Rassegna settimanale 4-10 febbraio 2019: Africa Subsahariana
4 Febbraio, Somalia – Una autobomba uccide 11 persone in un centro commerciale della Somalia
Una autobomba è esplosa in un centro commerciale nella capitale della Somalia, uccidendo 11 persone e ferendone 10 in un attacco che la polizia riconduce al gruppo islamista Al Shabaab.
L’esplosione è avvenuta nel distretto Hamarweyne di Mogadiscio, una area piena di negozi e ristoranti.
Al Shabaab conduce spesso attacchi di questo tipo nella capitale somala e in altre zone della Somalia contro il governo e altri target. Il gruppo sta tentando di cacciare il governo sostenuto dall’Occidente e di stabilire la sua legge basata sua una rigida interpretazione della legge della sharia.
I miliziani di Al Shabaab hanno portato avanti attacchi fuori dalla Somalia, l’ultimo dei quali in Kenya avvenuto nella capitale Nairobi e dove sono morte 21 persone.
Al Shabaab vuole che il Kenya ritiri le sue truppe dalla Somalia dove si trovano come parte della missione di peacekeeping africana.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1PT1AV-OZATP
5 Febbraio, Repubblica Centrafricana – La Repubblica Centrafricana firma la pace con i gruppi armati
La Repubblica Centrafricana sigla un accordo di pace con i 14 gruppi armati dopo due settimane di incontri nella capitale sudanese Khartoum.
L’accordo di pace è stato annunciato sabato dall’Unione Africana ma i termini dell’accordo non sono stati immediatamente annunciati.
La Repubblica Centrafricana è stata scossa dalla violenza dal 2013 quando i ribelli di Muslim Selaka hanno preso il potere e cacciato il Presidente Francois Bozize, spingendo alla rappresaglia le milizie cristiane. Da allora l’instabilità ha regnato incontrastata nel Paese. Centinaia di persone sono morte e un quinto dei 4,5 milioni di abitanti ha dovuto lasciare le proprie case.
La missione ONU, iniziata nel 2014, si è impegnata per riportare l’ordine nel Paese dove il governo ha poco controllo e gli attacchi contro i civili sono frequenti.
Il governo e i ribelli hanno espresso ottimismo sull’accordo. Una pace duratura non è però garantita, perché simili accordi sono stati già siglati nel 2014, nel 2015 e nel 2017 e tutti sono stati infranti.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1PU1NN-OZATP
6 Febbraio, Sudan – Le forze di sicurezza del Sudan usano gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti
Le forze sudanesi hanno usato gas lacrimogeno per disperdere centinaia di avvocati che chiedono la liberazione degli attivisti detenuti dopo le proteste anti-governative.
La manifestazione all’esterno della Corte Suprema a Khartoum era una tante organizzate da varie categorie, compresi gli insegnanti, i farmacisti, i medici dopo l’appello lanciato dalla Sudanese Professionals Association di partecipare alle proteste iniziate in dicembre.
Le manifestazioni, che spesso hanno coinvolto centinaia di persone, hanno scosso il Paese di 40 milioni di persone, protestando contro l’aumento del prezzo del cibo, la carenza di liquidità e sono state rivolte contro il Presidente Omar al-Bashir al potere da quasi 30 anni.
I testimoni parlando di circa 200 avvocati che hanno cercato di consegnare una petizione alla Corte Suprema chiedendo il rilascio dei manifestanti detenuti. La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. L’episodio avviene una settimana dopo che il Ministero dell’Informazione aveva annunciato il rilascio dei detenuti. Tuttavia, non ci sono state notizie di rilasci.
Nella zona centrale di Khartoum, le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeno contro centinaia di studenti riuniti alla Khartoum University.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/africaTech/idAFKCN1PV0NK-OZATP
7 Febbraio, Camerun – Gli Stati Uniti fermano l’assistenza militare al Camerun
Gli Stati Uniti hanno sospeso l’assistenza militare al Camerun per i sospetti di violazione dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza nelle zone nord e sudovest del Paese.
Gli Stati Uniti hanno concluso l’assistenza miliare e hanno ritirato la loro offerta al Camerun di far parte del State Partnership Program, un programma di cooperazione militare.
Il Camerun ha cooperato con gli Stati Uniti nella lotta contro il gruppo islamista Boko Haram, ma i gruppi dei diritti umani hanno accusato le autorità di usare la lotta contro i Boko Haram per inasprire i controlli contro gli oppositori politici.
Le autorità hanno arrestato il leader dell’opposizione Maurice Kamto in gennaio, accusandolo di mobilitare il dissenso contro il Presidente, Paul Biya, che governa dal 1982.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/topNews/idAFKCN1Q00WO-OZATP
8 Febbraio, Sierra Leone – Sierra Leone dichiara lo stupro emergenza nazionale
Il brutale stupro di una bambina da parte dello zio in Sierra leone è diventato il punto di coesione di una campagna che ha spinto il Presidente Julius Maada Bio a dichiarare la violenza sessuale come una emergenza nazionale.
La bambina di cinque anni, la cui identità è stata mantenuta segreta per ragioni di sicurezza, è rimasta paralizzata dalla vita in giù dopo che un parente di 28 anni l’ha violentata un anno fa.
“Non camminerà più e voglio vendetta per quello che è accaduto”, ha affermato la nonna. “L’uomo le ha rovinato la vita e merita di spendere la vita in prigione”.
L’aggressione è una delle tante rimaste impunite in Sierra Leone, dove i crimini sessuali sono condannati fino a 15 anni di prigione ma pochi casi sono stati perseguiti.
Dopo mesi di campagne portate avanti dagli attivisti, il Presidente ha annunciato l’emergenza nazionale e ha affermato che i condannati per violenza sessuale contro minori saranno condannati all’ergastolo.
Secondo i dati della polizia, i casi riportati di violenza sessuale sono raddoppiati nell’ultimo anno e hanno superato i 8500 casi. Gli attivisti, inclusa la first lady Fatima Bio, affermano però che i dati reali sono più alti.
La violenza di genere è vista tradizionalmente come un argomento taboo in Sierra Leone. Solo 12 anni fa il Parlamento ha firmato la prima legge sull’uguaglianza di genere.
L’implementazione della legge è stata lenta e le agenzie che devono occuparsi della legge hanno pochi fondi.
In Dicembre, la First Lady ha guidato una manifestazione nella capitale per risvegliare le coscienze sulla questione, e ha lanciato la campagna “Hands Off Our Girls” per sensibilizzare sulla violenza contro le bambine.
Fonte: Africa News
Link: http://www.africanews.com/2019/02/08/sierra-leone-declares-rape-national-emergency-life-sentence-for-culprits/
9 Febbraio, Somalia – Incursioni aeree statunitensi uccidono 15 sospetti miliziani di Al Shabaab
Gli Stati Uniti hanno organizzato attacchi aerei contri sospetti terroristi in Somalia, uccidendone 15.
Il Comando USA in Africa ha affermato che gli attacchi aerei sono stati eseguiti nei pressi di Gandarshe, nella regione del Lower Shabelle, e nei pressi di Bariire nella stessa regione.
Le incursioni aeree hanno ucciso 11 persone e secondo gli USA non sono stati colpiti civili. Sono aumentati gli attacchi aerei statunitensi da quando il Presidente Trump ha preso il potere.
Il gruppo Al Shabaab affiliato ad Al Qaida controllava un tempo ampie zone della Somalia, le forze dell’Unione Africana sono riuscite a respingerlo dalle maggiori città.
Fonte: Africa News, http://www.africanews.com/2019/02/09/us-airstrikes-kill-15-suspected-al-shabaab-militants/
10 Febbraio, Repubblica Democratica del Congo – Il numero di vittime di Ebola sale a 500
Il numero dei morti di ebola nella Repubblica Democratica del Congo ha raggiunto quota 500 persone, ha annunciato il Ministero della Salute del Paese.
Secondo il Ministero, ci sono stati 502 morti e 271 sono state curate. Tuttavia, il programma regolare di vaccinazione ha impedito altre morti.
Il Ministero della Salute, Oly Ilunga Kalenga, ha annotato che per la prima volta il programma di vaccinazione ha protetto circa 76.425 persone.
Il problema più grande riguarda l’alta mobilità della popolazione, ha aggiunto il Ministero. Questa è la seconda epidemia di Ebola da quando il virus ha ucciso 11.000 persone nell’Africa occidentale nel 2014. L’epidemia è iniziata nella regione di Kiyu ai confini con Uganda e Ruanda.
Ruanda, Uganda e Sud Sudan sono in allerta per il pericolo di diffusione della malattia, una delle più letali e comparsa per la prima volta in Sudan nel 1976.
Il virus può essere trasmesso agli uomini dagli animali. I sintomi sono febbre, forte mal di testa ed emorragia cerebrale. Nel 2014, l’ebola ha causato preoccupazione in tutto il mondo: l’epidemia è scoppiata in Liberia, Guinea e Sierra Leone e ha causato la morte di 11.000 persone e infettato 28.600 persone.
Fonte: Africa News
Link: http://www.africanews.com/2019/02/10/death-toll-from-dr-congo-ebola-outbreak-reaches-500/
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