Rassegna settimanale 22-28 ottobre 2018: Sudest asiatico
22 ottobre, Indonesia – Il gruppo terroristico JAD rimane un grave pericolo
Jamaah Ansharut Daulah (JAD), un gruppo terroristico indonesiano affiliato allo Stato Islamico, rimane una delle principali minacce per la sicurezza del paese, secondo il report dell’Institute for Policy Analysis of Conflict (IPAC). In base allo studio, l’organizzazione sarebbe in grado di lanciare attacchi malgrado i numerosi arresti dei suoi esponenti.
“La sconfitta dello Stato Islamico nel Medio Oriente non ha indebolito la determinazione dei suoi sostenitori a lottare nel loro paese visto che non possono più recarsi in Siria” ha dichiarato Sidney Jones, direttore dell’Ipac. I prossimi attacchi potrebbero avvenire dopo un periodo di tranquillità, approfittando così di un attenuamento delle misure di sorveglianza.
Da quando l’organizzazione è stata messa al bando, la polizia e le unità di contro terrorismo hanno portato avanti dozzine di arresti, facendo ampio uso di nuove leggi che permettono di arrestare più facilmente i sospettati terroristi. Ciononostante, secondo l’esperto di terrorismo Ridwan Habib, gli sforzi della polizia non sarebbero sufficienti per sradicare tutte le cellule terroriste.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/homegrown-terror-group-jad-remains-a-threat-in-indonesia-despite-crackdowns-experts
23 ottobre, Vietnam – Nguyen Phu Trong eletto nuovo presidente del Vietnam
I legislatori vietnamiti hanno eletto il leader del partito comunista Nguyen Phu Trong, l’unico candidato, presidente della repubblica. Il nuovo capo di stato ha ricevuto il 99.8 percento dei voti favorevoli. L’elezione è avvenuta dopo circa un mese dalla scomparsa del predecessore, Tran Dai Quang, deceduto all’età di 61 anni a causa di una grave malattia.
Il ruolo del presidente è solitamente cerimoniale, l’elezione di Trong potrebbe però portare ad un’importante svolta. Per la prima volta da Ho Chi Minh, il presidente della repubblica sarà anche il capo del partito comunista. “E’ un immenso onore, e allo stesso tempo una grande responsabilità per me”. Il doppio ruolo del presidente all’interno dei cosiddetti “quattro pilastri” della nazione gli conferirà grandi poteri all’interno del governo. Gli altri due “pilastri” sono il primo ministro e il presidente del parlamento.
Secondo numerosi analisti Trong potrebbe lanciare una campagna anticorruzione simile a quella del 2016, data della sua rielezione a capo del partito comunista. Il presidente è anche noto per la poca tolleranza nei confronti dei dissidenti politici.
L’ambasciatore americano si è congratulato con l’uomo per la sua elezione e spera di poter “continuare a lavorare con il presidente Trong per rafforzare ed estendere i rapporti tra Stati Uniti e Vietnam”.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/new-vietnam-president-nguyen-phu-trong-sworn-in-after-998-vote
24 ottobre, Tailandia – L’Insurrezione nella Tailandia del Sud in cima all’agenda durante la visita di Mahathir in Tailandia
Il primo ministro malese Mahathir Mohammad incontrerà il suo omologo tailandese Prayut Chan-o-cha mercoledì 24 ottobre. Durante la visita, tra gli argomenti discussi ci sarà l’Insurrezione nella Tailandia del sud, un conflitto di dimensioni contenute ma pur sempre sanguinoso. Il sud del paese è conteso tra il governo tailandese e un gruppo di ribelli musulmani di etnia Malay che chiedono maggiore autonomia all’interno di un paese prevalentemente buddista. Dal 2004 sono decedute circa 7000 persone nelle ostilità.
Il governo malese ha da sempre mediato tra il governo tailandese ed il Mara Patani, un gruppo di copertura che si proclama una fazione politica incaricata di rappresentare un’estesa rete di ribelli. Se negli ultimi hanno le discussioni si sono arenate, la visita di Mahathir dovrebbe dare uno “slancio al processo di pace”, ha dichiarato il ministro degli affari esteri malese.
Gli esperti del conflitto sono però scettici quanto alle possibilità di successo. “Mara Patani ha dichiarato che non si siederà al tavolo dei negoziati finché non ci sarà un governo democraticamente eletto in Tailandia” ha dichiarato Don Pathan, un analista tailandese. “Più importante ancora, il BRN, il gruppo che controllo praticamente tutti i combattenti sul campo, non è stato incluso nel dialogo.”
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/deep-south-conflict-tops-agenda-as-mahathir-visits-thailand
24 ottobre, Filippine – L’inizio della fine per Duterte?
Dopo due anni di controversie e condanne da parte della comunità internazionale, gli ultimi sondaggi mostrano che il presidente filippino Rodrigo Duterte, sta conoscendo il suo primo importante calo di popolarità. Non sembra però esser dovuto alla sua sanguinosa guerra alla droga, o al suo approccio politico aggressivo o per avere eroso la fiducia della popolazione.
Il vulcanico presidente ha fino ad ora goduto di una popolarità invidiabile per un presidente democraticamente eletto.
La popolarità del presidente rimane relativamente alta, anche se alcuni aspetti della presidenza Duterte iniziano ad essere più apertamente criticati.
FA CIO’ CHE HA PROMESSO
Ciononostante, l’opinione di Fyke Silvano non è cambiata. L’ingegnere elettrico ha visto importanti cambiamenti nella sua provincia di Suriago da quando è stato eletto Duterte. Sotto l’ambiziosa iniziativa “Build, Build, Build” – volta ad aumentare le spese per le infrastrutture e sviluppare progetti industriali così da creare nuovi lavori – Silvano ha notato che le strade sono più grandi e numerosi mercati sono stati costruiti.
La criminalità’ – uno dei pilastri della campagna di Duterte – sta diminuendo in tutto il paese. Mentre le misure prese dal presidente sono state abbondantemente criticate a livello internazionale, sono un successo secondo Silvano.
“La sua guerra alla droga è un successo, la città è state recentemente dichiarata libera da qualsiasi stupefacente. E lo devo ringraziare per questo”. “La criminalità sta diminuendo anno dopo anno. Quindi devo dire che sta facendo un ottimo lavoro.”
Le statistiche nazionali della polizia dimostrano che da luglio 2016 a giugno 2018 la criminalità è diminuita del 21.5 percento se paragonato allo stesso periodo tra 2014 e 2016. Il quadro è però oscurato dal fatto che gli omicidi siano aumentati del 1.5 percento in tutto il paese e del 112 percento nell’area di Manila.
RAPPORTI DIPLOMATICI
Silvano ha anche dichiarato che la politica estera del presidente è uno dei suoi più importanti successi. Anche se percepita come “anti-occidentale”, secondo l’uomo i rapporti militari delle Filippine non sono mai stati così solidi. La partecipazione del paese agli esercizi militari australiani di Kakadu e soprattutto l’addestramento condotto dagli Stati Uniti a Balikatan ne sarebbero una dimostrazione.
Malgrado questi successo, l’uomo ha riconosciuto che ci sono alcuni problemi con la personalità del presidente in sede diplomatica e che questo non sia sempre un vantaggio.
“Devo ammettere che è responsabile di diversi passi falsi diplomatici” ha dichiarato l’uomo facendo riferimento ai termini spesso volgari usati dal presidente.
“Se fosse solo un po’ più preciso nei suoi discorsi invece di pronunciare frasi poco chiare. Un esempio di questo è quando ha chiamato Dio ‘stupido’. Molte persone lo hanno accusato di blasfemia”.
Nel mese di febbraio il presidente aveva anche detto ai soldati di sparare “nella vagina” alle colleghe ribelli.
Durante la sua campagna del 2016, parlando di una rivolta in carcere durante la quale una missionaria australiana è stata uccisa, l’allora candidato dichiarò: “Se fossi arrabbiato per lo stupro? Certo. Ma era anche così bella. Il sindaco (Duterte all’epoca era sindaco della città) avrebbe dovuto essere il primo. Che spreco”
Inoltre, il presidente ha ripetutamente minacciato gli ufficiali di polizia corrotti, ha ammesso di aver commesso un omicidio, ha chiamato l’ex presidente Obama un “figlio di puttana”, così come il Papa e si è paragonato ad Hitler.
LE PRIME FALLE
Non è stato un anno facile per il presidente. La sua riforma fiscale, volta ad eradicare la povertà sembra avere l’effetto opposto.
Secondo una ricerca del Guardian i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati, l’inflazione dei prezzi del cibo ha raggiunto il 10 percento solamente nel mese di settembre. Nella regione settentrionale di Zamboanga, una severa carestia ha causato un aumento del 75 percento del prezzo del riso. Per evitare il peggio, il governo ha rimosso le restrizioni in vigore sulle importazioni di riso.
L’inflazione ha raggiunto circa il 7 percento, il tasso più alto degli ultimi 9 anni. L’ONG Save the Children ha dichiarato che sono circa otto milioni le famiglie toccate da questo problema. Il gruppo ha persino rilasciato una dichiarazione nella quale ha esortato le mamme di neonati ad allattare i propri figlio così da evitare casi di malnutrizione e “diminuire il peso fiscale” delle famiglie.
I critici del presidente si sono anche trovati in numerosi guai giudiziari. Il caso più recente è quello del senatore Antonio Trillanes contro il quale è stata riesumata l’accusa di ribellione di oltre 15 anni fa.
MEDIA BUGIARDI
Per i fedelissimi di Duterte, tutte queste preoccupazioni possono essere spiegate accusando tutti tranne l’uomo alla guida del paese.
L’opposizione ed i media stanno creando questa “isteria”. L’inflazione è dovuta all’ “aumento dei prezzi del petrolio”. La carenza di riso è dovuta agli “accumulatori compulsivi” e “avidi commerciati” e la maggior parte dei filippini “vogliono Trillanes condannato a morte”.
E i sondaggi che dimostrerebbero il calo di popolarità del presidente sarebbero condotto dagli “oppositori del presidente” la cui popolarità sarebbe “più alta che mai”.
Malgrado il fatto che numerosi sostenitori del presidente continuino a diffondere notizie false – uno tra i quali è stato nominato consigliere – il presidente stesso ha accusato i media di sensazionalizzare le proprie notizie su di lui, specialmente quelle riguardanti la guerra alla droga.
I dati del Pew Research Centre dimostrano che questi argomenti non convincono la maggior parte dei filippini. Circa l’86 percento crede che le notizie siano riportate in maniera fedele.
Nonostante questo fatto, la libertà di stampa è ampiamente diminuita sotto l’amministrazione Duterte. Il paese occupa la posizione numero 133 su 180 nel report di Report Without Borders sulla libertà di espressione.
Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/10/are-filipinos-finally-done-with-rodrigo-duterte/
26 ottobre, Malesia – La moglie di Najib nuovamente interrogata
La moglie dell’ex premier Najib Razak, Rosmah Mansor, è stata nuovamente interrogata dalla polizia malese sul caso noto come 1MDB. Secondo una fonte “gli investigatori le chiederanno maggiori informazioni sul caso 1MDB, e suoi beni sequestrati in una serie di appartamenti legati all’ex premier. È una parte importante della complessa investigazione sul fondo sovrano 1MDB.”
Il caso 1MDB è uno scandalo finanziario legato all’ex premier Najib Razak, nel quale sarebbero stati dirottati 11 miliardi di dollari. Nel mese di maggio la polizia ha condotto una serie di investigazioni in alcuni appartamenti nei quali sono stati sequestrati grandi quantità di denaro, gioielli e oggetti di lusso.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/former-malaysian-pm-najibs-wife-rosmah-mansor-set-to-be-questioned-over-1mdb-again
27 ottobre, Indonesia – Crisi sanitaria in Indonesia
Un mese dopo la distruzione causata dallo tsunami, la città di Palu sta affrontando una grave crisi sanitaria. Il possibile arrivo di piogge torrenziali aumenta le paure di diffusione di malattie infettive come la malaria e la febbre tropicale. Il terremoto di magnitudo 7.4 e lo tsunami hanno ucciso 2.200 persone e forzato 220.000 persone fuori dalle proprie abitazioni. In aggiunta, migliaia di persone sono scomparse e si presume che siano morte.
Nel disperato tentativo di rallentare le malattie e le infezioni, le autorità hanno usato gli elicotteri per spruzzare grandi quantità di disinfettante nelle aree più a rischio. Secondo alcune stime sotto le macerie ci sarebbero oltre 5.000 cadaveri in decomposizione.
Le autorità hanno costruito delle scuole temporanee e zone sicure per i bambini. Le linee telefoniche e l’elettricità sono state ristabilite in gran parte delle abitazioni e dei commerci. Malgrado gli sforzi delle autorità indonesiane i medici sul posto hanno notato un aumento dei casi di febbre, diarrea e infezioni respiratorie. Centinaia di migliaia di persone sono ancora senza una casa e molti di loro vivono davanti alle loro case distrutte.
“è probabile che vedremo sempre più persone ammalarsi… considerando quanto sia difficile mantenere gli standard igienici, con la pioggia che fornisce le condizioni perfette per la proliferazione delle zanzare, e centinaia, se non migliaia di corpi che si stanno decomponendo ovunque” ha dichiarato Selina Sumbung, direttrice dell’ONG Sayangi Tunas Cilik.
Fonte: The Straits Times
28 ottobre, Tailandia – Il partito di opposizione sceglie il proprio leader
Il primo partito di opposizione tailandese Pheu Thai Party ha scelto il proprio di fatto presidente Viroj Pao-in come leader. Il partito ha dichiarato che deciderà più tardi se Viroj sarà il candidato per prossime elezioni del 2019 dopo quattro anni di governo militare.
Dal 2014, un colpo di stato ha visto la giunta militare prendere il potere e Prayut Chan-o-cha diventare il primo ministro. La Tailandia ha una lunga storia di colpi di stato guidati dalle forze militari. Ciò è dovuta alla profonda frattura all’interno del paese tra i sostenitori della monarchia all’interno delle città e le cosiddette magliette rosse nelle zone rurali.
Fonte: The Straits Times
Link: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/thailands-main-opposition-pheu-thai-party-picks-leader-ahead-of-general-election
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