inoculazione sta facendo i conti con problemi di refrigerazione, sfiducia e disinformazione. Nel frattempo, i contagi e il numero di morti continuano a salire. La situazione nel Paese è drammatica, e ci vorrà ancora tempo prima che terminino le vaccinazioni degli operatori sanitari e si possa passare al resto della popolazione.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-indonesia-vaccine-rollout/disaster-indonesias-vaccine-campaign-lags-rampaging-pandemic-idUSKBN2A50O3
6 febbraio 2021, Indonesia – Approvato il vaccino cinese SinoVac per la popolazione anziana
Ciò potrebbe significare un cambiamento nella strategia di vaccinazione del Paese, che finora aveva dato la priorità ai lavoratori perché non si avevano sufficienti dati sulla sicurezza del vaccino per gli anziani.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/health-coronavirus-indonesia-vaccine/exclusive-indonesia-approves-chinas-sinovac-vaccine-for-the-elderly-idUSL1N2KC0AA
7 febbraio 2021, Birmania – Cronologia: una settimana dal golpe in Birmania
1 febbraio: Aung San Suu Kyi, il Presidente Win Myint e altre figure di spicco della National League for Democracy (NLD) sono arrestati in un raid nelle prime ore del mattino. L’esercito dichiara lo stato di emergenza per un anno e afferma di aver proceduto con gli arresti in risposta ai presunti brogli elettorali. Il potere viene affidato al capo dell’esercito, Min Aung Hlaing. La NLD pubblica una dichiarazione che Aung San Suu Kyi aveva scritto prima dell’arresto, in cui il premio Nobel esorta la popolazione a opporsi al regime militare. La giunta rimuove 24 ministri e deputati, nomina 11 sostituti.
2 febbraio: Facebook rimuove una pagina collegata al network televisivo di proprietà dell’esercito.
3 febbraio: lo staff di 70 strutture ospedaliere in tutto il Paese scioperano contro il golpe. Altri indossano fiocchi rossi come forma di disobbedienza civile. Gli uffici della NLD in diverse regioni del Paese subiscono dei raid: documenti e computer vengono portati via. La polizia incrimina Aung San Suu Kyi e chiede che resti agli arresti fino al 15 febbraio. Un documento della polizia sostiene che degli ufficiali militari abbiano perquisito la residenza di Suu Kyi e abbiano trovato sei walkie-talkie importati illegalmente e utilizzati senza permesso. Mosse accuse anche nei confronti del Presidente Win Myint per aver violato i protocolli per il controllo della diffusione del coronavirus. Il Governo ha ordinato il blocco di Facebook, Messenger e Whatsapp per motivi di “mantenimento della stabilità.”
4 febbraio: un gruppo di protestanti sventola striscioni e canta slogan anti-golpe a Mandalay. Almeno tre persone vengono arrestate. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU chiede il rilascio di Suu Kyi e delle altre persone arrestate, ma non condanna il golpe. Il Presidente statunitense Biden dice che l’esercito dovrebbe lasciare il potere e rilasciare ufficiali e attivisti arrestati nel suo primo discorso di politica estera da Presidente. Anche il 79nne Wit Htein, un’altra figura di spicco della NLD, viene arrestato.
5 febbraio: insegnanti e alcuni dipendenti governativi si uniscono al movimento di disobbedienza civile dichiarando che non lavoreranno per le autorità finché non verrà restaurato il Governo eletto. L’avvocato di Aung San Suu Kyi dichiara di non aver potuto incontrare la propria cliente, che è ancora sotto interrogatorio. L’azienda giapponese Kirin interrompe i finanziamenti alla Myanmar Economic Holdings Public Company (MEHL), che ha legami con l’esercito.
6 febbraio: bloccati anche Instagram e Twitter, utilizzati dai dimostranti per condividere informazioni. In seguito la giunta blocca del tutto internet. Decine di migliaia di persone scendono in piazza per protestare contro il golpe a Yangon e in altre città.
7 febbraio: le proteste si diffondono in tutto il Paese. Sono le manifestazioni più ingenti dal 2007, occasione in cui le proteste aiutarono a ottenere le riforme democratiche. L’accesso a internet è ripristinato, ma le piattaforme di social media rimangono bloccate.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-myanmar-politics-timeline/timeline-the-week-since-myanmars-coup-idUSKBN2A70D6
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)