Rassegna settimanale 18-24 Maggio 2020: Cina e Corea del Nord
18 Maggio, Cina – La Cina sosterrà un’indagine approfondita sulle origini della pandemia
Xi Jinping ha dichiarato di essere disposto ad avviare un’indagine sul Covid-19, una volta terminata l’emergenza. È in occasione dell’Assemblea Mondiale della Sanità che Xi chiede di condurre un’indagine imparziale, affermando che Pechino devolverà 2 miliardi di dollari alle Nazioni Unite in supporto ai Paesi colpiti dall’epidemia. Sono oltre 120 le nazioni sostenitrici della bozza risolutiva co-sponsorizzata dall’Unione Europea e dall’Australia per istruire l’inchiesta sulle origini del Covid-19 senza specificazioni sulla Cina, mentre gli USA attaccano apertamente Pechino di esserne responsabile. Le tensioni erano prevedibili, ma Pechino si difende criticando la politicizzazione di una questione sanitaria globale. Lunedì il Ministro degli Esteri, Zhao Lijian, dichiara che, al momento attuale, l’apertura di un’inchiesta sia prematura. La Cina si scatena furente contro l’Australia per l’avvio di indagini indipendenti alle quali risponde con ritorsioni su vecchie questioni commerciali, ma Greg Hunt, Ministro della Salute australiano, si dice soddisfatto del carattere imparziale delle indagini. Molte le richieste per la partecipazione di Taiwan all’Assemblea Mondiale della Sanità, che Pechino blocca dal 2016 e che continua a contrastare, a meno che Taiwan non rinunci all’indipendenza. Nonostante la delusione di Taiwan verso le Nazioni Unite che si piegano al volere cinese, il Ministro degli Esteri Joseph Wu accantona momentaneamente la diatriba sulla questione in nome di un bene maggiore e più impellente, quello della salute mondiale. Un articolo del People’s Daily dice che “qualunque tentativo di strumentalizzare l’OMS a fini geopolitici equivarrà ad una sfida al diritto alla salute dell’umanità”, mentre per il Global Times il tentativo degli USA di scaricare la colpa sulla Cina è destinato al fallimento.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2020/may/18/china-facing-pressure-over-covid-19-and-taiwan-at-world-health-assembly
19 Maggio, Cina – Gli USA sanzionano un’impresa di logistica cinese per aver collaborato con una compagnia aerea iraniana
Gli Stati Uniti hanno sanzionato l’azienda cinese Shanghai Saint Logistics per i suoi traffici commerciali con Mahan Air, la compagnia iraniana dei Pasdaran. Secondo quanto affermato dal Dipartimento del tesoro americano, Mahan Air risulta infatti tra le aziende nella lista nera di Washington e d’ora in poi le aziende americane sono non potranno avere legami con la Shanghai Saint Logistics. Pechino ha dichiarato illegali le sanzioni, dichiarando legittime le attività commerciali con l’Iran che siano in accordo con la legge internazionale. Ma il Tesoro americano afferma che il regime iraniano faccia affidamento su Mahan Air e operi regolarmente dei voli charter per il trasferimento di materiali di provenienza cinese in Venezuela a sostegno del regime illegittimo di Nicolas Maduro. Mahan Air sembra inoltre trasportare oro venezuelano in Iran, a danno dell’economia venezuelana. Gli USA, insieme a decine di altre nazioni, ha riconosciuto il leader dell’opposizione. Lo scorso anno, gli Stati Uniti insieme a decine di altre nazioni hanno riconosciuto il leader dell’opposizione, Juan Guaido, come Presidente ad interim. Tuttavia Maduro rimane al potere, supportato dalle forze militari venezuelane e da Russia, Cuba, Iran e Cina.
Fonte: Reuters
Link https://www.reuters.com/article/us-usa-china-iran/u-s-blacklists-chinese-logistics-firm-over-business-with-iran-airline-idUSKBN22V27Q
20 Maggio, Cina – L’Australia è determinata a resistere alla Cina nonostante l’export di vino e latticini potrebbero essere i prossimi ad essere presi di mira
Cina e Australia si trovavano già in un rapporto incrinato da una serie di avvenimenti, tra cui la decisione di Canberra di escludere Huawei dall’implementazione della rete 5G. Adesso, la richiesta all’Assemblea Mondiale della Sanità di portare avanti un’indagine sulle origini del COVID-19, pur senza menzionare in modo diretto la Cina, sta compromettendo in modo importante i rapporti tra le due nazioni. L’Australia ha promesso di resistere alle minacce della Cina di compromettere ulteriormente le sue esportazioni più redditizie, tra cui il vino e i prodotti caseari. Il Global Times, media statale cinese, ha accusato l’Australia di assecondare gli americani e gli ufficiali cinesi hanno stilato una lista dei beni australiani che potrebbero essere soggetti a rigidi controlli di qualità, ritardi di sdoganamento. Secondo il Prof. James Laurenceson però, direttore dell’istituto di relazioni sino-australiane presso la University of technology di Sydney, se Pechino avanzasse davvero tali azioni commerciali, non potrebbe più affermare di non fare uso di coercizione economica, altri paesi potrebbero rivedere i loro rapporti commerciali con la Cina, la cui reputazione verrebbe danneggiata. Intanto la Cina ha imposto dazi antidumping dell’80% sull’orzo australiano e vietato le importazioni di carne rossa da quattro macelli australiani per motivi tecnici di regolamentazione. Aggiunge Laurenceson, “se poi la Cina iniziasse a dedicarsi alla produzione di vino e latticini, qualunque credibilità della Cina nel suggerire che questa non fosse una coercizione economica svanirebbe”.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/australia-news/2020/may/20/australia-vows-to-stand-up-to-china-amid-reports-wine-and-dairy-exports-could-be-targeted-next
21 Maggio, Cina – La Cina propone una controversa legge sulla sicurezza a Hong Kong
La Cina sta proponendo una nuova legge sulla sicurezza a Hong Kong che potrebbe vietare ogni tipo di sommossa, secessione e sovversione, una mossa che rischia di scatenare forte opposizione sia a Hong Kong sia a livello internazionale. Mentre la Cina parla di sicurezza, per Hong Kong potrebbe significare la fine. La questione è stata introdotta dall’ANP con il titolo di “Costruzione e miglioramento del sistema legale e meccanismo di rinforzo di Hong Kong”. La mini costituzione di Hong Kong fornisce quella libertà che non è prevista nella Cina continentale. Un primo tentativo di introdurre una legge sulla sicurezza risale al 2003, quando però 500.000 persone scesero in piazza e la proposta fu ritirata. Un portavoce dell’ANP parla della volontà di migliorare la politica del “un paese, due sistemi”.
Se approvata, la legge prenderebbe di mira l’attività terroristica a Hong Kong e vietare atti di sommossa, sovversione e secessione, così come interferenze straniere Sources say the law will target terrorist activity in Hong Kong and prohibit acts of sedition, subversion and negli affari di Hong Kong. Gli attivisti democratici temono che la legge possa essere strumentalizzata per mettere a tacere le proteste, sopprimendo quindi anche quella libertà espressa nella Legge Fondamentale di Hong Kong. Simili leggi sono infatti adoperate nella stessa Cina per silenziare l’opposizione contro il PCC.
Fonte: BBC
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-china-52759578
22 Maggio, Corea del Nord – L’economia della Corea del Nord nella morsa delle sanzioni e del COVID-19
Le misure di contenimento del COVID-19 da parte della Corea del Nord mostrano già un impatto negativo a livello economico, ma la pandemia sembra l’ultimo dei problemi dei nordcoreani. A partire dal 2017, l’economia nazionale era già devastata dalle sanzioni conseguenti al nucleare e, nonostante Pyongyang abbia progressivamente migliorato le proprie relazioni con la Corea del Sud e gli USA, il fallito tentativo di sollevare il Paese dal peso delle sanzioni economiche ha portato Kim Jong-un a concretizzare una durissima realtà politica, esito di una cattiva gestione governativa.
-nuova direzione strategica
Dopo i lunghi – ma inconcludenti – dialoghi con gli USA e un’ulteriore compromissione dei rapporti con la Corea del Sud, Kim ha deciso di cambiare le sue direttive politiche. Sul finire del 2019 non ha presentato una linea di prosecuzione per il piano di sviluppo quinquennale 2016-2020, ma ha introdotto 10 obbiettivi a lungo termine, criticando il Consiglio dei Ministri per la gestione economica fallimentare. Esiste la possibilità che Kim stia considerando l’importanza dei mercati e la loro integrazione nella gestione economica nazionale. Nel frattempo, l’impatto del COVID-19 grava seriamente sull’economia interna che rischia di crollare, data anche la maggiore chiusura per il contenimento della pandemia. Attualmente i principali obbiettivi di Kim restano l’integrazione dei mercati tramite politiche pragmatiche di gestione economica che puntino a una maggiore efficienza produttiva, la garanzia della sicurezza alimentare e l’instaurazione di un sistema sanitario funzionante per la stabilità sociale ed impegnarsi in modo trasparente a livello internazionale.
Fonte: 38 North
Link: https://www.38north.org/2020/05/bbabson052220/
23 Maggio, Hong Kong – Le nuove leggi della Cina per Hong Kong sono un assalto alla Dichiarazione congiunta sino-britannica, dicono i funzionari.
Quasi 200 figure politiche di tutto il mondo hanno denunciato le leggi sulla sicurezza a Hong Kong proposte da Pechino, definendole un assalto alla Dichiarazione congiunta sino-britannica del 1997. “Se la comunità internazionale non può fare affidamento su Pechino per quanto concerne Hong Kong, farà fatica a fidarsi della Cina anche su altre questioni”, hanno affermato Christopher Patten, governatore di Hong Kong e Malcolm Rifkind, Segretario di Stato per gli affari Esteri britannico. La proposta della nuova legislazione giunge in concomitanza con lo sgretolamento dell’intesa della Cina con gli USA, appesantito dalle accuse di Trump a Pechino riguardo al COVID-19. I funzionari statunitensi ritengono che la legislazione cinese arrecherebbe un enorme danno alle economie di Hong Kong e della Cina e potrebbe compromettere lo status speciale del territorio nella legge degli Stati Uniti. La Cina respinge le denunce di altri paesi, accusandoli a suo volta di perpetrare atti di ingerenza e minacciando ritorsioni.
Fonte: Reuters
Link: https://www.reuters.com/article/us-china-parliament-hongkong-leaders/chinas-new-hong-kong-laws-a-flagrant-breach-of-agreement-foreign-officials-say-idUSKBN22Z0UC
24 Maggio, Cina – Pechino dice che gli USA stanno spingendo la Cina sull’orlo di una nuova Guerra Fredda
Il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, accusa Trump di portare la Cina sull’orlo di una guerra fredda e di aver pronunciato troppe bugie sul conto della Cina. I numerosi battibecchi irrisolti tra la Cina e gli USA e il supporto di Washington a Taiwan stanno infervorando sempre più il governo centrale di Pechino. “Oltre alla devastazione provocata dal coronavirus, esiste anche un virus politico che prolifera negli Stati Uniti” ha affermato Wang Yi. Recentemente, sia Trump sia il Segretario di Stato, Mike Pompeo, hanno accusato la Cina di mancanza di trasparenza riguardo allo scoppio dell’epidemia, mentre gli USA e l’Australia premono per un’indagine approfondita sulle origini del virus. Insomma, per Pechino gli Stati Uniti stanno mettendo tutte le loro energie in una sorta di congiura contro la Cina, alimentando vocerie per stigmatizzarla. L’OMS ha invitato Pechino a sondare la fonte dell’agente patogeno e Wang non si tira indietro, ma accoglie la richiesta affermando che “la Cina è aperta a collaborare con la comunità scientifica internazionale per esaminare l’origine del virus”. “Equità significa che il processo deve essere privo di interferenze politiche, nel rispetto della sovranità di tutti i paesi e contro qualsiasi presunzione di colpa”.
Fonte: Deutsche Welle
Link: https://www.dw.com/en/beijing-says-us-is-pushing-china-to-brink-of-a-new-cold-war/a-53550524
(Featured Image Source: Flickr)