Rassegna settimanale 26 novembre-2 dicembre 2018: Africa Subsahariana
26 novembre, Somalia – Esplosione: si contano almeno 7 vittime
Almeno sette persone sono state uccise e cinque ferite nell’esplosione di un’autobomba in un vivace mercato nella capitale somala Mogadiscio, lunedì 26 novembre.
La polizia dice che le forze di sicurezza hanno intercettato un veicolo sospetto carico di esplosivo che è esploso all’ingresso del mercato Kawo-Godey nel sud di Mogadiscio.
I testimoni aggiungono che la maggior parte degli edifici circostanti sono stati distrutti.
Fonte: Africanews
Link: http://www.africanews.com/2018/11/26/somalia-at-least-7-die-n-bomb-explosion/
27 novembre, Etiopia – Dopo l’incontro con i partiti di opposizione, il Primo Ministro promette libere elezioni
Il Primo ministro etiope Abiy Ahmed ha incontrato membri dei partiti di opposizione per discutere in che modo riformare il sistema elettorale del Paese, l’ultima mossa in una campagna per aprire un’arena politica, già dominata dalla sua coalizione di governo.
L’incontro con 81 gruppi di opposizione ha discusso martedì sui metodi di garanzia per “libere ed eque” elezioni nel 2020, ha twittato l’ufficio del leader etiope. Non vi è stato alcun commento immediato da parte dei gruppi di opposizione.
Sempre martedì, il Parlamento ha approvato nuovi membri della commissione di censimento, segnalando che il Paese si sta preparando a condurre il suo primo censimento in 10 anni, ha riportato l’agenzia di stampa etiope di stato.
L’Etiopia ha più di 80 etnie e ha progettato il suo sistema politico attorno ai gruppi etnici regionali, rendendo potenzialmente i contenziosi i risultati del censimento.
Fonte: Al Jazeera
28 novembre, Ciad – Prima visita del Presidente del Ciad in Israele
Il presidente della Repubblica del Ciad Idriss Deby ha dichiarato durante la sua storica visita in Israele che “il taglio dei legami diplomatici negli anni ’70 non ha impedito buoni rapporti” tra le due nazioni, anche se i legami rinnovati non rimuoveranno il problema palestinese.
La visita ufficiale di Deby in Israele si concentra principalmente sulle questioni di sicurezza, hanno riportato fonti in Ciad, aggiungendo che Israele ha fornito l’esercito ciadiano con armi e altre attrezzature quest’anno per aiutare nella sua lotta contro i ribelli del Nord.
Per Deby “tutte le opzioni sono aperte” per la cooperazione tra le due nazioni. Ha continuato affermando che spera in una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese e che “il dialogo aperto è la base” per qualsiasi soluzione.
Secondo le parole di Netanyahu, i due hanno parlato di “cambiamenti nelle relazioni tra Israele e il mondo arabo” e ha annunciato che visiterà altri Paesi arabi “molto presto”.
Fonte: Haaretz
29 novembre, Ciad – Meeting internazionale su Boko Haram
I membri Lake Chad Basin Commission stanno studiando come ridurre gli attacchi del gruppo militante islamico Boko Haram che si sono intensificati nella regione del Lago Ciad.
Il presidente ciadiano Idriss Déby Itno ha ricevuto Muhammadu Buhari, Mahamadou Issoufou e Philemon Yang che sono arrivati a N’Djamena giovedì.
I Presidenti della Nigeria e del Niger, così come il Primo Ministro del Camerun, partecipano all’incontro discutendo su come sconfiggere Boko Haram.
A metà novembre, i jihadisti hanno dichiarato la morte di 118 soldati in una serie di attacchi nella regione, e i Paesi vicini non sono stati risparmiati. Il numero delle vittime è stato smentito dalle fonti governative nigeriane che affermano si di 39 soldati.
Almeno 29 persone sono rimaste ferite mercoledì in un attacco suicida ad Amchidé, nella regione del Far Nord del Camerun, vicino al confine con la Nigeria.
Più di 27.000 persone hanno perso la vita dall’inizio dell’insurrezione jihadista nel 2009.
Fonte: Africanews
Link: http://www.africanews.com/2018/11/29/chad-international-meeting-against-boko-haram/
30 novembre, DR Congo – Seconda epidemia di ebola più grande della storia secondo fonti OMS
La micidiale epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo è ora la seconda più grande nella storia, dietro la devastante epidemia dell’Africa occidentale che ha ucciso migliaia di persone pochi anni fa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il dott. Peter Salama, capo delle emergenze dell’OMS, lo ha definito un “triste tributo” mentre il Ministero della salute della Repubblica Democratica del Congo ha annunciato che il numero di casi ha raggiunto 426.
Ciò include 379 casi confermati e 47 casi probabili.
Finora questo focolaio, dichiarato il 1° agosto, ha causato 198 morti confermate, ha detto il ministro della Sanità della Repubblica Democratica del Congo.
L’ultimo focolaio è il decimo nella Repubblica Democratica del Congo da quando l’Ebola è stata rilevata per la prima volta nel 1976.
La crisi è centrata intorno alla città orientale di Beni nel nord Kivu, una regione che è stata rovinata da conflitti armati, che ha ostacolato gli sforzi per frenare l’epidemia.
Attacchi di gruppi ribelli e aperta ostilità da parte di alcuni locali diffidenti hanno posto seri problemi agli operatori sanitari che gli esperti di Ebola affermano di non aver mai visto prima.
Molti si avventurano in missioni critiche di contenimento dei virus solo con l’accompagnamento delle forze di pace delle Nazioni Unite nelle aree in cui gli spari echeggiano quotidianamente.
Peter Jay Hotez, del Baylor College of Medicine, ha dichiarato ad Al Jazeera che la violenza ha contribuito al collasso delle infrastrutture sanitarie, quindi gli sforzi degli operatori sanitari sono seriamente ostacolati.
“Il bello è che ora abbiamo un vaccino, ma il problema è che, lavorando in un’area così instabile, devi garantire la sicurezza degli esperti di vaccinazioni e devi essere in grado di rintracciare potenziali contatti e farli vaccinare”.
Salama ha previsto che l’epidemia nella parte nord-orientale del Paese durerà almeno altri sei mesi prima che possa essere contenuta.
L’epidemia di Ebola in Africa occidentale ha ucciso oltre 11.000 persone dal 2014 al 2016.
Fonte: Al Jazeera
Link: https://www.aljazeera.com/news/2018/11/dr-congo-ebola-outbreak-largest-history-181130052759767.html
1 dicembre, Camerun – Il Camerun lancia il processo di disarmo, smobilitazione e reinserimento
Il Camerun sta lanciando un processo di DDR, “disarmo, smobilitazione e reinserimento”. Il decreto è stato firmato venerdì 30 novembre dal presidente Biya. Il testo spiega che questo programma è destinato combattere i terroristi di Boko Haram nell’estremo Nord del Paese, ma anche ai gruppi armati secessionisti attivi nelle regioni anglofone dell’Occidente.
La DDR sarà guidata dal capo del governo, ma saranno coinvolti anche dieci ministri, tra cui quello dell’Amministrazione territoriale, il ministro dell’Agricoltura o il ministero della Difesa. L’obiettivo è chiaro: offrire a chi accetta di deporre le armi di tornare alla vita civile. Il comitato istituito dal presidente camerunense prevede che le armi vengano raccolte, i veterani cantonali e accompagnati.
Fonte: Radio France Internationale
Link: http://www.rfi.fr/afrique/20181201-cameroun-programme-ddr-ouest-anglophone-extreme-nord-boko-haram
2 dicembre, Somalia – L’esercito statunitense annuncia l’uccisione di nove combattenti di Al Shabab
L’esercito degli Stati Uniti ha annunciato di aver ucciso nove combattenti in un attacco aereo il cui target erano i terroristi di Al Shabab stanziati a Lebede, Somalia, in un’azione parte delle operazioni di supporto al governo di Mogadiscio nel tentativo di indebolire il gruppo terrorista.
Il comando militare dell’Africa (Africom) ha riportato che l’attacco è stato effettuato venerdì. “Attualmente stiamo valutando questo attacco abbia ucciso nove miliziani senza il coinvolgimento di civili”, ha dichiarato l’Africom sabato scorso.
La dichiarazione non ha fornito dettagli su quelli uccisi.
Fonte: Al Jazeera