Rassegna settimanale 12-18 febbraio 2018: Africa subsahariana
12 febbraio 2018, SUDAN DEL SUD – Portavoce dei ribelli condannato a morte
James Gatdet Dak, portavoce del leader dei ribelli del Sudan del Sud Riek Machar, è stato condannato a morte con l’accusa di tradimento e incitamento contro il Governo di Salva Kiir. Dak era stato deportato in Sudan del Sud dal Kenya nel novembre 2016, in una mossa fortemente criticata dalle Nazioni Unite, in quanto in contrasto con il diritto internazionale. Il legale di Dak aveva abbandonato il caso lo scorso mese, in protesta, appunto, contro la gestione del caso.
Il Sudan del Sud ottenne l’indipendenza dal Sudan nel 2011 e precipitò nella guerra civile nel 2013, quando il Presidente Salva Kiir rimosse il suo vice Machar dall’incarico. Machar si trova ora in Sudafrica. A dicembre è stato firmato un cessate il fuoco tra le forze di Salva Kiir e le forze dei ribelli: tuttavia, in realtà gli scontri continuano.
Fonte: Reuters
13 febbraio 2018, SUDAFRICA – ANC ordina a Zuma di dimettersi dalla carica di Presidente
Il principale partito sudafricano ha ordinato a Jacob Zuma di lasciare la carica di Presidente, anche se non gli ha ancora fornito una data precisa entro cui farlo. I membri principali dell’African National Congress vogliono che sia il nuovo leader del partito, Cyril Ramaphosa, a prendere il posto di Zuma. L’ANC non ha direttamente giustificato la propria decisione riconducendola ai continui scandali emersi durante la presidenza Zuma, ma ha spiegato che la sua continua presenza al potere potrebbe “erodere la speranza e la fiducia dei giovani sudafricani”.
Fonte: Reuters
14 febbraio 2018, NIGERIA – C’è un primo condannato per il rapimento delle ragazze di Chibok
La Nigeria ha emesso la prima sentenza di condanna nel caso del rapimento delle ragazze di Chibok da parte dei militanti di Boko Haram. Nell’ambito di un processo di massa nei confronti di sospetti membri del gruppo, il 35enne Haruna Yahaya è stato condannato a 15 anni per il suo ruolo nel rapimento di duecento ragazze dalla loro scuola nel nordest della Nigeria, avvenuto nel 2014.
Fonte: Reuters
15 febbraio 2018, SUDAFRICA – Cyril Ramaphosa eletto Presidente del Sudafrica
Cyril Ramaphosa è stato eletto Presidente de Sudafrica dal Parlamento in seguito alle dimissioni rassegnate da Jacob Zuma nella note di mercoledì. Ramaphosa, 65 anni, ha fatto della lotta alla corruzione e della crescita economica il fulcro del suo programma.
Fonte: Reuters
16 febbraio 2018, SIERRA LEONE – Gli elettori della Sierra Leone si sintonizzano per un raro dibattito presidenziale
Gli elettori della Sierra Leone sono rimasti incollati davanti alle radio e alle tv per assistere a un dibattito tra i sei candidati alla presidenza del Paese. In centinaia si sono riuniti nel centro conferenze della capitale Freetown per assistere di persona allo storico dibattito, durante il quale i candidati hanno risposto per tre ore a domande sulla direzione da dare al Paese, devastato da anni di guerra civile e appena uscito dalla piaga dell’ebola. I candidati dei diversi partiti, storicamente, si sono sempre rifiutati di prendere parte a dibattiti. Le corsa alle elezioni di questo anno, tuttavia, è considerata apertissima, poiché si prevede che il Presidente Ernest Bai lascerà la carica dopo un decennio al potere.
Il dibattito è proseguito fino all’1 di notte. 6 dei 16 candidati alle elezioni avevano raggiunto i requisiti minimi per partecipare al dibattito. Tra i candidati principali figurano Samura Kamara, candidato del partito attualmente al potere, l’APC; l’ex sottosegretario delle Nazioni Unite Kandeh Yumkella; Julius Maada Bio, che governò la Sierra Leone come capo della giunta militare nel 1996. “Quello che manca al Paese è la volontà politica” ha dichiarato Bio durante il dibattito, a proposito dell’argomento scottante della corruzione nel Paese “Io porterò disciplina, che è parte del mio background”. La Sierra Leone fu interessata da una brutale guerra civile per gran parte degli anni ’90, nonostante le possibilità di crescita economica legate al settore estrattivo. Il Paese fu poi colpito dalla peggiore epidemia di ebola della storia, che ha portato alla morte 4000 persone tra il 2014 e il 2015. Molti cittadini credono che non si sia fatto a sufficienza per far rivivere le fortune del Paese, e nutrono quindi grandi aspettative nei confronti del nuovo presidente.
Fonte: Reuters
Link: https://af.reuters.com/article/worldNews/idAFKCN1G01TC
17 febbraio 2018, ETIOPIA – Gli USA si dichiarano “fortemente contrari” allo stato di emergenza dichiarato dall’Etiopia
L’Ambasciata statunitense in Etiopia si è dichiarata fortemente contraria alla decisione del governo di imporre lo stato di emergenza nel Paese per calmare potenziali disordini che si temeva potessero scatenarsi dopo le dimissioni a sorpresa del Primo Ministro etiope.
Fonte: Reuters
18 febbraio 2018, NIGERIA – La Nigeria rilascia 475 sospetti affiliati di Boko Haram perché possano essere riabilitati
Mentre continua la più grande indagine legale del Paese nei confronti dei militanti islamisti, un tribunale nigeriano ha disposto il rilascio di 475 persone, sospetti affiliati di Boko Haram ma contro i quali non sono state trovate prove, perché possano seguire un processo di riabilitazione. Gruppi umanitari, infatti, hanno criticato le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità nei confronti dei sospettati. Alcuni dei casi affrontati in giudizio la scorsa settimana erano in attesa di processo dal 2010.
Fonte: Reuters
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)