Rassegna settimanale 25 Novembre-1 Dicembre 2019: Africa Subsahariana
25 novembre, Camerun – Il leader dell’opposizione esprime la volontà di boicottare le prossime elezioni
Il 9 febbraio 2020 si terranno in Camerun le elezioni legislative e il leader dell’opposizione, Maurice Kamto, ha sottolineato la possibilità che esse vengano boicottate dal suo partito, il Movimento per la rinascita del Camerun (MRC). Egli ha affermato che indire elezioni senza aver prima risolto i conflitti nella regione occidentale del paese, dove la presenza di indipendentisti è molto forte, potrebbe portare molte persone a credere che il governo approvi la situazione che si è creata in tale regione. Poiché il paese si trova in un momento di grande crisi politica e si devono necessariamente risolvere numerose situazioni “scomode”, il MRC ritiene che l’organizzazione delle elezioni possa far perdere ulteriormente credibilità al governo.
Fonte: Africa News
26 novembre, Botswana – Accusati di “aver fatto il doppio gioco” i sostenitori del partito al potere
Il principale partito all’opposizione del Botswana ha presentato un ricorso contro i risultati delle elezioni legislative che si sono tenute nel mese di ottobre e che hanno sancito il trionfo del partito al potere, il Botswana Democratic Party. L’Umbrella for Democratic Change, partito all’opposizione che sperava di ottenere migliori risultati, ritiene che le elezioni siano state “guidate” al fine di assicurare la rielezione del presidente Masisi.
Fonte: Africanews
27 novembre, Guinea Bissau – Due ex primi ministri al ballottaggio
Il primo turno delle elezioni presidenziali in Guinea Bissau si è concluso con uno spareggio tra Domingo Simoes Pereira e Umaro Cissoko Embalo. Entrambi i candidati hanno già ricoperto la carica di primo ministro. Jose Mario Vaz, presidente uscente, non ha ottenuto abbastanza voti per accedere al ballottaggio, vedendo così sfumare la possibilità di essere rieletto.
Pereira ha ottenuto il 40% dei voti, mentre Embalo il 28%. Il prossimo turno, che decreterà il vincitore di queste elezioni, si terrà il 29 dicembre.
Fonte: Al Jazeera
28 novembre, Repubblica Democratica del Congo – Milizie attaccano i medici
Medici e operatori sanitari impegnati nella lotta contro l’ebola, in Congo, sono di nuovo vittime di gruppi armati. I miliziani hanno attaccato due centri di cura nella regione orientale del paese, uccidendo un numero ancora non preciso di persone. Questi atti di violenza non fanno altro che aumentare le difficoltà che governo e operatori sanitari devono affrontare al fine di contenere l’epidemia ed evitare che la malattia si diffonda oltre i confini del Congo, mietendo numerose altre vittime.
In risposta a questi attacchi, purtroppo sempre più frequenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF hanno deciso di evacuare numerosi componenti dei loro staff medici operanti nella regione.
Fonte: Reuters
29 novembre, Sudan – Soppresso il partito al potere
È stata approvata una legge che scioglie il partito dell’ex dittatore Omar al-Bashir, divenuto presidente nel 1989 dopo aver preso il potere con un golpe. Il suo partito, il National Congress Party, è stato ufficialmente soppresso e le autorità possono ora acquisirne i beni. Inoltre, nessuno dei personaggi simbolo del regime e del partito avrà accesso alla vita politica per i prossimi 10 anni.
Il Sudan, che è attualmente guidato da un consiglio militare e civile, sta vivendo una vera e propria svolta, un momento di importanza storica.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/sudanNews/idAFL8N28851Q
30 novembre, Zimbabwe – Continuano le proteste da parte della popolazione
Le proteste di questi giorni hanno come protagonisti principali i medici che, dopo aver preso parte ad uno sciopero nazionale il 3 settembre, erano stati licenziati dagli ospedali pubblici in cui prestavano servizio. Il governo, rivalutando la decisione presa nei mesi scorsi, ha deciso di riassumere il personale medico licenziato, ma tale decisione non è stata apprezzata dalla Zimbabwe Hospital Doctors Association (ZHDA). La rinuncia da parte dei medici a questa nuova offerta di lavoro è dovuta alla consapevolezza che, dal giorno dello sciopero, nulla sia effettivamente cambiato: essi, infatti, non chiedevano solamente un aumento del loro salario ma anche l’implemento del materiale all’interno degli ospedali, dove l’attuale mancanza delle risorse rende loro quasi impossibile prestare ai pazienti le cure adeguate.
Fonte: Africa News
Link: https://www.africanews.com/2019/11/30/zimbabwe-doctors-reject-return-to-work-offer/
1 dicembre, Namibia – Hage Geingob è di nuovo presidente
Hage Geingob, presidente uscente della Namibia, ha vinto le elezioni con il 56,3% dei voti. Eletto per la prima volta nel 2014, egli ha nuovamente ottenuto il consenso della popolazione, nonostante non siano mancati, durante il suo precedente mandato, diversi scandali legati alla corruzione e ai conflitti interni al suo partito.
Geingob ha affermato di essere felice per il risultato ottenuto e orgoglioso del fatto che le elezioni siano state libere e corrette. Tuttavia, il leader dell’opposizione sostiene di aver rilevato evidenti anomali e irregolarità, che spingeranno il suo partito a presentare ricorso in tribunale.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKBN1Y60WL-OZATP
(Featured image source: Wikimedia commons Teseum)