Rassegna settimanale 18– 24 marzo 2019: Sudest asiatico
18 marzo, Indonesia – 61 morti in un’inondazione nella provincia di Papua
Un’inondazione improvvisa nella provincia orientale di Papua, in Indonesia, ha ucciso almeno sessantuno persone. Dozzine sono ferite e oltre 4,000 sono sfollate.
L’alluvione sarebbe stata provocata dalle piogge torrenziali e da alcune frane avvenute nella giornata di domenica.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/61-killed-as-flash-floods-hit-indonesias-papua-province
19 marzo, Birmania – Incarcerato per vent’anni il leader di Rakhine per tradimento
Aye Maung, importante leader dello stato di Rakhine, è stato condannato a vent’anni di prigione per tradimento e diffamazione in Birmania.
Le forze di sicurezza hanno cercato di calmare centinaia di sostenitori dell’uomo fuori dalla corte a Sittwe, capitale dello stato di Rakhine.
Molto probabilmente il verdetto intensificherà gli scontri tra i combattenti e l’esercito.
L’uomo, ex presidente del partito Arakan National – tradizionalmente dalle idee radicali contro i Rohingya musulmani – è stato condannato per un presunto discorso provocatorio fatto un giorno prima degli scontri avvenuti a gennaio dello scorso anno.
Lo stato di Rakhine è stato sconvolto da violenza e odio, soprattutto dopo la repressione militare che ha costretto nel 2017 più di 700,000 Rohingya musulmani a scappare verso il Bangladesh.
Fonte: The Straits Times
20 marzo, Malesia – Polizia malese sequestra la quantità record di due tonnellate di metanfetamine
La polizia malese sequestra il quantitativo record di due tonnellate di cristalli di metanfetamine nascosti in pacchi del the cinese.
Le investigazioni iniziali hanno indicato che le rotte del traffico sono state condotte via mare, rendendo la Malesia un punto di transito per la distribuzione locale e internazionale.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/malaysia-police-seize-record-2-tonnes-of-syabu-in-johor
21 marzo, Thailandia – Prima elezione in Thailandia dopo otto anni
Quando i militari hanno preso il potere in Thailandia con il colpo di stato del 2014 dopo mesi di scandali politici e disordini nelle strade, era stato promesso che il nuovo governo sarebbe durato solo per un breve periodo di tempo al fine di restaurare “l’amore e la pace” nel paese.
I generali hanno acquistato velocemente potere e, nonostante tutte le promesse fatte in campagna elettorale, hanno scoperto che lasciarlo andare è molto più difficile.
Questa domenica ci sarà la prima elezione nazionale dopo otto anni ed avverrà sotto l’ala della giunta militare thailandese.
“Il paese è intrappolato da un governo militare-autoritario debole sotto il primo ministro e leader militare Prayut Chan-ocha, esso non è in grado di concedersi una pausa in favore di un effettivo futuro democratico”, ha dichiarato Thitinan Pongsudhirak, professore di scienze politiche alla Bangkok’s Chulalongkorn University.
Negli anni passati alcune mosse strategiche hanno permesso la continuazione del potere militare, tra queste rientra la nuova costituzione redatta dalla giunta nel 2016, che da a quest’ultima il potere di nominare tutti i 250 membri del senato, avendo così diretto controllo su chi elegge il primo ministro.
Fonte: The Guardian
22 marzo, Malesia – Mahathir Mohamad minaccia di boicottare i jet di combattimento europei in risposta alle restrizioni sull’olio di palma
La Malesia potrebbe comprare jet da combattimento cinesi invece di quelli europei per ribattere alle azioni dell’Unione contro l’uso dell’olio di palma.
Il paese è il secondo produttore al mondo dopo la vicina Indonesia, entrambe ai ferri corti con i legislatori dell’UE sulla deforestazione e distruzione della fauna a causa della produzione intensiva.
“Se continuano con queste azioni contro di noi penseremo se comprare gli arei dalla Cina o qualsiasi altro paese”, ha dichiarato il primo ministro malese Mahathir.
Fonte: South China Morning Post
23 marzo, Thailandia – Tutto ciò che c’è da sapere sui protagonisti del voto di domenica in Thailandia
Domenica 24 marzo in Thailandia ci saranno le prime elezioni politiche dal 2014, anno del sanguinoso colpo di stato militare.
Chi sono i personaggi principali?
Piuttosto che lasciare andare il potere la giunta, conosciuta come Concilio Nazionale per la Pace e l’ORDINE (NCPO), sta cercando di continuare il governo tramite il partito pro-militare, Phalang Pracharat.
Inoltre, essi stanno tentando di far tornare in testa il NCPO con Prayut Chan-ocha come primo ministro.
Un altro giocatore chiave è il partito Democratico pro-monarchico; un alleato della giunta nel passato. Difatti i Democratici hanno aiutato l’introduzione del colpo di stato del 2014.
Il partito formerà probabilmente una coalizione con il Phalang Pracharat per creare una maggioranza abbastanza grande per formare il governo.
Dall’altra parte troviamo la fazione pro-democratica, di cui i partiti più significativi sono il Pheu Thai party e il Future Forward party.
Il Pheu Thai, formato dall’ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra, è un partito molto popolare in Thailandia ed ha vinto ogni elezione questo secolo.
Più recente sul campo politico è il Future Forward, fondato a marzo dell’anno scorso dall’uomo di affari miliardario Thanathorn Juangroongruangkit, è un partito dell’agenda più radicale e progressista.
I risultati delle elezioni saranno resi noti non prima del 24 marzo e ufficialmente dichiarati l’otto maggio.
Fonte: The Guardian
24 marzo, Thailandia – Il partito pro giunta ha raccolto la maggior parte dei voti nelle elezioni thailandesi
I risultati iniziali delle elezioni politiche in Thailandia, le prime dal 2014, anno del colpo di stato militare, indicano una maggioranza di voti per il partito pro-militare, che vorrebbe far riottenere la carica di primo ministro a Prayut Chan-o-cha.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/no-clear-winner-emerges-from-thai-polls
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