Rassegna settimanale 13 – 19 novembre: Giappone e Corea del Sud
13 novembre, Corea del Sud: Moon rafforza i legami con i paesi ASEAN
Lunedì il Presidente Moon Jae-in ha chiesto ai membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) di migliorare gli sforzi per assicurare la pace e la prosperità in Asia.
Rivelando la sua visione futura sulle modalità con cui rafforzare la cooperazione con i paesi del Sud-Est asiatico, Moon ha anche giurato di approfondire i legami economici di Seul con loro.
Il Presidente ha fatto queste dichiarazioni durante il suo discorso al Summit sul Business e gli Investimenti (ABIS) dell’ASEAN, a Manila. All’incontro hanno partecipato circa 500 leader economici provenienti da 10 paesi membri dell’ASEAN.
“La nostra comunità per la pace, insieme alle quattro principali potenze intorno alla Penisola Coreana, giocheranno un ruolo importante nell’istituire la pace e la prosperità in Asia,” ha dichiarato Moon. “A tale scopo, dobbiamo migliorare la nostra cooperazione in ambito di sicurezza e nell’industria della difesa, e affrontare insieme le provocazioni nucleari e missilistiche della Corea del Nord, così come il terrorismo e gli attacchi informatici.”
Al momento Moon è in visita a Manila per incontrarsi con i capi dell’ASEAN, che comprendono le Filippine, l’Indonesia, la Malesia, Singapore, la Tailandia, il Brunei, la Cambogia, il Laos, il Myanmar e il Vietnam.
Facendo riferimento alla sua filosofia del “Prima del Popolo”, Moon ha dichiarato che è in linea con gli sforzi che i paesi ASEAN stanno facendo per costruire “una comunità incentrata e orientata verso le persone.”
“Dobbiamo essere amici che riescono a capirsi a vicenda in modo da costruire un futuro insieme,” ha dichiarato Moon. “Lavorerò per estendere gli scambi tra i capi di stato, i governi, le imprese e gli studenti.”
Il Presidente ha anche giurato di visitare tutti i 10 paesi membri dell’ASEAN durante il suo mandato e di migliorare il sistema di distribuzione dei visti in modo che le persone, così come anche i funzionari governativi di alto livello, possano viaggiare più attivamente in Corea.
Secondo il capo dell’ufficio stampa della Presidenza di Moon, Yoon Young-chan, Moon avrebbe anche giurato di raddoppiare il Fondo per la Cooperazione Corea-ASEAN di 7 milioni di dollari all’anno e di aumentare significativamente il contributo governativo al Fondo per la Cooperazione Corea-Mekong.
“La visione del Presidente Moon, annunciata all’ABIS, sarà la direzione della policy del governo per i prossimi cinque anni in modo da rafforzare le relazioni con gli ASEAN,” ha dichiarato Yoon.
Il discorso di Moon è in linea con i suoi sforzi per diversificare l’orizzonte diplomatico nazionale così che i rapporti tra la Corea del Sud e gli ASEAN arrivino allo stesso livello di quelli con le quattro maggiori potenze che gravitano intorno alla penisola – gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e la Russia.
Il discorso di Moon arriva dopo che il 9 novembre, a Giacarta, Moon ha svelato la sua “Nuova Politica del Sud”, che ha come obiettivo il miglioramento delle relazioni diplomatiche ed economiche di Seul con gli ASEAN. Quel giorno, Moon ha dichiarato che i rapporti con questi paesi possono giocare un ruolo importante nel risolvere pacificamente la questione nord coreana. Ha anche dichiarato che Seul cercherà di aumentare il valore del volume degli scambi economici con gli ASEAN ad oltre 200 miliardi di dollari entro il 2020.
All’interno del suo articolo per Project Syndacate , pubblicato lunedì, il Presidente Moon ha usato parole simili, affermando che proseguirà con una “diplomazia incentrata sul popolo” in modo da sviluppare le relazioni della Corea del Sud con gli ASEAN.
Project Syndacate è un’organizzazione di informazione internazionale che pubblica e unisce commenti e analisi di figure pubbliche in politica ed economia su una serie di argomenti di importanza mondiale.
“Il mio obiettivo, nel cooperare con gli ASEAN, è di creare una comunità pacifica, incentrata sulle persone, dove tutti i membri diventerebbero più ricchi insieme,” ha scritto. “Può essere riassunto con 3 P: Persone, prosperità e Pace.”
Moon ha proseguito: “La Corea e gli ASEAN condividono una filosofia che da valore al popolo, e questo obiettivo comune darà inizio al percorso che la Corea e gli ASEAN percorreranno insieme negli anni e nei decenni che verranno.”
Più tardi quello stesso giorno, Moon ha partecipato all’annuale incontro tra Corea e ASEAN, e ha discusso la cooperazione in diversi settori con i capi di stato di altri paesi membri.
Il Presidente è arrivato nelle Filippine domenica dopo aver concluso il suo viaggio in Indonesia e Vietnam.
Martedì, Moon parteciperà al forum ASEAN+3, che riunisce i leader ASEAN e quelli di Corea del Sud, Giappone e Cina, per discutere di cooperazione e prospettive future.
In seguito presenzierà Al Summit dell’Asia dell’Est (EAS)per discutere delle sfide regionali, incluse le minacce nord coreane.
Moon parteciperà anche ad un incontro sulla Partnership sull’Economia regionale (RCEP), un accordo sul libero scambio tra 16 nazioni della regione dell’Asia Pacifico.
Moon tornerà in patria il 15 novembre.
Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/11/120_239167.html
14 novembre, Giappone: Abe chiede ad Aung Suu Kyi di permettere al popolo Rakhine di tornare a casa.
Questo martedì il primo ministro Shinzo Abe ha chiesto alla leader del Myanmar Aung Suu Kyi di far sì che i rifugiati possano fare ritorno alle loro case nello stato di Rakhine, dal quale centinaia di migliaia di Rohingya musulmani sono fuggiti.
Secondo un portavoce del governo giapponese, Abe ha anche chiesto a Suu Kyi, durante il loro incontro a Manila, di ripristinare l’ordine nella provincia e di permettere l’accesso per gli aiuti umanitari.
Allo stesso tempo, Abe ha dichiarato che il Giappone è pronto a garantire tutto il supporto necessario agli sforzi del governo del Myanmar per migliorare la situazione nello Rakhine, dove una serie di attacchi alle forze di sicurezza da parte di insorti armati ha provocato, ad agosto, allo scoppiare delle violenze.
Il portavoce ha continuato affermando che Suu Kyi ha risposto che l’assistenza giapponese nello Rakhine sta contribuendo alla pace e alla stabilità dello stato.
Durante l’incontro dell’Assemblea Generale ONU di settembre, il Ministro degli Esteri Taro Kono ha annunciato che Tokyo, attraverso delle organizzazioni internazionali, avrebbe garantito 4 milioni di dollari in assistenza emergenziale al Myanmar e al Bangladesh.
L’alto commissariato per i diritti umani dell’ONU a settembre aveva definito la situazione nello Rakhine come “un palese esempio di pulizia etnica.”
Tuttavia le autorità nel Myanmar a predominanza buddhista, hanno dichiarato che le operazioni militari nello Rakhine hanno il solo scopo di ripristinare la stabilità e prevenire il terrorismo alla luce degli attacchi alle sedi governative.
Secondo il portavoce, Abe ha anche detto a Suu Kyi che i settori pubblici e privati del Giappone continueranno ad assistere il Myanmar nelle diverse sfide che deve affrontare nel suo percorso verso la democratizzazione.
Durante l’incontro, ha annunciato il versamento di 125 miliardi di yen (1,1 miliardi di dollari) in prestiti e ulteriore assistenza per la creazione della ferrovia che unisce le città di Yangon e Mandalay; fanno parte degli sforzi per migliorare gli introiti degli allevatori, delle piccole e medie imprese, l’economia locale e gli sforzi alle minoranze etniche.
Questa promessa fa parte del piano dell’amministrazione Abe, annunciato durante la visita di Aung Suu Kyi in Giappone a novembre dello scorso novembre, in modo da contribuire con circa 800 miliardi di yen da parte dei settori privati e pubblici al Myanmar nel corso di cinque anni per aiutarlo sulla strada verso la democrazia.
Per il Giappone, l’assistenza al Myanmar non solo incoraggia la stabilità regionale ma fa anche parte del piano di Tokyo per espandere la sua influenza politica ed economica tra i paesi meno sviluppati della regione di Mekong, dove la Cina ha largamente investito.
Per via della costituzione, Suu Kyi non potrà diventare il presidente del Myanmar, tuttavia è in carica come consigliere di stato, una posizione creata dopo la vittoria schiacciate del suo National League for Democracy alle elezioni del 2015.
Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/11/14/national/politics-diplomacy/abe-urges-aung-san-suu-kyi-let-rakhines-displaced-people-return-home/
15 novembre, Giappone: il comitato ONU appoggia la risoluzione a guida giapponese che denuncia le violazioni sui diritti umani in Corea del Nord.
Martedì una commissione ONU ha appoggiato la risoluzione guidata dall’Unione Europea e dal Giappone che prende di mira le violazioni dei diritti umani perpetrate a danni dei cittadini della Corea del Nord da parte dello stato.
“La condizione dei diritti umani nella RDPC continua ad essere di grande preoccupazione,” secondo quanto dichiarato in un comunicato congiunto Giappone-UE letto da un rappresentante prima dell’adozione della risoluzione.
“Serie violazioni dei diritti umani sono commesse in maniera diffusa e sistematica, nell’inosservanza delle leggi internazionali, e vengono troppo spesso trascurati a causa della questione missilistica e nucleare che cattura l’attenzione dei media,” si legge nel comunicato.
Il Nord ha aumentato le sue attività nucleari, portando a termine il suo sesto e più grande test nucleare a settembre, e al tempo stesso ha proseguito con i lanci dei test missilistici, inclusi alcuni capaci di volare sopra il Giappone.
La risoluzione sottolinea che più della metà delle 25,5 milioni di persone in Corea del Nord soffre per un’incredibile insicurezza alimentare e sanitaria e circa un quarto della popolazione soffre di malnutrizione cronica.
La risoluzione è stata approvata dalla Terza Commissione dell’Assemblea sulle questioni umanitarie per il 13° anno consecutivo; la versione di quest’anno intensifica il tono di critica su alcune questioni, inclusa quella sui cittadini giapponesi rapiti.
Il documento condanna il “sistematico rapimento, negazione del rimpatrio e conseguente forzata scomparsa di cittadini” giapponesi così come di altri Paesi.
Chiede anche a Pyongyang di risolvere “con urgenza” la questione internazionale con trasparenza, attraverso anche “l’immediato rimpatrio dei cittadini rapiti.”
“La maggior parte dei cittadini rapiti non ha ancora fatto ritorno a casa,” ha dichiarato l’Ambasciatore giapponese alle Nazioni Unite Koro Bessho, che ha parlato della questione dei cittadini rapiti tra gli anni ’70 e ’80.
“Anche questa è una grave violazione dei diritti umani fondamentali,” ha fatto notare, aggiungendo che, poiché sono ormai passati decenni, la risoluzione della questione “non può permettersi ulteriori ritardi.”
Il documento condanna Pyongyang per aver dirottato le risorse verso lo sviluppo di armi nucleari e missili balistici al posto che utilizzarle per il benessere del suo popolo.
La Corea del Nord, insieme a un piccolo gruppo di paesi, ha attaccato la risoluzione e si è astenuta dal garantire il proprio consenso per l’adozione.
“La RDPC rifiuta ancora una volta e categoricamente la risoluzione ritenendola illegale e un documento malvagio che non vale la pena considerare,” ha dichiarato l’Ambasciatore nord coreano Ja Song Nam.
La risoluzione adesso dovrà passare il voto durante una sessione plenaria dell’Assemblea Generale, dove si ritiene verrà approvata a metà dicembre.
Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/11/15/national/politics-diplomacy/u-n-panel-backs-japan-led-resolution-denouncing-north-koreas-human-rights-abuses/#.WhGiS0ribIU
16 novembre, Corea del Sud: Consigliere presidenziale si dimette a causa dello scandalo di corruzione
Il segretario presidenziale anziano per gli affari politici Jun Byung-hun mercoledì si è dimesso a causa delle accuse di corruzione che vedono coinvolto lui e alcuni sui ex consiglieri.
è il secondo consigliere anziano a dimettersi dall’insediamento di Moon Jae-in a maggio, e segue quella dell’ex capo dell’Ufficio per la Sicurezza Nazionale Kim Ki-jung a giugno.
La decisione di Jun segue di un giorno la dichiarazione della procura secondo cui lo avrebbe chiamato per un interrogatorio per dei sospetti sul periodo in cui è stato direttore onorario dell’Associazione Korea e-Sports.
“Oggi presento le mie dimissioni,” ha dichiarato Jun durante una conferenza stampa alla Casa Blu. “Ho fatto del mio meglio per sostenere il Presidente, tuttavia mi sento miserabile per avergli causato così tanti problemi.”
Si è scusato per le accuse di corruzione contro i suoi ex consiglieri, tuttavia ha negato qualsiasi coinvolgimento personale.
“Ho compiuto sforzi altruistici per prevenire incomprensioni ingiuste e pregiudizi contro l’industria dei giochi, e per sviluppare l’industria dei giochi e degli esports. Non sono mai stato coinvolto in alcuna attività illegale.”
Jun ha dichiarato che svelerà la verità attraverso le indagini della procura.
Tre ex consiglieri di Jun, incluso uno dal cognome Yoon, sono stati arrestati ad inizio mese per aver apparentemente riciclato 110 milioni di won presi da 300 milioni di won donati dalla Lotte Homeshopping all’associazione nel 2015.
All’epoca, Jun faceva parte della Commissione per le telecomunicazioni e la Comunicazione dell’Assemblea Nazionale. La donazione della Lotte all’associazione fu sospettata di essere parte degli sforzi per garantirsi il sostegno di Jun come legislatore in modo da rinnovare la licenza.
L’ex segretario-generale dell’associazione, di cognome Cho, ha rivelato ai procuratori che Yoon gli aveva detto che gli serviva denaro per la campagna per le elezioni generali di Jun nel 2016. Tuttavia, in seguito Jun fallì nell’essere nominato candidato.
I procuratori vogliono interrogare Jun per capire chi è stato il ricevente finale delle sospette mazzette. Potrebbero convocarlo all’inizio della prossima settimana e sarebbe il primo funzionario di alto rango dell’amministrazione Moon ad essere interrogato.
L’associazione avrebbe anche permesso a Yoon di utilizzare la carta di credito aziendale, e pagare gli stipendi di uno stagista e un segretario dell’ufficio di Jun per circa un anno.
Riguardo le dimissioni di Jun, il Partito del Popolo ha chiesto che venga condotta un’indagine corretta.
“Jun, in quanto membro della commissione sulle telecomunicazioni, aveva il potere di rinnovare la licenza a un canale di televendite,” ha dichiarato il portavoce di partito l’On. Son Kum-ju, aggiungendo che Jun deve prendersi le responsabilità per la corruzione dei suoi consiglieri, anche se è innocente come dichiara.
“L’obiettivo primario dell’amministrazione Moon è quello di sradicare i mali della società. Affinché questa eradicazione sia corretta, deve essere ancora più severo verso se stesso e i suoi collaboratori.”
Il Liberty Korea ha dichiarato che lo scandalo mostra in parte la vera natura del governo Moon, che “ha definito le precedenti amministrazioni conservative come malvage per poi presentare la propria come quella buona.”
“Affinché la procura riconquisti la fiducia dell’opinione pubblica, dovrà condurre un’indagine severa ma giusta in questo potere,” ha dichiarato il portavoce Jun Hee-kyung.
Il partito di governo, il Partito Democratico di Corea, in un comunicato ha dichiarato: “rispettiamo la decisione di Jun.”
Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/11/356_239391.html
17 novembre, Corea del Sud: la leader del partito di governo chiede agli USA di non fare pressioni alla Corea sul FTA
La presidente del Partito Democratico di Corea (DPK) l’On. Choo Mi-ae ha chiesto agli Stati Uniti di non fare pressioni sulla Corea del Sud in merito alla rinegoziazione da parte degli alleati dell’Accordo sul Libero Scambio tra Corea e USA (KORUS FTA).
Parlando davanti ai membri del U.S Congressional Korea Caucus a Washington D.C., mercoledì, Choo ha detto: “La Corea del Sud è in una situazione di estrema difficoltà e potrebbe non essere il momento giusto per farci troppe pressioni senza prima guardare al contesto più ampio.”
Ha discusso che le minacce militari nord coreane aumenteranno per tutto il prossimo anno e che la Corea del Sud è in “difficoltà emotiva” per via della fine delle ritorsioni economiche cinesi in seguito al dispiegamento del THAAD.
“Date le circostanze, la pressione americana peggiorerà la situazione sud coreana e per questo faccio appello alla comprensione americana a riguardo,” ha dichiarato Choo.
Ha esposto questo commento durante una colazione con i membri del Korea Caucus dopo che il Presidente americano Donald Trump ha minacciato di strappare il KORUS FTA e i due paesi hanno iniziato le nuove negoziazioni.
La leader della RDC è in visita negli Stati Uniti per sei giorni; il suo viaggio è iniziato martedì per incontrare i più importanti funzionari americani e discutere una gran varietà di temi tra cui l’alleanza tra Seul e Washington, le minacce nucleari nord coreane e il KORUS FTA.
Durante un incontro con i corrispondenti coreani a Washington, mercoledì, Choo ha dichiarato che riscrivere il FTA potrebbe essere preso in considerazione solo se gli americani fossero disposti a fare delle richieste ragionevoli.
Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/11/120_239447.html
18 novembre, Giappone: L’Ambasciatore americano in Giappone William Hagerty promuove la visita di Trump come un successo
L’Ambasciatore americano in Giappone William Hagerty venerdì ha dichiarato che la prima visita del Presidente Donald Trump a Tokyo all’inizio del mese è stata un grande successo, specialmente per l’avanzamento delle discussioni sulla “ingiusta” relazione di scambi tra i due paesi.
“Durante la sua visita di successo in Giappone, il presidente ha rafforzato la sua relazione con il Primo Ministro (Shinzo) Abe, e ha portato avanti i rapporti su questioni di sicurezza e scambi,” ha dichiarato Hagerty, che è diventato ambasciatore a luglio, durante una conferenza stampa al Japan National Press Club di Tokyo.
“Il Presidente e il Primo Ministro Abe hanno avuto una discussione significativa sugli scambi,” ha detto.
Durante la sua visita, Trump ha spinto per un più equo accordo sugli scambi con il Giappone dopo essersi tirato indietro dal TPP a gennaio.
Hagerty ha detto che gli Stati Uniti non faranno parte del cosiddetto accordo a 11 TPP.
Tuttavia Hagerty ha anche detto che un accordo bilaterale sul libero scambio tra gli Stati Uniti e il Giappone è “molto possibile” ma ha anche specificato che non esiste un calendario per raggiungere tale obiettivo.
“Il Presidente e il primo ministro hanno discusso di un tale strumento, visto che intende considerare parte degli squilibri nei nostri scambi,” ha detto, nonostante i funzionari giapponesi abbiano dichiarato che tali discussioni non sono mai avvenute.
Un esempio di questo squilibrio, ha dichiarato Hagerty è che la carne americana è tassata fino al 50% mentre quella australiana solo al 28%.
Durante una conferenza stampa congiunta il 6 novembre, Abe e Trump hanno concordato di massimizzare la pressione sulla Corea del Nord. Abe sostiene la posizione di Trump sul fatto che “tutte le opzioni sono aperte.” Trump ha dichiarato che il Giappone “comprerà un grande quantitativo di strumentazione militare,” nonostante abbia già pianificato di introdurre nuove strumentazioni, come jet da combattimento F-35, dagli Stati Uniti.
Hagerty ha dichiarato che i due leader “non hanno discusso piattaforme specifiche o sistemi armati particolari da rendere disponibili,” e ha aggiunto che “l’obiettivo è quello “di rendere accessibile in Giappone della tecnologia più avanzata.”
Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/11/17/national/politics-diplomacy/u-s-ambassador-william-hagerty-touts-trumps-japan-visit-success/#.WhG1r0ribIU
19 novembre, Giappone – La Cina invia bombardieri e aerei da ricognizione nello spazio aereo internazionale vicino Okinawa.
Domenica la Cina ha inviato nuovamente dei bombardieri e degli aerei da ricognizione nello spazio aereo internazionale tra le isole di Okinawa e Miyako nel Mar Orientale Cinese, come parte di quella che Pechino ha definito più di una volta “regolari” esercitazioni nella zona.
Il Giappone ha fatto decollare con urgenza i propri caccia, tuttavia non è stata rilevata alcuna violazione dello spazio aereo giapponese.
Quattro bombardieri H-6 e due aerei da ricognizione hanno volato lungo una rotta che li ha condotti attraverso lo Stretto di Miyako e ritorno. Si pensa che il volo sia stato il primo da agosto, quando sei bombardieri cinesi volarono vicino la Penisola di Kii nel Kansai per la prima volta.
La Cina, sotto il potente presidente Xi Jinping, ha iniziato una campagna su larga scala di modernizzazione militare – specialmente la marina e l’aeronautica – poiché mira a espandere il proprio potere al di là dei confini.
Durante un discorso al Congresso del Partito Comunista lo scorso mese – si tiene una volta ogni cinque anni – Xi ha dichiarato che la Cina punta a diventare una potenza “di calibro mondiale” che salvaguardia “l’integrità territoriale” del paese.
Pechino è coinvolta in una disputa nel Mare Orientale Cinese con Tokyo che riguarda le Isole Senkaku amministrate dal Giappone, conosciute come Diaoyus in Cina.
Tuttavia, il Ministero della Difesa a Tokyo lo scorso mese ha dichiarato che la Cina fino a settembre – la prima metà dell’anno fiscale 2017 – ha effettuato 287 voli, 120 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nonostante la diminuzione, il ministero ha documentato un aumento di voli “inusuali”, inclusa l’esercitazione di agosto nei cieli della Penisola Kii.
Lo scorso anno, le Forze di Auto Difesa dell’Aeronautica hanno effettuato 1,168 voli, un record sin da quando si è iniziato a documentarli nel 1958, migliorando il precedente numero di 944 – che si registrò durante il picco della Guerra Fredda nel 1984.
L’esercito cinese ha anche inviato degli aerei, inclusi bombardieri e caccia, in missioni ad ampio spettro nel Canale di Bashi e nello Stretto di Miyako così come anche nello Stretto di Tsushima per passare dal Mar Orientale Cinese al Mare del Giappone e ritorno.
A luglio, l’esercito cinese inviò navi e aerei in acque internazionali ma politicamente sensibili e nello spazio aereo vicino il Giappone come parte dei suoi continui tentativi di migliorare la propria abilità ad operare lontano dai confini.
Al tempo, il Ministero della Difesa cinese disse che il Giappone “non doveva creare scompiglio per niente o mal interpretare, andrà tutto bene quando ci faranno l’abitudine.”
Pechino ha anche rimproverato il Giappone per aver sensazionalizzato i voli, definendoli parte di esercitazioni “regolari”, mentre Tokyo ha dichiarato che terrà sott’occhio sulle azioni “in aumento e in espansione” dell’esercito cinese nella zona.
Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/11/19/national/china-sends-bombers-intelligence-gathering-planes-international-airspace-near-okinawa/#.WhU7LkribIU
Featured image source: The Korea Times