Rassegna settimanale 16 – 22 aprile 2018: Cina e Corea del Nord
16 aprile, Cina – Il passo indietro di Weibo sulla censura dei contenuti omosessuali
Il sito di microblogging cinese Weibo ha revocato la decisione di bloccare i contenuti omosessuali, dopo la tempesta di proteste che si è abbattuta sul “twitter cinese” nel weekend. Sina Weibo, in un comunicato, aveva infatti annunciato venerdì di aver avviato una “campagna di ripulitura” per rimuovere contenuti “illegali”, compresi “manga e video con implicazioni pornografici che promuovano la violenza o l’omosessualità”. Oggi tuttavia il sito annuncia: “questa ripulitura di giochi e manga non è più diretta ai contenuti omosessuali, ma primariamente ai contenuti pornografici, o sanguinosi e violenti”. La decisione di Weibo di censurare i contenuti gay aveva suscitato un’ondata di proteste che si sono riuniti sotto l’hashtag “#IamGay”, visualizzato 240 milioni di volte, prima di essere cancellato dalla piattaforma sabato. Anche il giornale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del popolo, ha preso parte alla discussione, postando un articolo sul suo account Weibo, favorevole all’accettazione delle tematiche Lgbt. “Ognuno è unico è la sessualità è solo uno degli aspetti per i quali differiamo, come lo sono il colore della pelle, l’altezza e il peso”, si legge nell’articolo. “Anche le persone omosessuali sono cittadini normali”, ha aggiunto l’organo ufficiale del partito al potere a Pechino. Su Weibo sono comparse inoltre menzioni dell’articolo 38 della costituzione nel quale si recita come “la dignità personale di ogni cittadino Cinese è inviolabile”.
In Cina l’omosessualità è stata depenalizzata nel 1997 e nel 2001 è stata rimossa dalla lista governativa dei disturbi mentali ma la “terapia della conversione” viene ancora utilizzata in alcuni ospedali pubblici e cliniche private.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2018/apr/16/china-weibo-bans-homosexual-content-protest
17 aprile, Cina – Il Giappone rivela i nomi e i contenuti dei crimini commessi dall’Unità 731
Archivio nazionale del Giappone ha desecretato i dati personali dei membri della “Unità 731”, il corpo militare segreto della guerra batteriologica e biologica. Durante la Seconda guerra mondiale, l’Unità 731, composta di 3.607 militari giapponesi, uomini e donne, ha condotto esperimenti su esseri umani, per lo più prigionieri di guerra sovietici e cinesi. Il numero delle vittime stimato è di 3000 persone. Ufficialmente si chiamava Unità per la prevenzione di epidemie e purificazione dell’acqua, ma si occupava dello sviluppo di armi biologiche e batteriologiche. Tra i crimini resi noti, troviamo l’immissione di batteri nel corpo di esseri umani o la sperimentazione dell’antrace, del vaiolo, tifo, colera, botulino, la vivisezione, il congelamento dei prigionieri allo scopo di studiare lo sviluppo di necrosi. Nei dossier emergeranno nomi, cognomi, grado e incarico dei “medici della morte”. In totale verranno diffusi i dati riguardanti 52 chirurghi, 49 ingegneri, 38 infermieri e 1,177 medici militari, che ai tempi, catturati dalle truppe Usa, ottennero l’immunità dopo aver consegnato a Washington i risultati delle loro torture, evitando così il processo di Tokyo. Molti degli ufficiali coinvolti riuscirono persino ad avere una carriera di successo nel campo accademico, della medicina e del business.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2018/apr/17/japan-unit-731-imperial-army-second-world-war
18 aprile, Corea del Nord –Pompeo vola in Corea del Nord per incontrare Kim Jong-un
Il segretario di Stato, Mike Pompeo, è volato in Corea del Nord dove avrebbe incontrato Kim Jong-un a Pyongyang, più di due settimane fa, ha confermato una fonte della CNN. Il presidente USA Donald Trump aveva anticipato poco tempo prima, che tra Washington e Pyongyang c’erano stati contatti “a livello molto alto” in vista dello storico summit tra Trump e Kim “entro inizio giugno o prima”. Pompeo avrebbe assunto un ruolo guida nella preparazione dell’incontro tra Trump e Kim.
Seul e Washington sono in una fase distensiva e di “discussioni approfondite” in vista dei summit inter-coreano, in agenda il 27 aprile prossimo, e del prossimo summit tra il presidente Usa, Donald Trump e il leader nord-coreano, Kim Jong-un, in programma tra il mese di maggio e l’inizio di giugno. Kim avrebbe intrapreso “discussioni diplomatiche” sul suo programma nucleare ad esempio.
Fonte: CNN News
Link: https://www.cnn.com/2018/04/17/politics/mike-pompeo-kim-jong-un-visit/index.html
Cina – Il Movimento #MeToo arriva in Cina con #WoYeShi
In occasione dei 20 anni dalla morte di Gao Yan – la studentessa modello che dopo esser stata violentata è stata spinta, dal suo assalitore, al suicidio – i suoi ex compagni di classe hanno pubblicato i loro ricordi, mettendo di nuovo in evidenza il fatto che Gao Yan era stata violentata da un professore dell’Università di Pechino, Shen Yang, che la costrinse a fare sesso nel 1998. Il professore all’epoca, diffuse la voce che la studentessa aveva una malattia mentale per screditare ed evitare un’eventuale denuncia della giovane donna. Nel 2018 questa storia è tornata a far discutere ed è diventata il simbolo della lotta e della presa di coscienza delle donne che combattono contro molestie e violenze sessuali. L’Università di Pechino, dove il professore accusato ha insegnato fino al 2011, ha promesso che farà di più per prevenire gli abusi, attuando la ‘tolleranza zero’ per le violazioni dei diritti degli studenti e delle studentesse. L’università ha anche ammesso di aver dato un avvertimento a Shen per sospetto di comportamento inappropriato dopo che la polizia ha indagato sul caso nel 1998. Il professore ha sempre respinto le accuse.
Secondo una ricerca condotta nel 2017 su 6500 donne, per la maggior parte tra i 18 e i 22 anni, condotta dal Centro Guangzhou Gender and Sexuality Education, quasi il 70% delle intervistate aveva subito molestie e di queste il 40% erano avvenute pubblicamente nei campus.
“Le molestie sessuali in Cina sono così comuni. Le persone non le prendono ancora seriamente. Non si preoccupano di questo problema” ha dichiarato Wei Tingting, responsabile dell’educazione di genere all’interno del Centro Guangzhou.6
Fonte: The Guardian
19 aprile, Corea del Nord – Kim Jong-un pronto alla denuclearizzazione
La Corea del Nord ha confermato direttamente agli Stati Uniti di essere pronta a discutere della “completa denuclearizzazione” della penisola coreana durante il prossimo vertice tra Kim Jong-un e il presidente americano Donald Trump, previsto per il 27 Aprile. Tuttavia, non si hanno certezze sulle reali intenzioni di Pyongyang, il quale ha indicato che il progresso verso la denuclearizzazione deve procedere in modo sincronizzato con concessioni diplomatiche ed economiche da parte statunitense, come ad esempio il ritiro delle forze americane dalla Corea del Sud
Il Presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha dichiarato che la Corea del Nord non ha “espresso nessuna condizione che gli Stati Uniti non possano accettare, come il ritiro delle truppe dalla Corea del Sud. Tutto quello che chiedono è la fine di una politica ostile nei confronti della Corea del Nord, alla quale seguirà una garanzia di scurezza”.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2018/apr/19/north-korea-wants-complete-denuclearisation-says-seoul
Cina – Scontro nelle acque contese del Mar Cinese Meridionale tra Australia e Cina
3 navi della Reale Marina Australiana, mentre attraversavano le acque contese del Mar Cinese Meridionale per raggiungere il Vietnam, sono state intercettate dalle unità della Marina Cinese di ritorno dalle manovre militari tenutesi la settimana scorsa.
Il Ministero della Difesa australiano ha confermato che le navi Hmas Anzac e Hmas Toowoomba insieme al rifornitore Hmas Success sono state intercettate da unità navali della Marina del PLA mentre erano dirette verso le coste del Vietnam, per una visita di cortesia nel quadro dei rapporti bilaterali tra i due Paesi. Il Primo Ministro australiano, Malcom Turnbull, non si è espresso in merito ai dettagli dell’incontro in alto mare ma ha fermamente ribadito il diritto dell’Australia alla libertà di navigazione nell’area in questione: “Manteniamo ed esercitiamo il diritto di libertà di navigazione e di sorvolo ovunque nel mondo, e, in questo contesto, incluso quello dei vascelli navali negli oceani, Mar Cinese Meridionale compreso, in accordo con le leggi internazionali”.
Il Ministero della Difesa cinese ha dichiarato “Il 15 aprile vascelli cinesi hanno incontrato navi della Marina Australiana nel Mar Cinese Meridionale. Le navi cinesi hanno usato un linguaggio professionale per comunicare con le controparti australiane. L’operato cinese è legale e conforme alle convezioni. E’ stato professionale e sicuro”.
Le navi australiane sono quindi incappate nella flotta cinese. E’ stata la prima volta tra i due Paesi si è avuto un “incidente” di questo tipo. Infatti, sebbene altri incontri ravvicinati tra cacciabombardieri delle due nazioni fossero già capitati in passato, non v’è traccia nelle cronache di un ingaggio simile tra il naviglio delle rispettive marine militari.
Fonte: The Guardian
22 aprile, Cina – Annegate 17 persone durante una festività a Guilin
Sono almeno 17 le persone annegate nel fiume Taohua nella cittadina di Guilin, nel sud della Cina, quando si sono rovesciate delle Dragon boat sulle quali si stavano allenando i per la tradizionale gara della festività di Duanwu. Non è ancora chiara la dinamica e la causa dell’incidente, forse un mulinello provocato dalle forti correnti del fiume. Due barche si sono rovesciate, poi alla terza accorsa per dare soccorso è toccato lo stesso destino. Almeno 60 le persone finite in acqua. Quaranta sono state tratte in salvo da oltre 100 persone accorse in aiuto dei vigili del fuoco e almeno 17 sono state dichiarate morte. Mancano al conteggio ancora tre persone, che sarebbero dunque ancora disperse.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2018/apr/22/dragon-boat-disaster-leaves-17-dead-in-china
(Featured image by Wikimedia Commons)