Rassegna settimanale 16 -22 luglio 2018: Giappone e Corea del Sud
16 luglio, Giappone – Il Giappone fornirà l’addestramento dei soldati di pace per le nazioni dell’ASEAN
Il Giappone fornirà aiuti nell’addestramento del personale degli Stati membri dell’ASEAN che prendono parte alle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite. Il Governo ha fornito in Africa l’addestramento riguardante l’utilizzo di macchinari pesanti e ha intenzione di espandere il medesimo programma anche alle nazioni appartenenti all’ASEAN.
In linea con la pianificazione del budget riguardanti tali spese, il Giappone sta pianificando l’invio, nel corso dell’anno, del personale delle Forze di Autodifesa. In seguito al ritorno delle unità in missione in Sud Sudan nel maggio 2017, non vi sono unità delle SDF impegnate in missioni delle Nazioni Unite.
A causa delle norme che regolano la partecipazione del Giappone in tali attività, il Governo è attualmente impegnato nella ricerca di una nuova missione in cui impiegare le Forze di Autodifesa, con la clausola che si individui un’area in cui le condizioni di sicurezza siano stabili. Durante la ricerca, il Governo darà priorità al rafforzamento delle capacità delle potenze estere.
Il personale delle Forze di Autodifesa è stato impiegato in Kenya e Uganda dal 2015, dove ha addestrato all’utilizzo di bulldozer alla pavimentazione stradale. Il Giappone ha intenzione di avviare simili progetti nell’ASEAN, in particolare al personale delle nazioni che prendono parte o che hanno intenzione di partecipare alle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, in modo da aumentare la loro capacità tecnologica.
Rafforzando le proprie relazioni con tale progetto di addestramento, il Giappone vuole contrastare la crescita della presenza cinese nelle attività di mantenimento della pace delle Nazioni Unite e di assumere un ruolo più importante all’interno della comunità internazionale.
Fonte: The Japan Times
17 luglio, Giappone – Giappone e Stati Uniti allargano il patto nucleare, il Giappone mira a ridurre le scorte di plutonio
Il Giappone e gli Stati Uniti hanno esteso l’accordo bilaterale sul nucleare che è stato alla base delle politiche giapponesi finalizzati all’enfatizzazione del riciclo del combustibile nucleare. Il patto, entrato in vigore nel 1988, ha permesso al Giappone di ritrattare il combustibile nucleare esaurito, estrarre plutonio e uranio arricchito per trent’anni. Con gli attuali termini dell’accordo, il Giappone è l’unico paese sprovvisto di armamenti nucleari che ha la facoltà di ritrattare il combustibile nucleare esaurito.
Il termine dei trent’anni dalla firma dell’accordo fa sorgere incertezze circa il futuro del patto, poiché può concludersi dopo sei mesi dalla notificazione di una delle due parti. Gli Stati Uniti sono preoccupati sulle scorte di plutonio del Giappone, nonostante il Paese abbia limitato la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia nucleare esclusivamente a scopi pacifici.
In un’intervista ai giornalisti, il Ministro degli Esteri Tarō Kōno ha dichiarato che il Giappone farà il possibile per mantenere il regime di non proliferazione nucleare, e che sarà importante fare degli sforzi al fine di ridurre le ampie scorte di plutonio in suo possesso. Queste ammontano a 47 tonnellate, dieci delle quali conservate in territorio giapponese, mentre le rimanenti sono affidate al Regno Unito e alla Francia dal 2016.
L’amministrazione del Primo Ministro Abe ha mantenuto la sua politica favorevole al nucleare, affermando che gli impianti che passeranno le nuove e più severe misure di controllo riavvieranno le proprie operazioni, ma riattivarle è stato fino adesso difficile a causa delle preoccupazioni persistenti in materia di sicurezza.
Fonte: The Japan Times
18 luglio, Corea del Sud – Visita dei leader politici sudcoreani a Washington per accertare la situazione della Corea del Nord
I leader politici dei cinque principali partiti sono arrivati mercoledì a Washington al fine di discutere della questione nucleare della Corea del Nord e dell’eventualità di nuovi dazi statunitensi sulle autovetture sudcoreane. È probabile che Donald Trump non incontrerà la delegazione.
I leader politici hanno affermato che rimarranno nella capitale per quattro giorni per migliorare i rapporti con Washington. In una conferenza stampa, il leader del DPK ha affermato: “Gli Stati Uniti sono il nostro alleato chiave per il mantenimento della sicurezza nazionale e per gli interessi economici dell’Assemblea. Stiamo facendo progressi tramite la cooperazione degli Stati Uniti sulla denuclearizzazione e la ricerca della pace nella penisola coreana. Tuttavia, la tensione si sta rivolgendo sui dazi americani sulle autovetture coreane. Stiamo dunque cercando di risolvere tali difficoltà del commercio internazionale come le tasse d’importazione delle macchine.”
Il leader del principale partito di opposizione ha affermato: “Durante la visita negli Stati Uniti riusciremo a ottenere un dibattito che potrà cambiare la Costituzione senza alcuna controversia nell’Assemblea Nazionale”.
Mercoledì è programmato l’incontro con i membri del consiglio d’amministrazione dell’American Automobile Association, il presidente della Camera degli Affari Esteri Ed Royce, il presidente della Sottocommissione per gli Affari dell’Asia orientale e del Pacifico nella Commissione per le Relazioni Estere del Senato Cory Gardner e il capogruppo della Camera di minoranza Steny Hoyer.
Giovedì la delegazione incontrerà il Segretario del Commercio Wilbur Ross, il Leader della Camera di Maggioranza Kevin McCarthy, il Vicesegretario di Stato John Sullivan, il Sottosegretario per la Politica Militare John Rood e Edward Markey, un membro della Sottocommissione del Senato per le Relazioni Estere sull’estasia e sul Pacifico.
Infine venerdì è programmato l’incontro con Jeffrey Gerrish, vice rappresentante del commercio USA per l’Asia, Europa e Medioriente e il pranzo d’affari tenuto dalla Camera di Commercio statunitense. Incontreranno anche degli esperti sulla penisola coreana appartenenti all’Istituto di Pace degli Stati Uniti.
Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/07/356_252455.html
19 luglio, Giappone – I membri del TPP discutono dell’entrata di nuovi membri
I paesi membri del TPP hanno concordato di iniziare a discutere l’accesso dei nuovi potenziali membri nel 2019, ossia Thailandia, Indonesia, Colombia, Corea del Sud e Taiwan.
Sullo sfondo delle preoccupazioni riguardanti la crescita del protezionismo e del timore di una guerra commerciale, i membri del TPP mirano a creare una solidarietà tramite una più ampia zona di mercato libero nell’area del Pacifico.
Il nuovo TPP, modificato durante lo scorso marzo, entrerà in vigore dopo sessanta giorni dal completamento delle procedure interne di almeno sei Stati membri. Giappone, Messico e Singapore hanno già completato il processo di ratifica, mentre Australia, Nuova Zelanda e Vietnam lo termineranno probabilmente entro la fine dell’anno.
Ai nuovi Paesi interessati nell’entrare a far parte del TPP sarà richiesto di accettare le negoziazioni precedentemente concluse dagli undici Stati membri in diverse materie, come ad esempio la proprietà intellettuale.
Il Giappone si sta impegnando a promuovere il libero commercio tramite accordi sia bilaterali sia multilaterali, come già visto con l’accordo stipulato con l’Unione Europea, e vi sono voci che suggeriscono la creazione di nuove partnership regionali che includono giganti come Cina e India.
Fonte: The Japan Times
20 luglio, Giappone – Giappone e Cina collaborano nella realizzazione di progetti di sviluppo
A settembre si terrà il primo incontro di un comitato formato da Giappone e Cina per discutere di progetti di cooperazione economica in Paesi terzi correlati alla Nuova Via della Seta. La costruzione di una via ferroviaria in Thailandia è il progetto con più possibilità di essere perseguito unitamente dalle aziende giapponesi e cinesi.
L’iniziativa promossa dal presidente Xi Jinping ha l’obiettivo di creare una vasta zona economica che si allarghi dall’Asia Orientale all’Europa attraverso il continente e le vie marittime. I progetti approvati dal comitato saranno annunciati successivamente alla visita di Shinzo Abe in Cina, programmata nel corso di quest’anno. Durante la sua visita a maggio scorso, era stata promossa la cooperazione delle aziende private cinesi e giapponesi nei Paesi terzi per favorire lo sviluppo della Nuova Via della Seta.
Le proposte non ufficiali giapponesi riguardanti la visita di Shinzo Abe in Cina richiedono un incontro nel mese di ottobre, tuttavia il governo cinese preme per organizzarlo a settembre, dopo le elezioni presidenziali del Partito Liberaldemocratico.
Fonte: Asahi Shimbun
Link: http://www.asahi.com/ajw/articles/AJ201807200025.html
21 luglio, Giappone – Oltre venti società e organizzazioni giapponesi contro i dazi statunitensi sulle auto
Toyota, Nissan e Honda, oltre a diversi produttori elettronici come Hitachi e Mitsubishi hanno espresso la propria opposizione ai possibili dazi statunitensi addizionali sulle importazioni di automobili o parti di automobili, in seguito alle crescenti preoccupazioni nate a causa della mossa protezionista degli Stati Uniti.
Le opinioni contrarie provengono da più di duemila società e organizzazioni di tutto il mondo. Almeno nove di queste, tra cui la Japan Business Federation, provengono dal territorio giapponese, e anche il governo ha inviato la propria opinione contraria ai dazi.
Nissan, che sta al momento ricercando e sviluppando negli Stati Uniti le tecnologie per la guida autonoma, ha affermato che ulteriori dazi metterebbero a rischio non solo l’occupazione e la crescita, ma anche l’innovazione. La Japan Electronics and Information Technology Industries Association ha affermato che come risultato dell’intralcio all’innovamento tecnologico, la competitività dell’industria automobilistica statunitense affronterebbe un pericoloso indebolimento.
Inoltre, gli economisti affermano che l’amministrazione Trump, essendo puntata a una “sicurezza nazionale”, influirebbe negativamente sull’economia giapponese, siccome essa è orientata all’esportazione. Abe, a riguardo, ha affermato che le esportazioni automobilistiche giapponesi non hanno mai costituito una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e che mai lo sarà, poiché la maggior parte dei veicoli giapponesi sono prodotti direttamente all’interno del Paese. Inoltre, ha anche affermato il Primo Ministro giapponese, l’industria automobilistica giapponese crea posti di lavoro di alta qualità e crea ottimi contributi all’economia statunitense.
Fonte: The Japan Times
22 luglio, Corea del Sud – La Corea del Sud potrebbe essere il primo investitore nel Pakistan
Il Pakistan è pronto a offrire opportunità d’investimento per gli imprenditori coreani, poiché il Paese è “sulla via per una crescita economica sostenibile” con una maggiore sicurezza e una stabile provvigione energetica. L’ambasciatore pakistano ha affermato che la strategica posizione del Paese in relazione all’Asia meridionale e centrale e alla Cina potrebbe fornire agli imprenditori coreani i benefici derivanti dalla rivitalizzazione economica e potrebbero altresì beneficiare dei vantaggi dei primi investitori.
Durante il Pakistan-Korea Culture, Food and Business Forum, l’ambasciatore ha detto che il Pakistan ha conseguito importanti miglioramenti in tutti i principali indicatori economici, oltre ad aver esaltato l’interesse e l’entusiasmo degli investitori. Ha successivamente assicurato che, tramite le strategie implementate dal governo, le industrie hanno ricevuto benefici dal punto di vista della fornitura d’energia e che vi saranno miglioramenti anche in futuro. Più nel dettaglio, ha rinnovato l’impegno per eliminare ogni carenza nell’approvvigionamento di energia entro la fine del 2019.
L’ambasciatore ha anche sottolineato l’importanza della posizione strategica del Pakistan nella Nuova Via della Seta, trovandosi all’incrocio fra l’Asia meridionale, la Cina e l’Asia centrale e avendo le potenzialità di diventare il connettore di più di tre miliardi di persone in queste regioni.
Il Forum è stato concepito come un’iniziativa mirata a diventare una piattaforma dove i potenziali investitori sudcoreani possano avere un contatto diretto con le organizzazioni pakistane, così come essere un mezzo per migliorare gli scambi culturali e commerciali fra i due paesi.
Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2018/07/176_252612.html
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