Rassegna settimanale 16-22 dicembre 2019: Africa Subsahariana
16 dicembre, Etiopia – Tutto quello che c’è da sapere sul’ETRSS-1
L’ETRSS-1 è il primo satellite etiope lanciato nello spazio. Si tratta di un satellite di telerilevamento di circa 70 kg, il cui lancio ha avuto luogo in una base cinese ma sotto il controllo dell’osservatorio spaziale di Entoto. L’osservatorio, che è l’unico dell’Africa orientale, si trova nella periferia della capitale etiope Addis Abeba e si occuperà della gestione del satellite, che permetterà al Paese di raccogliere importanti dati riguardanti il meteo e l’ambiente.
Il satellite è il risultato di una collaborazione tra ingegneri etiopi e cinesi e i finanziamenti per la sua realizzazione provengono proprio dalla Cina. Questa collaborazione ha permesso all’Etiopia di diventare l’undicesimo Paese del continente africano a mandare un satellite nello spazio.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2019/12/19/ethiopia-s-historic-space-satellite-et-rss1-all-you-need-to-know/
17 dicembre, Sud Sudan – Continua il percorso verso la formazione di un governo unitario
Il presidente Salva Kiir e l’ex leader dei ribelli Riek Machar, nonostante il fallimento delle negoziazioni per la definizione di una linea politica comune, hanno annunciato la forte intenzione di dar vita ad un governo unitario prima della scadenza dell’ultimatum della Comunità Internazionale.
Entrambi i leader hanno sottolineato l’importanza di costruire un rapporto di pace e di permettere al Paese di non vivere un nuovo conflitto civile, che avrebbe conseguenze disastrose sulla vita della popolazione del Sud Sudan.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1YL1D6-OZATP
18 dicembre, Burundi – I rifugiati temono il rimpatrio
Dopo le elezioni di quattro anni fa, a cui è seguita un’escalation di violenza nei confronti degli oppositori politici, migliaia di persone hanno deciso di abbandonare il Burundi e di cercare asilo nei Paesi confinanti. Buona parte di essi, ad oggi, vive ancora in campi profughi al confine con la propria patria, in condizioni al limite del vivibile. Tuttavia, la maggior parte di essi preferisce continuare a vivere in tali condizioni piuttosto che tornare in Burundi, dove la violenza politica non si è ancora fermata.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2019/12/burundi-refugees-afraid-return-home-191218105643614.html
19 dicembre, Sudan – Primo anniversario delle proteste contro al-Bashir
Nel dicembre 2018 sono iniziate le proteste che, in Sudan, hanno portato alla destituzione del Presidente Omar al-Bashir, alla guida del Paese da 30 anni. La caduta del governo di al-Bashir si è concretizzata nell’aprile 2019. Oggi, un anno dopo l’avvio delle proteste, in Sudan vi è un governo di transizione, il cui obiettivo è guidare il Paese attraverso un processo di democratizzazione. Grazie alla sempre più forte pressione esercitata dalla comunità internazionale, sotto la guida di questo governo, il Sudan ha fatto grandi passi avanti nel processo di sviluppo della democrazia e, soprattutto, nella tutela dei diritti umani. Tuttavia, molto rimane ancora da fare.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2019/12/year-amnesty-urges-sudan-deliver-protesters-demands-191219073637209.html
20 dicembre, Swaziland – La polizia arresta i leader dell’opposizione
La polizia dello Swaziland ha arrestato le personalità di spicco dei partiti all’opposizione e numerosi attivisti. Gli arresti hanno avuto luogo in seguito a manifestazioni di protesta da parte della popolazione nei confronti del sovrano Maswati III. Molte proteste, che sono sfociate in veri e propri conflitti tra manifestanti e forze dell’ordine, sono state appoggiate dai principali partiti all’opposizione tra cui spiccano il People’s United Democratic Movement e il Communist Party of Swaziland, i cui leader sono, ad oggi, detenuti.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2019/12/eswatini-police-arrest-opposition-leaders-activists-parties-191220162158164.html
21 dicembre, Camerun – Il governo garantisce lo status speciale ai movimenti separatisti
I movimenti separatisti operanti nelle regioni anglofone del Camerun hanno rifiutato lo status speciale che il governo ha deciso di concedere loro. Il pPrlamento ha proposto la concessione di tale status al fine di calmare l’insurrezione separatista che, da alcuni mesi a questa parte, ha già causato la morte di più di 2000 persone. La condizione speciale permetterebbe agli abitanti delle regioni anglofone di vedere maggiormente tutelata la loro particolarità linguistica e il loro patrimonio storico e culturale. Il motivo che ha spinto i separatisti a rinunciare allo status è la convinzione nei propri ideali e nel proprio desiderio di indipendenza: essi sanno che prima o poi riusciranno a dar vita ad uno stato federale e, per questo motivo, non si accontentano di una condizione speciale che verrebbe loro imposta dal governo.
Fonte: Reuters Africa
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1YP056-OZATP
22 dicembre, Nigeria – La sicurezza è il tema centrale del summit dell’ECOWAS
Si sono riuniti ad Abuja, in Nigeria, i leader dei Paesi dell’Africa occidentale e membri dell’ECOWAS (Economic Community of West African States). Il capo di stato nigeriano Buhari, che ha presieduto il summit, ha sottolineato l’urgenza di definire una linea comune per apportare un concreto miglioramento alla situazione della sicurezza nella regione. Gli attacchi terroristici da parte di gruppi armati legati a Boko Haram e al-Qaeda rimangono, infatti, una delle minacce principali per la vita delle popolazioni della regione del Sahel.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2019/12/security-tops-agenda-west-african-leaders-meet-abuja-191221181251739.htmlRAssega
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