Rassegna settimanale 6 – 12 gennaio 2020: Giappone e Corea del Sud
6 gennaio, Tokyo – Il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe decide di inviare le ‘Forze di autodifesa’ giapponesi in Medio Oriente
Il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato che alcuni reparti delle ‘Forze di autodifesa’ del suo Paese saranno inviate in Medio Oriente. Durante una conferenza stampa, il Primo Ministro giapponese ha infatti manifestato grande preoccupazione nei confronti dell’attuale situazione politico-militare medio orientale.
Le ‘Forze di autodifesa’ dovrebbero proteggere le navi giapponesi che commerciano nella regione medio orientale e garantire il passaggio sicuro dei mercantili che dal Medio Oriente trasportano barili di petrolio in Giappone.
Pur essendo uno storico alleato degli Stati Uniti, il Giappone continua a intrattenere buone relazioni con l’Iran. Per questo il governo di Abe ha optato per un non-intervento militare congiunto con gli USA e ha preferito un’azione militare indipendente al fine di tutelare i propri interessi economici in Medio Oriente.
Fonte: Japan Today https://japantoday.com/category/politics/Abe-sticks-to-plan-to-deploy-SDF-to-Middle-East
7 gennaio, Corea del Sud – La Commissione Nazionale Coreana per i Diritti Umani accusa tre università sudcoreane di discriminazione religiosa
La Commissione Nazionale Coreana per i Diritti Umani (NHRCK) ha accusato tre università ‘cristiane’ sudcoreane (Chongshin University, Sungkyul University e Hannam University) di discriminazione religiosa. La Commissione ha infatti denunciato i tre atenei sudcoreani poiché fino ad oggi hanno accettato soltanto candidature di docenti di religione cristiana.
Questa discriminazione viola la Employment Security Law (1994) e alcuni articoli della Costituzione sudcoreana (in particolare: art. 11 – contro discriminazioni di genere e di credo nell’ambiente lavorativo).
I portavoce delle tre università hanno ribadito tale scelta giustificandola con il fatto che essa rispetta “gli ideali morali e religiosi che hanno da sempre guidato i loro atenei”.
Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/181_281524.html
8 gennaio, Corea del Sud – Il Ministero degli Esteri sudcoreano garantisce la sicurezza dei cittadini sudcoreani residenti in Iraq
Allarmato dai recenti sviluppi in Medio Oriente, il Ministero degli Esteri sudcoreano ha convocato un meeting per discutere la situazione dei cittadini sudcoreani residenti in Iraq. Secondo le statistiche ufficiali, 1570 sudcoreani vivono attualmente in Iraq (città di Karbala e Bismayah) – dove lavorano per grandi imprese di costruzione.
Il Ministero degli Esteri ha tuttavia dichiarato che al momento il governo sudcoreano non “considera il rientro dall’Iraq dei suoi connazionali”. I rappresentanti del governo ritengono infatti che i cittadini sudcoreani in Iraq non si troverebbero ancora in una situazione di emergenza tale da deciderne il rimpatrio immediato.
Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/world/2020/01/683_281584.html
9 gennaio, Corea del Sud – Il governo sudcoreano teme una nuova epidemia infettiva dalla Cina
Nel corso delle ultime settimane le autorità sanitarie sudcoreane hanno registrato un preoccupante aumento del numero di cittadini sudcoreani affetti da gravi problemi respiratori (forti tossi e continui mal di gola). Il Centro coreano per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (KCDC) non ha ancora identificato l’agente patogeno responsabile di tali sintomi, ma sostiene che si tratterebbe di un nuovo virus di origine cinese.
Il Centro di Controllo delle Malattie ritiene inoltre che tale virus si trasmetterebbe proprio attraverso tosse e raffreddore.
Per questo il governo sudcoreano ha deciso di intensificare i controlli sui visitatori cinesi in entrata nel Paese. Ha inoltre raccomandato ai propri connazionali in viaggio in Cina di evitare il contatto diretto con qualsiasi animale e di prestare particolare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi quali febbre e difficoltà respiratorie.
Fonte: the Korea Times https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/119_281667.html
10 gennaio, Giappone – Il governo giapponese promuove l’istituzione di servizi di pronto intervento per stranieri
Nel 2019 il governo giapponese ha condotto un’indagine nazionale circa la possibilità di attivare un servizio di pronto intervento per gli stranieri che risiedono nel Paese. Tale centro di pronto soccorso dovrebbe infatti fornire assistenza ai residenti stranieri in Giappone in caso di calamità naturali.
L’80% degli organi amministrativi locali che hanno partecipato all’inchiesta appoggiano tale progetto: essi concordano infatti sulla necessità di istituire un servizio centralizzato in grado di “tradurre le informazioni rilasciate dal governo giapponese in molteplici lingue straniere”. Le lingue straniere usate nella trasmissione di tali informazioni dipenderebbero inoltre dalla composizione demografica regionale (sono attualmente previsti servizi di interpretariato in otto lingue straniere – tra cui: inglese, cinese, spagnolo e tailandese).
Fonte: the Japan Times https://www.japantimes.co.jp/news/2020/01/10/national/japan-local-multilingual-disaster-info/#.Xhgdt8hKhPY
11 gennaio, Corea del Sud – Il governo sudcoreano approva un sistema di autorizzazione elettronica al viaggio per i turisti stranieri in entrata nel Paese
L’Assemblea Nazionale sudcoreana ha deciso di istituire nel corso del prossimo anno un sistema di autorizzazione elettronica al viaggio (ETA) per i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese. Tale sistema dovrebbe da un lato facilitare l’ingresso dei turisti stranieri in Corea del Sud, dall’altro cercare di prevenire il soggiorno non autorizzato di stranieri nel territorio nazionale.
Il Ministro della Giustizia sudcoreano ha infatti dichiarato che l’approvazione di tale sistema corrisponde all’intento del suo governo di promuovere il ‘turismo dall’esterno’ e di incentivare la libera circolazione di persone tra la Corea del Sud e gli Stati esteri, ma consentirebbe soprattutto un controllo maggiore degli stranieri nel Paese.
I cittadini provenienti da Stati esenti dall’obbligo del visto di entrata potranno richiedere e ottenere tale autorizzazione online, prima di entrare in Corea del Sud.
Fonte: the Korea Times, https://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2020/01/356_281751.html
12 gennaio, Giappone – La società giapponese e il tabù dell’allattamento materno in pubblico dei neonati
La cultura giapponese considera ancora un tabù l’allattamento in pubblico dei neonati. Non di rado le mamme giapponesi, se si trovano fuori casa, si nascondono nei bagni pubblici per allattare il loro bambino. Alla base di questo tabù c’è l’idea che è inopportuno per una donna giapponese assumere certi atteggiamenti in pubblico.
Midori Ogino – fondatrice dell’azienda giapponese Bonyu.lab (‘latte materno’) – denuncia tale situazione sostenendo che “il mancato sostegno del governo e della società giapponesi nei confronti delle donne che allattano è uno dei principali motivi per cui la pratica dell’allattamento materno è in continuo declino nel Paese”.
Per questo Midori Ogino ha fondato la Bonyu.lab: la sua compagnia tutela i diritti delle madri giapponesi offrendo loro una serie di servizi di consulenza sanitaria. Il team medico di Bonyu.lab accompagna infatti le giovani mamme durante tutto il periodo dell’allattamento, osservandone i cambiamenti fisici ed emotivi. Secondo la Ogino, lo studio di tali fattori è infatti determinante per comprendere a fondo il naturale processo dell’allattamento e convincere la società giapponese della sua ‘naturalezza’ e assoluta importanza per instaurare il rapporto madre-figlio.
Fonte: Japan Today https://japantoday.com/category/national/feature-lactivist-says-breastfeeding-is-smart-investment-for-japan
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