Rassegna settimanale 11-17 marzo 2019: Giappone e Corea del Sud
11 marzo, Corea del Sud – Disputa sul lavoro forzato in guerra: i querelanti sudcoreani potrebbero richiedere il sequestro dei beni della Mitsubishi Heavy in Europa
Un team di avvocati che rappresenta i querelanti sudcoreani che hanno vinto il processo per lavoro forzato contro la Mitsubishi Heavy Industries sta valutando di richiedere il sequestro dei beni della compagnia in Europa.
Il team ha già fatto richiesta alla corte sudcoreana per sequestrare i beni della compagnia in Sud Corea dopo che questa si è ripetutamente rifiutata di implementare la sentenza che la obbligava a risarcire le vittime, comportamento in linea con quello del governo giapponese.
Gli avvocati hanno in programma di convertire i beni sequestrati in denaro e trasferirlo alle vittime il prima possibile se la corte dovesse approvare la loro richiesta. Rimane ancora in dubbio quando potranno farlo o quanto riusciranno a ricavare.
Ciò ha convinto gli avvocati a cercare altri beni che la compagnia possiede in Sud Corea e prepararsi a depositare altre denunce e nel frattempo sta pensando di richiedere il sequestro dei beni in Europa.
Fonte: the Japan Times
12 marzo, Giappone – L’imperatore Akihito comincia una serie di riti in vista dell’abdicazione
Martedì l’imperatore Akihito ha preso parte ad un rito presso il Palazzo imperiale per comunicare agli antenati la sua intenzione di abdicare, dando il via così a una serie di riti e cerimonie per la sua successione che andranno avanti per mesi.
L’Imperatore, 85 anni, abdicherà il 30 aprile diventando così il primo imperatore giapponese in duecento anni a rinunciare al trono. Sarà succeduto dal figlio maggiore, il Principe Naruhito, 59 anni, a partire dal giorno seguente.
Durante la cerimonia di martedì, l’Imperatore ha indossato l’abito tradizionale e ha reso omaggio al santuario dentro al palazzo. Questi riti si concluderanno con una cerimonia che decreterà la sua rinuncia al trono alla fine del mese, cerimonia durante la quale farà anche un discorso.
Il 26 marzo l’Imperatore e l’Imperatrice visiteranno il mausoleo dell’Imperatore Jimmu, il primo leggendario imperatore del Giappone, nella prefettura di Nara, per comunicare la sua abdicazione.
L’Imperatore Akihito ha comunicato la sua intenzione di abdicare in un video messaggio nell’agosto del 2016, esprimendo la propria preoccupazione di non essere in grado di rispettare i suoi doveri ufficiali a causa della sua età. Nel giugno del 2017, il Giappone ha approvato una legge dedicata per permettergli di abdicare.
Fonte: the Japan Times
13 marzo, Giappone – Il Giappone non firmerà la mozione ONU per condannare le violazioni dei diritti umani in Nord Corea
Il governo ha dichiarato mercoledì che, per la prima volta dal 2007, il Giappone non parteciperà alla risoluzione congiunta ONU che condanna la Nord Corea per le violazioni dei diritti umani come gesto di riconciliazione volto a convincere Pyongyang a dialogare con Tokyo.
Questa mossa riflette l’intenzione del Primo ministro Abe di risolvere la questione dei rapimenti di cittadini giapponesi in Nord Corea, una priorità per questa amministrazione. “Abbiamo preso questa decisione sulla base di una disamina dei risultati del secondo summit tra Nord Corea e Stati Uniti e sulle circostanze che stanno attorno alla questione dei rapimenti e di altre dispute”, ha dichiarato il Chief Cabinet Secretary Yoshihide Suga in conferenza stampa.
Ha inoltre specificato: “Non c’è nessun cambiamento nella posizione giapponese di voler lavorare insieme alla comunità internazionale e implementare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU” sui programmi nucleari e missilistici nordcoreani.
Dopo il summit inconcludente tra Trump e Kim, il Primo ministro ha cominciato a sottolineare la necessità di cogliere ogni opportunità per sedersi a dialogare con il leader nordcoreano per superare l’impasse sulla questione dei rapimenti.
Trump ha dichiarato di aver sollevato la questione durante l’incontro con Kim e il Partito nordcoreano dei lavoratori ha criticato Abe per aver fatto questa richiesta al Presidente USA.
Fonte: the Japan Times
14 marzo, Giappone/Sud Corea – Tokyo e Seoul si accordano per evitare ulteriori conflitti
Kim Yong-kil, direttore generale degli affari nel nord-est asiatico al Ministero degli esteri, e il suo corrispettivo giapponese Kenji Kanasugi si sono incontrati per risolvere la disputa in corso tra i due Paesi dopo che la Corte suprema sudcoreana ha sentenziato che alcune società giapponesi dovrebbero compensare le vittime di lavoro forzato durante l’occupazione giapponese della penisola coreana tra il 1910 e il 1945.
Un ufficiale del ministero degli esteri ha dichiarato ai reporter dopo l’incontro che i due Paesi si sono accordati “in linea di principio” per evitare scontri ulteriori. “I direttori sono concordi della necessità di stimolare maggiore cooperazione per questioni di mutuo interesse”.
Il colloquio di due ore segue quello che si era precedentemente tenuto a Tokyo lo scorso mese ma che non aveva portato ad un accordo su questa disputa.
“Il governo sudcoreano sta valutando tutti i possibili scenari futuri e continuerà a chiedere che il Giappone sia più attento nelle sue reazioni”, ha dichiarato l’ufficiale.
Il ministero degli Esteri continuerà a comunicare con la controparte giapponese attraverso vari canali diplomatici chiedendo a quest’ultima di non aggravare la situazione prendendo posizioni estreme.
Resta da vedere se il Giappone imporrà le sanzioni che ha precedentemente minacciato ma Seoul si sta preparando a tutte le eventualità e sta predisponendo le contromisure, secondo quanto dichiarato dal ministero.
Se entrambe le parti dovessero accorciare le reciproche distanze, è probabile che il Giappone richieda la creazione di un comitato di mediazione che includa un membro di uno stato terzo. Nessun dettaglio è stato reso noto a proposito ma è probabile che siano gli Stati Uniti a ricoprire questo ruolo di mediazione.
Fonte: the Korea Times
Link. http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/03/356_265388.html
15 marzo, Sud Corea – I capi della difesa di Sud Corea e USA si incontreranno questo mese
Il Segretario alla difesa USA Patrick Shanahan ha dichiarato che è in programma un incontro con il Ministro della difesa sudcoreano Jeong Kyeong-doo più in là in questo mese. I due si incontrerebbero per la prima volta da quando Shanahan è entrato in carica quest’anno dopo le dimissioni del predecessore James Mattis.
“Il Ministro della difesa sudcoreano mi farà visita alla fine del mese”, ha detto Shanahan durante un’udienza di fronte al Senate Armed Services Committee. Ha aggiunto che i due discuteranno “i progressi e i risultati” degli esercizi militari congiunti che sono stati ridimensionati per supportare gli sforzi diplomatici per denuclearizzare la Nord Corea. Ha anche aggiunto che la riorganizzazione ha preso in considerazione le maggiori responsabilità assunte dalla Nord Corea nel controllo delle operazioni e la necessità di mantenere le truppe pronte ad agire nella penisola.
Shanahan è stato anche interrogato sulle notizie che sono recentemente apparse sui giornali circa il fatto che Washington starebbe programmando di chiedere agli alleati di pagare per intero il costo delle truppe americane che ospitano e il 50% in più per il privilegio.
Dopo mesi di dialogo, la Sud Corea e gli Stati Uniti hanno recentemente concluso un accordo di un anno per il quale Seoul aumenterà il suo contributo dell’8,2% a 920 milioni di dollari.
Shanahan ha negato la richiesta del 50% in più ma ha specificato che gli alleati dovrebbero pagare una quota giusta. Ha anche espresso l’intenzione di lavorare per colmare i gap tra Sud Corea e Giappone, due dei principali alleati degli Usa in Asia.
Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/03/205_265410.html
16 marzo, Giappone – Migliaia di persone protestano ad Okinawa per chiedere a Tokyo e Washington di rottamare il progetto di ricollocamento della base militare
Migliaia di residenti ad Okinawa hanno preso parte ad un corteo per chiedere ai governi di Tokyo e di Washington di abbandonare il programma di ricollocamento della controversa base statunitense di Futenma.
Molti residenti sono frustrati dal rumore, gli incidenti e i crimini dovuti all’alta concentrazione di basi militari USA ad Okinawa e chiedono che la base di Futenma sia spostata fuori dalla prefettura.
Al referendum del 24 febbraio, circa il 72% dei votanti ha risposto no al piano di ricollocamento. Tuttavia, poiché si trattava di un referendum non vincolante, il governo giapponese ha continuato ad andare avanti coi lavori.
I residenti criticano questo comportamento asserendo che “ignorare l’opinione dei cittadini è altamente intollerabile e vergognoso in un Paese democratico”.
Sabato una folla di più di mille persone ha protestato anche di fronte all’ufficio del Primo ministro a Tokyo. Il governo ha dichiarato che questo progetto di ricollocamento è “l’unica soluzione” per eliminare i pericoli rappresentati dalla base di Futenma senza sminuire la deterrenza offerta dall’alleanza di sicurezza tra Giappone e Stati Uniti.
Fonte: the Japan Times
17 marzo, Sud Corea – L’ONU indaga sulla spedizione di petrolio in Nord Corea “non denunciata” dalla Sud Corea
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso la sua contrarietà alla Sud Corea per non aver comunicato al Consiglio le spedizione di prodotti petroliferi alla Nord Corea lo scorso anno per la costruzione dell’ufficio di raccordo inter-coreano.
Secondo il rapporto annuale del Panello di esperti delle Nazioni Unite, tutti gli Stati membri dell’ONU devono riportare al Consiglio ogni spedizione di prodotti petroliferi raffinati al Nord, ma la Sud Corea non fece tale comunicazione.
La Sud Corea ha asserito che il caso non ha nulla a che vedere con una violazione delle sanzioni internazionali alla Nord Corea visto che la spedizione era mirata allo scopo speciale di costruire la sede e anche gli USA ne hanno compreso le intenzioni. Il Ministro degli esteri sudcoreano ha specificato che queste spedizioni non avevano lo scopo di fornire benefeci economici al regime.
Il pannello, tuttavia, si è espresso contrariamente dicendo che tutti i membri devono notificare “qualsiasi trasferimento di prodotti petroliferi al Nord”. Anche se il report del Consiglio non dice che la Sud Corea ha commesso una violazione delle sanzioni ONU alla Nord Corea, quest’ultimo messaggio del pannello di esperti sembra essere un avvertimento al Sud per cui il Paese dovrebbe essere più attento nell’implementare i progetti inter-coreani.
Fonte: the Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2019/03/356_265525.html
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