Rassegna settimanale 26 febbraio – 4 marzo 2018: Sud est asiatico
26 febbraio, Birmania – Tre premi Nobel lanciano un appello ad Aung San Suu Kyi
Tre vincitrici del premio Nobel per la pace hanno visitato un campo profughi per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorte dei Rohingya. Le tre donne hanno espresso la propria delusione nei confronti su Suu Kyi, anche lei vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1991.
Secondo la Nobel’s Women Initiave, una piattaforma creata da sei vincitrici del premio, Shirin Ebadi, Tawakkol Karman e Mairead Maguire esamineranno le violenze subite dalle donne Rohingya e della popolazione più in generale. Dopo aver sentito le testimonianze, Maguire ha dichiarato “Questo è il massacro dell’innocenza del popolo Rohingya”. “Questa è una politica di genocidio da parte dei militari birmani, di pulizia etnica, di tutti i Rohingya”.
“Chiediamo alla nostra sorella Aung San Suu Kyi di svelgiarsi” ha dichiarato Karman. “Altrimenti sarà uno dei responsabili per questi crimini. Se non può fermare tutto questo si deve dimettere, adesso”.
Più di 700.000 mila Rohingya sono stati costretti a fuggire in Bangladesh dall’inizio del 25 agosto, data di inizio delle operazioni dell’esercito birmano nello stato di Rakhine. Numerosi leader mondiali e persino le Nazioni Unite hanno parlato di pulizia etnica. L’esercito ha sempre respinto le accuse anche dopo il ritrovamento di numerose fosse comuni.
Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/02/slaughter-innocence-nobel-laureates-visit-rohingya-call-suu-kyis-resignation/#zFkdcpEKDwJMqq5f.97
27 febbraio, Malesia – L’aumento degli stipendi potrebbe favore Najib alle prossime elezioni
Il primo ministro malese Najib Razak si sta preparando per le elezioni legislative che si terranno nei prossimi mesi con un asso nella manica: aumenti di stipendio. Nel settore privato gli stipendi sono aumentati del 6.3 percento nell’ultimo quadrimestre e del 7.5 percento in quello ancora precedente. Gli aumenti sono dovuti ad un’economia molto robusta secondo gli analisti.
Inoltre, il primo ministro ha deciso di garantire ai dipendenti pubblici ed ai pensionati tutta una serie di bonus. “Più soldi nelle tasche dei consumatori finirà per essere un vantaggio per il governo uscente” ha dichiarato Ibrahim Suffian, analista per il Merdeka Center for Opinion Research. “Terranno così gli elettori dalla propria parte”.
L’economia del paese continua a rafforzarsi sotto il mandato di Najib, il tasso di disoccupazione si aggira attorno al 3.3 percento mentre lo scorso anno la crescita è stata del 5.9 percento.
Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/rising-wages-could-deliver-malaysias-pm-another-term
28 febbraio, Tailandia – Nuova data per le elezioni tailandesi
Il primo ministro Prayuth Chan-ocha ha dichiarato che le prossime elezioni si terranno “non oltre” febbraio 2019, ossia quattro mesi dopo la precedente data annunciata. Questa dichiarazione è l’ultima di una lunga serie di rinvii da quando la giunta militare ha preso il controllo del paese nel 2014.
Il premier tailandese è sempre più l’oggetto di critiche sia all’interno del suo paese che da parte della comunità internazionale. Attivisti pro-democratici si sono riuniti nella capitole negli ultimi giorni per protestare contro il governo militare e richiedere a gran voce il ritorno della democrazia. Phongthep Thepkanjana, ex vice premier e membro del partito di opposizione Pheu Thai Party, ha dichiarato “Penso che molti tailandesi, come me, non danno più molto peso a quello che dice il primo ministro”.
“Il rinvio è un sintomo, vuole dire che quelli attualmente al potere sanno che una volta giunto il giorno delle elezioni non saranno più al potere”. Secondo altri critici, i militari vorrebbero respingere le elezioni così da poter sedimentare il ruolo dell’esercito in un futuro governo e rimanere alla guida del paese.
Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2018/02/thai-elections-held-no-later-february-2019-another-delay/#Kjto5BbbcetV94CG.97
1 marzo, Filippine – La Cina propone alle Filippine di collaborare nel Mar Cinese Meridionale
Il governo filippino ha dichiarato che starebbe negoziando per delle esplorazioni congiunte con la Cina nel Mar Cinese Meridionale. Il presidente Rodrigo Duterte ha dichiarato “La loro offerta è di esplorazione congiunta, che è come una comproprietà. È come se fossimo entrambi i proprietari. Penso che sia meglio che combattere”. Il portavoce del presidente Harry Roque ha dichiarato che le negoziazioni sarebbero in corso tra il ministero dell’energia ed un’azienda cinese.
La questione del Mar Cinese Meridionale è sempre stata una vicenda complicata tra i due paesi, entrambi si contestano importanti porzioni di mare. Il predecessore di Duterte, Benigno Aquino aveva ripetutamente accusato Pechino di condurre attività illegali di fronte alle coste filippine. Nel 2013 il presidente aveva addirittura aperto una procedura di arbitrato sul tema, vinta dalle filippine nel 2016. L’arrivo di Duterte ha però totalmente cambiato la vicenda, la nuova amministrazione sembra più attenta alle proprie relazioni con la Cina e consapevole che la battaglia sarà ardua contro il gigante asiatico.
Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/chinas-offer-of-joint-exploration-in-disputed-areas-is-co-ownership-says-duterte
2 febbraio, ASEAN – Nuovi incentivi per le discussioni ASEAN-UE
Le nazioni del sud est asiatico ed europee si sono accordate per accelerare i propri sforzi per raggiungere un accordo di libero scambio. Le recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sul crescente protezionismo americano hanno spinto le due parti a riaprire le negoziazioni. L’accordo era stato lanciato nel 2007 per poi essere abbandonato circa due anni dopo.
La commissaria europea Cecilia Malmstrom ha dichiarato che l’accordo “manderebbe un forte segnale al mondo” dopo che Trump abbia annunciato di voler imporre delle tariffe sull’acciaio e alluminio. “Questi accordi sono importanti di per sé ma anche perché fanno parte di un quadro più ampio. Li vediamo come dei passi avanti verso un’integrazione più ampia” ha dichiarato la commissaria. Il ministro del commercio Pan Sorasak ha dichiarato che l’accordo sarebbe “più vantaggioso per noi, specialmente per la Cambogia”.
Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/asean-eu-talk-up-trade-deal-amid-alarm-over-trump-tariffs
3 febbraio, Cambogia – Il Partito Popolare Cambogiano vince tutti i seggi in senato
Secondo i risultati pubblicati dalla Commissione Nazionale per le Elezioni, il Partito Popolare Cambogiano (PPC) del primo ministro uscente Hun Sen ha vinto tutti i seggi del senato dopo le elezioni del 25 febbraio. Il PPC ha ricevuto 11.202 voti su 11.670, ossia il 96 percento delle preferenze.
Quattro partito politici hanno partecipato alle elezioni, il PPC, Funcinpec Party, Cambodian Youth Party e Khmer National United Party. Il partito di opposizione, Cambodia National Rescue Party era stato sciolto qualche mese fa e i suoi leader imprigionati. Le elezioni senatoriali si tengono ogni 6 anni e non sono a suffragio universale. Il senato è stato fondato nel 1999 e possiede 62 seggi, 58 senatori vengono eletti mentre due sono designati dal re e gli ultimi due vengono nominati dalla camera bassa
Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/cambodian-pm-hun-sens-party-sweeps-all-seats-in-senate-election-official-results
4 febbraio, Vietnam – Una portaerei si reca in Vietnam per la prima volta dopo la fine della guerra
La visita della portaerei USS Carl Vinson è una prima assoluta dalla fine della guerra del Vietnam. Un segnale potente per del riavvicinamento tra i due paesi, ma rappresenta anche gli sforzi da parte del paese di proseguire verso una politica estera indipendente sulla questione del Mar Cinese Meridionale. Per mesi i diplomatici vietnamiti hanno lavorato per disinnescare qualsiasi possibile tensione con la Cina. Il Vietnam ha così cercato di mantenere un forte rapporto con Washington per contro-bilanciare lo strapotere cinese, senza però intaccare troppo i propri rapporti con Pechino.
Cina e Vietnam si contendono infatti importanti porzioni del Mar Cinese Meridionale, incluse le Paracel Islands, poco distanti dalle coste Vietnamiti. Le isole sono attualmente sotto il controllo cinese. Importanti lavori sono in corso sulle isole, l’esercito cinese sta notevolmente espandendo la superficie delle isole e ne ha fatte delle vere e proprie fortezze sul mare. Alcuni commentatori cinesi hanno usato la scusa della visita della portaerei per aumentare i lavori sulle isole Paracel, la risposta del governo centrale è stata tuttavia estremamente contenuta.
Secondo Zhang Baohui, esperto di sicurezza presso la Hong Kong Lingnan University, questo sarebbe dovuto alla silenziosa ma efficacie diplomazia vietnamita, “Pechino ha un maggior comprensione della politica di bilanciamento portata avanti da Hanoi”. Dal canto suo, il presidente americano Donald Trump è interessato a questo nuovo rapporto. Rafforzare i propri legami con altri paesi del sud-est asiatico permette agli Stati Uniti di bilanciare la crescita cinese
Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/vietnam-seeks-to-pacify-china-as-landmark-us-carrier-visit-signals-warming-ties
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