Rassegna settimanale 6-12 gennaio 2020: Cina e Corea del Nord
6 gennaio 2020, Cina – Pechino vuole collaborare con Kiribati
La Cina ha affermato di voler consolidare le relazioni con lo Stato di Kiribati, nell’Oceano Pacifico, con il rischio però di compromettere ulteriormente le relazioni con gli USA, i quali dominano quelle acque.
Pechino si dice aperta a qualunque tipo di collaborazione con Kiribati, ma non è chiaro se il suo interesse punti alla riattivazione della stazione spaziale presente sull’isola.
Fino al 2003, anno in cui Kiribati ha iniziato ad intraprendere relazioni diplomatiche con Taiwan, la Cina utilizzava questa stazione per tracciare il suo primo volo equipaggiato nello spazio, in un territorio nel quale gli USA hanno condotto i propri test missilistici.
Fonte: Reuters, https://www.reuters.com/article/us-china-kiribati/china-eyes-increased-ties-with-kiribati-site-of-space-tracking-station-idUSKBN1Z5168
7 gennaio 2020, Corea del Nord – L’azione USA in Medio Oriente potrebbe avere conseguenze sulle trattative con la Corea del Nord
L’azione militare degli USA che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani potrebbe avere delle conseguenze indirette nella trattativa tra USA e Corea del Nord sulla denuclearizzazione di Pyongyang. La Corea del Nord, infatti, si sentirà ora legittimata a rinforzare il suo equipaggiamento nucleare in virtù delle manovre militari condotte dagli americani.
La reazione iniziale della Corea del Nord è stata piuttosto cauta. Solo alcuni giorni dopo l’assassinio di Soleimani, la stampa nordcoreana si è espressa sul fatto in modo estremante diplomatico, limitandosi a riportare che Cina e Russia hanno condannato l’azione americana, senza quasi nominare il generale iraniano.
Fonte: The diplomat, https://thediplomat.com/2020/01/us-strike-on-iran-could-have-consequences-in-north-korea/
8 gennaio, Cina – Divieto di usare libri di testo stranieri nelle scuole pubbliche di primo e secondo grado
La Cina ha imposto il divieto di adoperare libri di testo e romanzi classici stranieri nelle scuole pubbliche di primo e secondo grado, fatta eccezione per le scuole superiori che includono corsi congiunti con istituti di formazione stranieri, per attuare un maggiore controllo ideologico sui propri studenti. Nelle linee guide pubblicate dal Ministro dell’Educazione è indicato che i materiali d’insegnamento devono vertere maggiormente sui principi del marxismo e sullo stile cinese. Per Willy Lam, studioso della Cina e professore presso l’Università cinese di Hong Kong, questo è l’ennesimo esempio di una terrificante politica cinese che mira a controllare la mente dei cinesi, limitando il più possibile l’influenza esterna.
Fonte: CNN, https://edition.cnn.com/2020/01/08/china/china-schools-foreign-ban-intl-hnk-scli/index.html
9 gennaio, Cina- Taiwan si prepara al voto
Alla vigilia delle elezioni, Taiwan ha teso un ramoscello d’ulivo alla Cina affermando che, in caso di vittoria di rinnovata vittoria, Tsai Ing-wen avrebbe perseguito una politica di pace, mantenendo costanti i rapporti con la Cina, pur mantenendo la sua linea politica a favore della democrazia e dell’indipendenza. Il Ministro degli Esteri taiwanese, Joseph Wu, ha ribadito che Taipei continuerà con la sua politica di sempre, mantenendo lo status quo delle relazioni sino-taiwanesi invariato. Per il momento, la Cina, totalmente diffidente nei confronti della Presidentessa, non si esprime sull’evoluzione dei fatti.
Fonte: The Wall Street Journal, https://www.wsj.com/articles/taiwans-ruling-party-tells-china-therell-be-no-surprises-if-its-re-elected-11578564515
10 gennaio, Corea del Nord – Hacker nordcoreani sviluppano un metodo per rubare bitcoin tramite Telegram
Gli hacker nordcoreani hanno sviluppato un nuovo metodo per rubare bitcoin e altre forme di criptovaluta attraverso l’app di messaggistica di Telegram. Gli esperti di cybersecurity di Kaspersky, con base a Mosca, hanno infatti affermato che il Lazarous Group, un collettivo di hacker che detiene legami con la Corea del Nord, sta aumentando le sue capacità di individuare singole persone e organizzazioni in tutto il mondo e di sottrarre loro denaro con la creazione di falsi gruppi di trading e piattaforme di criptovaluta su Telegram.
Dalla comparsa di AppleJeus, il malware che dal 2018 ha colpito le sue vittimi in UK, Cina, Russia e Polonia, le tecniche degli hacker sono in continua evoluzione, sempre più sofisticate.
La criptovaluta è diventata un obiettivo fisso degli hacker nordcoreani, che la ritengono un mezzo utile ad attenuare le pressioni fiscali delle sanzioni e a finanziare lo sviluppo delle armi nucleari. Stando ad un report del 2019 delle Nazioni Unite, la Corea del Nord ha totalizzato un guadagno pari a 2 miliari di dollari con operazioni di hackeraggio della criptovaluta.
Fonte: Independent, https://www.independent.co.uk/life-style/gadgets-and-tech/news/north-korea-telegram-cryptocurrency-bitcoin-lazarus-hackers-kaspersky-a9277956.html
11 gennaio 2020, Cina – Le elezioni a Taiwan e la vittoria di Tsai Ing-wen
Vince la democrazia. Più di 14 milioni di cittadini hanno fatto rientro nelle loro città per poter votare e rieleggere Tsai Ing-wen con oltre 8 milioni di consensi.
Durante la corsa alle elezioni, la Cina ha attraversato lo stretto di Taiwan per ben due volte; in uno speech dello scorso anno indirizzato a Taiwan, Xi Jinping aveva affermato che Pechino non avrebbe escluso l’uso della forza per far sì che Taiwan tornasse sotto la Cina. Ancora, durante il primo periodo del governo di Tsai, Pechino ha interrotto qualsiasi forma di dialogo con Taiwan e contrastò il turismo dei cinesi mainland verso Taiwan.
Questo crescente atteggiamento intimidatorio di Pechino nei confronti di Tsai, alla fine, sembra tuttavia averla favorita nella vittoria e incoraggiata a mantenere una condotta politica costante e coerente con la condotta del precedente mandato in una determinata difesa della democrazia e dell’indipendenza nazionale.
Fonte: The Guardian, https://www.theguardian.com/world/2020/jan/11/taiwan-re-elects-tsai-ing-wen-as-president-in-clear-message-to-china
12 gennaio 2020, Cina – Sindaco di Praga pone fine al gemellaggio Praga-Pechino.
Il sindaco di Praga, Zdenek Hrib, ha deciso di porre termine al gemellaggio tra Praga e Pechino in risposta al tentativo cinese di ottenere il sostegno della Repubblica Ceca a sfavore di Taiwan e del Tibet. Il sindaco ha affermato che Praga non firmerà alcun trattato che obbligherà la Repubblica Ceca ad appoggiare la Cina esponendosi contro la libertà del Tibet e di Taiwan. Secondo Hrib, la Cina serba un profondo rancore e sta cercando di influenzare negativamente l’opinione pubblica della Repubblica Ceca. Hrib definisce la Cina partner inaffidabile e ha comunicato di voler invece iniziare un gemellaggio con Taipei. Hrib ha spiegato le ragioni dell’interruzione del gemellaggio avvenuta lo scorso ottobre.
Fonte: South China Morning Post, https://www.scmp.com/news/china/diplomacy/article/3045739/prague-mayors-hits-out-unreliable-china-czech-capital-swaps
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