Rassegna settimanale 29 ottobre – 4 novembre 2018: Sudest asiatico
29 ottobre, Birmania – Rilasciati giornalisti birmani della Eleven Media group
Rilasciati su cauzione i tre giornalisti della Eleven Media group.
L’arresto di Phyo Wai Win e dei redattori Kyaw Zaw Lin e Nayi Min di due settimane fa, segue la pubblicazione di un report sul finanziamento della rete di autobus a Yangon. Gli uomini sono stati accusati di aver pubblicato un tipo di informazione volta a “spaventare o allarmare l’opinione pubblica”.
L’arresto dei tre professionisti è successivo alla condanna dei giornalisti della Reuters a sette anni di carcere per aver investigato sull’uccisione di dieci musulmani. Il caso ha avuto risonanza in tutta l’Asia e nel mondo.
Fonte: The Straits Times
30 ottobre, Indonesia – Tragedia su un aereo della Lion Air
Poco dopo essere decollato da Jakarta, un aereo della Lion Air si è schiantato nell’acqua a sette miglia nautiche a largo della costa. Il volo trasportava 189 persone ed era diretto a Pangkalpinang partendo dall’aeroporto internazionale di Tangerang.
L’aereo JT610 della Lion Air, una compagnia low cost indonesiana, aveva solo tre mesi di vita, e prima del decollo aveva avuto problemi tecnici a Bali. Ciononostante, essi erano stati “risolti in accordo alla procedure” ed era stato dato il consenso a volare.
Per i passati incidenti con la compagnia, Stati Uniti e l’Unione Europea avevano vietato voli sui propri territori dal 2007. Il bando era stato revocato appena nel 2016.
Fonte: Asian Correspondent
31 ottobre, Bangladesh – I rifugiati Rohingya in Bangladesh inizieranno a tornare in Birmania a novembre
Sono centinaia di migliaia i rifugiati Rohingya che cominceranno a tornare nello stato di Rakhine a novembre, appena una settimana dopo che le Nazioni Unite hanno puntualizzato il “continuo” genocidio nei confronti della minoranza musulmana da parte dei militari dello stato natio.
Il processo di rimpatrio è previsto tra due settimane, appena il governo birmano e bengalese avranno raggiunto un accordo.
Le Nazioni Unite hanno stimato circa 10,000 Rohingya uccisi dalle forze del governo birmano dall’inizio della crisi in agosto dello scorso anno, altri 700,000 sono scappati in Bangladesh e in altri paesi del Sudest asiatico.
I Rohingya sono un gruppo etnico considerato tra i più perseguitati al mondo e la Birmania ha sempre rifiutato loro la cittadinanza e l’accesso ai beni basilari.
Fonte: Asian Correspondent
1 novembre, Tailandia – La Tailandia potrebbe legalizzare la marijuana legale già dalla prossima settimana
Il Ministero della Pubblica Sanità tailandese ha dichiarato che renderà legale l’uso della marijuana terapeutica entro il mese prossimo, aggiungendosi alla lista dei paesi nella quale viene già utilizzata tra i quali Canada, Australia, Israele e diversi stati americani.
Se la legge dovesse passare, la Tailandia diventerà il primo paese asiatico ad aver reso legale la cannabis ad uso medico, sfruttando un mercato per lo più statunitense, che si stima possa raggiungere i 55.8 miliardi di dollari nel 2025.
Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/11/thailand-could-legalise-medical-weed-as-early-as-this-month/
2 novembre, Malesia – Jho Low, ex banchiere della Goldman, accusato dello scandalo 1MDB
I procuratori statunitensi hanno presentato le accuse penali contro due ex banchieri della Goldman Sachs Inc ed il finanziere malese Low Taek Jho, legati allo scandalo sui fondi sovrani della 1Malaysia Development Berhad (1MDB).
Tim Leissner, precedente partner della Goldman Sachs in Asia, si è dichiarato colpevole di riciclaggio di denaro e associazione a delinquere, ed ha accettato di rinunciare 43.7 milioni di dollari. L’altro uomo accusato, Roger Ng, è stato invece arrestato in Malesia; il finanziere Jho Low è ancora a piede libero.
La banca di investimento Goldman, che ha ottenuto circa 600 milioni di commissioni per il suo lavoro con la 1MDB, non ha espresso commenti, ma nel passato ha ripetutamente negato di aver compiuto atti illeciti e si è dichiarata pronta a collaborare con le autorità.
Fonte: The Straits Times
3 novembre, Filippine – Filippine: il luogo più pericoloso in Asia per un giornalista
Le Filippine sono il paese asiatico dove è più pericoloso svolgere il mestiere di giornalista.
Quattro professionisti sono stati uccisi lo scorso anno, portando la conta dei morti a nove, da quando il presidente Rodrigo Duterte è salito al governo in giugno del 2016. Inoltre, secondo il Philippine Centre for Media Freedom and Responsibility, sono stati almeno ottantacinque gli attacchi, sei i tentativi di omicidio e undici le minacce di morte, a danni di reporter operanti nel paese.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/most-dangerous-place-for-journalists-in-asia
4 novembre, Birmania – Elezioni straordinarie in Birmania: una rara occasione per testare il supporto a Suu Kyi
Gli elettori birmani hanno espresso il loro voto in una piccola ma cruciale elezione. Un raro test per sondare il supporto ad Aung San Suu Kyi ed al suo partito.
La leader, ed il National League for Democracy (NLD), sono saliti al potere nel 2015 con una vittoria schiacciante dopo decenni di governo militare.
Nonostante la donna abbia perso popolarità a livello mondiale per la crisi Rohingya, essa sembrerebbe ancora essere supportata in patria.
I primi risultati saranno annunciati oggi.
Fonte: The Straits Times
Featured Image Source: Pixabay