Rassegna settimanale 3-9 luglio: Giappone e Corea del Sud
3 luglio, Giappone – Il Giappone prende in considerazione l’idea di detenere alcuni richiedenti asilo per fermare gli abusi al sistema dei rifugiati
Il Giappone sta considerando l’idea di detenere alcuni richiedenti asilo una volta scaduti i loro visti in un tentativo di fermare quello che definisce un abuso al suo sistema dei rifugiati, scatenando le critiche degli avvocati che ritengono che tali misure potrebbero creare problemi umanitari.
Studenti e tirocinanti stranieri che fanno domanda di asilo potrebbero essere trattenuti nei centri di detenzione per immigrati allo scadere dei loro visti, secondo quanto riferito da Yasuhiro Hishida, funzionario del ministero della giustizia che si occupa del riconoscimento dello status di asilo, a Reuters.
Al momento attuale, coloro che detengono un visto valido e che fanno domanda di asilo ricevono dei permessi di sei mesi, rinnovabili, che gli consentono di lavorare e vivere in Giappone mentre la loro domanda viene revisionata.
Il possibile giro di vite, causato dall’impressionante aumento di richiedenti asilo dell’anno scorso, metterebbe alle strette quello che è diventato a tutti gli effetti un sistema di immigrazione trasversale che ha consentito alle compagnie di assumere lavoratori immigrati a basso costo.
La domanda di lavoro è la più alta da 43 anni in Giappone a causa della diminuzione della popolazione e le barriere per i colletti blu rimangono alte. Un’indagine Reuters ha svelato che questa situazione ha generato un mercato del lavoro grigio, specialmente nel settore edile e manifatturiero, che assume richiedenti asilo da paesi come la Turchia e il Bangladesh.
Il ministro della giustizia Hishida ha dichiarato che molti disoccupati fanno domanda di asilo per ottenere permessi di lavoro.
“Gli stranieri che vogliono lavorare in Giappone scoprono la loro domanda per l’asilo viene revisionata, e questo ha comportato l’aumento dell’abuso e dell’utilizzo improprio del sistema dei rifugiati,” ha dichiarato Hishida.
L’avvocato per l’immigrazione Chie Komai ha spiegato che questa scelta potrebbe causare l’arresto di richiedenti asilo onesti.
“Ci sono studenti in scambio culturale le cui attività politiche in Giappone potrebbero metterli in pericolo in caso tornassero nel loro paese, e ci sono anche quelli che studiano in Giappone in attesa che diminuisca il pericolo di persecuzione,” ha dichiarato Komai a Reuters.
Come mostrano i dati del ministero della giustizia, nel 2016 la cifra record di 10.901 persone provenienti da paesi come l’Indonesia, il Nepal e le Filippine ha fatto domanda di asilo in Giappone. Il governo ne ha concessi 28.
Lo scorso anno, 1.106 tirocinanti hanno fatto domanda di asilo – aumentati di 26 volte rispetto ai 43 del 2012. Nello stesso periodo, il numero di studenti in scambio che ha fatto domanda è aumentato di circa 14 volte, passando da 102 nel 2012 a 1.399 nel 2016.
Il quotidiano Yomiuri venerdì ha riportato che la stretta ai permessi di residenza e lavoro per studenti e tirocinanti che richiedono asilo inizierà all’inizio di luglio.
Tuttavia, Hishida ha dichiarato che il governo sta ancora considerando vari modi per frenare gli abusi al sistema e deve ancora decidere quali misure implementare e quando.
Gli avvocati e gli attivisti fanno sapere che gli studenti in scambio e i tirocinanti stranieri, a cui è permesso lavorare in Giappone per un certo periodo di o un certo numero di ore, spesso sono soggetti a sfruttamento.
I dati del governo mostrano che l’anno scorso vi è stato un picco di violazioni nei gruppi che accettano tirocinanti stranieri.
Fonte: Japan Today, https://japantoday.com/category/national/japan-considers-detaining-some-asylum-seekers-to-curb-abuse-of-refugee-system
4 luglio, Corea del Sud – Moon e Abe si incontreranno il 7 luglio
La Casa Blu martedì ha dichiarato che il Presidente sud coreano Moon Jae-in e il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe si incontreranno per la prima volta il 7 luglio a margine del vertice del G20 che si terrà ad Amburgo, Germania.
L’incontro è stato organizzato dopo che i due leader hanno concordato la necessità di incontrarsi dopo la vittoria alle elezioni del 9 maggio di Moon. Abe si è congratulato al telefono con Moon l’11 maggio e i due leader si sono sentiti successivamente il 30 maggio quando la Corea del Nord ha testato un missile. Moon ha anche inviato un inviato speciale, l’On. Moon Hee-sang del Partito Democratico di Corea, in Giappone dal 17 al 20 maggio, mentre l’inviato di Abe, Toshihiro Nikai, ha visitato la Corea dal 10 al 13 giugno.
“I due leader rafforzeranno la fiducia e l’amicizia, e discuteranno di varie questioni per migliorare gli scambi e risolvere la minaccia nucleare nord coreana,” ha dichiarato un funzionario della Casa Blu.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/07/120_232375.html
5 luglio, Corea del Sud – Scoperto il primo video che prova l’esistenza delle ‘comfort women” coreane
Mercoledì è stato rivelato il primo video che mostra le schiave del sesso coreane per i militari giapponesi durante la Seconda Guerra mondiale.
Nonostante un video su una schiava del sesso cinese fosse stato già scoperto, per quelle coreane finora erano stati ritrovati solamente reperti fotografici e documenti.
Il Governo metropolitano di Seul e una squadra guidata dal prof. Chung Chin-sung dell’Università Nazionale di Seul hanno rivelato un video in bianco e nero di 18 secondi che mostra sette schiave sessuali a Songshan, nella Provincia cinese di Yunnan nel 1944.
La squadra ha scoperto il video nella National Archives and Records Administration degli Stati Uniti dopo due anni alla ricerca di un documento videografico.
Il video mostra quello che sembra essere un ufficiale militare cinese delle Forze Alleati Sino-Americane parlare con una schiava sessuale. Le altre schiave sembrano nervose e impaurite.
Il video è stato girato nel settembre 1944, quando il Giappone stava perdendo la guerra e le forze alleate sino-americane avevano riconquistato Songsan.
La squadra è stata in grado di identificare le donne del video come coreane, in quanto corrispondevano ai volti e agli abiti delle schiave sessuali coreane delle prove fotografiche.
La squadra, tuttavia, non è stata in grado di dare dei nomi a queste donne, ma ha dichiarato che sono presenti nella lista fatta dalle forze alleate sino americane.
La ricerca di prove videografiche è stata condotta con il supporto finanziario del progetto del governo metropolitano di Seul che si occupa dell’organizzazione dei documenti sulle comfort woman. Il governo centrale tagliò i finanziamenti alla ricerca dopo che la Corea e il Giappone giunsero al controverso accordo sulla questione nel dicembre 2015.
Il video sarà una prova importante visto che la maggior parte dei documenti rivelati finora sulla schiavitù sessuale appartengono al governo e all’esercito giapponese.
“Anche la parte più triste della storia va scritta e ricordata così che non si ripeta; il Governo di Seul concentrerà tutte le sue risorse nel documentare la storia e nel risolvere la questione,” ha dichiarato il sindaco di Seul Park Won-soon.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/07/120_232456.html
6 luglio, Giappone – Il Giappone registra il più veloce calo di popolazione dal 1968
La popolazione giapponese, esclusi i residenti stranieri, all’inizio dell’anno ha registrato il più veloce calo dal 1968, sottolineando la sfida demografica alla crescita economica.
I dati del governo mostrano che al 1° gennaio il numero di giapponesi è sceso della cifra record di 308.084 rispetto l’anno prima portando la popolazione nazionale a 125.583.658, segnando l’ottavo anno consecutivo di declino.
Il numero di nascite è calato del 2,9% rispetto all’anno precedente portandosi a 981.202, il più basso numero di nascite dal 1972 quando si iniziarono a tenere dati comparabili.
Le persone di età maggiore ai 65 contano come il 27,2% della popolazione totale, la proporzione più alta mai registrata, mentre la proporzione tra quelle di età inferiore o uguale ai 14 anni è calata al 12,7%.
Il numero di residenti stranieri registrati è aumentato fino a 2.323.428, il 6,9% in più rispetto all’anno precedente.
Il Giappone è da sempre riluttante ad aprirsi all’immigrazione. Molti si aggrappano all’orgoglio giapponese e a quello che loro vedono come omogeneità culturale ed etnica, nonostante l’età avanzata della popolazione e la contrazione della forza lavoro.
Tuttavia, recentemente il governo sembra aver fatto degli sforzi per attrarre studenti e lavoratori altamente qualificati dall’estero.
Secondo i dati, la popolazione totale – che combina sia i giapponesi che i residenti stranieri – è scesa di solo l0 0,1% rispetto all’anno prima fermandosi a 127.907.086.
Fonte: Japan Today, https://japantoday.com/category/national/japan’s-population-falls-at-fastest-since-1968
7 luglio, Corea del Sud – Corea, Giappone e Stati Uniti decidono di fare pressione sulla Corea del Nord
Venerdì funzionari hanno rivelato che i leader di Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone hanno deciso di lavorare insieme per rafforzare le sanzioni e le pressioni sulla Corea del Nord come risposta ai suoi recenti test di missili balistici intercontinentali (ICBM).
L’incontro trilaterale tra il Presidente Moon Jae-in, il Presidente americano Donald Trump e il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe si è tenuto al consolato americano di Amburgo, Germania, alla vigilia del vertice del G20.
È stato il primo incontro trilaterale dall’elezione di Moon e Trump.
È avvenuto tre giorni dopo l’annuncio di Kim Jong-un in cui il leader nord coreano affermava che martedì il paese aveva lanciato con successo un ICBM, capace di trasportare una testata nucleare di grandi dimensioni e capace di colpire il suolo americano.
“I leader delle tre nazioni condividono la necessità di adottare prontamente una più decisa risoluzione del Consiglio delle Nazioni Unite e imporre la massima pressione sulla Corea del Nord,” ha dichiarato il Ministro degli Esteri di Seul Kang Kyung-wha durante una conferenza stampa ad Amburgo.
Kang ha anche dichiarato che i tre hanno concordato di risolvere la questione attraverso “una pressione pacifica.”
“Non hanno discusso di opzioni militari,” ha detto Kang.
Le tre parti hanno deciso di fare sforzi comuni per persuadere la Cina, probabilmente l’unico alleato del Nord, a giocare un ruolo più importante nel fare pressione sul Nord in modo che abbandoni i suoi programmi nucleari e missilistici.
Secondo quanto riferito da un funzionario governativo di alto livello, verso la fine il Presidente Trump ha detto alle sue controparti giapponese e coreana che il suo governo prenderebbe in considerazione sanzioni economiche a danno di imprese cinesi e di individui che fanno affari con la Corea del Nord.
Il commento di Trump è stato fatto risalire a quelle che vengono considerate le sanzioni per il “boicottaggio secondario”, che prevedono pene per compagnie terze e individui che commerciano con il Nord.
Il boicottaggio secondario è considerato una delle ultime misure disponibili contro il regime di Pyongyang. Queste sanzioni furono utilizzate contro l’Iran e alla fine lo convinsero ad accettare un accordo nucleare in seguito a lunghi negoziati.
“Lo scopo di tali sanzioni è di mettere la Corea del Nord in una situazione insostenibile e non darle opzioni se non quella del dialogo,” ha dichiarato il funzionario.
Salgono anche le aspettative per una possibile richiesta, durante il loro incontro a lato del G20, del presidente Trump al Presidente cinese Xi Jinping di tagliare, o almeno ridurre, la fornitura nazionale di petrolio al Nord.
Giovedì, il Presidente Moon si è incontrato con Xi e anche lui ha chiesto alla Cina di adottare un ruolo più attivo nel contenere lo sviluppo della capacità nucleare e missilistica del Nord.
Tuttavia rimane da vedere come Beijing reagirà alle mosse di Seul, Washington e Tokyo per aumentare la pressione su di lei e su Pyongyang.
Secondo diverse fonti, il Presidente Xi ha detto a Moon che la comunità internazionale tende a minimizzare gli sforzi di Beijing nel risolvere le questioni nord coreane.
Xi avrebbe dichiarato che la Cina e la Corea del Nord condividono “un’alleanza di sangue”, sottolineando le diverse caratteristiche delle relazioni tra Beijing e Pyongyang. Le fonti riferiscono che Xi abbia fatto notare come il principio fondamentale di tale alleanza non potrebbe essere cambiato nonostante i molti cambiamenti che sono avvenuti.
Durante il vertice del G20, ci si aspetta che Seul, Washington e Tokyo chiedano il supporto dei leader mondiali per emanare nuove sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il Presidente Moon ha anche menzionato la necessità di rilasciare un comunicato congiunto del G20 per colpire le provocazioni nord coreane.
Il Ministro degli Esteri Kang ha dichiarato “L’adozione di un comunicato congiunto dipende dalla decisione del paese ospite. La Germania prenderà la decisione finale dopo aver ascoltato tutte le opinioni.”
Martedì il nord ha annunciato di aver testato con successo un ICBM, affermando che il missile ha volato per 933 chilometri e 39 minuti “prima di colpire con precisione l’obiettivo” nel Mar Orientale.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/07/356_232604.html
8 luglio, Giappone – Diminuisce la povertà infantile in Giappone ma la strada è ancora lunga
Il tasso di povertà infantile in Giappone è migliorato grazie a una stabile ripresa economica, tuttavia gli esperti affermano che continuare a sostenere tale miglioramento è vitale per prevenire l’esclusione sociale.
Un’organizzazione no profit con base a Tokyo chiamata Kid’s Door offre istruzione gratuita ai bambini figli di famiglie con un solo genitore o con sussidi statali e che vivono in condizioni di povertà e spesso rinunciano al liceo o all’università per via delle difficoltà economiche.
I volontari di Kid’s Door – che includono anche studenti universitari – insegnano a bambini che vanno dalle elementari al liceo e che non possono permettersi il doposcuola, principalmente nell’area di Tokyo.
“Questi bambini (svantaggiati) possono non sembrare diversi dagli altri, tuttavia molti dei loro genitori fanno fatica a comprare anche solo il cibo per la giornata,” ha dichiarato Yumiko Watanabe, presidente dell’organizzazione.
Kid’s Door, fondata da Watanabe nel 2007, offre cibo ai bambini che seguono le sue lezioni in caso non possano permetterselo. Watanabe ha rivelato che uno studente che una volta frequentava le lezioni aveva a disposizione solo 100 yen ((circa 0.80€) al giorno per il cibo.
Watanabe ha dichiarato che ha deciso di creare un’organizzazione che possa salvare i bambini offrendogli l’opportunità di studiare, aumentando così la loro possibilità di ottenere lavori più remunerativi ed eventualmente uscire dalla povertà.
Watanabe, che si è trasferita in Inghilterra nel 2000 per il lavoro del marito, ha detto di essere rimasta affascinata dal sistema educativo del paese in cui le scuole, comunità e famiglie lavorano insieme per offrire opportunità educative eque ai bambini locali.
Di ritorno in Giappone l’anno successivo, rimase scocciata dal costo dell’educazione di base nel suo paese.
Ha anche scoperto che il tasso di povertà infantile era più alto della media dei paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo.
Un sondaggio del 2015 pubblicato di recente dal Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare del Giappone mostra che il 13,9% di bambini sotto i 18 anni, o 1 bambino su sette, vivono in famiglie che sopravvivono con metà o meno della media nazionale del reddito disponibile delle famiglie.
Il “tasso di povertà relativa” è di 2,4 punti percentuali più basso rispetto al sondaggio precedente del 2012 quando segnò il tasso peggiore del 16,3%; è stato il primo miglioramento in 12 anni.
Tuttavia gli ultimi dati sono comunque più alti della media del 13,3% di 36 paesi, inclusi i membri del OECD. In particolare, il tasso di povertà nelle famiglie con un solo genitore ha toccato il 50.8%.
Allarmati dalla situazione, alcune città si sono mosse per aiutare questi bambini ad uscire dalla povertà.
A giugno e luglio dell’anno scorso, il Quartiere Ota di Tokyo ha condotto un sondaggio tra bambini di quinta elementare nelle scuole pubbliche locali e i loro parenti per cercare di capire quanti di loro vivessero in povertà.
Oltre a indagare sui livelli di reddito delle famiglie intervistate, il quartiere ha anche chiesto loro, tra le varie domande, se facessero fatica a pagare le bollette dell’ultimo anno e se spendessero soldi per scopi ricreativi.
Per capire se le famiglie o bambini siano socialmente emarginati a causa della povertà, il municipio ha chiesto anche ai genitori se fossero in grado di dare ai propri figli una mancia mensile, regali di Natale, libri, o l’opportunità di imparare cose che gli interessano come sport o la musica.
Il quartiere ha fatto sapere che il 21,0% degli intervistati ricade nella categoria delle famiglie in difficoltà economica.
Il 46,8% dei bambini di quelle famiglie ha risposto che pensano “di non valere niente” o “non molto”. La percentuale è di 10 punti più alta rispetto alle famiglie classificate come non povere.
Rika Ishikawa, direttrice della divisione per il supporto della vita del bambino del quartiere, ha fatto notare come i bambini delle famiglie con un solo genitore tendono a sentirsi soli dato che i loro genitori sono spesso al lavoro.
“Riteniamo che possano essere più positivi (nei propri confronti) se gli adulti si prendessero cura di loro,” ha dichiarato.
Il Quartiere Ota ha dichiarato che progetta di affrontare la questione della povertà attraverso gli sforzi della comunità affinché i bambini poveri del quartiere siano tenuti d’occhio, ricercando così l’aiuto dalle associazioni dei residenti e dai negozi.
Aya Abe, professoressa che studia la questione della povertà e del welfare infantili presso l’Università Metropolitana di Tokyo, è positiva nei confronti del calo del 2,4% del tasso di povertà tra i bambini del sondaggio del 2015 definendolo un “miglioramento sostanziale.”
Tuttavia, ha aggiunto che ulteriore sostegno pubblico è indispensabile per sconfiggere la povertà e l’esclusione sociale dei bambini, facendo notare come il tasso di povertà tra i bambini di famiglie con un solo genitore sia ben più alto del 50%.
Abe ha sottolineato che il bisogno di continua assistenza statale e il sopracitato sostegno pubblico non dovrebbero essere un passo indietro per via dei miglioramenti presentati da quest’ultimo sondaggio. “Non possiamo permetterci di fare affidamento solo sui volontari e le comunità locali.”
Fonte: Japan Today, https://japantoday.com/category/national/focus-japan’s-child-poverty-level-improves-but-still-way-to-go
9 luglio, Corea del Sud – Moon Jae-in deve ancora risolvere il conflitto sul THAAD
Il Presidente Moon Jae-in ha concluso con successo il suo debutto diplomatico al vertice del G20 in Germania, ma ha solamente riaffermato le differenze con la Cina sul sistema di difesa anti-missile americano, e la questione sull’accordo delle comfort women con il Giappone.
Il vertice del G20 che si è concluso ad Amburgo, in Germania, questo sabato lascia delle preoccupazioni riguardo alla possibilità che il sistema di difesa americano in Corea del Sud possa mettere a rischio il sostegno cinese e russo nella lotta contro le ambizioni nucleari nord coreane.
Durante il loro primo incontro a lato del vertice, Moon e Xi hanno deciso di cooperare a stretto contatto sulla minaccia crescente della Corea del Nord.
Tuttavia, hanno solamente riconfermato le loro differenze sul dispiegamento del THAAD in Corea del Sud, che ha portato a ritorsioni economiche da parte della Cina nei confronti della Corea del Sud.
In risposta alla richiesta di Moon di abbandonare tali ritorsioni, Xi gli ha chiesto di ritirare la batteria e ha ribadito la posizione di Beijing su come essa minacci la sicurezza regionale invece di creare un deterrente per gli attacchi missilistici nord coreani.
Xi ha anche ribadito l’alleanza di sangue tra la Cina e la Corea del Nord quando Moon gli ha chiesto di giocare un ruolo più attivo nel fare pressioni su Pyongyang, suggerendo che Beijing non stia adottando del tutto le sanzioni internazionali contro la Corea del Nord.
Nel suo incontro con Moon, il Presidente russo Vladimir Putin ha evidenziato sanzioni e pressioni più dure contro la Corea del Nord. Tuttavia in un incontro separato con Xi a Mosca, prima del G20, Putin ha rinnovato la propria opposizione al THAAD.
Nel clima attuale, giovedì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fallito nell’adottare una dichiarazione che condannasse il lancio del missile balistico intercontinentale nord coreano.
La Russia, membro del UNSC con possibilità di veto, ha dichiarato di essersi opposta perché la dichiarazione era in disaccordo con una scritta dagli americani in cui il missile veniva definito come ICBM.
Durante l’incontro di emergenza del UNSC, la Cina ha ribadito l’offerta di Beijing per dei negoziati sul congelamento del programma missilistico nord coreano mentre gli Stati Uniti hanno unilateralmente insinuato l’utilizzo di opzioni militari.
“La Cina molto probabilmente adotterà ritorsioni tenui nei confronti della Corea del Sud considerato che Xi ha promesso di migliorare i rapporti tra Seul e Beijing; tuttavia una policy tanto ostile è probabile che continuerà nel futuro prossimo,” ha dichiarato Kim Hyun-wook, professore dell’Accademia Diplomatica Nazionale di Corea. “Xi potrebbe non voler causare tensioni con gli Stati Uniti e prima del Congresso del Partito Comunista Cinese in cui potrebbe verificarsi un cambio di potere. Tuttavia, quando tutto sarà sistemato, rimarrà la possibilità che la Cina diventi ostile nei confronti della Corea del Sud e metta in stallo il dialogo sulla denuclearizzazione del Nord.”
Kim ha aggiunto che la disputa tra Corea del Sud e Giappone sulla questione delle comfort women potrebbe essere un altro ostacolo al miglioramento dell’alleanza difensiva con gli Stati Uniti contro la Corea del Nord.
Il primo incontro di Moon con Abe a lato del G20 è stato organizzato in modo da riprendere la diplomazia di vertice tra i due vicini in seguito alla rimozione di Park Geun-hye dalla presidenza.
Tuttavia, Abe e Moon rimangono divisi su come risolvere il conflitto nato dall’accordo sulle comfort women firmato dai governi della Park e di Abe.
Sia Moon che Abe rimangono fermi sulle proprie convinzioni – Moon sottolinea l’opposizione dell’opinione pubblica coreana nei confronti dell’accordo mentre Abe insiste sulla natura “finale e irreversibile” dell’accordo.
“Il Presidente Moon ha sinceramente riferito il messaggio che l’accordo va contro il sentimento pubblico, nonostante i due leader abbiano raggiunto un accordo sul fatto che la cooperazione economica e culturale debba continuare separatamente,” ha dichiarato un funzionario governativo.
Questo è stato il debutto di Moon al G20 dopo essere stato eletto il 10 maggio.
Tra gli altri leader che ha incontrato ci sono la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau, il Primo Ministro Australiano Malcolm Trunbull, il Primo Ministro indiano Narendra Modi e il Primo Ministro vietnamita Nguyen Xuan Phuc.
Moon ha anche incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e il Presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/07/120_232672.html
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