Rassegna settimanale 18-24 settembre: Giappone e Corea del Sud

Rassegna settimanale 18-24 settembre: Giappone e Corea del Sud

18 settembre, Corea del Sud – La “linea rossa” nord coreana di Moon causa tensioni

La definizione del Presidente di “linea rossa” per la Corea del Nord sta causando discussioni, e i critici si interrogano sulla sua adeguatezza.

Durante la conferenza stampa per i 100 giorni di Presidenza tenutasi giovedì, il Presidente Moon Jae-In ha dichiarato che in caso la Corea del Nord “finisca di sviluppare il missile balistico intercontinentale e lo armi con una testata nucleare” riterrà che il paese abbia oltrepassato una linea rossa.
Ha anche detto “la Corea del Nord è vicina alla soglia della linea rossa.”
Alcuni, inclusi i consiglieri di Moon, hanno interpretato le sue parole come un avvertimento rivolto al Nord per il suo rapido progresso nello sviluppo di armi nucleari e missili. Tuttavia, è stato prevalente un sentimento di critica nei confronti della sua “immaturità diplomatica.”
I critici ritengono che le parole di Moon limitino le possibilità di azione della sua amministrazione nel confrontarsi con la Corea del Nord.
“Moon deve essere il primo leader mondiale ad aver spiegato nei dettagli cosa sia una linea rossa,” ha dichiarato Nam Sung-wook, professore della Korea University nel dipartimento per l’unificazione e la diplomazia. “Rimanere ambigui fa bene agli interessi nazionali. Moon potrebbe essersi espresso così per prevenire un attacco preventivo americano, tuttavia, espone le nostre intenzioni.”
Park Won-gon, professore di relazioni internazionali presso la Handong Global University, condivide un’opinione simile. “Sviluppare missili ICBM armati nuclearmente che possano colpire il territorio americano è l’obiettivo finale della Corea del Nord e c’è un’elevata possibilità che lo raggiunga presto,” ha detto. “Quale sarà la nostra strategia quando ciò accadrà? Moon ha limitato le sue possibilità.”
Seul e Washington hanno ripetutamente chiesto a Pyongyang di non superare la linea rossa, tuttavia prima d’ora non avevano mai dichiarato quale fosse il livello di provocazione che fa da linea rossa e che potrebbe dare inizio ad una risposta militare.
Anche il Presidente Trump, durante i suoi discorsi sulla Corea del Nord, è sempre stato vago su questa linea rossa.
Durante una conferenza stampa del 10 agosto disse, “Nono sono come le altre amministrazioni che dicono che entreremo a Mosul in quattro mesi. Io non ne parlo.” Il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Gen. H.R. McMaster ha aggiunto in un’intervista alla NBC di questa domenica: “Trump non disegna linee rosse.”
I critici fanno anche notare che l’improvvisa rivelazione della linea rossa da parte di Moon potrebbe creare difficoltà nel coordinamento con l’amministrazione Trump per le policy sulla Corea del Nord.
“Il commento di Moon è stato imprudente poiché ha dato l’impressione che Seul debba ancora considerare con Washington a quale livello si debba stabilire la linea rossa,” ha dichiarato il prof. Park.
Ha fatto notare che la Corea del Sud e gli Stati Uniti non hanno ancora riunito un organismo consultivo sulla sicurezza così come previsto dagli accordi presi durante il summit di giugno.
I partiti dell’opposizione hanno rinforzato l’offensiva contro Moon. Il segretario del principale opposizione, il Partito Liberty Korea, Chung Woo-taik l’ha definita una linea rossa “irrealistica”, affermando la capacità missilistica del Nord ha già raggiunto livelli distruttivi per la Corea del Sud.
“Il completamento dello sviluppo di una testata nucleare che possa essere montata su un missile ICBM è una grande preoccupazione per gli Stati Uniti,” ha dichiarato Chung. “Per la Corea del Sud, il Nord ha molte altre opzioni militari. Per noi, ha già oltrepassato la linea rossa.”
Kim Young-woo, del partito d’opposizione Bareun, presidente della Commissione per la Difesa dell’Assemblea Nazionale, ha anche dichiarato che le parole di Moon riflettono la sua noncuranza in materia di sicurezza. “Ha dato il segnale sbagliato alla Corea del Nord, facendo intendere che aspetterà fino a quando il Nord completerà l’armamento dei ICBM,” ha detto.
Nel frattempo, la Corea del Nord ha valutato duramente i 100 giorni di presidenza di Moon affermando attraverso il giornale nazionale che ha specialmente fallito nelle relazioni intra-coreane.
“L’approccio conciliatorio di Moon si è tradotto in altra retorica perché è ancora controllato dagli americani,” ha scritto il Rodong Sinmun questo venerdì.

Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/09/356_234971.html

19 settembre, Giappone – Uomo giapponese arrestato in Cina per sospetto spionaggio

Il governo giapponese martedì ha annunciato che un uomo giapponese è stato arrestato per sospetto spionaggio nella città portuale nord orientale cinese di Dalian.
L’uomo è stato detenuto dalle autorità cinesi nella città della Provincia di Liaoning a maggio, secondo quanto dichiarato dal Capo Segretario di Gabinetto Yoshihide Suga durante una conferenza stampa, aggiungendo che Tokyo sta “controllando attentamente il trattamento riservato all’uomo da parte dei cinesi.”
L’alto funzionario governativo si è rifiutato di scendere nei dettagli, tuttavia secondo il Ministero degli Esteri l’uomo avrebbe circa 60 anni.
Il Dalian Daily lunedì ha riportato che i procuratori cinesi hanno dato l’approvazione per l’arresto di un uomo giapponese, possibilmente facendo riferimento a questo caso.
La Cina ha aumentato la sorveglianza sugli stranieri e le organizzazioni in nome della protezione della sicurezza nazionale sin da quando il Presidente Xi Jinping è salito al potere nel 2013.

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/09/19/national/japanese-man-arrested-alleged-spying-china/

20 settembre, Corea del Sud – Durante i summit Moon insiste sulla soluzione diplomatica alla questione nord coreana

Durante una serie di incontri con i leader stranieri a New York, il Presidente Moon ha cercando supporto internazionale per gli sforzi compiuti da Seul per utilizzare una soluzione pacifica nella risoluzione della questione nucleare nord coreana.
Moon ha parlato con il Primo Ministro inglese Theresa May, il Presidente ceco Milos Zeman e il Presidente senegalese Macky Sall a lato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di mercoledì.
Durante il colloquio con May, Moon ha riconosciuto il ruolo attivo del Regno Unito come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite soprattutto nell’adottare e portare avanti le risoluzioni del Consiglio sulla Corea del Nord.
“May ha dichiarato che le minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord si presentano come minaccia solo per l’Asia Nord orientale ma anche per la pace mondiale e la sicurezza, sottolineando il bisogno di contromisure omogenee da parte della comunità internazionale,” ha dichiarato il portavoce presidenziale Park Soo-hyun.
I due leader hanno giurato di rispondere con severità alle provocazioni nord coreane e di mantenere una stretta collaborazione per risolvere la questione attraverso strumenti pacifici.
A Zeman, Moon ha espresso la propria gratitudine per il continuo supporto alla politica nord coreana di Seul.
Secondo il portavoce, quando Moon ha chiesto il sostegno ceco per una risoluzione pacifica della questione, Zeman avrebbe risposto che il suo paese interpreterà un ruolo necessario nelle azioni globali.
“Zeman ha dichiarato che risolvere la questione attraverso una massiva operazione militare porterebbe solo alla morte di molti cittadini innocenti, quindi spera che la Corea possa unificarsi pacificamente come la Germania,” ha dichiarato Park.
Moon ha espresso gratitudine anche per il sostegno del Senegal, membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, alla posizione sud coreana sulla questione nucleare nord coreana. Sall ha dichiarato che il suo paese porterà avanti con accuratezza le risoluzioni del Consiglio e coopererà in futuro.

Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/09/103_236763.html

21 settembre, Giappone – Il sindaco di Ishigaki proporrà il cambio ufficiale di nome delle isole contese di Okinawa

La città di Ishigaki, nella Prefettura di Okinawa, giovedì ha comunicato che il suo sindaco ha in programma di proporre di cambiare il nome del gruppo di isole sulla quale ha autorità amministrativa in modo tale che includa ufficialmente “Senkaku”.

Il sindaco Yoshitaka Nakayama sta facendo pressione affinché venga cambiato il nome delle isole controllate dal Giappone nel Mar Orientale cinese. Le isole al momento sono conosciute come “Tonoshiro, Città di Ishigaki”, e il progetto prevede di farvi riferimento esplicitamente come “Senkaku, Città di Ishigaki.”
Le isole disabitate, conosciute come Senkaku in Giappone e Diaoyu in Cina, sono al centro di una disputa territoriale tra i due paesi.
Nakayama presenterà la proposta all’assemblea cittadina durante la sessione regolare di dicembre, e il cambio nome è molto probabile che venga approvato.
Il sindaco ha annunciato le sue intenzioni martedì: “Desidero che (il progetto) venga presentato davvero all’assemblea cittadina in modo che la nomenclatura formale contenga (i caratteri cinesi) “Senkaku”, ha dichiarato.
Le isole, situate tra Okinawa e Taiwan, la quale reclama le isole che chiama “Tiaoyutai”, sembrano essere situate vicino a giacimenti di petrolio sotto il fondale marino.
[…]

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/09/21/national/politics-diplomacy/ishigaki-mayor-propose-official-name-change-disputed-islands-okinawa/

22 settembre, Corea del Sud – Con il ritiro del Presidente la Corte Suprema entra in una nuova era

Il Presidente Yang Sung-tae si è ritirato dopo 42 anni di carriera giuridica, inaugurando un cambiamento importante verso sinistra nell’equilibrio ideologico della corte.
“Non è passato un giorno senza preoccupazioni,” ha dichiarato Yang, che divenne Presidente nel 2011 durante il governo conservatore del Presidente Lee Myung-bak, durante la cerimonia di pensionamento tenutasi nel Palazzo della Corte Suprema a Seul.
Sotto la sua guida, la corte ha subito dei cambiamenti positivi: il pubblico ha avuto accesso a maggiori informazioni sui processi che, in alcuni casi, sono stati anche trasmessi televisivamente dal vivo per soddisfare al meglio il diritto all’informazione della popolazione.
Tuttavia è stato anche criticato per la sua leadership autocratica. Nel corso dei passati mesi, è stato anche accusato di aver creato una “lista nera dei giudici”, che presumibilmente conterrebbe informazioni personali dei giudici comprese le loro idee politiche, in modo da rafforzare il suo potere.
Inoltre, Yang ha fallito nel conquistare la fiducia del popolo, che lui ha invece ripetutamente definito “il solo fondamento del sistema giuridico nazionale.”
Un sondaggio OECD nel 2015 ha mostrato come solo il 27% dei coreani abbiano dichiarato di avere fiducia nel sistema giuridico nazionale e nelle aule. La Corea era tra gli ultimi quattro paesi, insieme a Colombia, Cile e Ucraina.
Kim Meong-su, che sostituirà Yang dopo l’approvazione dell’Assemblea Nazionale, sembra destinato a portare grandi cambiamenti alla corte visto che la sua opinione sembra essere più in linea con quella liberale del partito di governo. Alcuni lo definiscono addirittura “il Presidente della Corte Suprema più liberale di sempre.”
Molti gruppi conservatori sono già preoccupati da cosa darà alla società la sua Corte Suprema. La velocità del cambiamento, inoltre, potrebbe aumentare ulteriormente il prossimo anno visto che 6 dei 13 giudici della Corte saranno cambiati.

Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/09/356_236874.html

23 settembre, Giappone – La Cina avverte il Giappone di non abbandonare il dialogo per le sanzioni nella questione nord coreana

Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto a Taro Kono, la sua controparte giapponese, che discutere solamente delle sanzioni sulla Corea del Nord piuttosto che concentrarsi sul dialogo sarà visto come andare contro alle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Le tensioni sono aumentate da quando la Corea del Nord ha portato a termine il suo sesto test nucleare il 3 settembre, causando nuove risoluzioni delle Nazioni Unite.
A lato di un incontro dell’ONU a New York, Wang ha detto a Kono che la situazione sulla penisola coreana si sta facendo più seria e tutte le parti devono rimanere calme.
Riprendere i negoziati di pace fa parte delle risoluzioni ONU tanto quanto l’applicazione delle sanzioni, ha dichiarato Wang, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri cinese questo venerdì.
“Se i giapponesi parlano solo di sanzioni e non prendono in considerazione il dialogo, o addirittura vi si oppongono, sarebbe visto come una contravvenzione alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza,” avrebbe dichiarato Wang.
La Cina spera che il Giappone parli e si atteggi in maniera cauta e che giochi un ruolo costruttivo nella questiona nucleare.
Pechino ha ripetutamente espresso la propria preoccupazione riguardo l’aumentare delle tensioni a causa della Corea del Nord, nonostante anch’essa abbia firmato le nuove e più pesanti sanzioni ONU. Tuttavia ha anche sottolineato l’urgenza con cui bisognerebbe tornare al dialogo e mantenere la calma.
Venerdì, la Russia ha chiesto alle “teste calde” di calmarsi dopo che gli Stati Uniti hanno ammesso di sentirsi “sfidati” dall’avvertimento nord coreano sul possibile test di una bomba all’idrogeno nel Pacifico.
Venerdì Trump ha definito il leader nord coreano Kim Jong-Un “pazzo”, il giorno dopo che Kim lo aveva definito un “ritardato americano mentalmente pazzo” che avrebbe dovuto affrontare il “più alto livello di contromisure della storia” come conseguenza della dichiarazione di Trump in cui il Presidente aveva detto che gli Stati Uniti “distruggeranno completamente” la Corea del Nord se minacciati o se i suoi alleati fossero minacciati.

Fonte: The Japan Times
Link: https://www.japantimes.co.jp/news/2017/09/23/national/politics-diplomacy/china-warns-japan-not-abandon-dialogue-sanctions-dealing-north-korea/

24 settembre, Corea del Sud – Seul si rammarica per le false notizie riportate dai media giapponesi

Seul ha ufficialmente espresso il proprio rammarico a Tokyo per come alcuni media giapponesi abbiano raccontato in maniera “distorta” del precedente piano di aiuti umanitari per Pyongyang che si è discusso recentemente al tavolo trilaterale tra Seul, Tokyo e Washington a New York.
Anche gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione: queste notizie distorte potrebbero danneggiare la cooperazione tra i tre paesi nell’affrontare le questioni nord coreane, almeno secondo una fonte della Casa Blu.
Venerdì alcuni media giapponesi, compresa Nippon TV, hanno riportato che durante l’incontro a New York il Presidente americano Donald Trump e il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe avrebbero accusato il piano del governo di Moon Jae-in di offrire 8 milioni di dollari in aiuti umanitari alla Corea del Nord. I media giapponesi hanno citato un funzionario governativo giapponese che avrebbe dichiarato che Trump fosse estremamente arrabbiato.
“Abbiamo espresso il nostro rammarico al governo giapponese attraverso un canale diplomatico,” ha dichiarato domenica un funzionario del ministero degli esteri.
“Abbiamo contattato il governo giapponese e non i media poiché questi ultimi hanno citato un funzionario anziano al seguito di Abe e riteniamo che il governo giapponese debba prendere le necessarie misure a riguardo.”
Il Segretario dell’Ufficio stampa presidenziale Yoon Young-chan ha anch’egli espresso forte rammarico nei confronti dei media in questione e del governo giapponese per le “informazioni calunniose.”
“Secondo i funzionari sud coreani che hanno preso parte all’incontro trilaterale, i servizi non erano veri e sembrano essere stati distorti intenzionalmente,” ha dichiarato Yoon venerdì.
“è una pratica diplomatica non menzionare ciò che viene discusso a questo incontri se non in annunci ufficiali. Tuttavia i media giapponesi lo hanno fatto, mentendo, citando fonti governative. Abbiamo espresso profondo rammarico e speriamo che questo genere di cose non succedano nuovamente.”
Yoon ha dichiarato che si teme che questi servizi abbiano effetti negativi sulle relazioni tra Seul e Tokyo.
Anche gli Stati Uniti hanno mostrato preoccupazioni simili.
Secondo una fonte della Casa Blu, un alto funzionario dell’ufficio della presidenza ha parlato al telefono con un funzionario della Casa Bianca sabato per discutere come rispondere alle minacce del leader nord coreano Kim Jong-un e Trump ha in programma di visitare Seul a novembre.
L’ufficiale ha fatto riferimento alla questione dei media giapponesi e l’ufficiale della Casa Bianca ha risposto che questo genere di servizi possono causare una rottura nella cooperazione tra le tre nazioni e che è proprio quello in cui spera la Corea del Nord.
Il funzionario americano si è detto deluso e preoccupato e ha dichiarato che Washington esprimerà queste preoccupazioni a Tokyo.
Questa non è stata la prima volta che i media giapponesi hanno riportato in maniera distorta delle informazioni.
All’inizio di questo mese, il Fiji News Network raccontò di una telefonata tra Trump e Abe in cui Trump criticava i continui tentativi del governo Moon di cercare un dialogo con la Corea del Nord nonostante quest’ultima continuasse con le provocazioni. Secondo l’annunciatore, Trump avrebbe detto ad Abe che il governo sud coreano stesse “implorando” per il dialogo.
A riguardo, il portavoce presidenziale Park Soo-hyun dichiarò che i funzionari dell’ambasciata coreana in Giappone contattarono il ministero degli esteri giapponese e confermarono che le notizie erano false. La Casa Blu espresse anche quella volta un forte rammarico.

Fonte: The Korea Times
Link: http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/09/120_236916.html

Featured image: The Korea Times