Rassegna settimanale 22-28 luglio 2019: Cina e Corea del Nord
28 luglio 2019 – Max Chung, figura chiave della marcia di Yuen Long, arrestato per “incitamento a adunanza illegale”
Chung aveva proposto una manifestazione contro i violenti attacchi della stazione metropolitana di Yuen Long della scorsa settimana. La polizia, tuttavia, ha arrestato l’attivista, con l’accusa di aver incitato a partecipare a una adunanza vietata dalle forze dell’ordine. Quando, venerdì scorso, Chung si era visto rifiutare il permesso per tenere l’adunanza, infatti, aveva dichiarato che l’avrebbe portata avanti da solo, senza chiedere a nessuno di seguirlo. Alla fine, però, pare che a partecipare siano state addirittura 288 000 persone.
Fonte: South China Morning Post
27 luglio 2019 – Un altro weekend a Hong Kong: caos, lacrimogeni e rabbia mentre i manifestanti tornano a Yuen Long
Decine di migliaia di persone hanno marciato verso la parte settentrionale della città, dove la settimana scorsa un’orda armata ha attaccato i manifestanti anti-governativi. Per il terzo weekend consecutivo, la polizia di Hong Kong ha disperso le folle inferocite con la forza, ma le proteste anti-governo, scatenate dalla proposta di legge sull’estradizione, ora abbandonata, continuano.
Le ultime proteste, questo weekend, seguono i violenti attacchi della scorsa settimana, quando un centinaio di persone, col viso coperto, ha attaccato sanguinosamente i protestanti e dei passanti mentre tornavano a casa in metropolitana.
La marcia di sabato è iniziata in modo pacifico, nel pomeriggio, anche se piano piano le tensioni con la polizia sono aumentate, e si sono verificati scontri.
Fonte: South China Morning Post
Link: https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/3020366/another-weekend-hong-kong-chaos-tear-gas-and-anger
26 luglio 2019 – Trump sospetta che la Cina intenda aspettare le elezioni USA per raggiungere un accordo commerciale
Il Presidente americano Trump ha dichiarato venerdì che non lo sorprenderebbe se la Cina aspettasse fino a dopo le elezioni presidenziali americane del 2020 per raggiungere un accordo commerciale, sperando di negoziare con un Presidente diverso. “Non credo che la Cina si arrischierebbe ad accettare un accordo con me se io avessi anche solo il 2% di possibilità di perdere le elezioni” ha dichiarato Trump pochi giorni prima della partenza dei suoi delegati, che a Shanghai parteciperanno a un nuovo round di negoziati.
Fonte: Reuters
25 luglio 2019 – Nave da guerra americana nello Stretto di Taiwan, tensioni con la Cina
La Cina ha espresso “viva preoccupazione” a causa della presenza di una nave da guerra statunitense nello stretto di Taiwan; il fatto è accaduto il giorno dopo che Pechino aveva avvisato di essere pronta a intervenire bellicamente a Taiwan qualora l’isola decidesse di compiere passi verso l’indipendenza. Taiwan rappresenta un ennesimo punto di rottura nelle relazioni tra la Cina e gli USA, oltre alla guerra commerciale, alle sanzioni americane alla Cina e alla sempre più ingerente presenza cinese nel Mar Cinese Meridionale.
Fonte: Reuters
24 luglio 2019 – Taiwan esorta la Cina a rinunciare all’uso della forza, proprio mentre Pechino si dichiara pronta alla guerra
La richiesta di Taiwan arriva poche ore dopo che Pechino aveva dichiarato di essere pronta a ricorrere alla guerra qualora l’isola facesse mosse verso l’indipendenza.
Il Consiglio per gli Affari Continentali di Taiwan ha dichiarato che l’”atteggiamento provocatorio” della Cina mette a rischio la pace e l’ordine nella regione. Il Consiglio ha anche esortato Pechino a gestire “razionalmente” la crisi politica di Hong Kong.
Fonte: Reuters
23 luglio 2019 – Trump dice che la Cina ha agito responsabilmente nel gestire le proteste di Hong Kong
Donald Trump ritiene che il Presidente Xi Jinping abbia agito “molto responsabilmente” nel gestire quella che, negli ultimi due mesi, si è sviluppata fino a diventare la peggior crisi vissuta da Hong Kong dopo la sua restituzione alla Repubblica Popolare Cinese con la formula del “one country, two systems”
Fonte: Reuters
22 luglio 2019 – Proteste di Hong Kong: triadi coinvolte negli attacchi?
Domenica, decine di uomini mascherati hanno fatto irruzione in una stazione di Hong Kong, assalendo chi stava tornando a casa dopo le proteste a favore della democrazia, ma anche semplici passanti, con bastoni e sbarre di metallo. 45 persone sono rimaste ferite, in un attacco che ha sconvolto il territorio non appena i filmati hanno iniziato a circolare online.
In molti hanno iniziato a supporre che i responsabili dell’attacco appartenessero alle cosiddette “triadi”, ovvero le reti di organizzazioni criminali che operano a Hong Kong, conosciute anche come la “mafia cinese”. Le triadi sono gruppi mafiosi fortemente localizzate, e posseggono loro leggi e loro rituali. Si occupano generalmente del giro della prostituzione e della droga, ma non sono organizzazioni con presenza internazionale.
Le accuse più diffuse, però, sono che i gruppi responsabili per gli attacchi di domenica fossero malviventi pagati per svolgere questo compito, anche se si tratta di una pratica non diffusa a Hong Kong, a differenza della Cina continentale.
Fonte: BBC News
Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-china-49071502
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)