Rassegna settimanale 29 aprile – 5 maggio 2019: Africa Subsahariana
29 Aprile, Burkina Faso – Sei morti in un attacco ad una chiesa nel nord del Burkina Faso
Uomini armati non identificati hanno ucciso in un attacco un pastore e cinque membri di una congregazione nel nord del Burkina Faso, ha affermato il portavoce del governo, Remy Fulgance Dandjinou.
Il Burkina Faso è tormentato negli ultimi tempi dalla crescente violenza islamista, ma l’attacco è il primo di questo tipo in una chiesa, ha affermato Dandjinou alla Reuters.
Fonte: Reuters, link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1S51ER-OZATP
30 Aprile, Sudan – I militari accettano le dimissioni di tre membri del consiglio
Il Consiglio transitorio militare ha accettato le dimissioni di suoi tre membri. I componenti che si sono dimessi la scorsa settimana, sono il Lieutenant-General Omar Zain al-Abideen capo del comitato politico del consiglio transitorio, Lieutenant-General Jalal al-Deen al-Sheikh e Lieutenant-General Al-Tayeb Babakr Ali Fadeel.
La Sudanese Professionals’ Association, principale organizzatore delle proteste, aveva chiesto le dimissioni dei tre membri accusati di essere coinvolti in un inasprimento dei controlli che aveva ucciso decine di manifestanti.
Fonte: Reuters, link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1S614E-OZATP
1° Maggio, Mozambico – Piogge tormentano le comunità colpite dal ciclone
Piogge torrenziali si sono abbattute sul nord del Mozambico, inondando una regione già colpita da un ciclone sei settimane fa e uccidendo almeno 41 persone.
Il ciclone Kenneth si è abbattuto sulla provincia di Cabo Delgado in Mozambico con venti a 280 km all’ora, radendo al suolo villaggi e trasformando in fiumi le strade della città porto di Pemba sull’Oceano Indiano.
Segue il ciclone Idai dello scorso mese, che ha distrutto il porto di Beira e ha ucciso più di 1000 persone fra Mozambico, Zimbabwe e Malawi.
Il World Food Programme (WFP) ha dichiarato di essere particolarmente preoccupato per le persone che vivono sull’isola di Ibo, che hanno poco cibo e dove molte case sono state distrutte. “Non riusciamo a raggiungere l’isola” ha affermato il portavoce del WFP Deborah Nguyen. Altre inondazioni potrebbero arrivare. A Pemba, 35.000 case sono completamente o parzialmente distrutte, hanno affermato le autorità.
I morti confermati per il ciclone Kenneth variano da 38 a 41 persone, ma il dato è destinato molto probabilmente a salire.
Le agenzie umanitarie ed altri enti hanno dato la colpa al cambiamento climatico.
Fonte: Reuters, link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1S60T7-OZATP
2 Maggio, Uganda – La pop star ugandese e voce critica del Presidente Museveni libera su cauzione
Bobi Wine, una pop star ugandese e politico che sta cercando di sfidare il leader Yoweri Museveni alla presidenza, è stato liberato su cauzione dopo aver trascorso due giorni in prigione con l’accusa di organizzare proteste illegali.
Il Magistrato Esther Nahirya ha autorizzato la cauzione dopo aver ascoltato Wine, ma gli ha fatto presente che tornerà in prigione se sarà nuovamente coinvolto in manifestazioni non autorizzate.
Wine, il cui nome vero è Robert Kyagulanyi, ha irritato le autorità con una crescente base di sostenitori che sono elettrizzati dalla combinazione di musica e critiche a Musuveni.
Nel giorno in cui Wine stato imprigionato, la polizia ha usato gas lacrimogeni in molte aree della capitale Kampala dove manifestanti stavano protestando contro il governo.
Museveni, 74 anni e al potere dal 1986, si candiderà alle prossime elezioni presidenziali che si terranno nel 2021. L’opposizione e i gruppi della società civile hanno affermato che il presidente ha assunto metodi sempre più autoritari, con l’uso di gas lacrimogeni contro i dissidenti, il carcere degli attivisti e le misure repressive contro i media indipendenti.
Fonte: Reuters, link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1S81D5-OZATP
3 maggio, Repubblica Democratica del Congo – Quasi 1000 morti per Ebola in Congo secondo i dati dell’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato venerdì che teme una “intensa trasmissione” del virus dell’Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, dove il numero dei morti è salito a 994 ma si prevede supererà a breve le 1000 persone.
I piani dell’OMS di introdurre un nuovo vaccino contro l’Ebola non autorizzato realizzato dalla Johnson & Johnson, oltre a quello già usato della Merc, sono “un altro strumento nella casetta degli attrezzi” ha affermato Dr. Michael Ryan, direttore del Health Emergencies Programme dell’OMS, durante una conferenza stampa a Ginevra. Ma gli incidenti continuano ad affliggere la risposta all’epidemia, rallentando così le vaccinazioni e i controlli giornalieri su oltre 12.000 persone potenzialmente esposte al virus.
Fonte: Reuters, link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1S91K5-OZATP
4 Maggio, Sud Sudan – I partiti si accordano su altri sei mesi per formare un governo unitario
Il partito di governo del Sud Sudan e l’opposizione si sono accordati nel concedersi altri sei mesi per la formazione di un governo unitario come parte degli accordi di pace siglati a settembre. Il President Salva Kiir ha abolito lo stato di emergenza imposto nel 2017 in cinque stati del nord del Paese, ha annunciato la South Sudan Radio.
Il Sud Sudan ha guadagnato l’indipendenza dal Sudan nel 2011 ma è caduto in una guerra civile due anni più tardi. Un accordo di pace è stato siglato lo scorso settembre tra le due parti, rappresentate da Kiir e dal suo ex vice presidente, Riek Machar.
Come previsto dagli accordi di pace, le due parti dovevano formare un governo di unità nazionale entro il 12 maggio. Le parti si sono incontrate nelle vicinanze della capitale etiope Addis Abeba per cercare un modo di arrivare ad un governo unitario.
Se l’accordo di pace ha aiutato il Paese a ridurre i conflitti e alleviare in parte la crisi umanitaria che affligge il Paese, secondo gli esperti ONU il Paese continua a dover affrontare sfide significative.
Fonte: Reuters, https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1SA07K-OZATP
5 maggio, Sudan – Si sta considerano la proposta di due consigli transitori
I mediatori sudanesi, che stanno facilitando i colloqui fra i militari e i leader dei manifestanti, hanno proposto che il Paese abbia due consigli transitori, uno guidato dai generali.
La proposta arriva nel momento in cui l’idea di un consiglio di governo unitario rimane bloccata, con visioni diverse fra le due parti.
“La proposta (dei mediatori) è di avere due consigli: uno guidato dai civili e uno dai militari”, ha dichiarato Omar al-Digeir, uno dei leader dell’opposizione. “Il nuovo consiglio militare (che avrà anche rappresenti civili) si occuperà delle questioni legate alla sicurezza”, ha aggiunto. “Nessuna decisione è stata presa”.
Centinaia di manifestanti rimangono accampate fuori dal Ministero della Difesa a Khartum, chiedendo che i 10 membri del consiglio militare lascino il potere ad una amministrazione di civili. Non è chiaro se le due parti raggiungeranno un accordo sui due consigli o su un consiglio unitario.
Le differenze riguardano la composizione del consiglio unitario – i generali chiedono una maggioranza di figure militari, mentre l’opposizione chiede una guida civile.
I mediatori — un gruppo di businessmen, giornalisti e altre figure prominenti della società sudanese— hanno proposto un pacchetto di misure che includono non soltanto i due consigli, ma anche le modalità attraverso le quali il potere legislativo e quello esecutivo dovranno funzionare nell’era post Bashir.
Fonte: Africa News, link: https://www.africanews.com/2019/05/05/sudan-considering-two-transition-councils-to-break-junta-civilian-deadlock/