Rassegna settimanale 30 dicembre 2019 – 5 gennaio 2020: Africa Subsahariana
30 dicembre, Guinea Bissau – Embalo è il nuovo Presidente
Nonostante i risultati ufficiali siano stati resi noti solamente il 1° gennaio, il giorno dopo le elezioni sembrava già evidente che sarebbe stato il candidato Embalo a uscirne vittorioso. Embalo, poche settimane prima del ballottaggio, aveva ottenuto il supporto del presidente uscente Vaz, sconfitto al primo turno di elezioni. Sia Embalo che Pereira, l’altro candidato alla carica presidenziale, avevano ricoperto il ruolo di primo ministro durante il mandato presidenziale di Vaz.
Fonte: Al Jazeera
31 dicembre, Somalia – Al Shabaab rivendica l’attacco a Mogadiscio
Il gruppo armato al-Shabaab ha rivendicato l’attacco della scorsa settimana a Mogadiscio, dove un’autobomba ha causato la morte di più di 80 persone. Sono numerosi gli attentati, per mano di al-Shabaab, che hanno già colpito la capitale somala, tuttavia per la prima volta in occasione di questo attacco, il gruppo armato si è scusato con i familiari delle vittime civili, affermando che nel mirino vi erano solamente i rappresentanti dello Stato. Al-Shabaab rivendica raramente attacchi che causano numerose vittime tra la popolazione civile, poiché teme di perdere il supporto e il consenso di parte di coloro che appoggiano il gruppo armato nella sua lotta contro le autorità somale.
Fonte: Al Jazeera
1° gennaio, Etiopia – Jawar Mohammed si unisce ai partiti all’opposizione
Uno dei principali e più conosciuti attivisti etiopi, Jawar Mohammed, ha reso nota la sua decisione di unirsi al partito Oromo Federalist Congress Party (OFC), uno dei partiti all’opposizione. Mancano pochi mesi alle elezioni in cui verrà messa alla prova la popolarità di Abiy Ahmed e la decisione di Mohammed potrebbe mettere il primo ministro in difficoltà. Mohammed è, infatti, molto popolare nel Paese, soprattutto tra la popolazione di etnia Oromo, di cui egli è rappresentate e dei cui diritti e interessi è strenuo difensore. Grazie alla sua popolarità e alla sua influenza mediatica, la presenza dell’attivista rafforzerà il partito OFC che potrebbe così avere delle chance in più in vista delle prossime elezioni.
Fonte: Africa News
2 gennaio, Sudan – Continuano le violenze in Darfur
Circa 24 persone sono state uccise durante un attacco armato ad un villaggio nella regione del Darfur in Sudan in seguito ad una disputa tra gruppi arabi e africani. La risoluzione del conflitto in Darfur è una delle più grandi sfide che il governo di unità nazionale, che si formerà a breve, dovrà affrontare. Le violenze e le tensioni sono nate nel 2003 in seguito all’insurrezione di gruppi arabi contro il governo di Khartoum. Con il passare degli anni, le violenze hanno raggiunto anche i territori di confine con il Chad e, in risposta all’escalation del conflitto, è stato istituito l’UNAMID, un organo dell’Unione Africana che ha lo scopo di riportare la pace nella regione.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1Z10T4-OZATP
3 gennaio, Guinea Bissau – Contestati i risultati delle elezioni presidenziali
Dopo essere stato sconfitto alle urne, il candidato Pereira, ha dichiarato che i risultati del ballottaggio, tenutosi il 29 dicembre, sono i risultati di brogli elettorali. Egli si è rivolto alla Corte suprema, presso la quale ha presentato ricorso, poiché le frodi sarebbero molto evidenti. Le accuse, tuttavia, non trovano riscontro nei rapporti dell’Unione Africana, dai quali emerge che le elezioni si sono svolte nella completa correttezza. La vittoria di Embalo non sembra, quindi, essere il risultato di brogli.
Fonte: Africa News
4 gennaio, Somalia – Record di giornalisti arrestati
Il governo somalo ha arrestato, nel corso del 2019, 38 giornalisti, un numero mai raggiunto fino ad ora. La maggior parte di essi è stata arrestata mentre stava diffondendo notizie riguardanti attacchi armati e casi di corruzione. Dal 2017, anno in cui l’attuale presidente Mohamed Abdullahi ha preso il potere, il numero di giornalisti che hanno subito violenze e sono stati arrestati è gradualmente cresciuto e la morsa del potere nei confronti del mondo dell’informazione si è fatta sempre più stretta.
Fonte: Al Jazeera
5 gennaio, Burkina Faso – Una bomba uccide 14 persone
Sono 14 le vittime accertate di un incidente che ha visto coinvolto un autobus sul quale stavano viaggiando degli studenti. L’autobus ha improvvisamente colpito una bomba che si trovava sulla carreggiata. Non è ancora chiaro chi sia responsabile dell’incidente che ha avuto luogo nella provincia Sourou, nei pressi del confine con il Mali. La zona in questione è spesso colpita da attacchi organizzati da gruppi armati legati ad al-Qaeda e allo stato Islamico, presenza molto forte in questi territori in cui gli sforzi internazionali per ridurre le violenze sembrano essere vani.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1Z405Y-OZATP
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