Rassegna settimanale 8 – 14 luglio Sudest asiatico
8 luglio, Filippine – Guerra alla droga di Rodrigo Duterte è “un’iniziativa di uccisioni su la larga scala”
Secondo un nuovo report di Amnesty International Rodrigo Duterte starebbe portando avanti “un’iniziativa di uccisioni su la larga scala” e dovrebbe essere investigato dalle Nazioni Unite per crimini contro l’umanità.
Sono passati tre anni dalla promessa del presidente filippino di eliminare le sostanze stupefacenti dal paese, a cui è seguito un lascito di potere alla polizia senza precedenti e totale impunità per i crimini commessi nel nome della guerra alla droga.
Il report di Amnesty evidenzia come le uccisioni sistematiche e gli “incidenti” siano continuati contro sospettati indifesi. Inoltre, in molte scene de crimine, le prove sono state piantate o fabbricate.
I poliziotti sarebbero stati spinti a trovare un gran numero di nomi da mettere nella lista “drugs watch list”, senza alcun bisogno di prove concrete.
Amnesty International ha chiesto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di aprire un’indagine indipendente per mettere fine ai crimini e garantire giustizia alle vittime e alle loro famiglie.
Fonte: The Guardian
9 luglio, Malesia, Indonesia, Singapore – Perché un risorgente Jemaah Islamiah in Indonesia rappresenta un problema anche per la Malesia e Singapore
Nei cinque anni passati si è sentito poco parlare del Jemaah Islamiah (JI), il ramo di al-Qaeda nel Sudest Asiatico.
Nonostante il JI sia stato responsabile di alcuni dei peggiori attentati terroristici in Indonesia, tra cui le esplosioni a Bali del 2002, in questi anni, mentre la polizia dava la caccia agli affiliati dello Stato Islamico, il gruppo si è sviluppato tenendo un profilo basso.
Tuttavia, lunedì la polizia ha dichiarato di aver catturato il leader del JI, il cinquantaquattrenne Para Wijayanto,in fuga dal 2003. È detenuta anche la moglie dell’uomo e tre complici.
L’arresto ha rivelato l’attivo reclutamento del gruppo e la costituzione di un’ala paramilitare. Inoltre, il Jemaah Islamiah sta diventando sempre più forte sofisticato ricevendo donazioni, bottini dalle rapine, e avendo interessi nel mercato dell’olio di palma. Questi business permetterebbero il JI di pagare i propri ufficiali tra le 10 e le 10 milioni di rupie, tra i 707 e i 1,061 dollari americani.
Il risorgere del JI in Indonesia potrebbe avere conseguenze negative in Malesia e a Singapore.
Nel 2001 il Jemaah Islamiah aveva rami in Indonesia, Malesia, Singapore, Filippine e Australia; i gruppi nei vari paesi sono organizzati in divisioni regionali chiamati “Mantiqis”.
Il gruppo malese Mantiqi I (divisione regionale 1) è tra le connessioni internazionali più importanti con al-Qaeda.
A Singapore, dove il JI è decaduto, la sua ideologia trova ancora consensi e sopporto.
Fonte: South China Morning Post
10 luglio, Malesia – Primo ministro malese Mahathir compie novantaquattro anni
Il malese Mahathir Mohamad celebra novantaquattro anni ed il primo ministro più longevo al mondo.
Sulle proprie pagine social l’uomo ha dichiarato “grazie per tutti gli auguri ricevuti oggi. Il mio desiderio di compleanno è molto semplice, che possa finire di impostare la strada del ricovero della Malesia”.
Fonte: South China Morning Post
11 luglio, 1MDB – Deutsche Bank affronta l’investigazione statunitense per aver lavorato con il fondo 1MDB
Gli ufficiali statunitensi stanno investigando la Deutsche Bank per aver violato la legge anti-corruzione estera o la legge sull’anti riciclaggio di denaro nel suo lavoro per il fondo statale malese 1MDB.
La banca avrebbe aiutato il fondo a raccogliere 1.2 miliardi di dollari americani nel 2014 di cui circa sei miliardi sono andati perduti.
In un comunicato la Deutsche Bank ha dichiarato che collaborerà con le autorità nelle investigazioni.
Fonte: The Guardian
12 luglio, Filippine – Proteste anti-cinesi a Manila
Nel giorno dell’anniversario della vittoria arbitraria sulla Cina ad Hague, mai riconosciuta da Pechino, dozzine di protestanti filippini si sono riuniti davanti al consolato cinese a Manila.
La folla condanna le azioni del presidente Rodrigo Duterte poiché la vittoria legale sarebbe “incostituzionale” e chiede alla Cina di andarsene dal corso d’acqua al centro della disputa.
Secondo un sondaggio del ventidue giugno, la maggior parte dei filippini la penserebbero nello stesso modo.
Sia la Cina che le Filippine fanno parte della United Nations Convention on the Law of the Sea (Unclos) che dovrebbe regolare la disputa tra i vari paesi nel Mar Cinese Meridionale.
Contemporaneamente un forum dei ministri della difesa dell’Asean ha esortato la Cina e la Association of Southeast Asian Nations di accettare un codice “effettivo” di condotta nel Mar Cinese Meridionale. I ministri hanno firmato una dichiarazione lodando un recente esercizio marittimo tra Cina e Asean e hanno annunciato che il blocco regionale terrà un’esercitazione con gli Stati Uniti il prossimo anno.
Fonte: South China Morning Post
13 luglio, Indonesia – Pace pubblica tra il presidente Joko Widodo e il rivale sconfitto Probowo Subianto
Il presidente indonesiano Joko Widodo e il rivale sconfitto alle elezioni Probowo Subianto si ritrovano per la prima volta da Aprile per l’apertura della metropolitana nella capitale, un chiaro segnale di calma politica dopo le tensioni tra le due parti.
Subianto aveva rifiutato I risultati delle lezioni, accusando il sistema di brogli e minacciando un’insurrezione popolare.
Nove persone sono morte nei disordini a Jakarta dopo l’uscita dei risultati, che hanno visto vittorioso Joko Widodo con il 55.5 percento dei voti.
Probowo Subianto si è congratulato con il presidente per la vittoria e ha dichiarato che lavorerà con il governo anche con le sue critiche “perché la democrazia ha bisogno di controllo e equilibrio”.
Fonte: South China Morning Post
14 luglio, Malesia – Ex procuratore generale malese fa causa al politico Lim Kit Siang per lo scandalo 1MDB
Ex procuratore generale malese Apandi Ali fa causa al politico Lim Kit Siang, prominente leader del Democratic Acton Party, parte della coalizione dominante Pakatan Harapan, per presunti legami con lo scandalo 1MDB (1Malaysia Development Berhad).
Sono diversi i politici e generali malesi ad essere stati accusati di corruzione tra cui l’ex primo ministro Najib Razak, la moglie Rosmah Mansor e il suo vice Zahid Hamidi.
Fonte: South China Morning Post
Featured image source: Flickr
