Rassegna settimanale 21-27 settembre 2020: Sudest Asiatico
21 settembre 2020, Tailandia – Proteste in Tailandia: scomparsa la placca che invocava la riforma della monarchia
La placca era stata installata solo un giorno prima dai manifestanti, nel sito storico di Sanam Luang, e riportava una scritta che dichiarava, in tailandese: “questo Paese appartiene al popolo, non al re”.
La placca era stata installata per sostituire un’altra placca, che celebrava il termine della monarchia assoluta negli anni ’30 e che è andata perduta nel 2017.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-54231773?intlink_from_url=https://www.bbc.com/news/world/asia&link_location=live-reporting-story
22 settembre 2020, Filippine – Esperti delle Nazioni Unite e attivisti indagano sugli omicidi della guerra alla droga
Gli esperti delle Nazioni Unite e degli attivisti chiedono che un’indagine internazionale sui crimini commessi dalla polizia filippina nell’ambito della cosiddetta “Guerra alla Droga” propugnata dal Presidente Duterte venga conclusa entro l’anno. Secondo Agnes Callamard, inviata speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie, è necessario sanzionare gli ufficiali responsabili di aver incitato le uccisioni, o di non essere stati capaci di prevenirle.
Stando a uno storico report delle Nazioni Unite pubblicato lo scorso giugno, e persone uccise nelle Filippine a partire dalla metà del 2016 potrebbero essere decine di migliaia; la polizia godrebbe di quasi totale impunità, e sarebbe stata incitata alla violenza dagli ufficiali.
Amnesty International, ma anche altri enti, ritengono che la situazione sia al limite di crimini contro l’umanità.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-philippines-rights-un/u-n-experts-activists-seek-probe-of-philippines-drug-war-killings-idUSKCN26D1NF
23 settembre 2020, Indonesia – In un discorso alle Nazioni Unite, il Presidente dell’Indonesia mette in guardia contro le tensioni date dalle lotte per il potere
Joko Widodo, Presidente dell’Indonesia, ha colto l’occasione del suo primo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per puntualizzare che la pace e la stabilità globali potrebbero essere “distrutte” se le crescenti rivalità geo-politiche dovessero persistere.
Le sue parole arrivano in un momento in cui le tensioni tra Stati Uniti e Cina si intensificano, anche nell’area del Mar Cinese Meridionale. La Cina, infatti, rivendica gran parte del Mar Cinese Meridionale, posizione rifiutata da Washington e da diversi Paesi del Sudest Asiatico, tra i quali l’Indonesia.
Il pericolo rappresentato dalle tensioni tra USA e Cina è stato evidenziato all’Assemblea ONU anche dal Presidente filippino Rodrigo Duterte: “Date le dimensioni e il potere militare dei Paesi coinvolti, possiamo solo immaginare e rabbrividire all’idea del costo in vite umane che verrebbe inflitto qualora la ‘guerra delle parole’ degenerasse in un vero conflitto combattuto con missili e armi nucleari.”
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/un-assembly-indonesia/indonesia-president-warns-over-super-power-tensions-in-u-n-address-idUSKCN26E0GP
24 settembre 2020, Tailandia – La Tailandia rimanda la decisione di modificare la Costituzione, proteste fuori dal Parlamento
I Parlamentari tailandesi hanno deciso di allestire un comitato incaricato di studiare il processo di emendamento della Costituzione, rimandando quindi a novembre di decidere se modificarla o meno. Per questo motivo, sono scoppiate nuove proteste fuori dalla sede del Parlamento: i manifestanti, che protestano ogni giorno da più di due mesi, hanno chiesto a gran voce le dimissioni del Primo Ministro Prayuth Chan-ocha e di limitare i poteri della monarchia.
I manifestanti sostengono che l’attuale Costituzione fosse stata scritta appositamente per assicurare a Prayuth di restare al potere dopo le elezioni dello scorso anno. Prayuth invece sostiene di essere stato eletto legittimamente.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3102936/thailand-delays-decision-amending-constitution-protesters
25 settembre 2020, Tailandia – La Tailandia persegue legalmente Facebook, Google e Twitter per non aver rimosso quelli che riteneva post illegali
Gli ufficiali non hanno specificato quale fosse il contenuto dei post in questione, ma hanno annunciato che prenderanno provvedimenti anche contro i singoli users per aver insultato la monarchia online. Secondo la severa legge tailandese di lesa maestà, insultare la monarchia può portare all’arresto.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/technology-54296465?intlink_from_url=https://www.bbc.com/news/world/asia&link_location=live-reporting-story
26 settembre 2020, Cambogia – Il divieto all’abbigliamento “sexy” potrebbe criminalizzare anche le mascherine, il parlare ad alta voce e l’essere senzatetto
Lo scorso febbraio, il Primo Ministro cambogiano Hun Sen aveva protestato contro l’abitudine degli online sellers di sponsorizzare capi di abbigliamento attraverso pose e atteggiamenti “sexy”. In seguito, Ven Rachna, popolare imprenditrice su Facebook conosciuta proprio per le sue foto in lingerie e con camicette scollate, venne convocata presso la locale stazione di polizia. Lì, le fu detto che le sue scelte di abbigliamento erano state ritenute dannose nei confronti delle tradizioni cambogiane e le fu ordinato di astenersi dal condividere nuovamente foto in abbigliamento così succinto. La polizia aveva poi condiviso su Facebook un video in cui la giovane si scusava per le sue azioni; tuttavia, Rachna avrebbe continuato a postare come in precedenza, tanto da venire arrestata poco tempo dopo con l’accusa di pornografia e condannata a sei mesi, anche se fu rilasciata dopo soli due mesi di prigione.
Il Governo cambogiano sta cercando di far entrare in vigore una nuova legge per l’ordine pubblico, che porrebbe limiti all’abbigliamento e a altre forme di espressione della popolazione con lo scopo di “preservare la cultura Khmer e le tradizioni nazionali”.
Il Ministero dell’Interno ha completato una bozza della legge lo scorso giugno, e sui social media si è subito scatenato il dibattito contro le nuove misure, che proibirebbero agli uomini di andare in giro a torso nudo e alle donne di indossare abiti troppo corti o troppo rivelatori.
La bozza di legge, inoltre, è stata segnalata da 65 gruppi civili per il suo potenziale di essere usata contro gruppi vulnerabili in violazione dei loro diritti. Oltre a quella contro l’abbigliamento”succinto”, infatti, contiene misure che limiterebbero la vendita di alcolici e che suggeriscono il divieto di chiedere l’elemosina e di indossare mascherine, nonostante i problemi posti dal covid-19. La legge sosterrebbe anche che le persone affette da disturbi mentali debbano sempre essere accompagnate da guardiani.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/week-asia/lifestyle-culture/article/3102943/cambodias-sexy-clothing-ban-could-criminalise-face
27 settembre 2020, Birmania – Gli investimenti cinesi costeranno la rielezione a Suu Kyi?
Progetti controversi appoggiati dalla Cina, come la diga Myitsone e la Belt and Road Initiative, potrebbero diventare fattori chiave nel decidere i risultati delle elezioni che si terranno in Birmania a novembre.
Il Partito di opposizione, il Kachin State People’s Party, fonda il proprio manifesto elettorale sull’abolizione del progetto di costruzione della diga Myitsone. Il programma, in 15 punti, basa la propria contrarietà al progetto su preoccupazioni ambientali e sull’impatto sociale che la diga avrebbe.
L’opinione pubblica non è molto favorevole alla costruzione della diga: alcuni critici sostengono, inoltre, che l’energia elettrica generata dalla diga (che sarebbe costruita congiuntamente dalla China Power Investment Corporation, dal Ministero birmano per l’energia elettrica e dalla Asia World Company) sarebbe esportata principalmente verso la Cina, mentre altri temono che la costruzione della diga causerebbe la dislocazione di decine di migliaia di persone, distruggerebbe la biodiversità e sommergerebbe templi e altri siti culturali importanti.
Come per anticipare un eventuale esito anti-cinese delle elezioni, però, lo scorso mese il Consigliere di Stato della Repubblica Popolare Cinese Yang Jiechi ha visitato la Birmania e ha assicurato che la Birmania sarà resa prioritaria nella fornitura del vaccino contro il covid non appena questo diventerà disponibile.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/week-asia/politics/article/3103103/could-chinese-investments-cost-suu-kyi-myanmar-election
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)