Rassegna settimanale 9-15 novembre 2020: Africa Subsahariana
9 novembre, Costa d’Avorio – Confermata la rielezione di Ouattara
Il Consiglio costituzionale ivoriano ha ufficialmente confermato la rielezione di Alassane Ouattara, sostenendo che non vi sono prove di effettivi brogli elettorali. I leader dell’opposizione hanno incitato i loro sostenitori a protestare contro la rielezione del presidente che essi giudicano anticostituzionale, in quanto in Costa d’Avorio vige il limite di due mandati presidenziali. Ouattara sostiene, però, che l’entrata in vigore della nuova Costituzione del 2016 annulli il suo primo mandato.
Nei giorni scorsi hanno avuto luogo diversi scontri tra i sostenitori dell’opposizione e le forze dell’ordine che hanno anche arrestato l’avversario di Ouattara ed ex primo ministro Pascal Affi N’Guessan. Le tensioni nate attorno alle elezioni, che non sembrano scemare, aumentano le preoccupazioni della comunità internazionale a causa del rischio di instabilità del principale Paese produttore di cacao a livello mondiale.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/11/9/ivory-coast-president-ouattaras-disputed-third-term-confirmed
10 novembre, Etiopia – Il conflitto si inasprisce e in molti cercano rifugio in Sudan
L’Unione Africana chiede a gran voce un cessate il fuoco e implora il governo etiope di fermare i bombardamenti sulla regione del Tigray. Il conflitto ha già causato centinaia di morti e l’istituzione multilaterale è fortemente preoccupata per il possibile evolversi del conflitto e il rischio di mancato rispetto dei diritti umani nei confronti della popolazione civile.
A causa dell’escalation del conflitto, circa 2500 etiopi hanno deciso di abbandonare le proprie abitazioni e di cercare rifugio al di là del confine con il Sudan, il cui governo chiede alla leadership etiope di cercare una soluzione pacifica e moderata. Tuttavia, gli inviti alla riconciliazione con le autorità del Tigray sono stati rifiutati dal premier Abiy Ahmed che vede il conflitto come l’unica soluzione alle continue interferenze e violazione delle leggi locali da parte del TPLF, il partito al governo nella regione del Tigray.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-conflict/ethiopia-seizes-airport-in-tigray-au-seeks-ceasefire-idUSKBN27Q0JG
11 novembre, Tanzania – Il leader dell’opposizione cerca rifugio a Bruxelles
Tundu Lissu, leader dell’opposizione e avversario del presidente Magufuli alle elezioni da poco tenutesi, ha lasciato la Tanzania per volare a Bruxelles in cerca di rifugio. Nonostante i risultati delle elezioni abbiano sancito la sua sconfitta in modo molto netto (Lissu ha ottenuto il 12,8% dei voti, a fronte dell’84% ottenuto da Magufuli), il leader del partito di opposizione ha avanzato forti accuse di brogli elettorali e corruzione. Per questa ragione egli è stato più volte vittima di minacce e, prima di partire per l’Europa, aveva cercato protezione presso l’ambasciata tedesca a Dar Es Salaam.
Nel frattempo, Magufuli ha prestato giuramento e ora ricopre ufficialmente la carica di presidente per il secondo mandato consecutivo.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2020/11/11/tanzania-s-opposition-leader-leaves-for-brussels/
12 novembre, Ruanda – Kabuga si dichiara non colpevole
Felicien Kabuga, accusato di aver finanziato il genocidio ruandese del 1994, si è dichiarato non colpevole durante la sua prima apparizione in un tribunale delle Nazioni Unite. Non è la prima volta che egli si dichiara innocente: durante le sue apparizioni di fronte alla corte francese dopo il suo arresto nei pressi di Parigi, Kabuga ha sempre affermato di non aver finanziato il genocidio. Attualmente le accuse a suo carico includono, oltre al genocidio, anche sterminio, persecuzione e altri crimini contro l’umanità.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2020/11/12/felicien-kabuga-pleads-not-guilty-to-rwanda-genocide-charges/
13 novembre, Zambia – Rischio di default del debito estero
Lo Zambia è a un passo dal dichiarare il default del debito estero e potrebbe essere il primo Paese del continente africano a trovarsi in questa situazione a causa della crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19. Il 13 novembre è scaduto il “periodo di grazia” concesso al governo zambiano per pagare un debito di 40 milioni di dollari che il Paese avrebbe dovuto restituire entro il mese di ottobre. Il presidente Lungu ha chiesto ai creditori di ritardare il pagamento degli interessi, ma essi non sembrano intenzionati ad accettare tale richiesta. La già precaria situazione economica dello Zambia è stata messa ulteriormente a dura prova dalla pandemia che ha appesantito il carico finanziario già esistente e ha imposto tagli sui servizi necessari per la sopravvivenza della popolazione, di cui sono un esempio i servizi sanitari.
Fonte: Reuters
Link: https://www.aljazeera.com/economy/2020/11/13/zambia-will-not-pay-overdue-eurobond-coupon-finance-minster-says
14 novembre, Zimbabwe – Tre anni dopo la fine dell’era Mugabe la situazione non è migliorata
A tre anni dalla fine dell’era Mugabe la popolazione dello Zimbabwe non riscontra alcun miglioramento delle condizioni di vita. L’ottimismo e l’euforia scaturite dalle promesse dell’allora nuovo presidente Mnangagwa di maggior occupazione, della creazione di nuovi posti di lavoro e di maggiore democrazia si sono infranti di fronte alla realtà dei fatti: la crisi economica e alimentare, l’aumento dell’inflazione e l’aumento della disoccupazione, a cui si è aggiunta la pandemia da Covid-19, hanno determinato un netto peggioramento delle condizioni di vita della popolazione che non si trattiene nel mostrare il proprio malcontento.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/11/14/three-years-since-mugabe-overthrow-zimbabweans-say-life-is-worse
15 novembre, Etiopia – Il conflitto in Tigray supera i confini dell’Etiopia
Tre missili partiti dal Tigray hanno colpito la capitale eritrea Asmara e, dalle fonti rilasciate dai media eritrei, avrebbero colpito il Ministero dell’informazione, l’aeroporto e un complesso residenziale. Altre fonti vicine al governo eritreo, invece, negano che i missili abbiano colpito l’aeroporto, andando a esplodere nella periferia della capitale senza causare molti danni. Il leader del Tigray ha rivendicato l’attacco sostenendo che l’Eritrea avrebbe inviato truppe in sostegno di Abiy Ahmed. L’attacco inciderà notevolmente sull’escalation del conflitto tra la regione settentrionale e le forze militari di Addis Abeba, rischiando di portare a una guerra che coinvolgerebbe l’intero Corno d’Africa.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-conflict/rockets-fired-at-eritrean-capital-from-ethiopia-diplomats-say-idUSKBN27U074
(Featured image source: Flickr World Economic Forum)