Rassegna settimanale 16-22 novembre 2020: Cina e Corea del Nord
16 novembre, Cina – Simon Birmingham esorta la Cina a rispettare lo spirito del nuovo accordo commerciale asiatico
In seguito alla stipula del nuovo accordo commerciale RCEP tra i quindici paesi asiatici, il ministro del commercio australiano, Simon Birmingham, ha esortato la Cina ad assumere il giusto atteggiamento nel rispetto dello spirito dell’accordo pattuito. L’Australia spera infatti che il RCEP possa condurre verso il ripristino delle relazioni economiche con Pechino, di recente fortemente intaccate dall’inasprimento tra i due Paesi. Nonostante il RCEP abbia una portata limitata e non comporti riduzioni tariffarie, il settore dei servizi può trarre vantaggio dal riconoscimento reciproco delle qualifiche e delle pratiche di licenza, consentendo alle imprese australiane di operare più facilmente nei 15 paesi, che totalizzano una popolazione di 2,2 miliardi di abitanti.
Durante l’incontro per il RCEP, il PM australiano Scott Morrison ha lanciato un avvertimento alla Cina, affermando che l’area Asean “rimane unita come sempre e l’impegno dell’Australia per una regione di stati sovrani, indipendenti, resilienti alla coercizione, rimane immutato”.
I rapporti tra i due Paesi sono stati compressi dalla posizione dell’Australia sulle attività territoriali della Cina e sulle responsabilità della Cina nella diffusione del coronavirus.
Ad aprile, l’ambasciatore cinese aveva annunciato un boicottaggio dei consumatori contro le merci australiane, compreso l’orzo, sulle quali sono poi gravati dei daz. In tutto, si stima che le esportazioni interrotte valgano 19 miliardi di dollari. Birmingham ha detto di essere “profondamente preoccupato” per l’inchiesta antidumping della Cina sui produttori di vino australiani. Ha espresso la speranza che la Cina non imponga nuove tariffe dopo il suo rapporto provvisorio di questa settimana, ma ha detto che il “track record” di decisioni normative avverse è motivo di grande preoccupazione.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/australia-news/2020/nov/15/simon-birmingham-urges-china-to-respect-spirit-of-new-asian-trade-pact
17 novembre, Cina – La Cina si prepara a lanciare la missione Chang’e 5
Il razzo Long March-5, soprannominato “Fat 5” aveva fallito un tentativo di lancio a causa delle sue dimensioni ingombranti.
Martedì, la Cina ha posizionato un enorme razzo in preparazione al lancio di una nuova missione per riportare i materiali lunari sulla Terra per la prima volta dopo quarant’anni
Il razzo Long March-5 è stato trasportato da un trattore dal suo hangar al vicino sito di lancio presso la base spaziale di Wenchang, lungo la costa della provincia meridionale dell’isola di Hainan.
Il lancio della missione Chang’e 5 è previsto all’inizio della prossima settimana, tramite il posizionamento di un lander sulla luna che perforerà 2 metri sotto la superficie e raccoglierà rocce e altri detriti da portare sulla Terra. Ciò consentirebbe agli scienziati di studiare i materiali lunari appena ottenuti per la prima volta dalle missioni americana e russa degli anni ’60 e ’70.
La missione, che prende il nome dalla dea cinese della luna, è tra le più ambiziose della Cina insieme a quella per Marte. La Cina è sempre più impegnata con i paesi stranieri in missione, sebbene la legge degli Stati Uniti continui a impedire la collaborazione con la NASA, escludendo la Cina dalla partnership con la Stazione Spaziale Internazionale. Ciò ha spinto la Cina a lavorare sulla propria stazione spaziale e lanciare i propri programmi che hanno contribuito ad accrescere la competizione con il Giappone e l’India tra le nazioni asiatiche che cercano di raggiungere nuovi traguardi nello spazio.
Fonte: The Hindu
Link: https://www.thehindu.com/sci-tech/china-gets-ready-to-launch-change-5-mission/article33116291.ece
18 novembre, Cina – Le ragioni della rabbia della Cina verso l’Australia in una lista ufficiale
Una lista ufficiale cinese riporta le quattordici aggravanti che hanno portato le relazioni sino-australiane a compromettersi seriamente. Tra le motivazioni principali figurano la scelta dell’Australia di tagliare fuori Huawei dallo sviluppo della rete 5G nel proprio territorio, l’interferenza negli affari cinesi e la partecipazione di Canberra alla richiesta all’ONU di avviare un’indagine sulle responsabilità della Cina nella diffusione del COVID-19. Per anni il fatto che l’Australia sia rimasta silente e alla larga dalle questioni politiche cinesi è stato conditio sine qua non per un rapporto pacifico con Pechino. Dal momento in cui l’Australia ha iniziato ad essere maggiormente partecipe nella scena internazionale e a prendere posizione su questioni in cui la Cina era implicata, è stata declassata dalla Cina nella sua rete di partner commerciali. La sfiducia nei confronti di Pechino ha alimentato un clima di instabilità politica che sta minando profondamente le possibilità di un ritorno alle relazioni di un tempo con l’Australia. A meno che quest’ultima non si dissoci apertamente dalle accuse alla Cina e non smetta di interferire nelle questioni cinesi, difficilmente si ripristinerà un’amicizia.
Fonte: 9news
Link: https://www.9news.com.au/national/china-australia-tensions-beijing-government-grievance-list-with-canberra/adc10554-e4e9-4a19-970e-81949501a1ad
19 novembre, Cina – Enel X lancia servizi di e-mobility in Cina
Enel X, la business unit del Gruppo Enel, specializzata in innovazione e servizi energetici avanzati, ha inaugurato la prima sede commerciale in Cina.
Enel X China ha aperto un ufficio dedicato alla e-Mobility a Shanghai, in risposta al rapido sviluppo del trasporto sostenibile in Cina, per avviare la distribuzione delle tecnologie delle infrastrutture di ricarica e dei sistemi e piattaforme per i veicoli full electric e ibridi. Enel X China lavorerà in collaborazione con produttori di automobili, clienti commerciali, industriali e residenziali, utility del settore elettrico e con mercati dell’energia per introdurre soluzioni di ricarica che utilizzano la tecnologia JuiceBox.
Fonte: Teleborsa
Link: https://www.teleborsa.it/News/2020/11/19/enel-x-lancia-servizi-di-e-mobility-in-cina-157.html#.X7p6V81KhPY
20 novembre, Corea del Nord – Il Regno Unito ha acquistato DPI da fabbriche che sfruttavano in segreto forza lavoro schiava dalla Corea del Nord
Un’indagine di tre mesi ha portato alla luce che il governo inglese ha acquistato DPI da fabbriche cinesi che impiegavano di nascosto centinaia di donne nordcoreane in lavori forzati, in condizioni di schiavitù. Sono centinaia di migliaia gli ordini di DPI effettuati dal Dipartimento della Sanità e Assistenza Sociale inglese, costati fino a 18 ore di lavoro senza sosta al giorno alla forza lavoro schiava nordcoreana, nella città cinese di Dandong. Il 70% dello stipendio delle donne nordcoreane veniva sequestrato dalla Corea del Nord ed i DPI spediti anche in altri paesi europei come l’Italia, la Francia, la Germania e in Africa, negli USA, nella Corea del Sud e nel Sud Est Asiatico. Le Nazioni Unite hanno definito l’export dei lavoratori da parte della Corea del Nord verso altri Paesi come una forma di sponsorizzazione statale dei lavori forzati. Il governo inglese potrebbe aver indirettamente incanalato il denaro dei contribuenti nelle tasche di Kim Jong-un e del suo spietato regime. Questa pratica di sfruttamento del lavoro, oltre a rientrare nei crimini contro l’umanità, viola le sanzioni imposte alla Corea del Nord, che avevano lo scopo di tagliare proprio quelle entrate che Pyongyang percepiva dal traffico illecito di lavoratori all’estero. Per Phil Bloomer, direttore del Business & Human Resources Centre, la totale assenza di due diligence nell’approviggionamento di DPI nella pandemia attuale non trova giustificazioni.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/global-development/2020/nov/20/uk-sourced-ppe-from-factories-secretly-using-north-korean-slave-labour
21 novembre, Cina – La Cina dice che il COVID-19 potrebbe essersi originato in Italia
La Cina ha affermato che il COVID-19 potrebbe essersi originato in Italia.
Gli ufficiali cinesi sostengono uno studio secondo il quale il COVID-19 si sarebbe originato in Italia a partire dal mese di ottobre 2019.
Prima ancora, Pechino aveva suggerito anche la possibilità che l’origine del virus fosse la Spagna o ancora che fossero stati i militari USA a contaminare Wuhan durante i Military World Games, sempre nell’ottobre 2019.
I media statali cinesi stanno supportando con forza la teoria elaborata dal National Cancer Centre, secondo il quale l’Italia sarebbe il luogo di origine del virus. L’OMS ha ammesso la possibilità che il virus abbia circolato altrove prima di essere intercettato a Wuhan, ma la maggioranza degli scienziati resta scettica su questa eventualità, oppure non esclude che il virus si sia originato in più luoghi contemporaneamente.
Fonte: The New York Post
Link: https://nypost.com/2020/11/20/china-suggests-italy-may-be-the-birthplace-of-covid-19-pandemic/
22 novembre, Cina – Il leader politico tibetano visita la Casa Bianca per la prima volta in 60 anni
Lobsang Sangay, il capo del governo tibetano in esilio, ha fatto visita alla Casa Bianca per la prima volta dopo sessant’anni. Una mossa, questa, che ha fatto infuriare ulteriormente Pechino, che ha accusato gli USA di destabilizzare la regione.
Il Tibet è uno dei motivi della disputa tra gli USA e la Cina, le cui relazioni sono andate profondamente deteriorandosi, fino a raggiungere il loro livello più basso negli ultimi anni. Dopo che lo scorso luglio Mike Pompeo ha accusato la Cina di violare i diritti umani in Tibet, annunciando che Washington avrebbe sostenuto il Tibet verso l’autonomia, Pechino ha contraccambiato affermando che le mosse statunitensi miravano unicamente a rafforzare la propria immagine in Asia e a usare il Tibet per promuovere la scissione in Cina, rifiutandosi poi di incontrare ed interagire con i nuovi funzionari americani nominati per la gestione degli affari tibetani.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-tibet-usa/tibetan-political-leader-visits-white-house-for-first-time-in-six-decades-idUSKBN28108D
(Featured image source: Flickr Michael Rehfeldt)