Rassegna settimanale 9-15 luglio 2018: Africa subsahariana
9 Luglio, Sud Sudan – I ribelli del Sud Sudan bocciano il piano di pace
I ribelli del Sud Sudan hanno rifiutato il piano di pace che prevedeva il reintegro di Riek Machar come vice presidente, affermando che il piano non smorza il forte potere del Presidente Kiir.
Machar è stato vice presidente fino al 2013 quando uno scontro politico fra i due leader è degenerato in una guerra che ha sconvolto il Paese.
L’accordo di pace era stato raggiunto a Entebbe nei colloqui mediati dal Presidente dell’Uganda Yoweri Museveni a cui hanno partecipato Machar e Kiir. Era stato annunciato ufficialmente domenica dall’ufficio di Kiir.
Ma un funzionario del gruppo ribelle di Machar SPLM-IO ha dichiarato lunedì che l’accordo non è accettabile.
Puok Both Baluang, vice portavoce di SPLM-IO, ha affermato che i ribelli dovrebbero nominare due dei quattro di vicepresidenti previsti dagli accordi di pace e dovrebbe essere limitato ulteriormente il potere di Kiir. “Abbiamo rifiutato l’accordo non soltanto per la posizione del Vice presidente nei negoziati. Ci stiamo concentrando maggiormente sulle questioni strutturali e istituzionali per contenere il potere di Kiir sia a livello esecutivo che legislativo”, ha aggiunto.
Non è chiaro se Balunang parlasse a nome di Machar.
SPLM-IO è il gruppo più grande dei ribelli che combatte il governo di Kiir e i suoi militanti controllano molte aree vicino alla capitale Juba.
L’accordo di pace avrebbe potuto segnare una potenziale svolta negli sforzi mediati dai leader regionali per porre fine alla guerra.
Gli scontri hanno portato all’uccisione di centinaia di persone e hanno devastato l’economia dello Stato più giovane dell’Africa.
Un simile accordo raggiunto nel 2015 era saltato l’anno seguente dopo che Machar era tornato nella capitale.
Fonte: http://www.africanews.com/2018/07/09/south-sudan-rebels-reject-peace-deal-reinstating-machar/
10 Luglio, Sud Sudan – Le forze del governo del Sud Sudan hanno ucciso centinaia di civili, secondo fonti ONU
Questo anno almeno 232 civili sono stati uccisi e 120 tra donne e ragazze sono state violentate negli attacchi delle truppe del governo Sud Sudanese in alcuni villaggi controllati dall’opposizione, ha affermato martedì l’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
Una inchiesta dell’ONU ha identificato tre comandanti sospettati di avere una grande responsabilità nelle violenze compiute fra il 16 aprile e il 24 maggio.
Secondo il report delle Nazioni Unite, anziani e disabili sono stati uccisi vivi negli attacchi in 40 villaggi, avvenuti allo scopo apparente di far uscire allo scoperto le forze di opposizione. Oltre 132 donne e ragazze sono state rapite nell’assalto che ha costretto 31140 persone a lasciare le proprie abitazioni.
“Gli autori…non sarà consentito loro di passarla liscia”, ha affermato l’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti umani Zeid Ra’ad al-Hussein. Rilanciando inoltre l’appello al governo e all’Unione Africana affinché sia istituita una corte ibrida per il Sud Sudan, ha affermato che i soldati e le forze allineate hanno tagliato la gola agli anziani dei villaggi, hanno impiccato le donne che resistevano ai saccheggi e hanno sparato a chi tentava di scappare.
“La brutalità e la spietatezza degli attacchi così come descritti dai sopravvissuti suggeriscono che l’intento era quello di fare terra bruciata, di uccidere e di costringere le persone a fuggire, di bruciare i corpi e le case, di punire e terrorizzare gli abitanti per assicurare che non tornino a casa” ha affermato il portavoce dei diritti umani dell’ONU Ravina Shamdasani.
Il report dell’ONU ha evidenziato che le forze di opposizione hanno condotto attacchi armati che hanno causato l’uccisione di civili.
Un portavoce dell’esercito sud sudanese ha dichiarato che risponderanno alle accuse soltanto quando riceveranno il report.
Shamdasani ha affermato che il report è stato condiviso con il governo, aggiungendo che “ sappiamo che uno dei comandanti è stato rimosso dalle sue funzioni per il ruolo svolto nelle violenze”.
Circolano inoltre alcune notizie non confermate secondo le quali questo comandante è stato posto agli arresti domiciliari.
“Siamo incoraggiati da questi movimenti e speriamo vengano prese ulteriori iniziative”, ha dichiarato Shamdasani .
Fonte: Reuters
11 Luglio, Congo – Il Congo accusa l’Uganda di aver ucciso 12 pescatori
La Repubblica Democratica del Congo mercoledì ha accusato le forze ugandesi di aver ucciso 12 pescatori la scorsa settimana in un lago a cavallo sul confine fra i due Paesi, accuse negate dall’Uganda.
Un soldato ugandese è stato ucciso quando le navi dei due Paesi si sono scontrati nel lago Edward.
Le esplorazioni petrolifere vicino al lago hanno sollevato scontri lungo il confine, con entrambe le parti che si accusano di sconfinare nei reciproci territori.
Obed Kambale, portavoce del Ministro della Pesca del Congo, ha affermato che le forze ugandesi hanno ucciso 12 pescatori lo scorso venerdì dopo gli scontri fra navi.
“Nelle prossime ore, una delegazione del governo andrà a Kampala per parlare con le autorità dell’Uganda”
Il portavoce dell’esercito dell’Uganda Richard Karemire non è stato immediatamente raggiungibile per commentare la notizia ma alla fine ha dichiarato che la notizia è priva di fondamento.
Fonte: Reuters
12 Luglio, Sud Sudan – Il parlamento del Sud Sudan vota per estendere il mandato presidenziale fino al 2021
Il Parlamento del Sud Sudan ha votato giovedì l’estensione del mandato presidenziale di Salva Kiir fino al 2021, lo ha annunciato lo speaker del Parlamento, indebolendo così il processo di pace in corso con le forze di opposizione che in già in passato avevano considerato tale voto illegale.
Fonte: All Africa News
13 Luglio, Eritrea – Eritrea riapre l’ambasciata a Addis Abeba durante la visita di Afwerki
L’Eritrea riaprirà l’ambasciata nella capitale dell’Etiopia Addis Abeba lunedì 16 luglio, dopo due decenni di chiusura. La cerimonia sarà parte della visita ufficiale di tre giorni del Presidente Isaias Afwerki in Etiopia.
Afwerki arriverà d Addis Abeba sabato dopo la visita ufficiale in Eritrea del Primo ministro etiope Ably Ahmed la scorsa settimana.
“L’ambasciata Eritrea in Etiopia sarà operativa lunedì”, ha dichiarato il Ministro dell’Informazione Ahmed Shide venerdì durante una conferenza stampa. Gli etiopi sono stati invitati ad essere numerosi ad accogliere il leader eritreo.
“Sollecitiamo i cittadini di Addis Abeba e della vicina regione di Oromiya a venire numerosi a dare il benvenuto al Presidente Isaias Afweriki e alla sua delegazione”, ha aggiunto.
Entrambi i governi hanno confermato ufficialmente la visita, Afwerki farà un discorso ufficiale in una incontro al Millenium Hall dove si terrà un concerto di musica organizzato in suo onore.
La visita del Presidente Presidente Afwerki è la prima da quando è scoppiata la guerra fra i due Paesi nel 1998. La visita rappresenterà un momento importante nel processo di pace e di cooperazione avviato dai due leader. La normalizzazione delle relazioni fra Etiopia e Eritrea si pensa contribuirà a trasformare la regione del Corno d’Africa, ponendo fine a decenni di scontri durante i quali i due Paesi sono rimasti isolati e controllati dalle forze di polizia.
14 luglio, Eritrea – Il leader dell’Eritrea ha ricevuto un caloroso benvenuto in Etiopia
Il Presidente dell’Eritrea Isaias Afwerki è arrivato nella vicina Etiopia sabato mattina per una visita di tre giorni.
Afwerki è stato accolto all’aeroporto internazionale di Bole a Addis Abeba dal Primo ministro etiope Abiy Ahmed e da una delegazione del governo.
Il capo dello staff di Abiy ha descritto il momento come un “ritorno a casa” per il leader eritreo. “Il Presidente Afwerki è arrivato in una altra sua casa, Addis Abeba”, ha scritto Arega in un tweet.
Scene simili a quelle accadute al Primo ministro Abiy durante la sua storica visita nella capitale eritrea Asmara: centinaia di persone radunate lungo le strade dall’aeroporto al palazzo presidenziale esultavano e davano il benvenuto al Presidente.
Come parte del suo programma, Afwerki terrà un discorso nel Millenium Hall e incontrerà il governo per discutere delle nuove relazioni fra i due Paesi.
Il Presidente Afwerki sarà inoltre presente alla riapertura dalla ambasciata a Addis Abeba, evento previsto per lunedì.
Secondo i media locali è stato previsto anche un concerto in onore del Presidente eritreo.
Fonte: All Africa News
15 luglio, Kenya – Obama è arrivato in Kenya per incontrare Kenyatta e Odinga
L’ex Presidente USA Barak Obama è arrivato in Kenya domenica per la sua prima visita da quando ha lasciato l’incarico di Presidente nel 2017.
Obama visiterà il Kenya per la prima volta come privato cittadino
Obama parteciperà ad un incontro alla State House a Nairobi con il Presidente Uhuru Kenyatta, il suo vice Ruto e la sorella di Obama, Auma Obama.
Terrà un incontro anche con il leader dell’opposizione Raila Odinga che recentemente ha raggiunto un accordo con Kenyatta per lavorare insieme dopo un lungo e contestato periodo elettorale nel 2017.
Lunedì Obama inaugurerà il progetto della Fondazione Sauti Kuu che comprende un centro di formazione e sportivo a Kogelo, e successivamente volerà in Sud Africa dove terrà la 16° lecture annuale Nelson Mandela a Johannesburg.
Fonte: All Africa News
Link: http://www.africanews.com/2018/07/15/photos-obama-arrives-in-kenya-meets-kenyatta-and-odinga/