Rassegna settimanale 26 novembre-2 dicembre 2018: Giappone e Corea del Sud
26 novembre, Giappone- Expo 2025 attirerà a Osaka 3 milioni di persone dall’estero
Venerdì scorso Osaka ha vinto l’appalto per l’Expo 2025 in seguito ad un’assemblea generale del Bureau International des Expositions a Parigi.
Secondo le stime di un gruppo di esperti, l’esposizione universale che si terrà a Osaka nel 2025 attrarrà circa 28 milioni di persone. Il Resona Research Institute, connesso alla Resona Holdings Inc., ha comunicato che si attendono circa 1,4 milioni di visitatori stranieri in Giappone, interessati principalmente dall’Expo.
Se si considera il rapido aumento di turisti in Giappone negli ultimi anni, è facile prospettare una crescita di circa il 10% dei visitatori stranieri per l’Expo di Osaka, rispetto al 5% rappresentato da chi ha partecipato all’esposizione nella Prefettura di Aichi nel 2005.
Si prevede un impatto economico positivo, con un apporto di 1,3 trilioni di yen alla regione del Kansai e 2,2 trilioni in tutto il Paese. Gli esperti hanno elaborato queste previsioni sulla base del netto incremento di turisti provenienti dall’estero che scelgono il Kansai come meta.
Fonte: Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2018/11/26/national/think-tank-says-2025-osaka-expo-will-draw-3-million-visitors-abroad/#.W_17yN1KjIV
27 novembre, Giappone – L’incontro tra Abe e il governatore di Okinawa Denny Tamaki riguardo la base americana previsto per mercoledì
Come annunciato dal portavoce del governo, questo mercoledì il Primo Ministro Shinzo Abe incontrerà Denny Tamaki, governatore di Okinawa, per discutere in merito al piano di ricollocazione di una delle più importanti basi militari statunitensi all’interno dell’isola principale della prefettura.
L’incontro si terrà prima dello scadere, previsto per la giornata di venerdì, della possibilità per il governo di Okinawa di presentare una contestazione al comitato incaricato di risolvere i conflitti tra le amministrazioni locali e quella centrale.
Nel mese di novembre Okinawa e il governo centrale hanno infatti cercato di tenere aperto il dialogo attraverso la pianificazione di un trasferimento della U.S. Marine Corps Air Station di Futenma, senza riuscire però a raggiungere una concretizzazione.
La ricollocazione della base di Futenma dalla città di Ginowan verso l’area costiera di Henoko, molto meno popolosa, è ormai da lungo tempo causa di aspro dibattito tra il governo centrale e quello di Okinawa, soprattutto se si considera che l’accordo tra Tokyo e Washington per il trasferimento risale al 1996.
D’altra parte, molti dei residenti di Okinawa, su cui grava il compito di ospitare la maggior parte delle forze militari americane in Giappone, coltivano la speranza di una definitiva rimozione della base dalla prefettura.
Inizialmente entrambe le parti in causa avevano intenzione di rimandare l’incontro fino a venerdì, ma è stato già deciso di comune accordo che le consultazioni avranno seguito anche oltre tale data se sarà necessario.
Nel frattempo, a Naha l’Assemblea della Prefettura di Okinawa ha adottato all’unanimità una risoluzione che richiede al governo giapponese e a quello statunitense di sospendere i voli dei caccia in seguito allo schianto di un aereo da guerra all’inizio del mese.
Un Carrier Air Wing 5 FA-18, appartenente al vettore aereo USS Ronald Reagan, si è schiantato a circa 300 km di distanza da Okinawa il 12 di novembre, senza che i due membri dell’equipaggio riportassero ferite mortali. L’assemblea ha quindi avanzato la richiesta di fermo fino all’accertamento delle cause dell’incidente.
Fonte: Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2018/11/27/national/politics-diplomacy/abe-meet-okinawa-gov-tamaki-wednesday-u-s-base-transfer/
28 novembre, Corea del Sud – Le polvere sottili saranno letali per tutto l’inverno
La Corea è stata recentemente colpita da livelli di polveri sottili ad alto rischio per la salute, causati da vari fattori esterni, tra cui spiccano l’ondata di emissioni e smog dalla Cina e l’inquinamento prodotto internamente.
In passato questo problema era particolarmente sentito in primavera, ma ora si è esteso anche alla stagione invernale e, secondo la Korea Meteorological Administration (KMA), la situazione è destinata a peggiorare.
L’alta pressione continentale, ossia l’anticiclone, provoca in genere forti venti freddi in Cina e in Mongolia, in grado di trasportare altrove gli inquinanti atmosferici. In questo modo, il livello di polveri fini nell’aria tende a diminuire durante l’inverno, ma la KMA prevede un anticiclone continentale piuttosto debole questo inverno e le temperature saranno più alte della media stagionale, generando dunque l’effetto opposto.
Un altro fattore di grande impatto è il fenomeno climatico noto come El Niño, il quale indebolirà i venti stagionali che soffieranno verso la penisola coreana.
“L’indebolirsi delle alte pressioni atmosferiche causerà un indebolimento delle correnti a getto, provocando una congestione dei flussi d’aria”, ha sottolineato Jang Im-suk, a capo dell’Air Quality Forecasting Center presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Ambientale, “In aggiunta, El Niño riduce il flusso atmosferico nell’Asia Nord-orientale. Tutto questo potrebbe spiegare il permanere delle polveri sottili nel Paese a causa della scarsa circolazione dei flussi atmosferici questo inverno”.
La questione delle polveri è particolarmente grave perché causa numerosi problemi di salute, soprattutto a livello respiratorio, e impedisce lo svolgimento di attività all’aperto.
Il governo incontra anche delle difficoltà nel trovare delle contromisure efficaci, mentre il Ministro dell’Ambiente Cho Myung-rae ha ricordato martedì che è necessario smettere di incolpare la Cina e iniziare a prendere delle decisioni concrete per combattere il problema.
In base alle ricerche del Ministero, il 52% delle polveri sottili proviene da fattori esterni, ma sono richieste ulteriori azioni per risalire alla misura esatta in cui la Cina ha contribuito alla situazione.
Fonte: Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/371_259502.html
29 novembre, Giappone – La Corte Suprema della Corea del Sud sancisce il compenso per lavoro forzato da parte del Giappone
La Corte Suprema della Corea del Sud ha deciso che un’altra società giapponese dovrà compensare finanziariamente 10 cittadini coreani per i lavori forzati imposti durante il dominio coloniale di Tokyo tra 1910 e 1945 sulla Penisola Coreana; la seconda sentenza di questo tipo nello stesso mese ha di nuovo provocato forti proteste dal Giappone.
Il recente verdetto sulla Mitsubishi Heavy Industries era previsto dopo che la Corte Suprema ha sancito alla fine di ottobre lo stesso tipo di compensazione da parte di un’altra azienda giapponese per quattro uomini coreani vittime di lavori forzati dell’epoca coloniale. La sentenza del 30 di ottobre, dopo cinque anni di deliberazione presso la Corte, è stata la prima della storia nel suo genere.
Queste sentenze della Corea del Sud rischiano di sfavorire le relazioni con il Giappone, il quale sostiene che tutte le questioni di compensazione sono state risolte quando Tokyo e Seoul firmarono un trattato nel 1965 per ristabilire i loro legami diplomatici. Inoltre, le recenti sentenze avranno probabilmente un effetto simile anche sulle cause pendenti in altre corti sudcoreane.
Il Ministro degli Esteri Taro Kono ha affermato che si tratta di una sentenza “estremamente disdicevole e assolutamente inaccettabile”, in quanto imporrebbe danni ingiusti alle compagnie giapponesi e stravolgerebbe il fondamento legale delle relazioni amichevoli e di cooperazione tra Giappone e Corea del Sud risalenti al 1965.
Il segretario generale del Gabinetto Yoshihide Suga ha richiesto alla Corea del Sud di ritrattare questa decisione immediatamente, avvertendo che il Giappone è disposto a considerare “ogni opzione”, inclusa quella di portare la questione di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia.
Il Ministro degli Esteri sudcoreano ha definito il criticismo giapponese “molto spiacevole”, esortando a ridurre l’eccesso di repliche contrarie alle sentenze del sistema giudiziario della Corea del Sud. Il portavoce Noh Kyu-duk ha anche sostenuto che il Paese è intenzionato a lavorare ancora nella costruzione di una relazione positiva nel futuro con il Giappone.
Il Giappone ha avanzato proteste simili in seguito alla sentenza sudcoreana del mese scorso contro la Nippon Steel & Sumitomo Metal Corp, che dovrebbero compensare quattro querelanti con 100 milioni di won ($87,680) ciascuno.
Tuttavia, è improbabile che le due società giapponesi si adeguino alle sentenze sudcoreane, le quali sono definitive e non possono essere contestate in appello.
In due verdetti separati riguardanti 10 vittime del lavoro forzato o i loro familiari in lutto, la Corte Suprema ha stabilito giovedì che Mitsubishi debba far corrispondere tra gli 80 e 150 milioni di won ($71,190-$133,510) come compensazione per ciascun querelante.
Settimana scorsa la Corea del Sud ha anche annunciato l’intenzione di sciogliere la fondazione finanziata dal Giappone che mirava a compensare le vittime della schiavitù sessuale del periodo bellico. Questa mossa, che porrebbe fine all’accordo del 2015 che voleva risolvere l’impasse in merito alla questione, è stata però criticata dal Giappone.
Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/national/S-Korea’s-top-court-orders-2nd-Japanese-company-to-compensate-forced-laborers
30 novembre, Corea del Sud – La Corea del Sud apre le trattative con l’Argentina per il ‘visto Vacanza-Lavoro’
La Corea del Sud ha intenzione di firmare un programma di Working Holiday Visa (visto Vacanza-Lavoro) con l’Argentina per permettere a persone ammesse in questo modo a viaggiare e lavorare nei rispettivi Paesi, come ha affermato il Presidente Moon Jae-in venerdì.
“In occasione di un incontro con il Presidente argentino Mauricio Macri, proporrò dei piani per aumentare i rapporti di fiducia reciproca e migliorare le relazioni. Uno di essi sarà la firma di un programma Vacanza-Lavoro”, ha spiegato Moon durante una cena ufficiale con circa 230 business leader sudcoreani e stanziati nella capitale argentina.
Il programma permetterà ai coreani di acquisire esperienze di viaggio, lavoro e di vita uniche e di rafforzare la loro comprensione della cultura argentina – e viceversa, ha sottolineato Moon.
Il summit tra Moon e Macri previsto per sabato segna il primo incontro di questo tipo tra Corea del Sud e Argentina in 14 anni, secondo Cheong Wa Dae.
Moon ha aggiunto che “la Corea del Sud sta anche valutando un accordo con l’Argentina per aiutare i sudcoreani che residenti nel Paese a ottenere maggiori esenzioni fiscali e persino diritti pensionistici”, sempre nell’ottica di rafforzare i legami di lunga data tra i due Stati.
Un altro punto importante per Moon è poi il sostegno ai coreani che abitano in Argentina nella conservazione della lingua, storia e cultura coreane.
Moon e la first lady Kim Jung-sook sono giunti in Argentina prima del summit del G20, che riunisce i leader delle 20 potenze mondiali più influenti per discutere di tematiche come il commercio e l’ambiente.
Il Presidente ha anche affermato che la Corea del Sud aumenterà il proprio supporto all’industria tessile nel Paese sudamericano, in quanto si tratta di un settore di grande interesse per i sudcoreani proprietari di attività imprenditoriali laggiù.
Fonte: Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/11/356_259621.html
1° dicembre, Giappone – Stati Uniti, Giappone e India a favore di una maggiore apertura in Asia al contrario della Cina
I leader di Stati Uniti, Giappone e India si sono incontrati questo venerdì per la prima volta e hanno sottolineato il desiderio di rendere più aperta la navigazione in Asia per rafforzare il senso di unità, avendo chiara in mente la posizione della Cina in merito.
Il Presidente americano Donald Trump, il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe hanno approfittato del summit del G20 a Buenos Aires per concretizzare questo incontro.
Il meeting di circa 15 minuti ha avuto un significato simbolico più che l’obiettivo di elaborare delle strategie, ma ha comunque evidenziato le preoccupazioni comuni riguardo l’influenza crescente della Cina.
Il Giappone e l’India hanno sempre avuto dispute territoriali con la Cina, mentre Trump da tempo cerca di fare pressione sul Paese in materia commerciale, sollevando anche la questione della posizione di Pechino nel Mar Cinese meridionale.
L’amministrazione di Trump ha parlato sempre più spesso di un “Indo-Pacifico aperto e libero”, un’idea favorita da Abe, che sostiene la necessità di mantenere l’Asia aperta alla navigazione e al commercio.
Modi e Abe hanno entrambi incontrato separatamente il Presidente cinese Xi Jinping, mentre l’incontro con Trump è fissato per sabato e volgerà sul tema delle diatribe commerciali.
Le tensioni tra Cina e Giappone sono in diminuzione recentemento, come dimostrato dalla visita ufficiale di Abe a Pechino dello scorso ottobre, la prima da parte di un premier giapponese in sette anni.
Fonte: Japan Today
Link: https://japantoday.com/category/politics/countering-china-us-japan-and-india-push-for-open-asia
2 dicembre, Giappone – Si prevede l’obbligo di un test linguistico per l’ottenimento del visto
Secondo alcune fonti, il governo sta considerando l’introduzione di un test per verificare la conoscenza della lingua giapponese per i richiedenti due tipi di visto per lavoratori stranieri.
Il primo tipo di visto sarà riconosciuto agli stranieri con specifiche abilità professionali, mentre il secondo tipo riguarderà coloro in possesso di competenze superiori. Il governo giapponese punta ad introdurre questi status diversi a partire dall’aprile dell’anno prossimo.
Il test linguistico riguarderà la prima categoria e, per passare l’esame, i richiedenti dovranno dimostrare di avere una conoscenza del giapponese sufficiente ad intrattenere conversazioni della vita quotidiana.
Questo test saranno introdotto probabilmente dall’aprile del 2019 e ci saranno sei sessioni all’anno, principalmente nei Paesi del Sudest asiatico, con prove scritte e pratiche per verificare le capacità professionali dei richiedenti.
Gli appartenenti alla prima categoria potranno lavorare in 14 aree lavorative diverse, tra cui il settore infermieristico, delle costruzioni, dell’agricoltura e quello automobilistico.
Per quanto riguarda la seconda categoria, i test saranno stabiliti in un secondo momento, in quanto il governo prevede che non ci saranno richieste di questo tipo per il primo anno.
Fonte: Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2018/12/02/national/common-japanese-language-test-eyed-new-visas/#.XAQYnlNKjIU
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