Rassegna settimanale 30 Ottobre-5 Novembre: Sud Est Asiatico

Rassegna settimanale 30 Ottobre-5 Novembre: Sud Est Asiatico

30 ottobre, Birmania – Manifestazione di solidarietà per l’esercito

Più di 2.000 persone si sono radunate per esprimere la propria solidarietà nei confronti dell’esercito dopo le critiche da parte degli osservatori internazionali. I manifestanti hanno esposto cartelloni e slogan di complimenti e sostegno per il capo dell’esercito Birmano Ming Aung Hlaing. “[L’esercito] è indispensabile per il nostro paese, protegge le minoranze etniche e religiose” ha commentato una manifestante.

Ciononostante continuano ad arrivare pesanti critiche da parte degli osservatori internazionali per come lo stato birmano sta gestendo la crisi Rohingya. Più di mezzo milione di persone sono state costrette a fuggire in Bangladesh ed il segretario delle Nazioni Unite ha definito la situazione “un esempio di pulizia etnica da manuale”.

Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2017/10/burma-pro-military-rally/#twCFMpPDKW5W0LVi.97

31 ottobre, ASEAN – Un’occasione per gli USA di ristabilire i rapporti con l’ASEAN

Il presidente Statunitense Donald Trump sarà presente al 50 anniversario dell’ASEAN del 12 novembre e al summit ASEAN-USA del giorno dopo durante la sua visita nelle Filippine, la sua ultima tappa durante il suo tour in Asia.

Questi eventi rappresentano per Trump un’opportunità per rassicurare gli alleati del Sud-Est Asiatico che gli Stati Uniti non li dimentichino. È di grande importanza soprattutto considerando che il presidente ha dimostrato scarso interesse per la regione al di là della questione Nord-Coreana.

A parte ritirare gli Stati Uniti dal Partenariato Trans-Pacifico, al quale avrebbero partecipato 4 stati ASEAN, Trump non si è quasi mai espresso sulla questione del Mar Cinese Meridionale.

La decisione di non rendersi all’East Asia Summit, dove i 10 membri ASEAN incontrano altri 8 stati della regione, non ha fatto altro che aumentare i dubbi sulla credibilità statunitense in quanto grande potenza nella regione Asia-Pacifico e gli interessi di Trump per il multilateralismo.

L’ambasciatore americano nelle Filippine Kim Sung, ha però definito queste voci come “sbagliate” insistendo sul fatto che l’assenza di Trump era solo dovuta a questioni di calendario.

“Abbiamo chiaramente dichiarato che gli Stati Uniti rimangono pienamente impegnati nella regione Asia-Pacifico e che riconosciamo la sua importanza strategica” ha dichiarato l’ambasciatore.

Altri invece pensano che la presenza di Trump al summit ASEAN sia già una vittoria in sé.

Durante la sua visita nelle Filippine, Trump avrà anche discussioni bilaterali con il suo omologo filippino Rodrigo Duterte.

È previsto che entrambi accettino di continuare la lotta contro gli estremismi violenti e aumentare la pressione nei confronti della Corea del Nord. Inoltre ci sono buone possibilità che Trump sostenga la controversa guerra alla droga. Una questione molto spinosa viste le violazioni dei diritti umani che si sono riscontrate.

Mentre la questione del Mar Cinese Meridionale è stato un argomento centrale durante gli ultimi summit ASEAN, dovrebbe essere un argomento lasciato da parte tra Trump e Duterte.

Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/chance-for-us-to-reassure-asean-it-is-not-forgotten-0

1 novembre, Tailandia – Nessuna attività politica finché non verrà “ristabilito l’ordine”

La giunta tailandese ha dichiarato che il divieto di attività politica non verrà rimosso finché non verrà “ristabilito l’ordine”. Il primo ministro ha dichiarato che stava “considerando” di rimuovere il divieto ma il “disordine” ed i “commenti diffamatori” erano la causa di tutto ciò. Il primo ministro aveva fatto sapere ad inizio ottobre che verranno organizzate nel 2018 le prime elezioni dopo il colpo di stato del 2014.

Le tensioni politiche in Tailandia sono peggiorate dal colpo di stato del 2006 quando una giunta militare aveva deposto il regime di Thaksin Shinawatra. Da allora il paese ha vissuto momenti complicati e violente proteste. Il paese è diviso tra i sostenitori di Thaksin e sua sorella Yingluck Shinawatra, la prima ministra deposta nel 2014, e l’élite della capitale.

Fonte: Asian Correspondent
Link: https://asiancorrespondent.com/2017/11/thailand-continues-ban-political-activity-order-restored/#rUTZYFy97rGzekgy.97

2 novembre, Indonesia – Il radicalismo in aumento nei sobborghi indonesiani

Uno studio portato avanti da Setara ha dimostrato che l’intolleranza sta aumentando tra le fasce medie della popolazione indonesiana.

La ricerca è stata portata avanti da mese di luglio fino ad ottobre nelle città di Bogor e Depok, due città della provincia di Giava Occidentale. Le città sembrano essere diventate particolarmente sensibili ai discorsi radicali e persino di odio dei predicatori presenti nelle università e nei complessi residenziali.

I ricercatori hanno raccolto i propri dati osservando direttamente le attività religiose islamiche e hanno condotto lunghe ed approfondite interviste con venti persone di ogni città di ogni origine: predicatori, agenti immobiliari, studenti, impiegati statali, ex terroristi e agenti di polizia.

“Abbiamo notato che a Depok, l’intolleranza ed il radicalismo provengono dalle istituzioni religiose e persino quelle scolastiche. Si possono trovare anche nei complessi residenziali, spesso al di fuori dalla portata del governo” ha spiegato Sudarto, un ricercatore di Setara.

Sudarto ha notato che i sermoni pronunciati nei complessi residenziali finiscono spesso per promuovere la jihad e incoraggiano le persone a prepararsi alla “grande guerra”.

“Ovviamente sono carichi di messaggi di odio nei confronti delle altre religioni” ha continuato Sudarto, spiegando che questi discorsi vengono pronunciati una volta a settimana, solitamente nei week-end.

Le attività organizzate dall’associazione degli studenti islamici all’Università d’Indonesia prendono spesso di mira i gruppi di minoranza come la comunità LGBT e gli Ahmadis.

Una moschea Ahmadiyya nei pressi di Depok è stata chiusa dalle autorità dopo intense proteste.

Sudarto ha riportato risultati simili nella Hidayatullah School of Economics, dove gli studenti sono stati incoraggiati a prendere parte nelle manifestazioni contro l’allora governatore di Jakarta Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama, un cristiano di origini cinesi. Dopo una serie di ampie proteste, Ahok è stato condannato con il reato di blasfemia.

“L’amministrazione di Depok non ha nessun programma o non ha stanziato nessun tipo di fondi per la deradicalizzazione poiché il pensiero dominante è che il problema non sussista, e in caso dovesse esistere, sarebbe la responsabilità del governo centrale” ha spiegato Sudarto.

Nella città di Bogor, la diffusione di radicalismo ed intolleranza proviene allo stesso modo dalle università e luoghi religiosi ha spiegato Muhammad Syauqillah, il ricercatore per questa città, “A Bogor la situazione è peggiore di Depok. È diventata un’incubatrice di terroristi”.

In tutto il paese si sono contati 38 attacchi terroristi dal 1980. Diciotto di questi attacchi comprendevano persone che hanno vissuto, che sono passate o hanno costruito legami a Bogor ha spiegato il ricercatore. “La vicinanza di Bogor con la capitale la rende una città strategica e facilmente accessibile per coloro che sono stati addestrati all’estero. Le immense campagne circostanti possono essere usate come campi di addestramenti”.

La Giava Occidentale è stata classificata dalla National Commisssion of Human Rights come la provincia meno tollerante.

Il vice direttore di Setara, Bona Tigor Naipospos ha spiegato che gli unici rapporti sociali delle persone appartenenti alla classe media erano generalmente limitati agli eventi religiosi, “è così che si infiltra il radicalismo”.

Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/radicalism-flourishing-in-some-indonesian-suburbs-research-shows

3 ottobre, Bangladesh – Aumenta la malnutrizione tra i Rohingya

Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme, la malnutrizione sta raggiungendo livelli preoccupanti per i bambini Rohingya. Secondo i dati dell’organizzazione circa il 7.5 percento dei minorenni rischia addirittura di morire all’interno dei campi allestiti per i 600.000 profughi. “È estremamente preoccupante vedere le condizioni nelle quali arrivano i minorenni” ha dichiarato un portavoce UNICEF.

“I bambini Rohingya nei campi, che sono sopravvissuto agli orrori nello stato di Rakhine e al pericoloso viaggio per arrivare qua sono in condizioni pessime” ha dichiarato il rappresentante UNICEF per il Bangladesh, “Quelli che soffrono di malnutrizione stanno rischiando di morire per cause totalmente evitabili e curabili”.

Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/malnutrition-soaring-among-rohingya-children-in-bangladesh-un

4 ottobre, Cambogia – Hun Sen lancia un messaggio all’opposizione

Il primo ministro cambogiano Hun Sen ha lanciato un appello ai membri del principale gruppo di opposizione, il Cambodia National Rescue Party (CNRP). Ha direttamente chiesto ai parlamentari di abbandonare il proprio partito prima del giudizio della corte suprema che si deve pronunciare sullo scioglimento del partito. In caso contrario i membri dell’opposizione potrebbero essere vietati di qualsiasi attività politica per i prossimi 5 anni.

“Vi voglio offrire questa opportunità di continuare il vostro lavoro… Non è che verrà sciolto il partito e la vicenda finisce lì. Magari a più di 100 persone sarà vietato di fare politica per cinque anni”. Il partito al potere, il Partito Popolare Cambogiano, ha intensificato negli ultimi mesi la repressione nei confronti dei media indipendente e dei gruppi per i diritti umani.

Il 16 novembre la corte suprema renderà il suo giudizio sul possibile scioglimento del CNRP accusato complotto contro il partito di maggioranza. La decisione dovrebbe essere indipendente dal governo, ma il primo ministro aveva dichiarato precedentemente che la dissoluzione era “un fatto”. Hun Sen rifiuta di riconoscere che l’accusa sia politicamente motivata anche se il suo partito ha passato una legge qualche giorno prima di aver incolpato il CNRP per organizzare la redistribuzione dei seggi dopo lo scioglimento di un partito.

Fonte: The Straits Times
Link: http://www.straitstimes.com/asia/se-asia/defect-or-be-banned-from-politics-hun-sen-to-opposition

5 novembre, Filippine – Nuove proteste contro la guerra alla droga.

La nuova protesta è stata organizzata dai vescovi cattolici che hanno esplicitamente chiesto al presidente Rodrigo Duterte e alla polizia di porre fine alla sanguinosa guerra alla droga. L’uccisione di tre adolescenti nel mese di agosto ha provocato uno spontaneo movimento di proteste nei confronti dell’amministrazione di Duterte e della sua campagna contro la droga. La potente chiesa cattolica, circa 80% della popolazione filippina è di fede cattolica, è una delle figure di prua.

Circa 3000 persone si sono riunite nelle vicinanze della celebre autostrada EDSA dove nel 1986 la rivolta popolare pacifica mise fine alla dittatura di Ferdinand Marcos. La protesta ha preso la forma di una processione dove numerose candele e scritte “Stop the Killings. Start the Healing” sono state avvistate. Inoltre alcuni membri dell’opposizione, studenti e vari gruppi religiosi si sono uniti. L’arcivescovo Socrates Villegas ha dichiarato “Pace a voi nell’esercito e nella polizia. Mettete fine alla violenza e difendete la legge”.

Il presidente Duterte è stato eletto lo scorso anno con la promessa di mettere fine al problema della droga nel paese. Secondo il governo sarebbero state uccise più di 3.900 esponenti del narco-traffico. Numerosi gruppi per i diritti hanno però accusato la polizia ed il governo di portare avanti uccisioni extra-giurisdizionali e che i discorsi del presidente incitino alla violenza.

Fonte: The Straits Times
Link: www.straitstimes.com/asia/se-asia/philippine-bishops-lead-thousands-in-call-to-end-killings-in-anti-drug-campaign

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