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Rassegna settimanale 8-14 luglio 2019: Cina e Corea del Nord

8 Luglio, Nord Corea – Choe In-guk, figlio di disertori della Corea del Sud, si trasferisce in Nord Corea

Il figlio di una famiglia di alto profilo di disertori Sud Coreani sembra essersi trasferito in Nord Corea, in un raro caso di espatrio verso la dittatura.

Choe In-guk è il figlio di un ex ministro degli Esteri sudcoreano che ha disertato il Sud Corea con sua moglie nel 1986. Secondo la stampa nordcoreana, Choe si trasferirà nel paese al fine di lavorare alla riunificazione della penisola. Disertori di questo tipo sono molto rari, è molto più frequente che cittadini del Nord cerchino di scappare verso la Corea del Sud. Tecnicamente, i due paesi sono ancora in guerra tra loro e i Sud coreani hanno bisogno di un permesso per visitare il Nord, tuttavia il ministro sudcoreano per l’Unificazione sostiene che il signor Choe non abbia richiesto il permesso per questo suo viaggio. Se è vero che il signor Choe ha violato la legge sudcoreana non avendo ottenuto il permesso dal suo paese, potrebbe potenzialmente essere arrestato al suo ritorno nel Sud.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-48905026

9 Luglio, Hong Kong – Carrie Lam: “La legge sull’estradizione è morta”

Questo martedì, la chief esecutiva di Hong Kong Carrie Lam ha cercato di porre una fine a quella che è stata la peggiore crisi politica degli ultimi decenni dichiarando che la controversa legge sull’estradizione è “morta”. Nello specifico, Lam ha dichiarato che la proposta, già sospesa il mese scorso, scadrà definitivamente alla fine della sessione legislativa che terminerà il prossimo luglio. Tuttavia, i cittadini non sono convinti di quanto dichiarato dalla Lam e continueranno probabilmente con le proteste.  Yan, un costruttore di 35 anni, dice: “la legge non è stata ritirata e quindi possono comunque riproporla in un’altra forma”.

“Il livello di sfiducia nei confronti della Lam e del governo è talmente profondo a questo punto che è improbabile che queste misure a metà vengano accettate e per questo le proteste probabilmente continueranno”, ha dichiarato Antony Dapiran, scrittore basato ad Hong Kong e autore del libro “La città della protesta”.

Fonte: The Guardian

Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jul/09/the-bill-is-dead-but-hong-kong-protesters-are-not-appeased-by-carrie-lams-declaration

10  Luglio, Cina – Intimazioni alla Cina da parte delle Nazioni Unite per la sospensione delle deportazioni di massa nello Xinjiang

Più di venti paesi nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno firmato una lettera congiunta al fine di denunciare il trattamento della Cina nei confronti della popolazione Uighura nella regione dello Xinjiang.

Esperti dell’ONU e gruppi di protezione dei diritti umani sostengono che la Cina stia attualmente detenendo circa un milione di Uighuri e altri musulmani in campi di concentramento. La Cina, dal canto suo, sostiene che gli Uighuri siano educati in “centri di addestramento vocazionale” finalizzati a combattere gli estremismi. Questo documento ad oggi senza precedenti é stato firmato dagli ambasciatori di 22 paesi, tra cui il Canada, il Regno Unito e il Giappone. All’interno della lettera, si chiedeva alla Cina di permettere l’accesso alla regione dello Xinjiang all’ONU e a osservatori internazionali indipendenti. Ad ogni modo, la lettera ha un potere diplomatico molto meno forte rispetto ad una dichiarazione formale letta dal Consiglio o ad una risoluzione ONU messa ai voti. Si è decisa questa modalità per evitare delle rappresaglie politiche ed economiche da parte di Pechino.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-china-48935356

11 Luglio, Cina – La Cina dice all’Occidente di seguire il suo modello per lo Xinjiang

La Cina ha dichiarato giovedì che il suo trattamento dei musulmani per la creazione di uno Xinjiang “sereno” e “sicuro” era un modello da seguire per le altre nazioni nonostante le aspe critiche dell’Occidente. In risposta alla lettera inviata dagli ambasciatori di 22 paesi, inclusi Canada, Australia, Giappone, Regno Unito, Francia, Germania e Svizzera, la Cina ha sottolineato che le organizzazioni internazionali e i giornalisti che hanno visitato lo Xinjiang hanno trovato la situazione molto diversa da come è descritta in Occidente, e che gli ufficiali provenienti dai paesi che hanno scritto la lettera avevano rifiutato la visita. Un rappresentante del governo cinese ha dichiarato: “queste affermazioni fatte da un ristretto gruppo di paesi occidentali e organizzazioni no-profit non possono cancellare gli straordinari risultati ottenuti contro il terrorismo e non può cambiare il fatto che le persone dello Xinjiang vivono vite felici”.

Fonte: Reuters

Link: https://uk.reuters.com/article/uk-china-xinjiang-rights/follow-our-model-for-happy-xinjiang-china-tells-west-idUKKCN1U61F1?il=0

12 Luglio, Cina – La Cina intende imporre sanzioni alle aziende statunitensi che forniscono attrezzature militari a Taiwan

La Cina ha dichiarato di voler imporre delle sanzioni alle aziende statunitensi coinvolte nella fornitura di missili, carri armati e altre attrezzature militari a Taiwan dal momento che l’accordo mette in pericolo la sovranità e la sicurezza nazionale. Infatti, lunedì il Pentagono ha comunicato che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato la vendita di missili e carri armati richiesti da Taiwan, dicendo che la fornitura di tali materiali non sarebbe andata ad alterare l’equilibrio militare della regione. Tuttavia, Pechino la pensa in modo diverso e ha richiesto l’annullamento dell’accordo. Geng Shuang, il portavoce del ministero degli Affari Esteri, ha dichiarato che si tratta di una “seria violazione del diritto internazionale e delle norme alla base delle relazioni internazionali” e che, per salvaguardare gli interessi nazionali, “la Cina andrà ad imporre delle sanzioni alle aziende coinvolte in questo accordo con Taiwan”. Al momento, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e le aziende in questione non si sono ancora espresse in merito.

Fonte: The Guardian

Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jul/12/china-taiwan-sanctions-us-firms-military-sales

13 Luglio, Hong Kong – Scontro ad Hong Kong tra manifestanti e polizia dopo una marcia pacifica

Questo sabato sono scoppiati degli scontri ad Hong Kong tra manifestanti e polizia dopo una marcia pacifica in un quartiere fuori città.

Dopo una protesta contro i venditori paralleli che raccolgono medicine, salsa di soia e latte artificiale di produzione straniera per rivenderli sul mercato cinese, centinaia di manifestanti hanno indossato maschere, caschi e occhiali protettivi e hanno occupato le strade intorno alla stazione.

La situazione è degenerata poco dopo le cinque del pomeriggio nei pressi di un centro commerciale, dopo la cattura da parte della polizia di un manifestante. Ciò ha portato altri dimostranti a creare delle barricate contro la polizia, che ha spinto quest’ultima a reagire utilizzando lo spray al peperoncino per disperdere la folla e a colpire alcuni manifestanti con dei manganelli, costringendoli a coprirsi con degli ombrelli. Un testimone ha affermato di aver visto circa una dozzina di persone rimanere ferite dallo spray al peperoncino e dai colpi inflitti dalla polizia. La situazione si è poi calmata verso le 8, anche se dieci minuti dopo uno squadra di polizia in tenuta antisommossa è arrivata alla ricerca di dimostranti ed è rimasta sul luogo della protesta anche molte ore dopo la sua fine.

Fonte: The Guardian

Link: https://www.theguardian.com/world/2019/jul/13/demonstrators-and-police-clash-in-hong-kong

14 Luglio, Hong Kong – Decine di migliaia di protestanti scendono di nuovo in strada

Decine di migliaia di manifestanti sono scesi di nuovo in strada questa domenica per protestare contro il governo, alcuni per chiedere le dimissioni della Lam, altri per l’ottenimento dell’indipendenza della regione e altri ancora contro il maltrattamento dei giornalisti da parte della polizia. Un manifestante ha detto al South China Morning Post, “non sono ancora stufo delle proteste, dobbiamo lottare per i nostri diritti”.

Fonte: BBC News

Link: https://www.bbc.com/news/world-asia-china-48979988

(Featured image source: andy chung Pixabay)