Rassegna Settimanale 30 Novembre – 6 Dicembre 2020: Africa Subsahariana
30 Novembre, Nigeria: Continua il conteggio delle vittime dell’ennesimo attacco nel nordest del Paese
Sono 43 i corpi dei coltivatori di riso ritrovati finora dai soccorritori accorsi nello stato del Borno, in seguito ai massacri avvenuti nel finesettimana nei pressi della capitale Maiduguri. Secondo le Nazioni Unite, le vittime civili degli attacchi, perpetrati da gruppi armati che devastano il nordest della Nigeria da più un decennio, sarebbero in tutto più di cento, mentre diverse fonti hanno confermato il rapimento di molte donne. Nonostante la responsabilità degli attacchi non sia ancora stata rivendicata, tutti gli indizi puntano al gruppo armato Boko Haram, che ha lanciato la propria campagna militare nel 2009, e, in particolare, alla fazione dell’Islamic State West Africa Province (ISWAP). Il Presidente nigeriano Muhammadu Buhari, eletto nel 2015 sulla scia della promessa di sradicare completamente il gruppo armato Boko Haram, ha descritto gli attacchi come “folli”, dichiarando che “l’intero Paese è profondamente ferito da queste uccisioni senza senso”.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/11/30/unrelenting-insecurity-nigeria-reels-after-attack
1 Dicembre, Africa: World AIDS Day – Sempre più bambini africani avranno accesso ad un trattamento più efficace ed economico contro l’HIV
Grazie ad un accordo stipulato tra Unitaid e la Clinton Health Access Initiative (CHAI), due organizzazioni internazionali impegnate nella lotta contro HIV/AIDS, malaria e tubercolosi, i bambini e le bambine che convivono con l’HIV in Paesi in via di sviluppo potranno avere accesso a cure più economiche e di maggiore qualità. Il nuovo trattamento antiretrovirale, somministrato sottoforma di pillole da 10 mg di dolutegravir (DTG), sarà infatti disponibile entro la prima metà del 2021 in Benin, Kenya, Malawi, Nigeria, Uganda e Zimbabwe. In base all’accordo raggiunto con le società farmaceutiche Viatris e Macleods, principali produttori di un particolare componente della medicina, studiato appositamente per il trattamento dell’HIV nei bambini, il prezzo delle cure passerà da più di 480 dollari ad appena 120 dollari all’anno per ogni bambino. Secondo Louis Pizzarro, capo del programma di Unitaid per HIV/AIDS, grazie alla nuova medicina anche i Paesi africani avranno accesso al migliore tipo di trattamento al mondo per bambini affetti da HIV, una categoria estremamente fragile e ulteriormente penalizzata dalle disparità tra le varie regioni del continente africano.
Fonte: AfricaNews
2 Dicembre, Etiopia: Il governo etiope e le Nazioni Unite raggiungono un accordo sugli aiuti umanitari nel Tigrai
Mercoledì 2 dicembre è stato raggiunto un accordo tra Etiopia e Nazioni Unite che permette l’ingresso di aiuti umanitari nelle zone del Tigrai controllate dal governo di Addis Abeba, dove le truppe federali stanno attualmente combattendo contro Tigray People’s Liberation Front (TPLF). Secondo funzionari dell’ONU, il patto in questione consentirà a sei milioni di persone di avere accesso a scorte di cibo, medicinali e altro materiale che, a causa del conflitto, stanno iniziando a scarseggiare. È sempre di Mercoledì 2 dicembre la notizia secondo cui quattro operatori umanitari etiopi sarebbero rimasti uccisi lo scorso mese, mentre stavano prestando servizio in un campo per rifugiati eritrei nel Tigrai.
Fonte: Al Jazeera
3 Dicembre, Africa: L’Unione Africana punta a vaccinare il 60% della popolazione del continente entro 2-3 anni
Secondo il gruppo di controllo per il Covid-19 dell’Unione Africana, il continente punterebbe a vaccinare il 60% dell’intera popolazione contro il virus entro due o tre anni. Mentre in diversi paesi europei l’inizio delle vaccinazioni è stato programmato per le prossime settimane, il gruppo di controllo ha dichiarato che nei paesi africani il vaccino non sarà disponibile prima della metà del prossimo anno. Secondo quanto dichiarato da John Nkengasong, virologo a capo dell’Africa Center for Desease Control and Prevention, nonostante le difficoltà infrastrutturali che affliggono il continente (tra cui le problematiche legate al mantenimento del vaccino al disotto della temperatura massima) è obbligatorio per i paesi africani rispettare la scadenza di due o tre anni per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. In caso contrario, infatti, il virus potrebbe diventare endemico all’interno delle comunità.
Sin dall’inizio della pandemia, nel continente africano si sono registrati 2,2 milioni di casi di contagio da Covid-19, su un totale di 1,3 miliardi di abitanti.
Fonte: Reuters
4 Dicembre, Uganda: Nonostante le obiezioni degli ambientalisti, il governo dà il via alla costruzione di un oleodotto
La National Environment Management Authority (NEMA) ha ufficialmente approvato il report di impatto ambientale e sociale per la costruzione di un oleodotto che, tramite la Tanzania, permetterà di esportare greggio verso l’Oceano Indiano. Il progetto, che sarà finanziato e realizzato dalla francese Total e dalla cinese CNOOC (China National Offshore Oil Corporation), presenta numerose criticità dal punto di vista ambientale. Una volta terminato, l’oleodotto, che si estenderà per un totale di 1,445 chilometri, attraverserà una serie di ecosistemi fragili e sensibili che includono riserve naturali, fiumi e zone paludose direttamente collegate al bacino del Lago Vittoria. Numerose organizzazioni ambientaliste locali e internazionali, tra cui Global Witness, hanno dichiarato che il progetto comporta rischi inaccettabili. In particolare, Dickens Kamugisha, capo dell’Africa Institute for Energy Governance di Kampala, ha reso noto che il proprio gruppo di advocacy porterà in tribunale la decisione della NEMA. I motivi principali del ricorso sono l’insufficiente partecipazione pubblica nella fase di valutazione dell’impatto ambientale e sociale del progetto, nonché i rischi ecologici legati allo stress che il progetto potrebbe causare in aree già minacciate dagli effetti del cambiamento climatico.
Fonte: Reuters
5 Dicembre, Somalia: Gli Stati Uniti ritirano le proprie truppe dalla Somalia
Il Presidente americano Trump ha annunciato il ritiro delle proprie truppe dal territorio somalo entro i primi mesi del 2021. Secondo dati del Pentagono, circa 700 soldati americani sarebbero impegnati in Somalia, dove hanno il compito di addestrare le truppe locali ed assisterle nella lotta contro il gruppo terrorista Al-Shabaab, strettamente collegato ad Al-Qaeda. Secondo una dichiarazione del Pentagono, gli Stati Uniti non si starebbero ritirando dal continente, dal momento che alcune truppe potrebbero essere riassegnate ad altre aree al di fuori dell’Africa orientale. Al contrario, gli Stati Uniti “conserveranno la capacità di condurre operazioni di antiterrorismo in Somalia, per raccogliere i segnali legati a minacce rivolte direttamente alla madrepatria”. Il ritiro delle truppe dalla Somalia è l’ultima di una serie di azioni simili intraprese dall’amministrazione Trump in Germania, Afghanistan e Iraq in vista della fine del mandato presidenziale a gennaio 2021.
Fonte: AfricaNews
Link: https://www.africanews.com/2020/12/05/trump-orders-withdrawal-of-us-troops-from-somalia/
6 Dicembre, Camerun: Indette le prime elezioni regionali nella storia del Paese
Per la prima volta nella storia del Camerun si stanno tenendo elezioni regionali per l’elezione dei membri dell’organo legislativo nazionale. Un collegio elettorale composto da 24’000 delegati regionali e leader tradizionali voteranno per eleggere 900 consiglieri regionali, 90 per ognuna delle 10 regionali del Paese. Si tratta di un evento storico, che mette in atto per la prima volta una legge, elaborata nel 1996, che prevede una maggiore decentralizzazione del potere. Il governo del Presidente Paul Biya vede le elezioni come un importante passo verso una maggiore autonomia delle regioni, che spera possa placare i conflitti separatisti in atto da quattro anni nella parte anglofona del Paese. Tuttavia, i due principali partiti dell’opposizione, il Movement for the Rebirth of Cameroon e il Social Democratic Front, hanno annunciato un boicottaggio delle elezioni, che sono viste come un tentativo dell’attuale Presidente di consolidare il proprio controllo. Secondo l’opposizione, infatti, le elezioni, oltre ad essere tardive e inutili ai fini della soluzione del conflitto nella parte occidentale del Camerun, offrirebbero solo l’illusione di una maggiore autonomia regionale, con i seguaci di Biya che potrebbero trarne vantaggio per estendere il suo potere in tutte le regioni del Paese.
Fonte: Al Jazeera
(Featured Image Source: Flickr World Economic Forum)