Rassegna settimanale 15-21 giugno 2020: Sudest Asiatico
15 giugno, Filippine – La giornalista Maria Ressa colpevole di diffamazione via internet
L’ex giornalista della CNN è editore di un sito critico nei confronti del Presidente Rodrigo Duterte. Ressa e un altro giornalista del sito, Rappler, a sua volta incriminato, sono stati rilasciati su cauzione, ma potrebbero essere condannati fino a sei anni di prigione.
Ressa ha respinto le accuse, definendole “politicamente motivate”, ma il Presidente e i suoi sostenitori l’hanno accusata di aver diffuso fake news.
In un Paese in cui i giornalisti sono minacciati, il caso di Ressa ha assunto un forte valore simbolico, ed è molto seguito in patria come all’estero.
Il caso incriminato riguarda i presunti legami dell’uomo d’affari Wilfredo Keng con le droghe illegali e il traffico di esseri umani. L’articolo era stato scritto nel 2012 da un ex giornalista di Rappler, Reynaldo Santos Jr, giudicato colpevole insieme a Ressa. La legge sulla “diffamazione via internet” entrò in vigore nelle Filippine nel settembre 2012, quattro mesi dopo la pubblicazione dell’articolo. Tuttavia, secondo l’accusa, la correzione di un errore di battitura nell’articolo, avvenuta nel 2014, porta a considerare l’articolo come “ripubblicato” dopo l’entrata in vigore della legge.
Nelle Filippine, la libertà di stampa è garantita dalla Costituzione. Tuttavia, il Paese è uno dei più pericolosi al mondo per i giornalisti: le Filippine si posizionano 136sime su 180 Paesi considerati nella World Press Freedom Index.
Fonte: BBC News
16 giugno, Filippine – ONU critica la condanna della giornalista filippina Maria Ressa
Ressa, Persona dell’Anno del Time Magazine nel 2018 insieme ad altri giornalisti, è stata giudicata colpevole di “diffamazione via internet” in relazione a una storia pubblicata su Rappler, il sito di notizie di cui è editore. Secondo David Kaye, UN Special Rapporteur on the right to freedom of opinion and expression, la decisione presa dalle Filippine non è coerente con le responsabilità del Paese nei confronti della legge internazionale. La condanna a Ressa sarebbe infatti il riflesso degli attacchi del Governo nei suoi confronti.
Fonte: UN News
17 giugno, Indonesia – Coronavirus: la cancellazione del pellegrinaggio Haj fa crescere il sentimento anti-governativo in Indonesia. In Malesia, invece, si accetta la decisione
Ci si aspetta che l’Arabia Saudita decida di ridimensionare, o cancellare del tutto, il pellegrinaggio sacro alla Mecca per quest’anno, in reazione all’aumento dei casi di Covid-19.
In Indonesia, si stanno diffondendo fake news secondo le quali il Governo si starebbe appropriando dei fondi destinati allo haj, mentre i cittadini malesi sembrano capire la necessità delle misure restrittive, dato che la fine della pandemia non è ancora in vista.
Fonte: South China Morning Post
18 giugno, Malesia – La Malesia potrebbe rimandare i detenuti rohingya in mezzo al mare
La Malesia starebbe prendendo in considerazione un piano per rimettere in mare i circa 300 rifugiati rohingya che aveva detenuto dopo che questi erano arrivati nel Paese su una nave danneggiata. Il piano, che ancora non è stato approvato, prevederebbe di far ripartire i rifugiati via mare dopo aver riparato la nave e averla rifornita di cibo e acqua.
Fonte: Reuters
19 giugno, Birmania – 23 nuovi casi di coronavirus nei migranti deportati dalla Tailandia
La Birmania ha registrato 23 nuovi casi di coronavirus, portati nel Paese da un gruppo di persone posta in quarantena dopo essere stato deportato dalla Tailandia l’8 giugno. Questo gruppo era stato trattenuto in un centro di detenzione in Tailandia, vicino al confine con la Malesia, per violazione del visto.
Fonte: Reuters
20 giugno, Tailandia – Crescono i casi di abusi online sui minori, i predatori sfruttano la crisi del coronavirus
Una task force della polizia ha messo in salvo più di 100 bambini negli ultimi due mesi, quasi il doppio rispetto alle 53 vittime aiutate nel 2018. Gli esperti esortano la Tailandia a mettere in atto una legge che criminalizzi l’adescamento di minori: i casi di abuso online hanno raggiunto numeri da record quest’anno, perché i predatori sfruttano la crisi del coronavirus per prendere di mira più bambini: i bambini non stanno frequentando le scuole, e i criminali sfruttano la situazione per fare soldi durante il periodo di lockdown e disoccupazione. Anche la diffusione di connessioni internet veloci e a basso costo aiuta la diffusione del problema, e in Paesi come la Tailandia e le Filippine i bambini vengono sfruttati live-stream per clienti a pagamento da tutto il mondo.
Fonte: South China Morning Post
21 giugno, Sud Est Asiatico – Il lockdown potrebbe favorire il diffondersi di un altro virus: la febbre dengue
I casi registrati sono saliti del 60% in Indonesia, e a Singapore è in corso una delle epidemie più ingenti nella storia della città stato (in media 165 casi ogni giorno nella settimana del 13 giugno).
Le restrizioni nei movimenti potrebbero aver reso più difficile per le comunità e le famiglie ripulire i luoghi di potenziale nidificazione delle zanzare.
Fonte: South China Morning Post
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)